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lunedì 14 settembre 2015

L'uso dell' alcool e l'evoluzione Spirituale




di: G. Bertani

Secondo le fonti esoteriche a noi note, il ciclo evolutivo che l'umanità sta attraversando si comporrebbe di due fasi ben distinte, una discendente (dai piani spirituali più sottili a quelli più densi materiali) e l'altra ascendente, che segue il percorso inverso.
In realtà questa è solo la più grossolana delle tante suddivisioni in fasi che si possono fare del suddetto ciclo evolutivo, ce ne sono altre molto più dettagliate e articolate di cui peraltro abbiamo già parlato in passato. 

La fase discendente è rappresentata dalle tradizioni spirituali come una 'caduta', mentre quella ascendente è vista invece come una sorta di 'redenzione'. 
La 'caduta' comporta la conoscenza della dualità Bene/Male ma anche la conquista graduale del libero arbitrio, e un graduale cambiamento di coscienza da sognante-chiaroveggente istintiva a scientifica-oggettiva.

La fase ascendente comporta invece un graduale risveglio della percezione sottile, ma questa volta di tipo oggettivo e consapevole anziché sognante e istintiva. L'approccio all'esistenza cambia gradualmente da collettivistico a individualistico - egoistico durante la discesa o 'caduta', per poi mutare in individualista - etico nella fase di ascesa. 

Tra l'una e l'altra fase entra in gioco la figura di un'elevata entità spirituale che funge in qualche modo da 'salvatore' grazie al suo intervento diretto a eliminare il Male dal mondo ristabilendo l'ordine divino, figura che ha assunto diversi nomi a seconda delle diverse Tradizioni e culture, dall'egizio Horus al persiano Mithra, dal Messia ebraico al Cristo e così via.

Ognuna delle due fasi opposte può essere favorita oppure ostacolata da varie cose, tra cui i comportamenti e le abitudini che ogni individuo può assumere. Questo perchè ognuna di queste cose può intensificare la immersione in livelli più profondi nel piano fisico-materiale oppure avere l'effetto opposto, quello di favorire il distacco dal mondo della materia densa e l'accesso a livelli più 'sottili'. 




Come ulteriore premessa ricordiamo che in tale iter evolutivo l'umanità è accompagnata da entità spirituali superiori (angeli, arcangeli ma anche demoni ecc.) che in qualche modo predispongono situazioni e circostanze funzionali alla fase in atto. Ovviamente l'uomo comune non è consapevole dell'esistenza di queste entità, mentre può esserlo l'occultista, l'iniziato o il sensitivo. 

Ciò di cui vogliamo parlare oggi in modo specifico è l'effetto che ha l'alcool su questi processi evolutivi, e cosa comporti l'abitudine di assumere sostanze alcooliche. Come sempre ci riferiremo a lavori fatti da studiosi più esperti di noi, in questo caso uno studio dell'antroposofo Stefano Pederiva pubblicato sul n.5/2008 della rivista Antroposofia.

Nel suddetto articolo, Pederiva analizza la natura dell'alcool e il processo dal quale viene ricavato, facendo riferimento anche a conoscenze di natura alchemica. 

L'alcool secondo l'autore genera una sorta di polarizzazione delle facoltà umane tra quella intellettiva (pensare) e quella istintiva (volere), inibendo quella mediana del sentimento (sentire), generando così una struttura interiore che peraltro, aggiungiamo, è caratteristica delle entità demoniache ahrimaniche così come le ha descritte Rudolf Steiner, e cioè immensamente intelligenti e dalla volontà ferrea, ma prive di sentimenti. 

La conclusione che ne risulta è che il comsumo di alcool nell'umanità sia stato introdotto dalle entità superiori per favorire il processo di immersione nel materiale, e quindi la 'caduta', così da spegnere l'antica coscienza chiaroveggente-collettivistica e sviluppare quella oggettiva-individualistica. 



In Genesi, il momento in cui nell'evoluzione umana fu introdotto l'alcool è rappresentato dall'episodio della ubriacatura di Noè, e quindi subito dopo la fine dell'epoca Atlantidea. La fase evolutiva ascendente vedrà invece lo sviluppo proprio della sfera mediana del sentimento che era stata inibita, tra le altre cose, dall'uso dell'alcool, e infatti è proprio sulle forze del sentimento centrate sul chakra mediano del cuore che fanno per lo più leva gli insegnamenti cristici.

Da tutto questo possiamo capire che il consumo di alcool ha un suo senso e un suo significato soltanto nella fase discendente di 'caduta', mentre diventa un ostacolo e un impedimento nella fase evolutiva ascendente. 

Se attualmente una parte della umanità si trova già in fase ascendente e un'altra parte è invece ancora in fase discendente, possiamo anche capire che per qualcuno il consumo di alcool può essere anche utile, mentre per qualcun'altro è invece dannoso, e in ogni caso ci riferiamo ad un uso moderato (il classico bicchiere a pasto o la birretta serale al pub) dato che l'etilismo è dannoso comunque, e non c'è davvero alcun bisogno di ricorrere a spiegazioni esoteriche per comprenderlo. 

Con tutta probabilità, l'attrazione o repulsione nei confronti dell'alcool avviene in modo spontaneo a seconda della fase che si sta attraversando, salvo i casi in cui, per scelta consapevole, un soggetto decida di non seguire la normale evoluzione prevista per l'umanità. 

Sempre secondo i nostri riferimenti esoterici, infatti, il piano evolutivo umano prevede la possibilità di non seguirlo fino in fondo, e quindi una possibile futura scissione tra una parte dell'umanità che segue l'evoluzione 'regolare' e un'altra che ne segue una diversa. 

Questo peraltro è già accaduto nell'onda di vita angelica, quando le entità luciferiche e ahrimaniche si separarono dalle loro compagne per seguire un altro tipo di percorso. Un evento simile che riguarda l'umanità è evidentemente ancora molto lontano nel tempo, tuttavia già oggi potrebbe esserci chi getta i semi di questa possibile, futura scissione.

 
 
Articolo pubblicato sul sito: Asgaard News
 

6 commenti:

  1. non è un caso che uno dei nomi dati all'alcol si spirito, furono i monaci tedeschi ad inventare la birra e bacco rappresenta l'esatta sovrapposizione fra una divinità greca e il sangue della terra che è il vino, le streghe medioevali (ma anche quelle odierne) usano l'idromele cara ai celti come sostanza sacra, ma l'alcol non lega solamente alla materia bensì permette la rimozione temporanea come tutte le droghe naturali dei freni inibitori per accedere anche solo sporadicamente e solo quando sia già in essere un percorso spirituale a stati alterati che permettono la percezione e l'entrata nella tana del bianconiglio, sempre non a caso il vino è presente anche nella liturgia cattolica anche se il significato ora è solo simbolico, ragione per la quale l'alcol è accettato nella cultura europea e non in altre, in germania la birra è addirittura appellata come "il pane liquido" e tutti conosciamo l'importanza del pane.
    l'umanità è già divisa in direzioni distinte, l'uso dell'alcol o di altro non fà che accelerare quanto già in essere ma credo non ne determini come unica causa la direzione, solo che la enfatizzi e forse che non la renda irrevocabile. quanto detto sopra ovviamente non ha a che fare con la dipendenza fisica o psichica dalle sostanze, quella è tutta un'altra questione, anche se non esula da quella volontà superiore che vuole mantenere l'umanità nella matrix.

    jj

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    1. Si a scopo rituale è un conto ma abusarne senza motivo è altro discorso,sopratutto il vino, per noi è vietato o solo in rare occasioni, come lo stesso guardare la televisione, non a caso ho sempre sentito un fastidio solo all'odore, come lo stesso mi da fastidio solo sentire il rumore di una televisione accesa, io in casa pretendo venga spenta quando ci sono io, e che le bevande alcoliche vengano allontanate da me. Certamente oggi l'alcool e le droghe sono usate come arma contro i popoli,hanno inebetito intere generazioni questo ormai è palese a tutti.

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  2. quando riesco a stare purtroppo raramente per settimane nei boschi da solo procurandomi la sopravvivenza dalla natura e dal poco che mi porto appresso, niente alcol niente sigarette, pura sopravvivenza e solitudine e qualche guardia forestale che mi guarda strano ma mi tollera, la sensazione è stupenda perchè ci si sente forti e liberi i sensi si acuiscono la mente si svuota, il corpo cambia ma cambia anche altro e le percezioni aumentano. tornato alla civiltà la sensazione accendendo la tv è quella peggiore si possa immaginare, l'inganno la falsità ma a livello sottile un fastidio indescrivibile, una aggressione occulta, bene o male come quando ci si trova nei momenti immediatamente prima di essere coinvolti in una rissa, adrenalina al massimo tensione sopravvivenza valutazione istantanea del nemico spegnimento del cervello e attacco. mio padre ormai vecchio la guardava senza audio perchè istintivamente percepiva l'invadenza scientifica del mezzo, quando si ruppe restò mesi a guardarla spenta,un giorno gli dissi ma compratene una nuova, la risposta fù lapidaria: così è meno fastidiosa.

    jj

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  3. L'uomo dovrebbe vivere in mezzo alla natura, magari con i comfort ma nella natura, mentre oggi sempre per necessita economiche (guardacaso), si ammassano gli individui nei pollai cittadini, dove tutto è anormale e si vive in un distacco dalla natura che inibisce ogni stimolo di libertà, le metropoli dovrebero sparire, sono state concepite per degradare l'uomo e la natura, dove da questi sub umani viene vista come ostile e quindi va eliminata lasciando spazio a orribili edifici grigi e bui come le menti di chi li ha realizzate, anche la Roma antica è stata una metropoli ai suoi tempi,anche Atene o le città della civiltà maya ma tutte erano amalgamate con la natura e nella natura, e a chi ancora crede in questa modernità orrorifica ma mistificata dalla propaganda come progresso, guardi le opere architettoniche del passato e guardi poi le citta odierne con i loro squallidi edifici, vedrà la verità senza filtri, senza misere scuse, questa civiltà odierna è fallita, morta putrefatta, tenuta in vita per generare morti viventi che si nutrono di chi ancora è vivo, definire tutto questo satanico è ancora molto lontano dalla realtà, il cancro ha preso il sopravvento sul corpo, non a caso nelle città si registrano aumenti esponenziali di tumori e altre malattie, poi ancora ci si domanda perchè nei piccoli paesi si vive di più e meglio, ma la risposta la sapete idioti!!! forse non la volete vedere. Questo sistema-cancro ha preso il sopravvento sul mondo e quindi la cura non può che essere radicale, e sta arrivando ne stiano certi.

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  4. Namasté
    Da ciò che leggo quindi traggo conclusione che appunto anche solo la biretta con il panino o l'aperitivo di un bicchiere al pub, faccia parte della fase discendente dell'evoluzione e che quindi non abbraccia l'idea di elevazione delle frequenze vibrazionali individuali e colletive,corretto? Rimane giusta come conclusione anche se aggiungiamo una retta consapevolezza che quella birretta sia veramente l'unica della serata e che in quanto tale non influisca in maniera significativa sulla nostra coscienza? Provengo da letture approfondite di Castaneda e so che l'alcool provoca uno spostamento del punto d'unione favorevole agli "esseri inorganici/demoniaci" Vorrei sapere la vostra precisa opinione in merito al bersi solamente un bicchiere in compagnia magari una o due volte a settimana. Grazie
    Un saluto lumionso
    T. D.

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    1. L'equilibrio è sempre la chiave giusta, bere ogni tanto non è sbagliato farlo diventare un'abitudine o un vizio crea danni naturalmente non solo fisici ma spirituali, questa la mia opinione.

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