di: Paolo Sizzi
Ci sono stati, di
recente, due omicidi che hanno molto colpito l’opinione pubblica, per
via dell’efferatezza e dell’identità disturbata di chi li ha compiuti.
Mi sto riferendo alle uccisioni di Gloria Rosboch e di Luca Varani, la
prima nel Canavese e la seconda a Roma, nel quartiere Collatino.
Gli autori di questi omicidi sono figli
della modernità e dei suoi risvolti più malati e perversi: narcisisti
patologici, manipolatori, “liquidi” e camaleontici, disonesti, edonisti e
materialisti, maligni e sadici, con alle spalle famiglie devastate (con
genitori alquanto immaturi e superficiali, fallimentari) e vissuti
difficili sintomo di esistenze meschine, insignificanti.
Ma il dato che colpisce di più è
l’omosessualità di questi personaggi, o comunque la sessualità liquida e
trasformista, che mai come in casi simili diventa qualcosa di morboso
perché frutto di quella letale miscela tra disagio e sofferenza e
disturbi psicologici cagionata dalla moderna temperie nichilista. Eh sì,
anche gli arcobalenati uccidono cari miei e si può persino scorgere una
subdola trama eterofobica nel loro agire, ma non ditelo ad alta voce
sennò qualcuno potrebbe avere un fortissimo bruciore anale…