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venerdì 6 novembre 2015

Il primo ministro ungherese Orban accusa George Soros di alimentare la crisi dei migranti in Europa




Viktor Orban, primo ministro ungherese, veramente non è favorevole ai migranti.
Ha anche fatto tutto il possibile per fare sapere a tutta l’Europa che Budapest non è per nulla interessata ad accogliere le centinaia di migliaia di profughi che fuggono da un Medio Oriente dilaniato dalla guerra.  



Ed ecco ciò che succede quando un gruppo di rifugiati osa mettere alla prova la risolutezza di Orban di difendere la nuova barriera anti-migranti: (La foto mostra poliziotti ungheresi in tenuta antisommossa che manganellano dei profughi che tentano di attraversare la frontiera.)




Come già sappiamo, l’Ungheria ha chiuso le sue frontiere verso la Croazia e la Serbia, e questo ha generato alle frontiere  una vera battaglia nella quale nessuno sa più come instradare verso la Germania centinaia di migliaia di rifugiati senza trasformare il proprio paese in un’autostrada per migranti.

Da parte sua il burattinaio ucraino, evasore fiscale, miliardario filantropo e ungherese di nascita George Soros ha dichiarato che la politica di Orban impedisce all’Unione Europea di rispondere efficacemente alla sfida. Ecco nel seguito un estratto dell’analisi di “Project Syndicate” [il gruppo di studio finanziato da Soros- N.d.T.] della  quale  avevamo già parlato questo mese:


“Il primo ministro ungherese Viktor Orban ha appena reso noto un  piano in sei punti per risolvere la crisi. Ma questo progetto che subordina il rispetto dei diritti umani dei richiedenti asilo e dei profughi, alla sicurezza delle frontiere, minaccia di  dividere e distruggere l’Unione Europea, facendo si che essa rinunci a quei valori in base ai quali è stata edificata, e viola le leggi che si suppone la governino.”




L'ebreo elitario  George Soros



Richiamiamo qui i sei punti proposti da Soros per costituire una politica europea in favore dei profughi:

1 .  Accogliere almeno un milione di richiedenti asilo all’anno.

2.  Guidare un’azione globale per aiutare la Turchia, il Libano e la Giordania a ottenere i fondi necessari per i quattro milioni di rifugiati presenti in questi paesi. (Soros ha stimato un costo di 5.000 € per profugo).

3.  Istituire un’unica Agenzia europea della migrazione che arrivi alla creazione di un corpo di guardie di frontiera europeo che sostituisca i 28 diversi sistemi attuali che funzionano senza coordinamento.

4.  Stabilire dei percorsi sicuri perché i richiedenti asilo possano raggiungere il paese europeo di loro destinazione partendo dalla Grecia o dall’Italia.

5.  Utilizzare questi strumenti finanziari e operativi europei come basi per stabilire degli standard internazionali di trattamento dei richiedenti asilo e dei migranti.



6.  Mobilitare il settore privato, le Organizzazioni Non Governative, la Chiese e le Imprese come sponsor per i richiedenti asilo e i migranti.

Ma Viktor Orban non è il tipo che sta zitto, e ora accusa Soros di cercare di stravolgere lo stile di vita europeo. Questo è un estratto da un articolo di stampa di Bloomberg:
Il primo ministro ungherese Viktor Orban ha accusato il finanziere miliardario George Soros  di essere il membro influente di un gruppo di attivisti che cercano di destabilizzare gli stati europei aiutando i rifugiati del Medio Oriente e di altre regioni a raggiungere l’Europa.

“Il suo nome è forse il miglior esempio di quelli che sostengono ogni iniziativa che può indebolire gli stati nazionali, personaggi che appoggiano tutto ciò che può modificare lo stile di vita tradizionale europeo.” ha dichiarato Orban durante un’intervista alla emittente  pubblica Kossuth.





“Questi attivisti che sostengono i profughi diventano involontariamente un sostegno alla rete dei trafficanti di uomini.”

Alcune organizzazioni in difesa dei diritti umani hanno criticato Orban per le sue barriere di filo spinato alle frontiere, per aver reso più severe le regole sul diritto di asilo e aver tentato di attrarre i voti degli elettori con la sua retorica contro l’immigrazione. Soros, che è nato in Ungheria ed è uno dei più grandi filantropi dell’Europa dell’Est per mezzo delle sue  Fondazioni e della sua Università, sovvenziona le organizzazioni che forniscono aiuto legale ai richiedenti asilo.

Chi ha ragione? Il miliardario che ha spesso spinto Washington a fornire un aiuto micidiale a Kiev in sostegno della sua guerra ai separatisti sostenuti dalla Russia? O il primo ministro che fa tutto ciò che può per impedire che una profonda differenza religiosa tra l’Occidente ed il Medio Oriente favorisca una forte ed anche pericolosa crescita del nazionalismo, e quindi un aumento della xenofobia, nell’Europa dell’Est?

Lasciamo decidere ai lettori sottolineando che :

1)  Quanto più la Germania e gli altri paesi dovranno indebitarsi per amministrare le centinaia di migliaia di rifugiati che inondano i Balcani, tanto più la BCE sarà costretta a stampare cartamoneta.

2)  Il primo ministro di un paese europeo ha apertamente accusato George Soros di sostenere involontariamente il traffico di esseri umani. E’ un’accusa grave.


 


Fonte: lesakerfrancophone.net



Traduzione dal francese per comedonchisciotte.org a cura di: GIAKKI49


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