"La dittatura perfetta avra sembianze di democrazia, una prigione senza muri nel quale i prigionieri non sogneranno mai di fuggire"
Aldous Huxley
di:Roberto Pecchioli
“In un tempo senza ideali né utopia, dove l’unica salvezza è un’onorevole follia”.
Sono
versi di Giorgio Gaber, scritti con Sandro Luporini per i suoi
spettacoli che restano tra gli eventi italiani più significativi di fine
XX secolo. Un’epoca di rassegnata decadenza, come dice l’incipit
di quello stesso brano, “Io persona”. Il tema della libertà è forse il
più potente tra quelli del signor G, e dà il titolo al suo testo forse
più noto, La libertà, del 1972. Vi si dice, ed è così, che la libertà
non è star sopra un albero; essere liberi non vuol dire banalmente poter
fare tutto ciò che si vuole lasciandosi trascinare da una dionisiaca
febbre di astratta indipendenza, ma ha un significato ben più profondo:
una libertà autentica si realizza quando ciascuno ha la possibilità di
conoscere, partecipare e decidere.