di: Fabio Calabrese
La stesura di questo articolo è stata di poco posteriore al referendum del dicembre 2016 che ha fortunatamente
bocciato la proposta di riforma costituzionale renziana. A me premeva
(e preme) precisare che per quanto mi riguardava, la scelta del NO non
significava minimamente un atto di amore verso la costituzione “nata
dalla resistenza”, ma semplicemente sventare il tentativo del governo
allora in carica di peggiorarla, impedendogli di ridurre ulteriormente
le briciole di voce in capitolo che gli Italiani hanno sulla loro vita
associata. E’ poi accaduto che la presentazione a “Ereticamente” di
questo articolo (a cui dovranno necessariamente seguire degli altri,
perché per il momento ho limitato la mia analisi ai primi dieci articoli
della “nostra” costituzione) è stata più volte rimandata. Forse sto
tenendo in piedi troppi filoni di analisi e riflessione. Oggi, la
carta(ccia) costituzionale ha compiuto settant’anni; infatti entrò in
vigore il 1 gennaio 1948. E’ dunque proprio il momento adatto per
pubblicare l’articolo che state leggendo, in modo da celebrare questa
ricorrenza come merita.