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mercoledì 10 gennaio 2018

Ron Paul: “si avvicina la fine dell’Impero USA"




Mentre Donald Trump sottolinea il suo successo nell’assicurare la stabilità finanziaria, in realtà avviene che il debito fuori controllo e le spese militari dell’America finiranno per far sì che il sistema si arresti e bruci come avvenne negli ultimi giorni dell’Unione Sovietica, ha avvertito Ron Paul, ex congressista statunitense.

lunedì 8 gennaio 2018

Grecia: scende lo spread, mentre le case dei greci finiscono all’asta




Atene, 8 gen – Dopo quasi sette anni di tensioni, sui mercati finanziari della Grecia, sembra tornare il sereno. Era aprile del 2010 quando l’allora primo ministro George Papandreou annunciò l’inizio dei programmi di salvataggio. In quel momento, lo spread fra i titoli di Stato greci e i bund tedeschi quotava attorno ai 350 punti base. Due anni dopo era schizzato a dieci volte tanto: 3440 punti il picco. Arrivarono la Troika, il bailout e gli haircut sul debito pubblico di Atene. Misure straordinarie accompagnare da piani lacrime e sangue di risanamento dell’economia. Tagli al bilancio, alle pensioni, allo stato sociale. 

L’identità etnica e nazionale, sangue e suolo





di: Paolo Sizzi


Quando sento parlare di ius soli, la mia mente, in realtà, non corre immediatamente alla recente gazzarra del centro-sinistra italiano, tesa a regalare la cittadinanza italiana a tutti coloro che nascono sul territorio nazionale. Il diritto incentrato sul suolo, sulle prime, mi fa pensare proprio al suolo, senza inflazioni politiche e ideologiche, alla sacralità della terra natia, della patria, che da millenni si chiama Italia, ma anche Lombardia, Veneto, Toscana, Umbria, Roma, Napoli e Sicilie, Sardegna e Corsica. E infatti, lo sappiamo bene, l’irrinunciabile e sacrale legame coerentemente identitario si basa sul binomio di sangue e suolo, da cui, del resto, nasce lo spirito, la cultura (con tutto ciò che questo termine comporta) di un popolo ben preciso.

mercoledì 3 gennaio 2018

L' OLOCAUSTO DEI NERI IL VOLTO EBRAICO DELLO SCHIAVISMO





 
di: Mauro Likar

Sull’industria cinematografica americana, ben lo sappiamo, domina la “Jewish Cabal”, o Cricca Ebraica, il cui lacrimoso impegno antirazzista ed antischiavista sono due paradigmi ferrei e categorici. L’intera produzione hollywoodiana, filmica e televisiva, si muove in questa precisa direzione. Ma del tanto biasimato traffico degli schiavi, proprio gli Ebrei sono stati per secoli gli ideatori, i promotori, ed i massimi e principali beneficiari.


Prove certe di ciò, abbiamo fin dall’epoca di Giustiniano, quando gli Ebrei di Roma, che ne detengono il monopolio, sfidando i decreti degli anni: 335, 336, 339,384, 415, 417, 423,438, e 743, fanno del commercio umano la loro principale ma non unica fonte di guadagno. Gli Ebrei dominano difatti parecchi settori dell’economia romana, compreso il traffico degli schiavi, le attività bancarie, il commercio interno ed estero. Essi hanno, all’epoca, ottenuto anche il monopolio di specifiche attività industriali, quali l’industria tessile dell’abbigliamento, quella dei prodotti vetrarî, e la vendita degli articoli di lusso.

martedì 2 gennaio 2018

Cominciano le “fake news” dei media atlantisti sugli avvenimenti in Iran



Pur di dimostrare che in Iran sia in atto una “rivolta spontanea”, i media occidentali, esperti nella manipolazione delle notizie, stanno facendo gli straordinari per diffondere false immagini riprese da fotogrammi di altre manifestazioni e indicarle come “immagini della rivolta” in Iran.

giovedì 28 dicembre 2017

Inno al Sol Invictus





Nell’ombra gelida e silente,
nell’antro oscuro e di tenebra,
si tiene il parto occulto.
Segni arcani, svelati da antichi Magi Sapienti,
attendono la sacra rappresentazione.
Carmi celati dal tempo pervadono l’aere immacolato,
scudi di fiamma circondano i cuori dei “viventi ” e,
in una danza misteriosa,
si rinnovano i doni del miracolo atteso.
Mille diademi si accendono in cielo ed in terra,
l’Eterno Splendente celebra la sua Gloria!
L’oscurità tenebrosa e terrifica arretra,
mentre avanza l’ora, vibrante di fulgido oro, del giorno perfetto.
Oh Beatitudine infinita! Ave Sol Invictus!”
 

mercoledì 27 dicembre 2017

Gli USA minacciano sanzioni contro quasi tutto il mondo per chi non vota a favore di Gerusalemme capitale



di  Peter Korzun

Il 21 dicembre, l’Assemblea generale delle Nazioni Unite (UNGA) ha votato a stragrande maggioranza in favore di una risoluzione che invitava gli Stati Uniti a revocare la propria decisione di riconoscere Gerusalemme come capitale di Israele. Un totale di 128 paesi hanno votato per la risoluzione, con nove paesi che hanno votato contro e 35 si sono astenuti. 21 nazioni non si sono presentate per il voto. Grandi alleati come Regno Unito, Francia, Germania e Giappone hanno votato a favore della risoluzione, sebbene alcuni alleati, come Australia e Canada, si siano astenuti.

Gli Stati Uniti erano l’unica potenza globale ad opporsi alla risoluzione.