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martedì 24 gennaio 2017

Ungern Khan: il dio della guerra che fece riecheggiare il mito di Agarthi


Il 22 gennaio 1886 nasceva a Graz un personaggio enigmatico, misterioso, la cui brevissima vita sarebbe diventata da subito un mito. Non tanto perché ammantata di mistero e leggende ma proprio perché questo personaggio fu capace di incarnare e “solidificare” un mito ancestrale, lanciando così il breve istante del corso della sua vita in una dimensione di eternità. Parliamo del barone Roman Fëdorovič Ungern von Sternberg, il cosiddetto Barone Pazzo, il Barone Nero, il Dio della Guerra o più semplicemente Ungern Khan. Nato da una famiglia della nobiltà tedesca del Baltico, che a quell’epoca apparteneva all’Impero Russo, fu introdotto fin da giovanissimo alla corte della nobiltà dello Zar prima di essere ammesso alla scuola militare Pavlosk di San Pietroburgo. Più volte segnalato e rimproverato dai suoi superiori per la totale insofferenza agli ordini e alla disciplina ma anche al rapporto con i suoi commilitoni, fu nella Prima Guerra Mondiale che Ungern iniziò a far emergere le sue caratteristiche.


Il nobile baltico fu uno dei diecimila soldati dell’esercito imperiale – appena uno su quindici di quanti erano partiti – a rientrare in Russia. I testimoni delle battaglie a cui aveva partecipato parlano di un coraggio quasi suicida che spingeva il giovane ufficiale a buttarsi in prima linea nelle cariche e ad accettare le missioni più difficili, riuscendo con un carisma quasi sovrannaturale a farsi seguire con assoluta fedeltà dai suoi soldati. Fu sempre nella Grande Guerra che Ungern sviluppò un amore mistico per la guerra, arrivando a dire che “la vita è il risultato della guerra, la società è solo uno strumento della guerra. Rifiutare la guerra vuol dire mutilare la vita del proprio stile epico”. Quando nel 1917 iniziò la rivoluzione bolscevica, iniziò anche il mito di Ungern-Khan. Dapprima alleato contro i rossi con l’ataman cosacco Grigorij Michajlovič Semënov – che poi avrebbe creato lo Stato Cosacco della Transbaikalia appoggiato dai giapponesi e probabilmente proprio dall’ala rivoluzionario-panasiatica nipponica del Kokuryukai – Ungern ben presto prese la strada in solitario, rifiutando anche l’autorità del comandante delle truppe bianche antibolsceviche Kolčak. 




 La lotta antibolscevica infatti per lui non aveva lo scopo di restaurare una monarchia decaduta, né quella di un baluardo o un freno al corso della storia. Ungern voleva invece compiere una vera e propria contro-rivoluzione, che avrebbe dovuto portare il mondo in tutt’altra direzione. Fedele a una corrente tantrica del buddhismo mongolo, Ungern raccolse un nutrito gruppo di volontari siberiani, mongoli, tibetani che costituirono la cosiddetta Divisione Asiatica di Cavalleria e – forse appoggiato anche da una piccola divisione giapponese guidata dal maggiore Suzuki – nel 1921 assediò Urga, la capitale della Mongolia da due anni occupata dall’esercito repubblicano cinese. Nel gennaio di quell’anno la Divisione Asiatica guidata da Ungern liberò la città e rimise sul trono il Bogdo Khan, VIII Hutuktu o “sacro signore venerabile”, capo spirituale del lamaismo mongolo e terza carica del buddhismo dietro il Dalai Lama e il Panchen Lama in quanto incarnazione e proiezione della potenza fisica e guerriera del Buddha. 

Proprio dalla città sacra di Urga, divenuto dittatore della Mongolia e dichiaratosi erede di Gengis Khan dopo che il Hutuktu gli ebbe consegnato l’anello col sigillo appartenuto proprio al grande imperatore mongolo, Ungern Khan tentò di far partire la propria rivoluzione. Il suo sogno di creare una “Grande Mongolia” che avrebbe dovuto comprendere Mongolia Interna ed Esterna, Tibet e tutta la terra tra il lago Baikal e lo Hsin-Kiang non era solo un progetto territoriale e politico ma qualcosa di molto più ampio e profondo. 

L’obiettivo dichiarato di Ungern-Khan era quello di creare un centro che avrebbe dovuto ricreare sì un impero pan-asiatico ma soprattutto un polo spirituale che avrebbe dovuto opporsi alla nuova marea livellante, omologante e abbattitrice di ogni verticalità, una sovversione che sembrava mossa da forze infere tese a sradicare ogni sacralità. Difficile trovare parole più adatte di quelle del professor Pio Filippani Ronconi per descrivere le forze contro cui combatté Ungern Khan:

Erano tempi terribili in cui, piú che dal potere delle armi, gli eventi sembravano determinati da forze promananti da una sorta di magia infera. Coloro che furono testimoni degli sconvolgimenti determinati dalla Rivoluzione di Ottobre ricordano la spaventevole automaticità medianica con cui le “forze rivoluzionarie” demolivano le strutture della vita civile cosiddetta “borghese” e le vestigia dell’ordine antico. Le masse si coagulavano in quegli strati della società in cui maggiormente era assente il principio dell’“Io” autocosciente […]. Ai rivoluzionari non si scampava: mossa come da un’ispirazione demoniaca, la “giustizia del popolo” colpiva infallantemente i nemici della Rivoluzione un momento prima che si muovessero. Il Terrore era guidato da una occulta saggezza che nulla aveva a che fare con la brillante intelligenza di coloro che lo avevano scatenato e pensavano di dirigerlo: una saggezza che realmente promanava dall’elemento preindividuale della “massa”.[1]

Ma per Ungern Khan l’opposizione a questa forza non poteva essere solo una reazione o una retromarcia verso un passato ricordato con nostalgia e in cui comunque il generale baltico non si riconosceva, bensì una nuova creazione, una nuova opera di fondazione che avrebbe dovuto realizzare sulla terra un Ordine e una Gerarchia celesti che avrebbero trasformato un regno terrestre in un mandala ordinato come uno spazio sacro, trasformando un singolo momento in un istante eterno che avrebbe potuto permettere allo Hutuktu, Bodhisattva incarnato, di far partire la vasta liberazione spirituale del mondo e aprire le porte verso ciò che è inaccessibile: Agarthi, la mitica terra “sotterranea” della mitologia del buddhismo mongolo, un regno da cui il Re del Mondo, divino legislatore cosmico, perpetra la Tradizione Iperborea, un regno inaccessibile da cui nell’ora più oscura giungerebbe il Buddha Maitreya, l’ultima incarnazione del Buddha e il cui nome forse non a caso ricorda il Mithra zoroastriano, per riportare la luce della spiritualità e la rettificazione eroico-guerriera e virile in un mondo oramai livellato, desertificato e orizzontale. 








Legando indissolubilmente la propria vita col mito di Agarthi e del Re del Mondo, Ungern Khan – dichiarato dall’allora Dalai Lama reincarnazione di Mahakala, lo Shiva buddhista, il “Grande Nero” a sei braccia, incoronato da una collana a cinque teschi che con la sua mannaia protegge i segreti più sacri simboleggiati dal gioiello che porta sul ventre – ha di fatto reso immortale tanto la sua figura quanto il mito legato alla sua vita e alla sua missione.


Anche gli ultimi giorni della sua vita mortale, che raccontano di un viaggio solitario che lo avrebbe portato, irrazionalmente, verso ovest e quindi in mano al nemico bolscevico invece che verso est dove avrebbe potuto trovare la salvezza, non sono altro che la scelta consapevole di vivere un mito e un sacrificio volontario, un viaggio verso le terre del tramonto del Sole, come verso le mitiche Terre d’Occidente dell’Avalon arturiano dove il Re dormiente attende di essere risvegliato. Fucilato il 15 settembre del 1921 da un “tribunale del popolo”, Ungern Khan entrò di diritto nell’eternità del mito. 



Grazie a lui la mitica Agarthi e il Re del Mondo sono sì celati e dormienti come il Saturno romano ma hanno potuto echeggiare per tutto il mondo, in attesa che la Volontà di uomini retti e centrati possa accordarsi alla loro frequenza e aprire le loro porte.

Carlomanno Adinolfi
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12 commenti:

  1. Ciao WW, ti ho appena inviato una mail privata per sapere che c'è di vero su quanto pubblica oggi BLONDET AND FRIENDS nell'articolo su Trump, in cui a fondo pagina si parla dell'incontro dei TRUMPIANI D'EUROPA, a Coblenza il 21 gennaio scorso, durante il quale i noti esponenti politici Orban e Le Pen, ma c'era anche Salvini, di destre nazionaliste hanno espresso o ribadito la loro sudditanza a israele e chiesto il permesso di esistere a quello stato e popolo maledetto!!! Lucio Astarti

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    1. Anche io ho mandato una mail ma non mi ha risposto! :( Comunque...credo lo abbiano fatto per non passare come anti sionisti perché con i media ti distruggono se sei anti sionosta...in pratica lo hanno fatto per salvarsi ...poi non so..se che ne pensi? È tu Lucio?

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  2. Rispondo qui invece che nell'email, tanto la tua domanda è la stessa, io penso che il dire è una cosa il fare un altro, questi signori sono i padroni indiscussi della finanza, dei media e dei governi stessi, inutile ribadirlo qui, è normale che i partiti politici debbano chinarsi a questi miserabili per essere accettati come proposta politica, il fatto che alla le Pene le banche rifiutano i finanziamenti per le prossime elezioni spiega già tutto il contesto dove viviamo, e i dubbi qui sono tanti, e cioè se poi questi comunque seguono la loro via oppure abbassano la testa difronte a chi gli da gli ordini. Io al di là delle varie sfumature e delle trame di interessi non credo che nessuno di questi partiti di opposizione cosiddetti populisti, siano veramente consci con chi hanno a che fare e quello che si deve fare, non c'è scampo nel recinto liberale democratico, chi gioca all'interno di queste leggi imposte dagli stessi criminali che ne gestiscono i destini delle nazioni, ha perso in partenza, che poi vogliano fare il doppio gioco ci può stare, ma non è che chi li tiene al guinzaglio sia poi disposto a lasciarsi fregare, i tempi sono maturi per osare altro, e noi li dobbiamo arrivare, la democrazia deve essere abolita, e ristabilire l'ordine dei regni superiori, i saggi governano i loro popoli, ristabilire una nuova aristocrazia legata alla terra, al suolo e alla razza, questi è solo questi scelti tra i migliori possono è devono governare, i corrotti e i criminali devono essere epurati insieme agli idioti che li supportano, non ci sarà spazio per nessuno di questi nel mondo che verrà.

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    1. WW e alla mia domanda su Eoni e quella che è una "crisi spirituale"/~? Spero ti sia arrivata.Puoi rispondermi? Grazie :-)

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  3. Salve.

    Condivido totalmente quello che si deve fare, ma il come e' ancora da definire. Ci servirebbe una organizzazione strutturata con uno "sponsor" ben definito.

    WW se hai qualche idea prego contattami. Ti mandero' la e-mail.

    Saluti.

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  4. Grazie della risposta WW e speriamo che quello che paventi sia imminente, perchè sinceramente, almeno per me, la situazione è ormai insostenibile in famiglia e sempre di più debbo annotare che le nostre donne sono lobotomizzate dai media e social sionisti, che si infondono ogni giorno peggio di una psico-terapia farmacologica!!! CHE VENGANO DUNQUE I SIGNORI DI AGARTHI DELLA MANO DESTRA, ovviamente ed i LUPI BIANCHI a darci ORDINI e MEZZI PER LA RIVOLUZIONE! Un'ultima domanda WW: che ne pensi dei blog SPAZIO SACRO e UNA VISIONE PIÙ AMPIA? Un forte abbraccio Lucio Astarti

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  5. Wolf mi domando una cosa.. nella nostra cultura europea/ariana si facevano comunque sacrifici agli dei.. siamo sicuri che questi dei non erano coloro che furono descritti da Salvador freixedo?
    Grazie un abbraccio
    Davide

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  6. Wolf mi domando una cosa.. nella nostra cultura europea/ariana si facevano comunque sacrifici agli dei.. siamo sicuri che questi dei non erano coloro che furono descritti da Salvador freixedo?
    Grazie un abbraccio
    Davide

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  7. Si anche nella nostra antica religione pagana erano compresi sacrifici agli dei, spesso animali, a volte uomini, alcune volte prigionieri di guerra. Non tutte le culture si basavano su questi sacrifici, ma avvenivano, purtroppo queste pratiche erano un mezzo per arrivare ad avere ciò che si chiedeva, soprattutto si sacrificavano prigionieri catturati in guerra, ma erano poche etnie che praticavano tali pratiche, e questo ha cominciato ad avvenire con la caduta di Atlantide, dopo che quella grande civiltà ha cominciato a decadere. Freixedo parla di Dei alieni, venuti da altri dimensioni galattiche, che avevano ed hanno il controllo sull'umanita, io non sono d'accordo, i sacrifici erano sempre rivolti ad archetipi, a forme pensiero collettive, le egregore,che prendevano il nome di Dei, i maghi sacerdoti che ne presidiavano i rituali erano consapevoli di questo, ci può essere sicuramente un richiamo ai signori delle stelle, ma solo nella forma esoterica della loro conoscenza tramandata sino a noi, che poi questa conoscenza sia divenuta religione e forme rituali distorte è altro discorso. Concludendo non sono d'accordo con Freixedo, queste entità dimensionali non possono influire su di noi senza un ponte specifico in questa dimensione, e lo fanno solo tramite chi usa queste pratiche per il potere e il controllo, attratti dalle basse frequenze che vengono create, per risonanza, altri invece con scopi diversi agiscono invece nel senso opposto, per dare una spinta all'umanità, di cui essi sono i guardiani. Gli antichi Dei del passato sono egregore, non alieni, ne demoni, ne angeli, chi manipola queste energie per i propri scopi lo ha sempre saputo.

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    1. Pero mia madre crede che e' in contatto con San Michele Arcangelo,lei e' molto sensibile e percettiva.Poi ho scoperto che la funxione degli angeli e' quello di far evolvere gli umani e avvicinarsi a Dio e l'arrivo dell'eta dell'oro

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  8. Scusami ma sorgono altri dubbi.. allora yahwe non era un'entità visto che dettava leggi,non era l'unico che richiedeva pratiche e lessi che molte entità dettavano regole a persone scelte per fondare popoli come aztechi.. . .e la gente che veniva comandata tipo Giovanna d'arco?
    Poi nei video di giuliana conforto vidi che parlava di entità che tengono la terra in una "mela" detta magnetosfera..
    Grazie
    Davide

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