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lunedì 8 gennaio 2018

L’identità etnica e nazionale, sangue e suolo





di: Paolo Sizzi


Quando sento parlare di ius soli, la mia mente, in realtà, non corre immediatamente alla recente gazzarra del centro-sinistra italiano, tesa a regalare la cittadinanza italiana a tutti coloro che nascono sul territorio nazionale. Il diritto incentrato sul suolo, sulle prime, mi fa pensare proprio al suolo, senza inflazioni politiche e ideologiche, alla sacralità della terra natia, della patria, che da millenni si chiama Italia, ma anche Lombardia, Veneto, Toscana, Umbria, Roma, Napoli e Sicilie, Sardegna e Corsica. E infatti, lo sappiamo bene, l’irrinunciabile e sacrale legame coerentemente identitario si basa sul binomio di sangue e suolo, da cui, del resto, nasce lo spirito, la cultura (con tutto ciò che questo termine comporta) di un popolo ben preciso.

mercoledì 28 giugno 2017

Il regime mondialista e i suoi tragicomici servi


di: Paolo Sizzi

State certi che più uno si dirà aperto, tollerante e democratico più questo sarà fazioso, arrogante e liberticida poiché ricolmo di quella classica prepotenza da vigliacchi che promana dalla sicumera degli antifascisti (rigorosamente in assenza di fascismo). Costoro, a parole, sembrerebbero i tizi più pacati, moderati e disponibili al dialogo del pianeta salvo poi rivelarsi per quello che sono: pupazzi, utili idioti manovrati dall’alto e usati per spargere come untori i veleni della plutocrazia mondialista camuffata da progressismo illuminato. Diffidate, dunque, di questi personaggi perché più si atteggeranno da paladini della giustizia e della libertà più puzzeranno di agenda da dittatoriale pensiero unico.

venerdì 21 ottobre 2016

La questione identitaria per rigenerare il mito: sull’ultimo libro di Adriano Scianca





di:Emmanuel Raffaele

Lo scorso 7 ottobre, in occasione della presentazione del suo nuovo libro a Milano, Adriano Scianca invitava i lettori della sua ultima opera ad evitare la pregiudiziale “religiosa” nell’interpretazione del suo “messaggio”. Ma, se pure questa richiesta abbia una propria coerenza, l’attacco frontale al monoteismo, come visione religiosa, culturale e «antropologica» di natura esclusiva, rimane una chiave di lettura essenziale de “L’identità sacra”.

martedì 18 ottobre 2016

Gli USA rappresentano la negazione totale di ciò in cui crediamo






di: Paolo Sizzi

Gli Stati Uniti d’America incarnano tutto quello che un etnonazionalista identitario e tradizionalista può avere in odio, soprattutto da un punto di vista europeo (che non significa europeista in senso contemporaneo, sia chiaro). Personalmente, quando devo rappresentare tutto il degrado della modernità occidentale non può che venirmi in mente la società americana, una società paradigmatica per quanto concerne ciò che si contrappone ad una visione civile, culturale, sacrale e schiettamente patriottica delle cose; riflettendoci provo persino del malessere perché l’America è letteralmente agli antipodi di quella idea d’Europa di cui l’identitario è innamorato.

lunedì 3 ottobre 2016

“Blut und Boden”, Sangue e Suolo


Per tutta la vita avevo coltivato il desiderio di andarmene. Nulla mi legava alla terra che mi aveva dato i natali. Se, nell’infanzia, non sapevo che potevano esserci luoghi in cui la gente era, anche fisicamente, diversa, e viveva in modo sensibilmente differente, una volta giunto all’adolescenza non potei più ignorarlo, e da allora non passò giorno senza che sognassi di terre e genti altre, fra le quali non avrei potuto che stare meglio. Ciò che mi circondava non portava che lo stigma della grettezza, dell’ottusità, della limitatezza. Era la vita nella provincia profonda dell’Italia del Sud, in un paese di qualche migliaio di abitanti, dove la principale fonte di sostentamento rimaneva l’agricoltura e la pastorizia.

mercoledì 11 novembre 2015

video: Essere Europeo!



L’Europa non è Lampedusa. È la nostra civiltà! L’Europa non è l’organizzazione di Bruxelles, e ancor meno una valuta o una banca centrale.

Europa non è spazio globalizzato e senza frontiere. L’Europa non è il mondo africano, e non è neanche terra dell’Islam.


mercoledì 24 giugno 2015

Identificare il nemico per un pensiero ribelle - verso un nuovo comunitarismo





RIBELLI !

Lo scopo di questo intervento è quello di contribuire ad animare un pensiero ribelle, in un tempo senz’anima, senza pensiero, senza indignazioni che non siano mero baccano. Animare – e progettare – per essere i primi di domani.

Concretizzare idee nel senso intuito da Drieu La Rochelle (intellettuale è colui che è oggi dove gli altri saranno domani) ed in quello descritto da Karl Marx nell’XI Tesi su Feuerbach: “Finora i filosofi hanno cercato di capire il mondo, ora bisogna cambiarlo!” Capire,  e cambiare. Rovesciare un mondo rovesciato.

martedì 17 marzo 2015

Per cosa combattiamo? contro i nemici dell’Europa, in difesa della Civiltà, della Cultura e del Socialismo europeo













“In un universo composto di mediocri e di nani, noi, animati da una passione ardente, siamo stati dei costruttori di popoli, consapevoli del nostro destino storico. Non degli imbroglioni elettorali, come nella democrazia. Non degli scribi. Non dei parolai. Non dei gestori di ridicoli cantoni. Dei conquistatori, invece, siamo stati: lucidi e risoluti cavalieri che dall’alto dei loro cavalli fissavano sino all’estremità del cielo l’avvenire che si offriva loro. Guerrieri di una milizia politica e cantori di una epopea che avrebbe potuto salvare, edificare, elevare tutto, come potremmo allora noi rinnegare anche una sola parola di quel che significò la nostra Fede, che ispirò la nostra Vita?”

(Leon Degrelle)





Nonostante e a dispetto dei perduranti ricatti di natura esclusivamente politica che dal 1945 ad oggi continuano a condizionare le ricerche, le interpretazioni e le analisi sui complessi avvenimenti che riguardarono la seconda guerra mondiale, un nuovo filone di indagine, animato da una coraggiosa corrente storiografica decisamente controcorrente, comincia sempre più a prendere corpo apportando agli studi interessanti novità riguardanti le reali motivazioni che indussero alcune nazioni europee, in maniera particolare la Gran Bretagna e la Francia, ad inasprire ulteriormente la crisi politica europea in quel fatidico settembre 1939, costringendo