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lunedì 7 settembre 2015

creare un set dell'orrore sulla pelle di un bambino morto,per manipolare le masse






Riceviamo e pubblichiamo grazie alla segnalazione di un nostro lettore, le foto che mostrano chiaramente la criminale manipolazione mediatica messa in atto dai media del regime mondialista usurocratico, sulla pelle di un povero bambino morto affogato;
per spingere i cittadini europei tramite suggestioni istintive-emotive (quelle a cui le masse da anni sono state abituate tramite gli orrendi film Hollywodiani e i vari programmi di rincoglionimento) a dover cedere il passo all'irrazionale emotivo,senza sviluppare un epnsiero critico e capire cosa si cela dietro queste operazioni,le vere cause che hanno promosso tale esodo e quale sia il vero fine di questa invasione.
Preghiamo tutti i siti di controinformazione di  pubblicare a sua volta l'articolo, per fare capire bene alla gente con quali criminali i popoli hanno a che fare,e ricordiamo ancora una volta che il nostro nemico primario sono i media di regime,prima ancora dei politici, questi luridi criminali asserviti alle centrali finanziarie ebraiche,presto renderanno conto di tutti i loro crimini, si ricordino che non basteranno i lampioni delle città per appenderli.





IL SET FOTOGRAFICO DELL'ORRORE

 

Non c'è nessuno di noi che non abbia subito la foto del piccolino affogato come un cazzotto nello stomaco.

"Una foto che cambierà la storia", hanno declamato i soloni del giornalismo e i preveggenti della politica. Una foto importante, dunque, talmente importante che quel povero corpicino è stato messo in posa, perchè venisse meglio. Perchè producesse il massimo effetto su di noi...Che Dio li maledica..

 

ecco dove è stato trovato







 il  trasporto del corpicino in una posizione più favorevole per le foto







 ed ecco dove è stato fotografato

 

Il servizio fotografico è stato effettuato da una fotoreporter professionista, Nilufer Demir, che ovviamente passava di lì per caso, con tutta la sua attrezzatura e i suoi assistenti, per scattare quella che diverrà la foto simbolo di questi anni. Il fatto non toglie nulla al dolore che provoca la vista di quel bambino riverso.

 

Nilufer Demir

 

Io ho pianto di dolore, pieno e straziante come raramente mi era capitato e credo di non essere stato il solo, ma poi ho pianto di rabbia, nel constatare come gli sporchi progetti di questa gente non si fermino di fronte a nulla. 

Nemmeno di fronte a ciò che dovremmo avere di più sacro. I nostri bambini. Il nostro domani. Tutto è sacrificabile al loro progetto di mondo.

G.F.



 Fonte

3 commenti:

  1. grazie a te del lavoro svolto, sei un faro in una'oscurità imperante, ma ciò che non sanno è che noi Lupi, in quest'oscurità, ci sappiamo ormai ben orientare... li staneremo tutti!!!

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    1. grazie a te, comunque credo che dietro queste orde di invasione imrovvise,oltre ai vari scopi gia delineati,ci sia anche il voler coprire qualcosa di grosso che stanno attuando, tra giorni ne sapremo di più,ma il tutto sembra proprio una manovra evasiva da tecnica militare e penso che riguardi l'economia, non so se si tradurra in un collasso totale, ma sicuramente le ultime manovre delle borse che colano a picco e questi eventi provocati con precisione siano da inquadrarsi in questo contesto, come ultima risorsa per evitare la ribelione dei popoli ci getteranno in una guerra mondiale, e sappiamo tutti da dove scoppiera, ma attenzione il bello deve ancora venire,l'inatteso, l'imprevisto sta arrivando.

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  2. http://www.maurizioblondet.it/e-una-manipolazione-di-troppo/
    “Israele vuole gettarci qui i palestinesi di Gaza”
    E’ la tesi di Udo Ufkotte, il giornalista di Frankurter Allgemeine Zeitung dove ha lavorato per 17 anni come notista politico, prima di diventare famoso denunciando di essere stato a libro-paga dei servizi Usa, e smascherando il controllo che sui media europei esercita Washington, pagando i cari colleghi.
    Provocare un “regime change” in Ungheria. Basta vedere e ascoltare le torme di giornalisti inviati sul posto, che sputano nei loro reportages alla lacrima e all’indignazione, contro i poveri poliziotti di Budapest, contro il cattivissimo Orban, colpevole d far rispettare le frontiere anche con l’esercito, se del caso.
    “Non ha capito che l’epoca delle frontiere è finita”. E soprattutto, i giornalisti non dimenticano mai di insinuare che Orban è un nazionalista, un autoritario, che in Ungheria la popolazione vota per i fascisti. Allora è necessaria una “primavera magiara”. Orban dovrà essere sostituito da un Mario Monti ungherese, uno al servizio della Commissione.
    per ricevere questo ed altro luleonin@libero.it

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