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giovedì 3 settembre 2015

Immigrazione e disperazione come arma contro i popoli


di: Eugenio Orso

Ho sempre sostenuto che le armi a disposizione degli agenti strategici neocapitalistici, usate per piegare le popolazioni al loro disegno criminal-demiurgico sono tante, più numerose di quel che pensiamo. L’informazione è un’arma, la pubblicità è un’arma (addirittura sostituto della politica, per Bourdieu), lo spread è un’arma (ha imposto all’Italia il primo Quisling, Mario Monti), il lavoro flessibile è un’arma (siamo giunti allo jobs act piddino!) e via elencando. Accanto alle bombe intelligenti usate dagli americani, alle bombe al cloro dal fumo arancione, usate dall’isis con il sostegno degli americani, agli obici che devastano case e infrastrutture in Siria, in Libia e in Iraq, c’è una grande varietà di armi, ancor più distruttive degli ordigni esplosivi, e una di queste è scagliare centinaia di migliaia, milioni d’immigrati disperati contro l’Europa.


Il “cui prodest” dell’immigrazione selvaggia, sospinta verso nord e verso ovest dalle guerre, dallo stato islamosunnita, dall’indigenza e dalla fame, è di un’evidenza sconcertante, al punto che le aristocrazie neocapitaliste ordinano ai loro servi sub-politici più fedeli (in Italia il piddì, per fare un esempio) la “politica dell’accoglienza” a tutti i costi, senza considerare le risorse necessarie per accogliere i profughi e l’impatto che avrà nelle società ospitanti. O meglio, l’impatto che si desidera è quello che non si dice, quello che nessuno dei servi sub-politici inquadrati nella sinistra euroserva – tutti, da Renzi a Civati, da Bersani a Landini, per quanto ci riguarda – sarà mai disposto a confessare. Al più, costoro mentiranno sapendo di mentire e ci diranno che centinaia di migliaia, milioni d’immigrati serviranno per “pagare le pensioni” di una popolazione autoctona sempre più anziana e in declino demografico.

Gli ordini dei padroni sopranazionali non si discutono. Si eseguono. La sinistra l’ha fatto contro i lavoratori, legalizzando ed estendendo la precarietà, elevando l’età pensionabile, privatizzando per licenziare e lo fa anche in questo caso. 

La mancata solidarietà europea, evidente in un’Italia che è stata lasciata sola ad affrontare l’”invasione” dal mare, non porterà all’uscita dall’unione per salvarsi. Chi si oppone è schedato come populista, fascista, razzista. Se Orban, in Ungheria, erige un muro allora è contrario all’accoglienza, è fascista e razzista, un vero bruto. Salvini tuona contro gli immigrati clandestini – per ragioni elettorali, di sondaggio e di consenso – e pur essendo sostanzialmente innocuo per il sistema, si dipinge come un mostro. Se lo fa Grillo, in procinto di tornare ai fasti televisivi allentando la presa su un cinque stelle utile solo al sistema, apriti cielo!



Il neocapitalismo ha “creato le condizioni” per spingere in Europa masse di disperati in fuga dalle ultime guerre, dalla barbarie sunnita (molto utile alle élite del denaro e della finanza), dalla devastazione cui è stata scientemente sottoposta buona parte dell’Africa. Dopo aver preparato il terreno – con centinaia di migliaia di morti e milioni di profughi – si tratta semplicemente di “scagliare la bomba” contro le popolazioni del vecchio continente, per vincerne le resistenze, modificare l’organizzazione sociale e la loro stessa composizione. Una formidabile iniezione di instabilità, miseria, disperazione priva di coscienza politica, che metterà la parola fine al vecchio ordine sociale e farà prevalere una nuova plebe senza pretese, gradita a questo capitalismo finanziario e dimentica di ogni diritto.

Se questo è il gioco, i giocatori-decisori, prendendoci gusto e vedendo che funziona, intensificheranno ed estenderanno ancor di più, nei prossimi mesi, le ondate migratorie che sono state messe in movimento, devastando altri paesi oltre alla Siria e all’Iraq (Tunisia, Algeria, lo stesso Egitto, con oltre ottanta milioni di abitanti?). I governi europei collaborazionisti, soprattutto quelli affidati alla miserabile sinistra euroserva, continueranno con l’accoglienza ad libitum, lasciando che il fenomeno biblico “si governi da solo”, e quelli che si opporranno saranno sempre di più messi all’indice, tacciati di razzismo, di fascismo, di ogni crimine contro l’umanità e i diritti civili!

A questo punto, per evitare equivoci, è necessaria una precisazione. Il mio non è un discorso diretto contro gli immigrati che stanno arrivando a frotte, dalle coste nordafricane e dalla turchia di Erdogan. Personalmente sono convito che la maggioranza cerca soltanto di garantirsi e garantire ai figli un’esistenza migliore, fuggendo dalla guerra, dalla devastazione sociale e dall’indigenza indotta. Ciò non toglie che fra loro vi siano delinquenti e assassini, come l’ivoriano proveniente dal centro di accoglienza Cara di Mineo, che ha trucidato una coppia di pensionati settantenni in villa. Sicuramente ci sarà qualche infiltrato islamista, che arriva in Europa mescolato ai profughi per costituire o alimentare cellule “in sonno”, pronte ad attivarsi in ogni momento.

Il mio è un discorso contro questa sinistra, immonda all’inverosimile, legata mani e piedi alle sorti dei detentori del grande capitale finanziario, che se ne servono per i loro scopi come se fosse una toilette. Il mio discorso è contro il neocapitalismo finanziario che peggiorerà all’inverosimile le nostre condizioni di vita, per usarci nei lavori sottopagati, oppure per emarginarci e ucciderci. Dobbiamo individuare correttamente la fonte del male, per sperare in una cura efficace. Dobbiamo capire cosa si nasconde dietro i discorsi “di accoglienza”, che fanno i servi del potere finanziario, e chi è il vero nemico.

Fino a che punto si spingeranno, alimentando l’”invasione” che hanno provocato? Senza contrasti, fino a un punto di non ritorno, di smarrimento dell’identità dei popoli europei, di distruzione completa delle vecchie strutture sociali.

Con l’Europa, sommersa dall’onda dei disperati in fuga, scomparirà l’unica isola di vera civiltà nel mondo, in grado di ostacolare il progetto neocapitalista … e del liquame sinistroide che ne agevola la realizzazione.


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