Pagine

giovedì 10 settembre 2015

Ungheria difesa della vera Europa: “Difendiamo le frontiere o sarà il caos”




Budapest, 8 set – Non tutti adottano la resa come strategia definitiva di fronte all’immigrazione. L’Ungheria, per esempio, tenta di far rispettare un minimo di legge, anche se la cosa si fa sempre più difficile. I profughi alla frontiera con la Serbia continuano ad ammassarsi e la tensione è alle stelle. 


Addirittura 300 immigrati hanno sfondato le linee della polizia ungherese nei pressi del confine serbo, a Roszke, e si sono messi in marcia a piedi sulla principale autostrada verso Budapest. L’obiettivo è ovviamente la Germania delle “porte aperte” della Merkel in cerca di braccia per le sue industrie. I profughi temono di non poter raggiungere Berlino se registrati in Ungheria e quindi, senza tanti complimenti, sfondano i cordoni. La polizia ha usato spray urticante per farli desistere. Alcuni treni sono ripartiti dall’Ungheria verso l’Austria, ma sono molti i migranti che continuano a muoversi a piedi. Nel fine settimana cinquemila, in maggioranza siriani, hanno raggiunto la Macedonia dalla Grecia, ventimila sono arrivati a Monaco.

Il premier Viktor Orban, tuttavia, tira dritto. Il leader ungherese si è anche recato a Morahalom, a pochi km dal confine con la Serbia, dove ha incontrato i lavoratori impegnati nella costruzione della barriera metallica anti-immigrati lungo i 175 km della frontiera con il Paese ex jugoslavo. Non solo: Orban ha anche preteso le dimissioni del ministro della Difesa Csaba Hende, reo proprio di non aver finito il muro nei tempi stabiliti. Orban lo ha rimpiazzato con Istvan Simicsko, finora responsabile per lo sport.




ADVERTISEMENT
Il primo ministro ungherese ha spiegato le sue ragioni: “Il problema sta nelle priorità. Più tardi, potremmo anche parlare di quote, ma ora il problema è la difesa delle frontiere dell’Ue. Noi, in Ungheria, conviviamo da secoli con i rom, ma non vogliamo convivere con i musulmani. È un altra cultura, e gli ungheresi non vogliono questa presenza”. Orban ha anche sottolineato come, secondo lui, gli immigrati vadano in Germania perché attirati dal benessere tedesco e non per ragioni umanitarie. E tuona contro l’Ue: “Chiuda le frontiere o arriveranno a milioni“.

di: Giuliano Lebelli


 

 

 

I sinistri di “Repubblica” vogliono 250 milioni di immigrati



Roma, 9 set – Sono pazzi. Certo, ci mangiano, gli fa comodo, ci sono interessi in ballo. Ma principalmente fanno così perché sono pazzi. È l’unica spiegazione che viene in mente leggendo Repubblica che auspica la venuta di 250 milioni di immigrati in Europa.

Sì, avete capito bene: 250 milioni di persone. L’attuale popolazione dell’Unione Europea è di 503 milioni di persone: gli strateghi del quotidiano di De Benedetti vogliono importare una massa allogena pari alla metà degli abitanti della Ue. Oltre a quelli che già ci sono.

Serve per pagare le pensioni, dicono. Distruggere una civiltà per pagare le pensioni: è un po’ come quelli che hanno mal di testa e risolvono la questione con un revolver alla tempia. Sono pazzi, appunto.

Per carità, loro citano gli “economisti”, quindi siamo a cavallo: “Facendo un calcolo a spanne, Leonid Bershidsky, su Bloomberg , calcola che l’Europa avrebbe bisogno di 42 milioni di nuovi europei entro il 2020. Cioè domani. E di oltre 250 milioni di europei in più nel 2060”.
Chiosa il giornalista: “Chi li fa, tutti questi bambini?”. La risposta sottintesa è che certo non saranno gli europei. Affinché questo accada servirebbero politiche sociali e demografiche, più un generale cambio di mentalità che né le gerarchie eurocratiche né tanto meno i giornalisti di Repubblica auspicano. Perché rivitalizzare un popolo quando puoi semplicemente sostituirlo?
ADVERTISEMENT






Segue, ovviamente, un panegirico dell’immigrato lavoratore, che paga le tasse, che muove l’economia, che fa i lavori che gli italiani non vogliono più fare. È un’elegia a tinte esclusivamente rosa. Probabilmente, per questi maghi dei numeri, un quartiere come l’Esquilino di Roma scoppia di salute, dato che nascono imprese nuove a ogni angolo. 

Che poi siano per lo più farlocche, che per ognuna di esse ci sia una ditta italiana che chiude, che la concorrenza venga esercitata grazie a orari folli, merce scadente e ampio utilizzo del nero, cosa importa? Men che mai importa che il quartiere sia preda di sbandati, tossici e vere e proprie gang etniche, perché tanto queste cose mica ci finiscono nelle statistiche.

Non manca, ovviamente, la rassicurazione sul fatto che non c’è alcuna invasione: “Ciò che colpisce, nelle cifre sull’immigrazione, è la loro esiguità. L’impressione di un’Europa scossa e sommersa da uno tsunami migratorio è frutto di un’allucinazione. In tutto, gli immigrati oggi presenti in Europa sono pari al 7 per cento della popolazione”.
Belle parole, davvero rassicuranti, soprattutto perché messe in coda a un articolo che auspica la venuta di 250 milioni di immigrati. Sì, sono decisamente pazzi.

Adriano Scianca



fonte: ilprimatonazionale.it

Nessun commento:

Posta un commento