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lunedì 7 settembre 2015

una manipolazione di troppo




di: maurizio blondet

E’ proprio un’operazione. Come aveva annunciato  il direttore della Stampa, Mario Calabresi, pubblico la foto del bambino perché “questa foto farà la storia. È l’ultima occasione per vedere se i governanti europei saranno all’altezza della Storia”. Sono le stesse parole di Bernard Henry Levy (ebreo appartenente all'elite finanziaria NDR):“Questa immagine farà muovere quelli che ci governano”.

venerdì 4 settembre 2015

Come lupi nella notte, in attesa dell’aurora



di: Mario Michele Merlino


Dalla piccola stazione di Réthondes, nella foresta di Laigle, ad una decina di chilometri da Compiègne, nel dipartimento dell’Oise, partiva un binario che si biforcava all’interno del bosco. Qui si incontrarono le due delegazioni, il mattino dell’8 novembre 1918, quella degli alleati guidata dal maresciallo Ferdinand Foch e quella tedesca dall’ex ministro Matthias Erzberger. Le condizioni imposte, non negoziabili, erano qualcosa di più che l’inesorabile iato tra i vincitori, tronfi del successo, e i vinti, umiliati e dimessi. 

Il ricatto mediatico contro il popolo italiano


scontri a Roma durante la protesta contro l'immigrazione incontrollata da parte dei residenti, che sono portati alla disperazione dai criminali di governo che eseguono le direttive delle centrali finanziarie mondialiste.


Quando il Corriere, La Stampa, e Il Manifesto pubblicano la stessa foto in prima pagina , il lettore avvertito capisce che è in corso un’operazione. Non che la foto non sia straziante; deve esserlo. Il Manifesto quasi ha scoperto il gioco col suo titolo rivoltante, cinico : “Niente Asilo”. Una battuta ‘di spirito’  – chissà che risate –  sul corpicino, venuta sù come vomito dal peggior rigurgito romanesco, dimostra che i compagni del Manifesto, quando l’hanno escogitata e trovata buona, non stavano pensando al piccolo Aylan, o come si chiamava; stavano pensando a Salvini. E come con quella foto lo stavano inc***do. 

giovedì 3 settembre 2015

Il piano Kalergi: Europa, inganno, immigrazione




“L’uomo del lontano futuro sarà un meticcio”.



I complottisti sanno bene chi è l’autore di questa frase: Richard Coudenhove-Kalergi, il mezzo-sangue austriaco-giapponese che fu visionario teorico dell’unità europea e che propagandò le sue idee fra gli anni ’20 e gli anni ’60 del XX secolo.

Immigrazione e disperazione come arma contro i popoli


di: Eugenio Orso

Ho sempre sostenuto che le armi a disposizione degli agenti strategici neocapitalistici, usate per piegare le popolazioni al loro disegno criminal-demiurgico sono tante, più numerose di quel che pensiamo. L’informazione è un’arma, la pubblicità è un’arma (addirittura sostituto della politica, per Bourdieu), lo spread è un’arma (ha imposto all’Italia il primo Quisling, Mario Monti), il lavoro flessibile è un’arma (siamo giunti allo jobs act piddino!) e via elencando. Accanto alle bombe intelligenti usate dagli americani, alle bombe al cloro dal fumo arancione, usate dall’isis con il sostegno degli americani, agli obici che devastano case e infrastrutture in Siria, in Libia e in Iraq, c’è una grande varietà di armi, ancor più distruttive degli ordigni esplosivi, e una di queste è scagliare centinaia di migliaia, milioni d’immigrati disperati contro l’Europa.

Smentita da Mosca la notizia dell’arrivo in Siria di armi e soldati russi



Nonostante quanto riportato da alcune fonti di informazioni ed in particolare da alcune testate israeliane, il portavoce del Cremlino, Dmitri Peskov, ha dichiarato oggi che non bisogna dare credito alle notizie circa l’avvenuta partecipazione di armi e militari russi negli attacchi contro lo Stato Islamico in Siria.

mercoledì 2 settembre 2015

Russia interviene in Siria: grande allarme in Medio Oriente


Mossa a sorpresa (ma non troppo) della Russia che decide di intervenire direttamente nel conflitto siriano. A beneficiarne sarà soprattutto l’Iran prima ancora che il regime di Damasco. Forte preoccupazione in tutto il Medio Oriente (in particolare negli stati coinvolti nell’appoggio ai gruppi terroristi islamici).
  La Russia ha inviato aerei da guerra e un contingente militare in Siria, lo si apprende da fonti diplomatiche russe che confermano anche che gli aerei avranno sede permanente in una base nei dintorni di Damasco.