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martedì 23 giugno 2020
IL rapper Lord Jamar accusa Soros di usare il movimento Black Lives Matter per i suoi scopi
La star del rap statunitense Lord Jamar ha criticato il movimento Black Lives Matter e la sua ideologia, affermando che non lui lo supporta perché “non è il nostro movimento … questo è sotto le mani di George Soros” per controllare la popolazione afroamericana.
Il 51enne veterano dell’industria musicale, il cui gruppo Brand Nubian era popolare nell’era d’oro dell’hip-hop, è stato recentemente invitato in un’intervista a Turning Point USA dove gli è stato chiesto se ha sostenuto il movimento BLM, al quale ha risposto: “No. Assolutamente no.”
venerdì 12 giugno 2020
Rivolte negli USA: L'elite globalista e le sue scimmie ammaestrate
di: Andrea Brizzi
Dopo la barbara uccisione di George Floyd, la rivolta è esplosa nel mondo occidentale, una rivolta inizialmente spontanea negli USA, da ricondurre al malessere sociale, come già detto nell’articolo della scorsa settimana, ma eterodiretta, guidata e gestita da un punto di vista ideologico, da un preciso apparato mondialista, che abilmente è riuscito a nascondere l’origine sociale e autenticamente classista delle prime rivolte, e a sostituirla con quella etnica, razziale e culturale.
Per capire la spropositata forza che detengono i padroni di questo nostro mondo, è sufficiente analizzare con quale velocità la barzelletta del “black lives matter” abbia contaminato la colonia Europa, e tutti i Paesi anglosassoni. Siamo di fronte ad un attacco totale, o meglio ad un contrattacco, visto che la favola del razzismo è stata tirata fuori dal cilindro proprio per impedire che il mondo ragionasse in termini economici, e analizzasse a fondo la condizione dei cittadini americani delle periferie, degli esclusi e dei reietti, degli eterni sfruttati, dei quaranta milioni di poveri che il paradiso della libertà può vantare.
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martedì 19 marzo 2019
Ecco come è stata ridotta la comunità bianca in Sud Africa
di: Davide Di Stefano
Johannesburg, 18 mar – Il Primato Nazionale è in missione in Sud Africa per raccontarvi come vivono i bianchi, vittime del razzismo di Stato. Dai contadini ai poveri nelle baraccopoli, qui gli afrikaner sono odiati da tutti, vengono considerati ancora oggi gli usurpatori, e sono costretti a guardarsi le spalle continuamente. Il governo locale avalla gli attacchi e le violenze, e i bianchi sono emarginati e perseguitati. Le loro terre, coltivate per generazioni, vengono espropriate, senza alcun compenso economico.
sabato 27 ottobre 2018
L'imposizione multiculturale con la mafia nigeriana nei quartieri e sul territorio
di: Luciano Lago
Come avevamo previsto, intere zone delle città o province italiane sono passate sotto il controllo della mafia nigeriana, che si è organizzata nella gestione del racket della distribuzione della droga e in quello della prostituzione.
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giovedì 25 gennaio 2018
L'esistenza delle razze e l'ignoranza criminale della sinistra mondialista
di: Paolo Sizzi
Le affermazioni
del candidato leghista alla presidenza della Regione Lombardia, Attilio
Fontana, a riguardo della difesa e preservazione della razza bianca
minacciata dall’immigrazione di massa allogena, hanno – come era
prevedibile – scatenato un putiferio mediatico attorno al centrodestra
lombardo, ma soprattutto hanno sollevato l’ennesimo polverone
relativamente alla tematica su razza, razze, questione razziale e
razzismo, con la poderosa strumentalizzazione delle parole del leghista
da parte dei soliti menagrami di sinistra, che sembrano nutrirsi di
queste polemiche come fosse il loro (unico) pane quotidiano. D’altronde,
se levate alle sinistre tutta la loro brava paccottiglia ammuffita di
vieto antifascismo da volanti rosse cosa rimane? Il nulla assoluto.
giovedì 23 febbraio 2017
Il suicidio imposto alle nostre nazioni
di: Barbara Tampieri
“Psicosi di stato indotta che porta il cittadino ad abbandonare la ragione e a perdere l’istinto di autoconservazione”.
Ripetete una bugia mille volte e la gente imparerà a riconoscerla subito come tale. Goebbels forse non l’aveva previsto, ma il fact-checking online è la sua nemesi. La sua frase più famosa (o famigerata) non è più vera, è stata falsificata da Internet.
Le bugie talmente grosse da essere percepite come verità si potevano credere ai suoi tempi e fino a vent’anni fa, quando c’erano solo la radio, il cinema, le parate di regime e soprattutto la televisione.
Proprio la televisione, responsabile dell’indottrinamento popolare più massiccio negli anni 80-90 per quanto riguarda l’Italia, è ormai ridotta – con pochissime eccezioni – a ripetitore passivo del pensiero unico del partito unico e la propaganda viene ormai somministrata in maniera così spudoratamente ed evidentemente falsa da provocare sempre più spesso e in un numero crescente di persone una vera e propria reazione di rigetto, seguita dalla ricerca da parte loro di una forma alternativa di informazione che trovano in Rete.
“Psicosi di stato indotta che porta il cittadino ad abbandonare la ragione e a perdere l’istinto di autoconservazione”.
Ripetete una bugia mille volte e la gente imparerà a riconoscerla subito come tale. Goebbels forse non l’aveva previsto, ma il fact-checking online è la sua nemesi. La sua frase più famosa (o famigerata) non è più vera, è stata falsificata da Internet.
Le bugie talmente grosse da essere percepite come verità si potevano credere ai suoi tempi e fino a vent’anni fa, quando c’erano solo la radio, il cinema, le parate di regime e soprattutto la televisione.
Proprio la televisione, responsabile dell’indottrinamento popolare più massiccio negli anni 80-90 per quanto riguarda l’Italia, è ormai ridotta – con pochissime eccezioni – a ripetitore passivo del pensiero unico del partito unico e la propaganda viene ormai somministrata in maniera così spudoratamente ed evidentemente falsa da provocare sempre più spesso e in un numero crescente di persone una vera e propria reazione di rigetto, seguita dalla ricerca da parte loro di una forma alternativa di informazione che trovano in Rete.
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lunedì 5 dicembre 2016
Autorazzismo, odio di sé, denatalità. La distruzione programmata della nostra Europa
Quando il popolo tedesco la fece finita con il dominio ebraico nel nostro paese, si liberò della schiavitù economica,spirituale e politica di una razza di sangue differente, e per ciò estranea a noi.
Ma la questione ebraica non è solo una questione del popolo tedesco. Lo sviluppo degli eventi nel mondo rileva a tutti quelli che non vogliono fuggire dalla verità, che la questione ebraica, già da molto tempo, è divenuta una questione di tutta l'umanità.
La pace tra i popoli del mondo si potrà raggiungere solo se si capirà chi trae beneficio di mettere in guerra i popoli tra di loro.
Chi si è svegliato sà che senza soluzione alla questione ebraica, non c'è salvezza per l'umanità.
Julius Streicher, 1936
di: Roberto Pecchioli
Un immigrato moldavo, padre di famiglia,
uno che lavora come può nonostante diabete e cardiopatia, e cerca di
tenere sotto controllo la famiglia che si sfascia a causa
dell’emigrazione, si dice sbalordito che gli italiani accettino senza
vere reazioni l’invasione degli africani promossa e favorita da governo e
clero, non reagiscano dinanzi a tutto ciò che hanno davanti agli occhi e
che, oltretutto, pagano di tasca propria. Mette tutto ciò a confronto
con la Russia, che pure non ama, e fa un facile pronostico: l’Italia è
spacciata.
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martedì 4 ottobre 2016
L’odio degli anti-razzisti è il vero razzismo
di: ROBERTO PECCHIOLI
Una qualunque
città italiana, esterno giorno. Una signora di mezza età, magra magra e
dall’aspetto nervoso aspetta il bus. A tracolla, porta un borsone di
tessuto grezzo tipo bottega equo solidale con una scritta cubitale: Il
razzismo è una brutta storia. Un uomo la guarda corrucciato, lei storce
il viso in un’espressione di disgusto, sibila a mezza voce nazista e si
allontana scuotendo la testa come le beghine di una volta davanti ad una
ragazza un po’ provocante. Le beghine ed i beghini “de sinistra” sono
sempre in azione, in servizio permanente effettivo: il problema era, ed è
ancora, l’incredibile odio dei buoni autoproclamati, fieri, felici,
certissimi sempre di essere dalla parte della ragione.
mercoledì 13 luglio 2016
I governi di occupazione stanno causando l'estinzione degli italiani
di: Roberto Pecchioli
Come il postino del libro di James Cain e
del film con Jack Nicholson che suona sempre due volte, la statistica
ha suonato un nuovo allarme a distanza di pochi giorni. Dopo che l’Istat
ha segnalato la diminuzione della popolazione di cittadinanza italiana
dopo oltre un secolo e mezzo (147 mila connazionali in meno in un anno),
il secondo rintocco della campana proviene dall’Eurostat: gli italiani
sono il popolo meno fertile dell’Unione Europea, dunque del mondo.
Triste record, a certificare che la nostra nazione è una grande malata.
La diminuzione delle nascite, e conseguentemente della popolazione, si
verifica nella storia in tre/quattro circostanze: guerre, carestie,
grandi emigrazioni, fasi finali delle civiltà.
mercoledì 3 febbraio 2016
La cospirazione sionista: L’”ANTI-DIFAMATION-LEAGUE”, IL BRACCIO ARMATO DEL B’NAÏ B’RITH-parte 2
(Voltaire)
parte 2
L’”ANTI-DIFAMATION-LEAGUE”: BRACCIO ARMATO DEL B’NAÏ B’RITH
di: Mauro Likar
L’”ANTI-DIFAMATION-LEAGUE”: BRACCIO ARMATO DEL B’NAÏ B’RITH
L’A.D.L.
è stata fondata dal “B’naï B’rith” nell’ottobre del 1913, con lo
scopo dichiarato di lottare contro la diffamazione e la discriminazione
che si sarebbero potute esercitare contro la comunità ebraica
americana, a causa del ruolo delle loro Elites sioniste nella
programmazione della Prima Guerra Mondiale, e del trionfo del
Bolscevismo comunista in Russia. Molti Presidenti degli USA hanno
ovviamente tessuto l’elogio dell’A.D.L. : Truman, Eisenhower, J.
Kennedy, Johnson, Reagan. L’associazione scheda regolarmente, ogni anno,
tutti coloro che hanno espresso delle opinioni non filo-israeliane, o
anti ebraiche. In Italia, nell’estate 1993, il giornalista Maurizio
Blondet è riuscito, clamorosamente, a rendere pubblico l’elenco
dell’A.D.L.
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lunedì 11 gennaio 2016
Il fallimento delle società “multiculturali” e l’esempio della Svezia
di: Luciano Lago
Mentre sono ancora fortissime le reazioni all’interno della Germania ed in tutta Europa ai fatti accaduti a Colonia ed in altre città tedesche che hanno visto il verificarsi una aggressione di massa, con inclusi stupri, contro le donne da parte di moltititudini di immigrati nordafricani ed arabi, i sostenitori del mito della società multiculturale che “stempera i contrasti e riesce ad amalgamare tutte le differenze fra le culture” (!), cercano di minimizzare gli avvenimenti e tornano a parlare di “strumentalizzazione degli episodi” effettuata dai movimenti populisti e di casi di comportamenti individuali da non generalizzare.
venerdì 8 gennaio 2016
Politicamente scorretti
di: Fabio Calabrese
C’è un proverbio
che dice che per capire davvero un uomo, bisognerebbe camminare almeno
un anno con le sue scarpe. Penso che contenga una verità profonda. Se
doveste considerare Fabio Calabrese in maniera superficiale, sono sicuro
che trovereste in questo personaggio una serie di (apparenti)
contraddizioni. Fra queste, la più marcata è probabilmente quella, da un
lato di una scelta politica che va chiaramente contro le tendenze
emerse negli ultimi settant’anni della nostra storia, e dall’altro un
interesse, anche come autore, per generi di narrativa fantastica di cui
la parte predominante è rappresentata da quella fantascienza che
perlopiù (fortunatamente non sempre) ha un atteggiamento di aspettativa
ammirata e un ottimismo ingenuo verso le “magnifiche sorti e
progressive” (locuzione che già Leopardi citava in senso fortemente
ironico).
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venerdì 6 novembre 2015
L’Italia etnonazionale contro l’italietta caricaturale
di: Paolo Sizzi
L’attuale
Repubblica Italiana partorita dal secondo dopoguerra, e dunque modellata
dalle grinfie di democristiani, partigiani, liberali, sinistrati e
altri servitori dei “vincitori” alleati, non è altro che una colonia
svuotata da ogni rimando genuinamente nazionale (ed etno-culturale).
Lo stato italiano che ci ritroviamo sul
groppone da una settantina di anni non serve l’Italia e il Popolo
italiano, a meno che per “Italia” si intenda la galleria di orrori
stereotipati che tanto diverte gli Americani; lo stato italiano attuale è
un apparato apolide, internazionale ed internazionalista, mondializzato
dove l’appartenenza di sangue, suolo e spirito conta meno di zero
perché a contare qualcosa è solo la vuota retorica patriottarda a base
di tricolori francesizzanti, ruote dentate, drappi azzurri e continua
confusione tra Risorgimento (affrancamento degli Italiani dal giogo
straniero) e Resistenza, cosiddetta (affrancamento degli Italiani
dall’Italia a tutto vantaggio di Americani, banchieri e agenti
globalisti anti-identitari).
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venerdì 16 ottobre 2015
Contro l'ipocrisia del buonismo
di: Enrico Marino
Secondo il presidente della Repubblica e il ministro degli Esteri, anche i migranti economici interpellano la politica e la nostra coscienza, in quanto esseri umani in cerca di un futuro migliore.
Dal canto suo, la presidente della Camera, Laura Boldrini, parlando di immigrazione al Prix Italia di Torino ha affermato che le resistenze ai migranti sono normali, ma vanno superate con obbligatorietà e sanzioni.
Le istituzioni italiane, in sostanza, per un verso, spostano lentamente ma progressivamente in avanti i limiti dell’accoglienza e, per un altro verso, tendono a imporre tali limiti anche con la forza.
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lunedì 27 luglio 2015
L’alluvione allogena segnerà l’epifania dell’Europa
Il colpo decisivo del
cosmopolitismo finanziario e del mondialismo per l’annientamento etnico,
culturale e sociale dei popoli europei.
“La «società» mondialistica è la «società» della massa mondiale nel mercato globale, massa amministrata e mercato regolato da una comunanza oligarchica dell’Alta finanza. C’è da chiedersi quale senso ancora abbia l’uso del termine «società» – il cui senso proprio segnala una coesione di affinità tra esseri che divengono, appunto, «soci», in quanto di fronte a loro stanno i diversi, i difformi, gli ostili –, impiegato ormai solo per rappresentare un agglomerato di uniformi frammenti umani. C’è da chiedersi, inoltre, quale senso ancora mantenga l’umano mutilato dall’etnico.”
(Franco Giorgio Freda)
Il precipitare vertiginoso del mondo
moderno ha prodotto, nel corso della sua caduta, deformazioni
pseudo-culturali, politiche ed economiche di terribile entità e
contrassegnate anche da una sbalorditiva velocità.
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giovedì 21 maggio 2015
I sionisti vogliono istituire una censura universale in Internet
Il leader terrorista ebreo sionista Ze'ev Jabotinski (fondatore del gruppo terrorista ebraico Irgun Zevai Leumi) dichiarò con orgoglio:
"Vi è un solo potere che è davvero importante: il potere di fare pressioni politiche. Noi ebrei siamo il popolo più potente del mondo perché abbiamo questo potere e sappiamo come esercitarlo.
(Jewish Daily Bulletin, July 27, 1935) ".
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martedì 28 aprile 2015
L'America si avvicina alla guerra civile
di: G. Cirillo
Nel silenzio assordante dei media di regime, che non possono macchiare l’immagine degli Stati Uniti in ripresa, la realtà è che l’esplosione sociale ed etnica, già da noi preannunciata in altri nostri articoli, si fa sempre più grave.
E dopo le rivolte di Ferguson, per la morte di un ragazzo nero che poi si sono diffuse a macchia d’olio in diverse città statunitensi, dopo i diversi episodi violenti contro la Casa Bianca e il Congresso, sabato 25 aprile è il Maryland e precisamente la città di Baltimora ad essere travolta dai manifestanti di colore che hanno letteralmente devastato la città, distrutto auto della polizia, auto private, saccheggiato e distrutto vetrine dei negozi e picchiato e intimidito bianchi.
martedì 3 febbraio 2015
LA “SOLUZIONE FINALE” DELL'ELITE EBRAICA PER L'EUROPA
PREFAZIONE:
All'umanità attuale sono state nascoste molte cose importanti,che gli antichi conoscevano bene,una di queste verità è che le varie razze umane che camminano nel mondo,sono state volute dagli Dei creatori proprio nelle sue differenze,altrimenti avrebbero provveduto a generare un corpo fisico (che ospita l'anima il vero tuo essere), uguale per tutti.
Queste differenze non devono dividere ma non possono essere nemmeno mescolate in modo artificiale e volutamente,al fine di creare una massa omogenea di schiavi,senza identità,radici e cultura,facile da sottomettere e manipolare.
Questa stirpe dannata che è l'elite ebraica è nemica di tutto il genere umano,il loro piano di dominio dell'umanità prevede proprio la fine delle razze come le conosciamo,al fine di creare una nuova razza di schiavi senza cervello,che dovranno servire questi sub umani assecondando ogni loro degenerazione.
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lunedì 1 dicembre 2014
L'antirazzismo la dottrina del dominio e della distruzione
«Vidi nella morale della compassione in continua avanzata, e che colpiva anche i filosofi rendendoli malati, il sintomo più sinistro della nostra cultura europea ormai essa stessa sinistra, la sua tortuosa peregrinazione verso un nuovo buddhismo: – un buddhismo europeo: il … nichilismo?».
«E se nel “bene” fosse insito anche un sintomo di regresso, o anche un pericolo, una seduzione, un veleno, un narcoticum, grazie al quale il presente vivesse a spese del futuro? […] Così che proprio la morale sarebbe il pericolo dei pericoli?».
F. Nietzsche, “Genealogia della morale”
«Intendo degenerazione, già lo si intende, nel senso di decadenza: io affermo che tutti i valori in cui l’umanità compendia in questo momento la sua idealità suprema sono valori di decadenza. Chiamo un animale, una specie, un individuo degenerati, quando hanno perso i propri istinti, quando scelgono, quando preferiscono, ciò che li danneggia […] dove la volontà di potenza manca, è il declino. Affermo che a tutti i massimi valori dell’umanità questa volontà manca – che valori di decadenza, valori nichilisti imperano sotto i nomi più santi».
F. Nietzsche, “L’Anticristo”
L’aggressione da parte di un popolo straniero, vera o presunta, è sempre stata la causa di ogni guerra. Gli aggrediti, se volevano sopravvivere, erano costretti, volenti o nolenti, a imbracciare le armi e a scendere in campo per difendere la propria vita e la propria libertà. Se qualcuno avesse cercato di impedire loro di difendersi predicando il pacifismo o accusandoli di razzismo, sarebbe stato giustamente deriso e preso per pazzo. Ora non è più così. La cessione di parte del proprio territorio a uno o più popoli stranieri, che un tempo era il risultato di sconfitte militari, avviene attraverso l’immigrazione di massa ed è chiamata “multiculturalismo”.
martedì 8 luglio 2014
Immigrazione di massa. Hitchens: “volevamo distruggere la società”
Gli stessi che creano guerre,fame e povertà in quei paesi martoriati,(vedi ad esempio la Libia) sono gli stessi che spingono le masse ad una immigrazione di sopravvivenza,e sono sempre gli stessi che con dettami autoritari e sovranazionali (come l'UE), stabiliscono le invasioni programmate in altri paesi dominati e schiavizzati dagli stessi.Le masse che fuggono dalle guerre create ad arte,o da dittature finanziate sempre dalla stessa elite,vengono quindi spinti a creare caos nelle altre nazioni che devono accoglierli.Il programma è stupefacente,è appare chiaro che chi fugge e chi deve accogliere, sono vittime di un determinato programma,una guerra subdola e feroce contro tutta l'umanità,e sono i soli che si stanno avvantaggiando di tutto questo.
white wolf
IMMIGRAZIONE DI MASSA:
L’INUTILE MEA CULPA DI PETER HITCHENS, RIVOLUZIONARIO MARXISTA “NON È
STATO PERCHÉ CI PIACEVANO GLI IMMIGRATI, MA PERCHÉ VOLEVAMO DISTRUGGERE
LA SOCIETÀ.”
Peter Hitchens ex radicale di sinistra che oggi ha aperto gli occhi, scrive sul Mail on Sunday. La sua è una confessione e una denuncia: Come io sono in parte responsabile per l’immigrazione di massa
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