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sabato 19 novembre 2016

Il simbolismo del corvo nella tradizione norrena



L’italiano “corvo” deriva direttamente dal latino corvus (cfr. anche l’accusativo singolare umbro curnaco), parola di remota origine indoeuropea, probabilmente onomatopeica (kr… kr). È attestata in forme affini in diverse altre aree (il che ne fa presumere una derivazione dalla fonte comune): celtica (irlandese crü, ricostruito *krowos), germanica (alto tedesco hraban, norreno hraukr) e baltica (lituano šárka, e kraûkti il verbo), oltre che greca (córax, coróne), indiana (sanscrito karavas) e nell’albanese sórre (cornacchia). Dalle lingue indoeuropee il termine è passato poi all’ebraico haraban.

martedì 15 novembre 2016

IL VILE GIORNALISTA JAMES TRAUB SCRIVE: LE ÉLITE, I NON-BIANCHI E I DEVIATI SESSUALI DEVONO UNIRSI PER STERMINARE I LAVORATORI BIANCHI






1° REGOLA: 
conosci il tuo nemico, e fallo conoscere ai tuoi fratelli.



di: Eric Striker

Il fervore rivoluzionario che agita l’Occidente ha tirato il tappeto da sotto i piedi pelosi degli Hobbit sulla perpetua minaccia semitica. In Francia, Austria, Stati Uniti e non solo, la “sinistra” e “destra” dell’élite si sono fuse in coalizioni politiche che cercano di reprimere focolai di insurrezione nazionalista che si oppone all’immigrazione non-bianca, al capitalismo neoliberista e alle interminabili avventure militari straniere per il vantaggio geopolitico di Israele.

sabato 12 novembre 2016

Soros e i media del sistema mobilitano migliaia di dimostranti (idioti) contro Trump



I media dell’establishment e le organizzazioni controllate dal finanziere George Soros, uno dei principali finanziatori della Clinton, non accettano il risultato delle elezioni negli USA.
 
Dopo l’inaspettata nomina di Donald Trump, sono scoppiate le proteste a New York come in California ed a Portland, in Oregon , a Los Angeles ed in altre località degli States e, dalle varie informazioni pervenute, si capisce che non si tratta di un “movimento spontaneo” come vorrebbero far credere i grandi giornali USA (quelli che davano per scontata la vittoria della Clinton) ma di un fenomeno provocato ad arte.


La natura dittatoriale dei sinistri si rivela ogni volta che perde alle elezioni



Roma, 12 nov – Ci risiamo: la sinistra perde le elezioni da qualche parte nel mondo e di riflesso si scaglia contro il sistema democratico (gestito e voluto da loro NDR) delle elezioni, perché non essendo “meritocratico” permette a chiunque di esprimersi, a detta loro.

Questa volta è toccato all’ex Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano usare duri toni contro il risultato delle elezioni americane: in un commento neanche troppo a caldo a seguito della vittoria di Trump il Senatore a vita propone che gli ignoranti non votino. A ben vedere le sue esatte parole sono state “La vittoria di Donald Trump è intrisa di molta demagogia, irragionevolezza, carica distruttiva e disgregativa, e “nasce come reazione di tutti i colpiti e gli insoddisfatti dal processo di globalizzazione e dal ruolo, semplicisticamente demonizzato, di ogni tipo di establishment e di ogni assetto di potere”

giovedì 10 novembre 2016

Le elites globaliste odiano e disprezzano il popolo




nota personale:

La vittoria dell'irruento Trump alle elezioni USA, al di la di quello che farà, dimostra ancora una volta, se c'è ne fosse bisogno, che l'elite e i loro vili servi, odiano il popolo, ed ogni atto che va a favore del popolo viene definito populista; come se si vuole difendere la nazione dall'invasione di  milioni di clandestini si identifica chi applica un discorso logico e di buon senso, come xenofobo o "rassista", per non parlare di chi tocca il potere bancario-finanziario detenuto dagli usurai  della terra, promotori del disastro a cui stiamo assistendo, con prove di questo e fatti che ormai solo gli idioti e i corrotti non vedono,  viene subito zittito con l'accusa dell' antisemitismo o nazista, fascista, ormai divenuto reato e si rischia la galera in molti paesi, cosa che dovrebbe fare riflettere i più sulla vera tirannia in atto, che proviene proprio da questi ambienti.

martedì 8 novembre 2016

Gli squallidi tempi nei quali viviamo





 di: Fabio Calabrese

Certamente avrete notato che negli articoli che ho pubblicato ormai da diverso tempo su “Ereticamente” ho affrontato tematiche culturali, riguardanti la nostra Weltanschauung, metapolitiche, storiche, ma il piano strettamente politico l’ho lasciato da parte, e il motivo penso che tutti voi lo comprendiate: la ripugnanza per una situazione che ben conosciamo e che fa sempre più schifo.

Tuttavia non è possibile tirarsi fuori da esso se si vuole fare dell’onesta informazione, e non è possibile non segnalare il fatto che probabilmente siamo alla vigilia di un vero e proprio salto di qualità, in poche parole, se finora siamo stati immersi nei liquami fecali fino al collo, ora essi stanno per arrivarci al livello della bocca e del naso.
Mala tempora currunt, detto nel linguaggio dei nostri remoti padri, ossia ben tristi e squallidi i tempi nei quali viviamo!

venerdì 4 novembre 2016

Hillary Clinton CIA e mafia


 
Hillary Clinton (Hillary Rodham) crebbe prima a Chicago e poi, dall’età di tre, nella periferia di Park Ridge, Illinois. Il padre, Hugh Rodham, vendeva tende. “Sembra che il nome della famiglia ‘Rodham’ fosse una volta ‘Rodomski’ e la famiglia di suo padre provenisse dal ghetto ebraico di Lodz, Polonia, stabilendosi nel Regno Unito prima di emigrare nella zona di Chicago“. TBRNews/Indymedia
 
La madre di Hillary era Dorothy Emma Howell. Il padre di Hillary era stato sottufficiale della Marina durante la Seconda Guerra Mondiale e addestrava le reclute. Hillary crebbe in una famiglia politicamente conservatrice.