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giovedì 23 febbraio 2017

La libertà non è star sopra un albero…



"La dittatura perfetta avra sembianze di democrazia, una prigione senza muri nel quale i prigionieri non sogneranno mai di fuggire"

Aldous Huxley



di:Roberto Pecchioli

“In un tempo senza ideali né utopia, dove l’unica salvezza è un’onorevole follia”. 
  
Sono versi di Giorgio Gaber, scritti con Sandro Luporini per i suoi spettacoli che restano tra gli eventi italiani più significativi di fine XX secolo. Un’epoca di rassegnata decadenza, come dice l’incipit di quello stesso brano, “Io persona”. Il tema della libertà è forse il più potente tra quelli del signor G, e dà il titolo al suo testo forse più noto, La libertà, del 1972. Vi si dice, ed è così, che la libertà non è star sopra un albero; essere liberi non vuol dire banalmente poter fare tutto ciò che si vuole lasciandosi trascinare da una dionisiaca febbre di astratta indipendenza, ma ha un significato ben più profondo: una libertà autentica si realizza quando ciascuno ha la possibilità di conoscere, partecipare e decidere. 

Il suicidio imposto alle nostre nazioni






di: Barbara Tampieri

“Psicosi di stato indotta che porta il cittadino ad abbandonare la ragione e a perdere l’istinto di autoconservazione”.
Ripetete una bugia mille volte e la gente imparerà a riconoscerla subito come tale. Goebbels forse non l’aveva previsto, ma il fact-checking online è la sua nemesi. La sua frase più famosa (o famigerata) non è più vera, è stata falsificata da Internet.
 
Le bugie talmente grosse da essere percepite come verità si potevano credere ai suoi tempi e fino a vent’anni fa, quando c’erano solo la radio, il cinema, le parate di regime e soprattutto la televisione.



Proprio la televisione, responsabile dell’indottrinamento popolare più massiccio negli anni 80-90 per quanto riguarda l’Italia, è ormai ridotta – con pochissime eccezioni – a ripetitore passivo del pensiero unico del partito unico e la propaganda viene ormai somministrata in maniera così spudoratamente ed evidentemente falsa da provocare sempre più spesso e in un numero crescente di persone una vera e propria reazione di rigetto, seguita dalla ricerca da parte loro di una forma alternativa di informazione che trovano in Rete.

martedì 21 febbraio 2017

L'oligarchia corrotta che vive dissanguando il paese, rappresentano i governi di occupazione





Nota personale:

L'Italia dal 1946 è di fatto una colonia anglo-sionista-statunitense, l'invasione della nostra nazione non è stata solo a livello militare, ma anche socio-culturale ed economico.
Che gli invasori abbiano adottato fin dall'inizio, strategie di guerra psicologica testati ed affinati già dal 1° conflitto mondiale, è oramai cosa evidente e risaputa ai vari studiosi storici rimasti ancora onesti, e l'evidente falsità di volere spacciare (ancora oggi)  una brutale invasione militare con bombardamenti a tappeto, stupri e massacri contro il nostro popolo, per una presunta liberazione, fa parte di questa strategia di guerra psicologica, che oggi è ancora presente con tecniche ancora più subdole, tramite i loro media di massa, dove si devono notare le varie guerre per esportare la "democrazia", o le guerre per procura con l'uso dei mercenari come I'ISIS, come uno dei tanti esempi più lampanti della stessa strategia che abbiamo visto durante la 2° guerra mondiale.

lunedì 13 febbraio 2017

La “religione dei diritti umani”… il viaggio verso il nulla







di: Roberto Pecchioli

La deriva nichilista dei diritti umani
 

Oltre Sodoma

Roma – di Roberto Pecchioli – Barack Obama, il beniamino di tutti i progressismi del pianeta, ha affermato di essere orgoglioso di avere allargato i “diritti” delle cosiddette comunità LGBT (lesbiche, gay, bisessuali e transessuali – 1). In occasione della promulgazione della legge sul matrimonio per tutti – così lo chiamano, con una pericolosa torsione semantica – affermò che aveva “vinto l’amore”. 

In Italia, Matteo Renzi si è detto orgoglioso che il suo governo abbia realizzato le unioni civili, ossia il matrimonio omosessuale sotto mentite spoglie, dotato di una sorta di nome d’arte per chiamare “formazioni sociali” i soggetti uniti civilmente e bypassare l’art. 29 della costituzione con la sua antiquata definizione di famiglia come società naturale fondata sul matrimonio.

mercoledì 1 febbraio 2017

CONFESSIONI DI UN EBREO - L'INFILTRAZIONE DEL CRISTIANESIMO PER DISTRUGGERE LA CIVILTA' ROMANA





Nel volere guardare alla storia in modo superficiale e con la "fede" del cieco che non vede e si lascia trasportare dall'altro cieco, si può giungere a conclusioni errate di cosa avvenne e come mai oggi ci troviamo in questo stato di cose. Ma la storia è una cosa seria e approfondendo e riflettendo sugli accadimenti avvenuti durante il corso dei tempi non possiamo fuggire da una analisi che non lascia dubbi o interpretazioni a riguardo; 
la nostra antica civiltà che era il faro del mondo, cadde quando in seno ad essa nacque quella religione chiamata poi con il nome di cristianesimo.
Questo virus judaico infiltratosi ha reso sterili e inerti i nostri popoli per poterli divorare dall'interno e invadere dall'esterno.

lunedì 30 gennaio 2017

Il nuovo “Ministero della Verità” in Germania e in Europa











Funzionari de Ministero dell’Interno di Germania stanno richiedendo al ministro dell’interno, Thomas de Maizière, di istituire un Centro di Difesa contro la Disinformazione per combattere quella che chiamano “disinformazione politica”, un eufemismo per dire “notizie false”.
 

“L’accettazione di una era della post-verità equivarrebbe alla capitolazione politica”, hanno detto i funzionari a Maiziere in un memorandum che ha anche rivelato che i burocrati del Ministero dell’Interno sono desiderosi di vedere che “L’autentica comunicazione politica” permane a definire il secolo XXI”.


martedì 24 gennaio 2017

Ungern Khan: il dio della guerra che fece riecheggiare il mito di Agarthi


Il 22 gennaio 1886 nasceva a Graz un personaggio enigmatico, misterioso, la cui brevissima vita sarebbe diventata da subito un mito. Non tanto perché ammantata di mistero e leggende ma proprio perché questo personaggio fu capace di incarnare e “solidificare” un mito ancestrale, lanciando così il breve istante del corso della sua vita in una dimensione di eternità. Parliamo del barone Roman Fëdorovič Ungern von Sternberg, il cosiddetto Barone Pazzo, il Barone Nero, il Dio della Guerra o più semplicemente Ungern Khan. Nato da una famiglia della nobiltà tedesca del Baltico, che a quell’epoca apparteneva all’Impero Russo, fu introdotto fin da giovanissimo alla corte della nobiltà dello Zar prima di essere ammesso alla scuola militare Pavlosk di San Pietroburgo. Più volte segnalato e rimproverato dai suoi superiori per la totale insofferenza agli ordini e alla disciplina ma anche al rapporto con i suoi commilitoni, fu nella Prima Guerra Mondiale che Ungern iniziò a far emergere le sue caratteristiche.