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venerdì 5 novembre 2021

Il great reset, ovvero la tirannia comunista del grande capitale

 

di: Roberto Pecchioli

Secondo un vecchio aforisma se uno vede in lontananza qualcosa che si muove come un cavallo, ha la coda, quattro zampe e nitrisce, probabilmente è un cavallo.  Il cavallo in questione, forse, è il ritorno del comunismo. In altre forme, con un apparato di pensiero parzialmente rinnovato, soprattutto con sostenitori del tutto insospettabili, ovvero i super ricchi che l’ideologia e la prassi comunista proponevano di eliminare. Magari ci sbagliamo, ma gli indizi sembrano davvero troppi. Per i fondatori, Marx e Engels, l’essenza del comunismo risiedeva nell’abolizione della proprietà privata, più che sulla dittatura del proletariato. Allora, penserà il lettore medio, dove sta il problema, in un mondo nel quale tutto è privatizzato?

martedì 23 giugno 2020

IL rapper Lord Jamar accusa Soros di usare il movimento Black Lives Matter per i suoi scopi



La star del rap statunitense Lord Jamar ha criticato il movimento Black Lives Matter e la sua ideologia, affermando che non lui lo supporta perché “non è il nostro movimento … questo è sotto le mani di George Soros” per controllare la popolazione afroamericana.

Il 51enne veterano dell’industria musicale, il cui gruppo Brand Nubian era popolare nell’era d’oro dell’hip-hop, è stato recentemente invitato in un’intervista a Turning Point USA dove gli è stato chiesto se ha sostenuto il movimento BLM, al quale ha risposto: “No. Assolutamente no.”

venerdì 12 giugno 2020

Rivolte negli USA: L'elite globalista e le sue scimmie ammaestrate




di: Andrea Brizzi

Dopo la barbara uccisione di George Floyd, la rivolta è esplosa nel mondo occidentale, una rivolta inizialmente spontanea negli USA, da ricondurre al malessere sociale, come già detto nell’articolo della scorsa settimana, ma eterodiretta, guidata e gestita da un punto di vista ideologico, da un preciso apparato mondialista, che abilmente è riuscito a nascondere l’origine sociale e autenticamente classista delle prime rivolte, e a sostituirla con quella etnica, razziale e culturale.


Per capire la spropositata forza che detengono i padroni di questo nostro mondo, è sufficiente analizzare con quale velocità la barzelletta del “black lives matter” abbia contaminato la colonia Europa, e tutti i Paesi anglosassoni. Siamo di fronte ad un attacco totale, o meglio ad un contrattacco, visto che la favola del razzismo è stata tirata fuori dal cilindro proprio per impedire che il mondo ragionasse in termini economici, e analizzasse a fondo la condizione dei cittadini americani delle periferie, degli esclusi e dei reietti, degli eterni sfruttati, dei quaranta milioni di poveri che il paradiso della libertà può vantare.