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giovedì 2 novembre 2017
Il “rivoluzionario” Puigdemont, si rifugia a Bruxelles e chiede protezione dalla UE
di Luciano Lago
Puigdemont e i suoi 4 ministri sono stati raggiunti oggi da un mandato di arresto europeo richiesto d’ufficio dalla Procura di Madrid e trasmesso per competenza alla giudice della Audiencia Nacional, Carmen Lamela, che ha provveduto a notificare tale mandato ai dirigenti della “Generalitat” catalana.
Il quartetto degli imputati, assieme al loro leader destituito, Carles Puigdemont, oggi non si sono presentati a Madrid, presso la Audiencia Nacional dove dovevano essere interrogati. Lo riferisce l’agenzia Efe.
martedì 17 ottobre 2017
Prima dello stato viene il destino dei popoli
di: Paolo Sizzi
La questione
catalana, come quella scozzese, e il referendum per le autonomie voluto
dai leghisti di Veneto e Lombardia, portano alla ribalta il tema
dell’indipendentismo e dell’autonomismo, calandolo nella realtà
dell’Europa occidentale dove, e per fortuna, queste problematiche non
vengono vissute col coltello tra i denti come nella controparte
orientale del continente: la sanguinosissima guerra nei Balcani è ancora
nella memoria di tutti, così come altre situazioni in cui
l’etnonazionalismo assume un oltranzismo e una partigianeria da guerre
tribali africane. Oltretutto, nella ex Iugoslavia, i contendenti del
passato conflitto (Croati, Serbi, Bosgnacchi) erano tutti dello stesso
ceppo, ma dilaniati dall’odio e dal fanatismo religiosi su cui
soffiavano i maggiori potentati del globo per il proprio personale
tornaconto nell’area balcanica: la disgregazione della Iugoslavia a
trazione serba pose fine alle ostilità.
mercoledì 4 ottobre 2017
Catalogna: l'indipendentismo che fa comodo ai poteri mondialisti
di: ROBERTO PECCHIOLI
Lo “scontro dei treni” si è consumato.
Così chiamano in Spagna la disputa tra lo Stato centrale e la Catalogna.
Il governo nazionale ha sequestrato le schede per il referendum
incostituzionale sulla secessione del 1 ottobre 2017, ha arrestato un
gruppo di funzionari del governo locale catalano impegnati nella
redazione dei provvedimenti a supporto della chiamata “disconnessione”
della regione dall’autorità costituzionale spagnola, il ministero delle
finanze ha assunto il controllo dei conti, la Guardia Civil e la Polizia
nazionale hanno perquisito uffici della Generalitat, ovvero del governo
autonomo catalano e represso le occupazioni dei separatisti insediati
notte tempo all’interno dei seggi. La tensione è al massimo nelle strade
di Barcellona e di altre città. A Manresa c’è stato un tentativo di
assalto alla caserma della Guardia Civil, dove vivono le famiglie degli
agenti, mentre i familiari del presidente di Ciudadanos, partito
favorevole all’unità nazionale, sono stati oggetto di un attacco al loro
negozio. Esponenti politici, commercianti, privati cittadini noti per
le loro posizioni “unioniste” sono accerchiati, insultati, oggetto di
intimidazioni. Insulti anche alla squadra di calcio dell’Espanyol, il
cui stesso nome molesta i separatisti.
lunedì 25 settembre 2017
Il secessionismo catalano controllato dal Sionismo
“Il sionismo è
contrario alla identità dei popoli europei, al risorgimento spitituale
dell’Europa, al rinascimento del genio europeo, al futuro libero ed alla
integrità dei nostri figli” . Sono le parole pronunciate dal presidente
di “Soluciona en Cataluña” e candidato alla Muncipalità di Barcelona,
Gerard Bellalta.
Bellalta ha lanciato una dura requisitoria contro l’influenza del sionismo nella maggiorparte degli avvenimenti drammatici che si stanno verificando nel mondo e, in questo contesto, ha richiesto al Governo Spagnolo che prenda le distanze dallo Stato sionista di Israele, che esercita un sistema di apartheid e pratiche di discriminazione razziale, incluso il genocidio nei territori palestinesi occupati, come avviene attualmete.
Bellalta ha lanciato una dura requisitoria contro l’influenza del sionismo nella maggiorparte degli avvenimenti drammatici che si stanno verificando nel mondo e, in questo contesto, ha richiesto al Governo Spagnolo che prenda le distanze dallo Stato sionista di Israele, che esercita un sistema di apartheid e pratiche di discriminazione razziale, incluso il genocidio nei territori palestinesi occupati, come avviene attualmete.
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