Pagine

Visualizzazione post con etichetta BCE. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta BCE. Mostra tutti i post

venerdì 18 dicembre 2015

Sventato un complotto per uccidere il premier ungherese Viktor Orban



Avevano cercato di ammazzare il primo ministro Viktor Orbán i due uomini che sono stati messi in custodia cautelare dalla corte la settimana scorsa –almeno questi sono i risultati delle indagini secondo le informazioni di Blikk e su cui si sono riferite anche le autorità a proposito di sabato scorso.

Ci risulta che i due sospetti –due uomini ultra sessantenni- dicono di essere i membri dell’Esercito Nazionale Ungherese. L’organizzazione divulga notizie incitanti ed estreme su internet e ha come scopo principale l’abbattimento del potere attuale.
L’uomo catturato dal Centro Antiterroristico voleva giustiziare una persona protetta, cioè un membro del governo,– dissero Sándor Pintér, il Ministro degli Interni e László Tasnádi, Segretario di Stato per le forze dell’ordine, alla conferenza di stampa di ieri.


martedì 15 dicembre 2015

l'elite mondialista e i suoi servi bloccano l’avanzata della Marine Le Pen considerata un “pericolo per le oligarchie di potere



di: Luciano Lago

Hanno deciso concordemente, sulla base degli interessi comuni, ed hanno quindi creato il fronte unito dell'”emergenza democratica” dove sono saltati dentro tutti, dagli esponenti della grande finanza, ai grandi media, i docenti ed intellettuali della “gauche a la cart” (a prezzi di listino), ai circoli del “Grande Oriente” di Francia , ecc. In pratica hanno costituito un vero patto elettorale e politico per fermare l’avanzata del Front National (un “Patto del Nazareno” in salsa francese).

Il risultato è stato quello di aver tolto, nel ballottaggio fra i candidati, ogni possibilità al Front National di conquistare il governo di alcuna delle macroregioni francesi. Si è considerato che ci sarà tempo poi per infiltrarlo, per diffamare e screditarne i leaders e togliere al Front National l’iniziale mordente di presa sull’elettorato. 

venerdì 11 dicembre 2015

Banchieri, governanti, e “parco buoi”






"Determineremo una crisi economica universale con tutti i mezzi clandestini possibili e coll'aiuto dell'oro, che è tutto nelle nostre mani. In pari tempo getteremo sul lastrico folle enormi di operai in tutta l'Europa. Allora queste masse si getteranno con gioia su coloro dei quali, nella loro ignoranza, sono stati gelosi sin dall'infanzia, ne saccheggeranno gli averi e ne verseranno il sangue".
 
Protocollo III da: I "PROTOCOLLI" dei Savi Anziani di Sion.


mercoledì 9 dicembre 2015

L’Unione Europea cade a pezzi e gli eurocrati fingono indifferenza



Marine Le Pen ha tutte le ragioni nel sostenere che il Brexit (l’uscita dell Regno Unito dalla UE) sarà la pietra tombale dell’Unione Europea ma gli eurocrati fingono di non sentire il sinistro scricchiolio di tutta la costruzione europea che si percepisce dopo il no secco della Danimarca (al referendum pro Europa) a cui si è aggiunto il risultato delle elezioni regionali in Francia .

Si poteva pensare che gli eurocrati avrebbero deciso di rispondere in qualche modo allo straordinario successo del Front National della Le Pen alle elezioni regionali in Francia. Nessuna reazione significativa viene registrata, piuttosto si finge indifferenza, come se nulla fosse accaduto. Per l’eurocrazia di Bruxelles la costruzione europea è un dogma di fede e di quelle che sono le preoccupazioni ed il malumore della gente dei paesi europei non è questione che interessi più di tanto i responsabili delle Istituzioni europee. D’altra parte si sa che, per gli eurocrati di Bruxelles, il principale problema è mantenere le loro posizioni di potere ed i loro lucrosi stipendi, oltre ai privilegi ed ai favori dalle grandi lobbies che popolano gli uffici della UE.

mercoledì 2 dicembre 2015

Le decisioni delle oligarchie mondialiste gravano su tutti noi



di: Maurizio Blondet

Le prossime due settimane cambieranno il mondo, annuncia il Telegraph. Non solo perché i “leader mondiali” sono riuniti a Parigi per piegare il clima alla finanza speculativa, onde farlo rendere. Ci sono tre eventi decisivi che avranno luogo. A porte chiuse, naturalmente. 

Draghi riprende il bazooka. L’enorme stampa di moneta che ha fatto finora, che ha ridotto il costo di indebitarsi sotto il tasso d’interesse zero, avrà portato “nove mesi di calma finanziaria” come dice il giornale dell’Establishment (uno dei tanti); ma non è servito assolutamente a frenare la deflazione nella zona euro, che s’avvita su se stessa anche per il crollo dei prezzi petroliferi. Il circolo è vizioso e si auto-alimenta: più la deflazione si rafforza e meno ci s’indebita e si spende. Le banche non prestano, si tengono i denaro che la BCE produce a manetta, le imprese non chiedono prestiti, le famiglie nemmeno.

martedì 1 dicembre 2015

In Grecia per la fame le donne sono costrette a prostituirsi






 
Di: Patrizia Grilli 

Gli accadimenti tragici di questi giorni stanno concentrando l’attenzione pubblica sul terrorismo e la sua lotta in Siria. La reazione politica è di quasi totale sostegno verso le Francia colpita duramente nel suo cuore. Solidarietá e comprensione giusta e necessaria. Spaventa, invece, il totale abbandono in cui versa una nazione, membro dell’Unione Europea, dimenticata dopo un lungo periodo di riflettori puntati. 

mercoledì 11 novembre 2015

video: Essere Europeo!



L’Europa non è Lampedusa. È la nostra civiltà! L’Europa non è l’organizzazione di Bruxelles, e ancor meno una valuta o una banca centrale.

Europa non è spazio globalizzato e senza frontiere. L’Europa non è il mondo africano, e non è neanche terra dell’Islam.


venerdì 6 novembre 2015

Il primo ministro ungherese Orban accusa George Soros di alimentare la crisi dei migranti in Europa




Viktor Orban, primo ministro ungherese, veramente non è favorevole ai migranti.
Ha anche fatto tutto il possibile per fare sapere a tutta l’Europa che Budapest non è per nulla interessata ad accogliere le centinaia di migliaia di profughi che fuggono da un Medio Oriente dilaniato dalla guerra.  

giovedì 3 settembre 2015

Il piano Kalergi: Europa, inganno, immigrazione




“L’uomo del lontano futuro sarà un meticcio”.



I complottisti sanno bene chi è l’autore di questa frase: Richard Coudenhove-Kalergi, il mezzo-sangue austriaco-giapponese che fu visionario teorico dell’unità europea e che propagandò le sue idee fra gli anni ’20 e gli anni ’60 del XX secolo.

lunedì 31 agosto 2015

Il denaro come mezzo di dominio dell'umanità





Il denaro è il simbolo dell’energia consumata fornendo un lavoro: è sudore e sangue trasformati in carta. L’umanità deve faticare per scambiare il sudore della sua vitalità contro denaro. Il sudore è il rifiuto eterico del dispendio vitale. Una piccola parte di denaro spetta ai lavoratori per permettere loro di riprendere le forze e continuare a produrre, mentre una gran parte sfugge loro e si accumula nelle riserve bancarie dei proprietari del denaro.

Grazie al simbolo del denaro, eretto a dio onnipotente nel mondo, i padroni della finanza hanno preso il potere sull’umanità, sottraendone l’energia vitale e appropriandosene attraverso il meccanismo economico e la truffa bancaria. L’uomo non è più padrone della sua forza vitale, essendo costretto a lavorare nel timore e sotto minaccia per acquisire il denaro che gli permetta di sopravvivere. Innumerevoli sono le considerazioni filosofiche che sono state fatte sul denaro e lo sfruttamento, sia dal punto di vista liberale sia da quello marxista. 

lunedì 24 agosto 2015

Ne’ le elezioni ne’ la Rivoluzione ci salveranno….



Di: Eugenio Orso

Il caso greco e quello italiano dimostrano in pieno tutta la “nullità inesorabile” delle elezioni liberaldemocratiche. I risultati – espressione, su un piano teorico, della cosiddetta volontà popolare – non contano nulla, possono essere ribaltati, si può agire dietro le quinte agevolmente per tornare alle urne. Così in Grecia, a giochi già fatti. O si può agire per negare a talento il voto politico, tenendo in piedi un governo “nominato”.

Cosi’. in Italia, paese in cui il processo di rischiavizzazione del lavoro, di distruzione del sociale e di privatizzazione (“le riforme che il paese aspetta”) deve essere portato a compimento nel breve-medio periodo .

sabato 22 agosto 2015

Rivolte degli agricoltori in tutta Europa



Gli agricoltori di Francia e Belgio sono sull’orlo della bancarotta. La crisi manda a picco anche i produttori agricoli dei Paesi Baltici.

I produttori di latte e carne, non per ultimo motivo a seguito dell’embargo agroalimentare russo, non riescono a vendere i loro prodotti. Il loro malcontento viene espresse nelle manifestazioni di protesta: vengono bruciate gomme, gettato letame contro le prefetture, in alcuni casi vengono occupate le strade. In Bretagna gli allevatori francesi sono disperati: i magazzini sono pieni di carne, i mercati all’ingrosso sono pressochè inattivi. I prezzi di acquisto non soddisfano né i fornitori nè gli acquirenti.


lunedì 10 agosto 2015

L’Elite dominante ed il suo sistema di “orientamento” delle masse





di: Luciano Lago

Il sistema liberista di modello anglosassone ed il processo di globalizzazione, come fenomeno caratterizzante di questa epoca, fra i loro effetti più deleteri ha creato un vuoto di pensiero sociale, di ideale collettivo o di ogni aspirazione delle masse che non sia quella rappresentata dal consumismo e dal possesso dei beni superflui identificati come “status symbol”. Non è un fenomeno casuale ma si tratta di un effetto voluto ed attentamente programmato.

Il sociologo francese Baudroillard sosteneva che la distinzione tra oggetti materiali e simbolici è divenuta ormai molto sfumata e il consumo non si riferisce più al miglioramento della vita umana, ma al contrario, proprio a partire dal consumo di massa, la realtà viene trasformata in un “plastiche” di immagini prive di significato. Gli oggetti che sono i “desiderata” del consumo non dispongono di un valore d’uso puro, naturale e materiale ma hanno guadagnato il loro valore simbolico mediante la manipolazione mass-mediatica e pubblicitaria.

mercoledì 29 luglio 2015

LA VERA CRISI DEVE ANCORA ARRIVARE: I DERIVATI NEL MONDO SONO UNA BOMBA AD OROLOGERIA DA 1.5 QUADRILIONI DI DOLLARI



Quando investire diventa gioco d’azzardo, c’è sempre una brutta fine. Il prossimo crollo del debito potrebbe far sembrare quello del 2008-2009 una bazzecola. I dati della Bank of International Settlements (BIS) mostrano 700 trilioni di dollari in derivati nel mondo.
Insieme ai credit default swaps e altri strumenti esotici, il valore totale dei derivati è di circa 1.5 quadrilioni di dollari – circa il 20% in più che nel 2008, oltre ogni immaginazione, impossibile da controllare se ci fosse un problema imprevisto.

lunedì 27 luglio 2015

VERSO LA RESISTENZA GLOBALE





L’intera umanità è vittima di un gigantesco inganno, perpetrato da millenni, da una logica di sopraffazione che si tramanda e si rinnova.
I regni, i governi, gli imperialismi della storia antica e moderna sono la risultante umana di un potere oppressivo che trascende l’umana comprensione, gli snodi logistici e repressivi dell’impero globale.


lunedì 20 luglio 2015

La sinistra serva dell'elite finanziaria contro i popoli d’Europa



Di: Eugenio Orso

Ho sempre creduto che Tsipras fosse almeno un mezzo imbroglione, se non un pataccaro intero. Infatti, come si può costringere un paese a stare nell’eurolager, accettandone con tutta evidenza, supinamente, le regole elitiste e le politiche ultraliberiste da strangolamento e nello stesso tempo illuderlo che queste politiche, assieme alle regole, possono essere cambiate? Ho persino ipotizzato, fra me e me, che la lunga trattativa di Tsipras con troika (mai uscita di scena!) e germania altro non sia stata che una sorta di rappresentazione scenica per  coglionare, una volta di più’, i popoli d’Europa. (Non solo quello greco!).

giovedì 16 luglio 2015

A chi giova quanto sta accadendo in Gracia? alla elite finanziaria ebraica




Di: Federico Roberti


Posto che:
 

– il FMI, in un rapporto fatto filtrare all’indomani dell’accordo raggiunto da Tsipras sul debito greco, torna a ribadire che esso è insostenibile e che con le nuove misure previste dalla Troika raggiungerà il 200% del PIL entro due anni

sabato 4 luglio 2015

Le quattro grandi banche che dirigono Wall Street,i veri tiranni del Mondo






di: Alfredo Jalife Rahme



Le quattro grandi banche di Wall Street e le 8 famiglie collegate che dominano la finanza mondiale


I media russi che trasmettono informazioni in forma alternativa (rispetto ai media occidentali) si sono presi la briga di sviscerare e segnalare in modo specifico quali siano gli oligopoli finanziari anglosassoni- le quattro mega banche- che hanno il controllo della finanza mondiale, come è venuto alla luce dai risultati inquietanti di una ricerca fatta da “Russia Today”: queste sono BlackRock, State Street Corp,- FMR/Fidelity,- Vanguard Group.

lunedì 22 giugno 2015

ll progetto dell’Europa sottomessa all'oligarchia finanziaria era gia stato predisposto quarant’anni fa.




di: Eurgenio Orso


Più di quarant’anni fa il destino dell’Europa era già segnato. Tutto scritto. Nero su bianco. Globalizzazione, annientamento della politica, della tradizione e del ruolo delle nazioni.
 
E condensato in poche pagine, come ama fare il potere.


Il potere, infatti, non ama le chiacchiere; stila scarne direttive da perseguire con tenacia, per decenni, a qualsiasi prezzo (a prezzo della vita di interi popoli).


A volte tali direttive affiorano in superficie; nel 1972 il destino dell’Europa (e di noi tutti) fu delineato, con chiarezza e rigore, in un discorso pubblico tenuto da Eugenio Cefis ai cadetti dell’Accademia Militare di Modena il 23 febbraio 1972 (di cui egli fece parte). È il discorso di un maestro rivolto ai propri allievi; parole di chi sa, precise e inappellabili. Un affioramento del vero potere.


venerdì 19 giugno 2015

EX DIRIGENTE DELLA BUNDESBANK: I “SALVATAGGI” SERVONO SOLO A SALVARE LE BANCHE E I RICCHI





In un articolo su Der Spiegel del 2010, l’ex capo della Bundesbank Otto Pöhl confermava a chiare lettere un fatto gravissimo di cui ancora molti  politici e media si rifiutano di prendere atto: l’inutilità dei “salvataggi” alla Grecia, che in realtà servono solo a “salvare” le incaute banche creditrici tedesche e francesi, scaricando le perdite sulle spalle dei contribuenti europei. Pöhl, da buon tedesco, non tollera di pagare un solo centesimo per la permanenza della Grecia nella moneta forte e dimostra come l’unione fiscale, e con essa gli Stati Uniti d’Europa, siano una retorica vuota e impossibile, oggi quanto ieri.