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sabato 23 aprile 2022

La storia di Elizabeth Bathory: La vera natura dell’élite occulta

 

Conosciuta come la “contessa sanguinaria”, Elizabeth Bathory attirò giovani donne nel suo castello e le sottopose a orribili torture mescolate a rituali occulti. I documenti sulla sua vita forniscono uno sguardo raro sulla vera natura dell’élite occulta. Ecco una analisi della vita della Bathory.

sabato 20 marzo 2021

PEDOGATE CAPITOLO 4: il Pizzagate rivela la vera natura perversa delle elite

Sono del tutto cosciente che l’argomento e` stato trattato ad-nauseam, tuttavia, gran parte di esso e` stato analizzato superficialmente e il resto e` stato ahime cancellato. Il seguente articolo si basa sulle ricerche di Mouthy Buddha risalenti a circa un anno fa. Il materiale illegale e’ stato segnalato all’FBI e in particolare i risultati della “chiave” BhKids/Lisca sono stati fortunatamente eliminati.

Inizialmente mi posi nei confronti del pizzagate come qualcosa da debunkare, per me era una psyop utile solo all’elite. Ho dovuto ricredermi. Ora vi mostrero` il risultato delle mie ricerche, partendo da un uomo, ovvero James Alefantis.

 

mercoledì 26 agosto 2020

La prossima burattina dell'elite per la bielorussia incontra Bernard Henri-Levi




Mr. bombe “umanitarie atlantiste” si mostra in pubblico con la leader dell’oppozizione bielorussa.

Nella foto sotto, l’autoproclamata leader dei cittadini europei bielorussi, Svetlana Tikhanovskaya appare con un certo Bernard-Henri Lévy . Un “filosofo” questi, un amico personale di Sarkozy, un omosessuale, un trafficante d’armi, un ciarlatano e un avventurista disprezzato anche in patria, in Francia. La sua apparizione al fianco della Tikhanovskaya è un evento storico.


martedì 6 novembre 2018

I manipolatori occulti, ieri e oggi


di: Flavia Corso

Sono passati circa sessant’anni dalla pubblicazione del libro I persuasori occulti di Vance Packard. Era il 1957, e il giornalista e sociologo statunitense aveva deciso di prendere in esame i meccanismi che regolavano i consumi del popolo americano. A pochi anni dalla fine della guerra, ci si preparava infatti al boom economico che avrebbe caratterizzato gli anni ‘50. Il mutamento radicale della società aveva però messo in crisi gli esperti di comunicazione dell’epoca. Con l’avvento della produzione di massa, le aziende sentivano il bisogno di incrementare le vendite al fine di raggiungere un numero sempre maggiore di potenziali consumatori. 

giovedì 9 aprile 2015

MasterChef,programmi di manipolazione che insegnano a servire i padroni










Aveva visto giusto Corrado Ravazzini, nel suo cortometraggio “Perfetto”, a identificare nel ristorante il luogo dove meglio emerge, e meglio viene esibito, lo status sociale nel capitalismo post-moderno. Si andava al ristorante banalmente per mangiare, ma ora tra cuochi che non sono più cuochi bensì chef, tra piatti che non sono più piatti ma opere di arte moderna impossibilitate a riempire lo stomaco perchè miserrime nel contenuto e nelle dimensioni, diventa chiaro che tra il fine (mangiare, possibilmente bene) e il mezzo (il ristorante, guai a chiamarlo trattoria perchè troppo evocatoria di bifolchi camionisti con la camicia a quadretti) si sono inseriti una serie di sgradevoli ostentazioni di “skill sociali” che contribuiscono a farmi guardare all’ambiente degli chef e dei ristoranti blasonati con una sorta di imponderabile disgusto. L’avevamo già visto con il mercato del vino, dove per “ribrandizzare” un buon Barbera erano arrivate orde di buffoni chiamati sommelier a sentire retrogusti improbabili di tabacco e di cumino a questo e quell’altro vino; era necessario trasformare la bevanda popolare per eccellenza, il vino, in uno skill sociale da esibire per dimostrare il proprio status.