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martedì 7 novembre 2017

I moderati: il male del secolo




Nota personale: 

cosa c'è di più insulso, vile e ipocrita di un moderato? 
questi insulsi borghesi che si definiscono moderati per non urtare  i padroni e contemporaneamente irretire i presunti elettori; sono la melma in cui sguazza il potere usuraio, con la loro nauseante ipocrisia stanno distruggendo intere nazioni.
Quando la guerra è alle porte essi incitano alla pace; quando una nazione è disintegrata dalla crisi provocata dalle banche usuraie internazionali, essi proclamano che la miseria è inevitabile; quando i popoli sono sotto scacco di una oligarchia usuraia essi invocano la pacatezza dei toni; sono questi i moderati, la feccia della società salità al potere per servire coloro che diriggono i giochi.

white wolf




I partiti legati all’establishment, sia di centro-destra che di centro-sinistra, sono in gara tra loro nel contendersi la qualifica di forza politica rappresentativa dei moderati. La moderazione sembra essersi trasformata nella panacea dei mali che ci affliggono. Rispetto a questo tema era di diverso avviso un raffinato scrittore francese, Abel Bonnard. Questi, nel 1936, già Accademico di Francia, dette alle stampe un fortunato libro in argomento, tradotto in Italia da Volpe alla vigilia della contestazione sessantottina. 

martedì 17 ottobre 2017

Prima dello stato viene il destino dei popoli





di: Paolo Sizzi

La questione catalana, come quella scozzese, e il referendum per le autonomie voluto dai leghisti di Veneto e Lombardia, portano alla ribalta il tema dell’indipendentismo e dell’autonomismo, calandolo nella realtà dell’Europa occidentale dove, e per fortuna, queste problematiche non vengono vissute col coltello tra i denti come nella controparte orientale del continente: la sanguinosissima guerra nei Balcani è ancora nella memoria di tutti, così come altre situazioni in cui l’etnonazionalismo assume un oltranzismo e una partigianeria da guerre tribali africane. Oltretutto, nella ex Iugoslavia, i contendenti del passato conflitto (Croati, Serbi, Bosgnacchi) erano tutti dello stesso ceppo, ma dilaniati dall’odio e dal fanatismo religiosi su cui soffiavano i maggiori potentati del globo per il proprio personale tornaconto nell’area balcanica: la disgregazione della Iugoslavia a trazione serba pose fine alle ostilità.

martedì 21 febbraio 2017

L'oligarchia corrotta che vive dissanguando il paese, rappresentano i governi di occupazione





Nota personale:

L'Italia dal 1946 è di fatto una colonia anglo-sionista-statunitense, l'invasione della nostra nazione non è stata solo a livello militare, ma anche socio-culturale ed economico.
Che gli invasori abbiano adottato fin dall'inizio, strategie di guerra psicologica testati ed affinati già dal 1° conflitto mondiale, è oramai cosa evidente e risaputa ai vari studiosi storici rimasti ancora onesti, e l'evidente falsità di volere spacciare (ancora oggi)  una brutale invasione militare con bombardamenti a tappeto, stupri e massacri contro il nostro popolo, per una presunta liberazione, fa parte di questa strategia di guerra psicologica, che oggi è ancora presente con tecniche ancora più subdole, tramite i loro media di massa, dove si devono notare le varie guerre per esportare la "democrazia", o le guerre per procura con l'uso dei mercenari come I'ISIS, come uno dei tanti esempi più lampanti della stessa strategia che abbiamo visto durante la 2° guerra mondiale.

venerdì 10 giugno 2016

Elijah Wood: Il lato oscuro di Hollywood



Durante un’intervista, l’attore Elijah Wood e` uscito completamente dallo script a cui ci hanno abituato i media tradizionali e ha parlato del lato oscuro di Hollywood affermando che gli abusi sui minori sono dilaganti e che “ci sono un sacco di serpenti in questo settore”.

lunedì 11 maggio 2015

Il potere politico non conta niente,a decidere sono l'elite finanziaria globalista





di: Noam Chomsky
Negli ultimi venticinque anni il capitale finanziario multinazionale, piuttosto che negli investimenti e nel commercio, è stato impiegato nelle speculazioni sui mercati azionari internazionali, al punto da dare l’impressione che gli Stati Uniti siano diventati una colonia alla mercé dei movimenti di capitali internazionali.
Non ha più importanza chi detiene il potere politico, tanto non sono più loro a decidere le cose da fare.


giovedì 23 aprile 2015

Il 25 Aprile la festa della vergogna,la vittoria dei traditori e degli usurpatori-parte 2






Di: Fabio Calabrese


Se si confronta il comportamento degli Italiani durante il secondo conflitto mondiale con quello dei nostri alleati tedeschi e giapponesi, diventa subito evidente una constatazione molto amara: Germania e Giappone ressero alla prova. Come l’Italia, queste due nazioni subirono una quantità terrificante di lutti e distruzioni materiali da parte di un nemico (il cosiddetto “bene assoluto”) che non si faceva alcuno scrupolo nel colpire nella maniera più atroce le popolazioni civili, eppure, a differenza dell’Italia continuarono a combattere unite fino all’ultimo, uscirono dal conflitto materialmente distrutte ma con il loro onore intatto.

Il 25 Aprile la festa della vergogna,la vittoria dei traditori e degli usurpatori-parte 1







Di: Fabio Calabrese

Pare proprio che questo 2015 sia un’annata di ricorrenze: il 25 aprile di quest’anno cadono i settant’anni dalla conclusione – sfortunata e tristissima per l’Italia – della seconda guerra mondiale, e un mese più tardi, il 24 maggio, il centenario del nostro intervento nel primo conflitto, la Grande Guerra, come fu chiamata quando non s’immaginava che in meno di una generazione ne sarebbe seguita un’altra di ancor più grandi dimensioni e più catastrofica.

Ma non vi preoccupate: ho già pronta e vi sto tenendo in caldo una serie di articoli che svelano alcuni retroscena dell’intervento italiano nel primo conflitto mondiale, su cui solitamente la storia ufficiale non si sofferma con attenzione, intenta come sempre a raccontarci ciò che fa comodo al potere. Ne riparliamo presto, ma ora concentriamoci sul significato del 25 aprile.

giovedì 9 aprile 2015

MasterChef,programmi di manipolazione che insegnano a servire i padroni










Aveva visto giusto Corrado Ravazzini, nel suo cortometraggio “Perfetto”, a identificare nel ristorante il luogo dove meglio emerge, e meglio viene esibito, lo status sociale nel capitalismo post-moderno. Si andava al ristorante banalmente per mangiare, ma ora tra cuochi che non sono più cuochi bensì chef, tra piatti che non sono più piatti ma opere di arte moderna impossibilitate a riempire lo stomaco perchè miserrime nel contenuto e nelle dimensioni, diventa chiaro che tra il fine (mangiare, possibilmente bene) e il mezzo (il ristorante, guai a chiamarlo trattoria perchè troppo evocatoria di bifolchi camionisti con la camicia a quadretti) si sono inseriti una serie di sgradevoli ostentazioni di “skill sociali” che contribuiscono a farmi guardare all’ambiente degli chef e dei ristoranti blasonati con una sorta di imponderabile disgusto. L’avevamo già visto con il mercato del vino, dove per “ribrandizzare” un buon Barbera erano arrivate orde di buffoni chiamati sommelier a sentire retrogusti improbabili di tabacco e di cumino a questo e quell’altro vino; era necessario trasformare la bevanda popolare per eccellenza, il vino, in uno skill sociale da esibire per dimostrare il proprio status.

giovedì 26 marzo 2015

USA: gli afro-americani vengono uccisi per strada "come cani" dalla polizia






nota personale:

Quello che sta avvenendo in America in questo preciso momento storico è qualcosa di veramente orribile,e questi fatti atroci vengono sistematicamente censurati dai media occidentali in Europa con una criminale volontà.
Le forze di polizia statunitensi stanno attuando una repressione brutale della popolazione ma soprattutto di quella di colore,che ogni giorno aumenta in una spirale di abusi e si vedono sempre più casi di repressione fisica dei malcapitati.
E' chiaro che se i reparti della polizia agiscono in questo senso vuol dire che vi sono state date delle precise direttive dall'alto,che poi sono gli stessi che garantiranno l'impunità degli esecutori di tale repressione feroce.

A subire di più questa repressione violenta per adesso sembra essere la comunità afro-americana,ma siamo sicuri che tutte le altre etnie presenti negli USA saranno presto prese di mira compresi i bianchi,in quanto la faccenda non risiede solo nel fattore razziale ma in altri scopi.

venerdì 20 marzo 2015

L'elite mondialista di Henry Ford














MAURO LIKAR: 

L’EBREO INTERNAZIONALE di HENRY FORD 

 

È un bene che gli abitanti della nazione non capiscano abbastanza il nostro sistema bancario e monetario, perché se lo facessero, credo che ci sarebbe una rivoluzione prima di domattina.”
 
 

Henry Ford