Coltivate sempre un odio profondo per questi criminali al servizio dell'invasore, non abbiate mai rassegnazione, ma volontà e determinazione per adempiere al vostro compito, siate un presidio di resistenza attiva, riprendiamoci con la forza e la strategia il nostro terriotorio, perchè è nostro per diritto divino, lascito dei nostri grandi antenati, tutti noi abbiamo il dovere di difendere la nostra nazione dal nemico interno ed esterno.
Nel momento della resa dei conti li estirperemo senza pietà, la loro stirpe deve scomparire nell'oblio, saremo un branco di lupi inarrestabili; divenite ciò che siete nati per essere lupi feroci, la notte sta calando su di loro, il tempo dei lupi sta arrivando.
white wolf
di: ROBERTO PECCHIOLI
Edward Bernays, il nipote di Freud
considerato uno dei cento uomini più influenti del secolo scorso,
inventore del termine propaganda nell’attuale accezione e primo
manipolatore “scientifico” dell’opinione pubblica, ammise una volta che
almeno la metà delle notizie dei giornali sono, appunto, propaganda. In
genere, non solo non lo capiamo, ma pochissimi riescono ad intuire i
motivi della scelta delle notizie, del taglio con cui vengono fornite,
il silenzio che cala su molti argomenti.
Tutto questo è chiaro a chi segue le
rassegne stampa televisive ed i principali notiziari. In questi giorni
si fa molto parlare di un dato aritmetico: ben 107.000 italiani hanno
abbandonato la madrepatria nell’anno 2015. Una percentuale elevatissima è
costituita da giovani, un altro nutrito gruppo statistico è quello dei
pensionati. Le regioni da cui si emigra non sono, come si potrebbe
immaginare, soprattutto quelle meridionali, anzi Lombardia, Piemonte,
Emilia e Lazio sono in testa alle classifiche. Al di là di un moderato
stupore iniziale, la prima reazione è riflettere sui motivi di un dato
obiettivamente allarmante, per agire di conseguenza. Temiamo invece che
sia più opportuno seguire le parole di Bernays, che di campagne di
stampa si intendeva: venticinquenne, fu lui a suggerire al presidente
americano Wilson le parole con cui giustificare l’entrata nella prima
guerra mondiale, cui la popolazione era contraria “l’America non entra
in guerra per ristabilire i vecchi imperi, ma per portare la democrazia
in tutta l’Europa”.
Perché ci spiegano con tanta dovizia di
cifre, particolari, statistiche e sottostatistiche che gli italiani sono
tornati un popolo di emigranti? Non possiamo saperlo con certezza, ma
siamo in grado di formulare qualche ipotesi; basta allargare il campo,
voltare pagina e siamo raggiunti da altre notizie interessanti. La
prima è che nei primi nove mesi del 2016 sono entrati 150.000 migranti, o
rifugiati, o profughi. L’Aeroporto Italia funziona a pieno regime: al
terminal delle partenze trolley e valigie di buona qualità, qualcuna di
lusso per chi va. Sono giovani qualificati, padroni di un mestiere o di
una professione, alcuni sono autentici cervelloni che avremmo dovuto
trattenere ad ogni costo. Altri giovani sono messi un po’ peggio, hanno
le valigette da volo low cost per non pagare
supplementi, ma hanno forze e speranza per imprimere una svolta alle
loro vite. Moltissimi altri hanno i capelli grigi e, dopo aver lavorato
almeno quarant’anni (42 anni e 10 mesi per la pensione di anzianità) si
accorgono che il loro reddito in Italia vale poco e vanno in cerca di
benessere e tranquillità nel vasto mondo, aiutati da agenzie e siti
specializzati, ovvero hanno ottime rendite e li vogliono spendere in
paesi dove le tasse sono meno brutali, la burocrazia non ficca il naso
in tutti gli angoli della vita, non si rischia di essere assaliti da
rapinatori multietnici e quando ci si ammala non si viene rinviati a
data da destinarsi.
Più in basso, al terminal arrivi lavora a
pieno ritmo la Marina Militare, che fa la spola tra il basso
Mediterraneo ed i porti del nostro meridione, come un traghetto della
Tirrenia, e scarica giovani maschi dell’Africa nera, i nuovi italiani.
Si tratta di un ambiente un po’ sporco, tutti gridano e si prodigano,
nessuno sa davvero perché gli arrivi siano tanto numerosi, tanto meno si
conosce il destino finale di questa gente (o meglio, non si dice
apertamente, Bernays insegna….). Il saldo è positivo: più 43.000,
perbacco. Intanto, le navette che distribuiscono gli ospiti non
richiesti scaricano gente dappertutto, alle cure di caritatevoli
organizzazioni politiche laiche e religiose che percepiscono 35 euro al
giorno. Millecinquanta al mese, una cifra superiore a quanto ricevono
parecchi milioni di pensionati. Qualche famiglia italiana è stata già
sfrattata per fare posto a poveri cristi che abbiamo l’obbligo umano di
sfamare all’arrivo, ma non di trattenere e mantenere.
A questo punto, le domande diventano
tante, e le ipotesi, gli scenari si fanno inquietanti, come usa dire.
Ci vuole un po’ di tempo da perdere, pazienza ed anche una dose
massiccia di masochismo: basta andare avanti nella lettura, seguire
qualche rassegna stampa in più, navigare sui siti più diversi e le cose
diventano più chiare. La conclusione che trae chi scrive è sconsolante:
l’emigrazione è voluta, incoraggiata, esattamente come lo è
l’immigrazione di masse non qualificate e destinate a non essere
assorbite nel mercato del lavoro, né integrate in quel che resta della
comunità nazionale.
L’Italia è stata saccheggiata delle sue
industrie, delle eccellenze di mille settori, bloccata nella ricerca
scientifica, osteggiata nel suo sviluppo agricolo (la vecchia PAC,
politica agricola comunitaria, ha favorito per decenni Francia, Germania
e Nord Europa), espropriata delle banche nazionali – solo pochi ingenui
credono che Unicredit ed Intesa San Paolo siano banche italiane. L’IRI
non c’è più, Finmeccanica è sotto attacco giudiziario e finanziario,
Fiat è a Detroit, anche la Ferrari è società di diritto olandese, magari
il Cavallino diventerà arancione, la siderurgia è stata quasi azzerata.
L’ Ilva genovese è stata spianata per due terzi, al suo posto c’è una
strada, ma non c’è chi la percorre, dato che gli addetti, da 12.000 sono
passati a poco più di mille. L’ILVA di Taranto è stata chiusa dalla
Magistratura senza che il governo volesse o sapesse intervenire, in
ossequio ai dogmi liberisti di Bruxelles. Il piccolo e medio commercio è
in ritirata, ma per ogni impiego presso i giganti, quelli che i
francesi chiamano grandi superfici, se ne perdono cinque tra i piccoli e
medi che abbandonano. Magari i proprietari fanno una pernacchia,
raccolgono il gruzzolo e si installano alle Canarie o perfino in
Bulgaria. Quanto alla media impresa industriale, nerbo dell’ascesa
italiana, è sufficiente una giornata in giro per le periferie
industriali del Nord e Centro Italia per vedere capannoni abbandonati
tra le erbacce o diventati dormitori per i nuovi arrivati, insieme con
un gran numero di cartelli per vendita ed affitto.
Sull’edilizia, di cui si dice “quando
vanno le costruzioni, tutto va” la crisi è ormai quasi decennale.
Diciamolo con spietatezza e senza lacrime agli occhi, giacché ognuno di
noi porta un pezzetto di colpa: l’Italia è un paese in via di
sottosviluppo, destinato a diventare una Disneyland di parchi tematici,
una lunga spiaggia popolata da bagnini che diventeranno dipendenti di
grandi società internazionali, in omaggio alla direttiva europea
Bolkenstein sui servizi, di camerieri che serviranno pizze e cocktail ai
nuovi ricchi, che sempre più proverranno dall’Asia e dall’Europa
dell’Est. I più istruiti metteranno a frutto la laurea in Beni
Culturali ed Ambientali che tanto ha inorgoglito la nonna per fare la
guida turistica dei monumenti del passato. Del passato, appunto.
Una canzonetta estiva di tanti fa aveva
un ritornello che sembra alta sociologia: “E intanto fanno il bagno a
Cesenatico, ma i furbi, come sempre, non affogano”. Infatti, la classe
dirigente (la chiamiamo così per abitudine) continua a godersi stipendi
dieci, venti, trenta volte superiori a quelli dei comuni mortali, che
non hanno la tessera o le amicizie che contano, non hanno vinto i giusti
concorsi, e che, ammettiamo anche questo con un certo disprezzo di noi
stessi, non hanno capito niente della vita e dell’Italia. Qualcuno si
ostina persino ad amarla, ma ormai non ama la Patria, bensì l’idea che
ne aveva.
Perché non dovrebbe andarsene un
laureato brillante (ce ne sono…) se dovrà fare il precario per decenni o
accettare un posticino qualunque, dopo avere vinto la concorrenza al
ribasso di fancazzisti, raccomandati ed immigrati? E un bravo fornaio,
un capace elettricista, un falegname, non troverà in giro per il mondo
quel lavoro che gli negano qui? Scorriamo le notizie: un quarantunenne
campano si è suicidato perché, pompiere precario da anni ed anni, non
poteva partecipare per limiti di età al concorso che l’avrebbe
regolarizzato. In Puglia, le professoresse locali non vogliono
raggiungere le sedi del Nord, ed il Tribunale dà loro ragione. Andiamo
avanti: un almeno un giovane su tre è ormai disposto a lavorare senza
ferie e diritti sociali: ragazzi, avete perso ed hanno vinto loro,
quelli che prima vi hanno consegnato diplomi e lauree in nome
dell’uguaglianza e del disprezzo sussurrato per i lavori manuali od
artigianali, vi hanno convinto a diventare consumatori sciocchi e
seriali, sono riusciti addirittura a riempirvi di costosi tatuaggi, ed
ora vi dicono, no, per voi non c’è posto, se vuoi lavorare, sono quattro
euro all’ora, e vi faccio un favore, perché Mustafà o Diop si
accontentano di tre e cinquanta.
Ugualmente, che cosa trattiene qui una
coppia di sessantenni in buona salute, senza figli o con l’unico figlio
che se frega di loro, dal trasferire casa e denaro da qualche parte dove
la pensione vale, e donde non vedranno il progressivo sfacelo
dell’Italia di cui hanno il passaporto? Quanto a chi ha idee o capacità
imprenditoriali, dovunque gli fanno ponti d’oro; qui arriverà a pagare
quasi il 70 per cento del ricavato in tasse, tremerà alla vista di una
divisa da finanziere, dovrà armarsi se ha comprato la villetta fuori
mano, e per qualsiasi atto che riguardi la sua azienda, anche
piccolissima, imbratterà cartigli di ogni tipo vita natural durante per
ottenere permessi, licenze o un semplice silenzio-assenso.
Un geometra rientrato dal Brasile per
assistere i genitori invalidi ha raccontato a chi scrive che a Porto
Alegre, non a Zurigo o Los Angeles, ha aperto la sua attività
professionale in meno di una settimana dal suo arrivo.
Intanto, dai giornali apprendiamo che il
referendum costituzionale di dicembre è stato scritto sotto dettatura
di JP Morgan, una banca d’affari che sembra avere in pugno il “nostro”
governo. Vero, professor Monti, che hai pagato alcuni miliardini, quelli
sì nostri, di penale per i derivati sottoscritti presso i benefattori
in grisaglia e cravatta Regimental? Il ministro Padoan litiga accanito
su pochi decimali di PIL, ma intanto, in termini reali il Prodotto Lordo
è diminuito di almeno il venti per cento in pochi anni e continuiamo a
pagare 70 miliardi di euro, pari all’ 7/8 per cento del bilancio statale
per interessi sul debito a benemerite istituzioni come le grandi
istituzioni finanziarie e bancarie internazionali.
Fortunatamente, il governo sa bene quali
sono i problemi che agitano i nostri sonni: infatti il ministro della
Difesa, la fascinosa signora Pinotti, ha annunciato porte aperte nelle
forze armate per gli omosessuali. Chissà se godranno di facilitazioni di
carriera tipo le quote rosa. La stessa onorevole sposerà personalmente
due lesbiche genovesi, Pamela ed Elisabetta. Auguri e figli maschi. Ah,
no, questo non si può più dire. Ma insomma, se vorranno, anche le due
ragazze unite per la vita – o sino a quanto parrà a loro-
dall’ossigenata ministra genovese potranno avere dei figli, o meglio
figlie, date le circostanze. La Cassazione non avrà difficoltà ad
autorizzare: il padre, giustamente non conterà nulla, poiché avrà solo
donato o venduto il suo seme, e Pamela sarà la madre A ed Elisabetta la
madre B. Così hanno già sentenziato di recente.
Gli italiani, però, non hanno figli:
sfiducia nel futuro, odio per le responsabilità, orrore degli impegni
definitivi e tanto altro ancora. Ma un altro ministro donna, Beatrice
Lorenzin, è stato seppellito di insulti per una cautissima campagna
mediatica a favore delle nascite il cui unico torto era di chiamarsi
“fertility day”, come per i bovini di razza bruno alpina, naturalmente
nel grottesco anglo-americano da colonizzati incolti che ci caratterizza
come Mericoni Nando, la maschera di Alberto Sordi entusiasta degli USA
che, però, ritorna alla pastasciutta, con il surreale, mitico,
“Rigatone, m’hai provocato. Me te magno!”.
Un ultima notizia filtrata tra le tante,
una voce dal sen fuggita, Assange, Wikileaks ed affini, dà ragione al
vecchio Bernays, per il quale i popoli non sono che greggi di pecore da
guidare, s’intende per il loro bene. Il filantropo ebreo americano
ungherese Soros, quello che ha lucrato alcune migliaia di miliardi di
lire nostre negli anni Novanta speculando sulla nostra valuta, aiutato
dalla manina dei “nostri” governanti, spende milioni e milioni di euro
ogni anno per finanziare le associazioni gay e i gruppi favorevoli
all’immigrazione massiccia in Europa. “L’immigrazione deve essere
considerata un nuovo standard di normalità”. Immaginiamo tutti la pena
che costui si dà per gli africani poveri, che potrebbe, eventualmente,
mantenere nei loro paesi. Quanto alla distruzione della famiglia
naturale, 650.000 dollari all’anno, spiccioli, in fondo, per chi ruba
ogni giorno a milioni di persone, vanno ad associazioni cattoliche
destinate ad influenzare nella Chiesa atteggiamenti favorevoli al mondo
LGBT (per i normali: Lesbiche, Gay, Bisessuali e Transessuali).
Vediamo bene quali siano le forze in
campo e perché lavorino attivamente a grandiosi progetti quali la
distruzione della famiglia naturale, la procreazione zootecnica,
l’azzeramento dello stato sociale, la sostituzione dei popoli europei.
Ci stanno sloggiando senza troppi complimenti, e, naturalmente, è sempre
per il nostro bene.
Chi scrive, tuttavia, vorrebbe vivere e
morire dove è nato, e dove sono vissuti sua madre I (Ines) e suo padre A
(Aldo). O forse è meglio di no, meglio andarsene, per non intralciare
il piano Kalergi. Al limite, c’è sempre l’eutanasia. Da Aeroporto Italia
ad Obitorio Italia…..
RIVOLUZIONE!!!!! Lucio Astarti
RispondiEliminaCiao WW. Spero che l'ora dei lupi arrivi presto per far fuori tutti questi parassiti!
RispondiEliminaVerranno perdonati gli scrittori "obbligati" a scrivere politicamente corretto invece che quello che vogliono?
Non abbiamo il potere Di decidere chi deve vivere e chi morire, non apparitiene a nessuno questa decisione, in effetti I responsabili della loro fine sono loro stessi; tu dici che sono costretti a mentire per non perdere il lavoro,invece nessuno è costretto, si puo' fare altro sapendo le conseguenze che si provocano con le loro menzogne,queste giustificazioni non fanno nessuna differenza, conta quello che fai, le loro responsabilita' sono gravi, e che ne siano consapevoli o no non cambia niente, quello che arrivera sara' quello che essi stessi hanno scatenato, nessuno sugge alla legge.
RispondiEliminaIo parlo non dei giornalisti (loro sanno di mentire) ma degli scrittori dei libri che vorrebbero lanciare messaggi antisistema ma non lo fanno per paura non tanto per loro stessi ma che colpiscano le persone a loro care e scrivono libri perlopiù neutri che non danno fastidio ma nemmeno li esaltano...
RispondiEliminati rispondo semplicemente che non cambia molto da chi fa il loro gioco, a Dio non interessa se le persone sappiano o non sappiano, se lo fanno apposta o meno, se lo fanno per paura o perchè corrotti, se lo fanno per dare da mangiare alla famiglia o per brama di potere, nessuno sfugge alla legge, la legge è regola dell'universo.
EliminaPer dio Intendi l' Eggregora Agharti giusto? Credo che tra massimo 1-2 anni l'italia scoppia(sempre se non scoppia la WW3) e credo poi si espande macchia d'olio.
EliminaQuindi l'importante è aiutare il proprio popolo e lasciar marcire il nemico come se fosse un cadavere?
Ancora un paio d'anni poi partirà un incendio dalla Scandinavia che si fermerà solo a Gerusalemme, preparatevi
RispondiEliminajj
L Italia è l unico paese ove la rivoluzione non è mai avvenuta. Anche io vivo ormai all estero e non riconosco più l Italia ormai serva europea e vassalla degli usa . Responsabili?Vaticano /(Vaticash) e governo paracomunista .
RispondiEliminaCiao WW, sono Lucio Astarti, reduce dalla visione di Agarthi sul canale White Wolf Revolution. Mi potresti dare informazioni più precise per meglio documentarmi e studiare su Agarthi ed i Cavalieri Templari Confederati di Agarthi di cui parla il video sul canale youtube White Wolf Revolution? Unitamente a Wotan Odino e le rune, di cui per ora ho letto il tuo bell'articolo del 2013 e mi sono "costruito", seguendo le tue istruzioni. Poi è sempre ben accetto un consiglio preciso anche su un ordine iniziatico da seguire serio e degli stessi nostri principi ed idee. Grazie, un abbraccio Lucio Astarti P.S. : da quando ho in mano le mie rune e le consulto, ho fatto sogni che non avevo mai fatto e che mi danno una certa tranquillità interiore insperata. Lucio Astarti
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