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mercoledì 4 marzo 2015

Il “pericolo fascista”,la solita strategia usata dai media e dalla sinistra serva della finanza usuraia contro gli oppositori











di: Luciano Lago

Se gli esponenti della sinistra si fossero impegnati nel cercare un nuovo pretesto per distrarre l’opinione pubblica dai problemi pressanti dell’attualità, forse avrebbero potuto trovare qualche cosa di meglio ma l’occasione gli è stata offerta quasi inaspettata dalla manifestazione dello scorso Sabato a Roma di Salvini,  in cui hanno partecipato anche  Casapound  ed altri gruppi dell’estrema destra.

Il “pericolo fascista” alle porte è sempre un buon pretesto per ricompattare la sinistra in crisi di consenso e le forze sostenitrici dell’eurosistema di Bruxelles come “credo unico” e della preminenza dei mercati, dal PD, a SEL , oltre   alle nuove destre tecnocratiche dei Passera e degli Alfano.  Un pericolo ed una accusa che serve a screditare gli avversari ma ancora di più  è utile per “creare un diversivo” nell’attenzione del pubblico.  Una vecchia tecnica di comunicazione di massa a cui si ricorre con frequenza.



Bisogna far credere agli elettori ed all’opinione pubblica che l’economia sta migliorando e si pubblicano quindi le statistiche truccate della crescita dello 0,03 % dove si sono inclusi i proventi delle mafie, della droga e dello sfruttamento della prostituzione ma, se le persone non ne sono troppo convinte perche’ ancora il lavoro non si trova e il torchio fiscale strangola famiglie ed imprese, qual miglior sistema di mobilitare la massa con il vecchio richiamo del “pericolo fascista” alle porte?

Una nuova campagna in stile anni ’70 contro il pericolo dei “fascio leghisti” di Salvini e soci può essere quanto di meglio sia utile a distrarre l’opinione pubblica da altre notizie inquietanti quali ad esempio i risultati dell’inchiesta fatta dalla Procura di Trani da cui sta emerge in questi giorni che, sotto il governo del tecnocrate Monti, visto come “liberatore” ed appoggiato in modo entusiasta dalla sinistra, avvenne, nel 2011, il pagamento di 2,5 miliardi di euro alla banca Morgan Stanley, guarda caso alla stessa banca Morgan Stanley che risulta tra gli azionisti di “Mc Graw Hill” , il colosso che controlla Standard & Poor’s, la potente agenzia di rating che aveva declassato l’Italia e contribuito a far alzare lo “spread” sui titoli del Tesoro.


 


Uno dei tanti talk show gestiti da questi criminali e servi mediatici del potere usuraio mondialista;questi pseudo giornalisti che attuano manipolazioni delle masse,dovranno rispondere di alto tradimento del popolo e della nazione,oltra ad associazione criminale a scopo di truffae crimini contro l'umnaità,i loro inganni costano ogni giorno la vita di migliaia di persone.




Nel processo per manipolazione del mercato in corso a Trani, nel quale sono imputati i vertici dell’agenzia di rating, è emerso, secondo la tesi degli inquirenti tranesi ( trapelata dai nuovi atti) che, di fatto, qualcuno con il “downgrade” del debito italiano ha guadagnato 2,5 miliardi di euro. Vedi: Rating, dopo il taglio del 2011 Tesoro pagò 2,5 miliardi. “Ma poteva opporsi”

Fu proprio Mario Monti, il leader acclamato da tutta la sinistra italica, il premier che dispose il pagamento di 2,5 miliardi di euro avvenuto “senza battere ciglio” dal Ministero dell’Economia italiano a Morgan Stanley, dopo il declassamento del rating italiano (da A a BBB+) deciso “illegittimamente e dolosamente” da S&P nel 2011 “al solo fine di danneggiare l’Italia” e consentire il cambio di governo con un personaggio come Monti, gradito ai potentati finanziari sovranazionali.






Questo pagamento che adesso si trova sotto la lente degli inquirenti, era stato fatto in base a una clausola unilaterale nel contratto con con Morgan Stanley, che avrebbe potuto essere impugnata dal Ministero dell’Economia e Finanza, nella persona di Mario Monti, il quale, pur sapendo che c’era un procedimento penale in corso a Trani ove si metteva in dubbio la legittimità della condotta delle agenzie di rating, provvide a disporre per il pagamento immediato “senza alcun indugio”.

Per il pm Ruggiero, il fatto che S&P e’ legata a livello azionario a Morgan Stanley, che la banca ci ha guadagnato 2,5 miliardi e che il Ministero dell’Economia e Finanza, pur potendo tergiversare nel pagamento non lo ha fatto, sono elementi che rafforzano la tesi del “dolo puro manipolativo” contestato alla società di rating. Vedi: EMERGE LA REGINA DELLE PORCATE FATTE DA MONTI: PAGO’ 2,5 MILIARDI DI EURO AI BANKSTERS MORGAN STANLEY INVECE DI OPPORSI

Da notare che, a seguito di queste allucinanti notizie giudiziarie, le associazioni Adusbef e Federconsumatori “stanno studiando ulteriori denunce penali” nei confronti del ministero dell’Economia e delle Finanze, il cui comportamento viene definito “scandaloso” in relazione a quanto emerso dalle indagini della Procura di Trani su alcune agenzie di rating, coinvolte nel  procedimento giudiziario.

Mario Monti, il premier che dispose il pagamento a favore della Banca Morgan Stanley (dove fra l’altro risulta che lavorava come dirigente il suo figliuolo, Giovanni Monti) era lo stesso che decise il versamento anche dei 3 miliardi alla Monte Dei Paschi di Siena, per ripianare i debiti della Banca, che era la cassaforte a cui attingevano i dirigenti del PD e le loro cooperative. Il medesimo premier che, assieme alla Fornero, decise il taglio delle pensioni provocando la disperazione di centinaia di migliaia di esodati e l’aumento spropositato della tassazione sulle imprese, sulle famiglie e su tutto il tassabile “per fare cassa” diceva. Provvedimenti che hanno affossato l’economia italiana, portato alla chiusura di migliaia di imprese manifatturiere con enorme aumento della disoccupazione, della miseria e con aumento del debito pubblico.



l’ex premier Mario Monti,esponente dei poteri usurai globalisti,imposto senza il voto popolare dall'ex presidente Napolitano,come gli altri due governi tra cui il governo dell'attuale demente Renzi



Sempre Mario Monti, con l’appoggio determinante del PD e del centro destra, decise di sottoscrivere l’impegno per il versamento di 125,3 miliardi nel fondo “salvastati “creato da Bruxelles, il famoso ESM/MES, nel quale furono versati già dal 2011 una prima quota di diversi miliardi   ed i versamenti continuarono negli anni successivi sotto il governo Letta ed adesso sotto quello di Matteo Renzi. 
Vedi: L’Italia non ha soldi per tagliare l’IMU, ma versa 2,8 miliardi al Fondo Salva Stati

Per distrarre l’opinione pubblica da queste notizie e per nascondere le responsabilità del PD e delle altre formazioni di sinistra che determinarono l’ascesa di Monti e dei governi succubi della troika di Bruxelles e delle centrali finanziarie, quelli che hanno sottratto centinaia di miliardi all’economia nazionale a vantaggio delle banche e dei potentati finanziari sovranazionali, cosa ci può essere di meglio che non il lanciare una bella campagna contro il pericolo fascista?

Eccovela quindi servita grazie alla stampa ed alle TV compiacenti, con i titoloni di Repubblica, del Fatto Quotidiano, Corriere della Sera, la Stampa e degli altri “giornaloni, con l’insostituibile apporto dei presentatori delle TV come Formigli, Santoro, Floris, l’Annunziata ed altri, con gli intellettuali e commentatori di riferimento, si parte in tromba per denunciare il “pericolo fascista” di Salvini e Casapound, per chiamare alla “vigilanza democratica” ed alzare una cortina di fumo che possa ben coprire le questioni “scomode” per la sinistra mondialista e del politicamente corretto, sempre in prima linea nel denunciare i sovvertitori dell'”ordine democratico”, la stessa sinistra che, da molto tempo, si è messa al servizio permanente ed effettivo degli interessi del grande capitale finanziario.




fonte: controinformazione.info






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