1° REGOLA:
conosci il tuo nemico, e fallo conoscere ai tuoi fratelli.
di: Eric Striker
Il fervore rivoluzionario che agita
l’Occidente ha tirato il tappeto da sotto i piedi pelosi degli Hobbit
sulla perpetua minaccia semitica. In Francia, Austria, Stati Uniti e non
solo, la “sinistra” e “destra” dell’élite si sono fuse in coalizioni
politiche che cercano di reprimere focolai di insurrezione nazionalista
che si oppone all’immigrazione non-bianca, al capitalismo neoliberista e
alle interminabili avventure militari straniere per il vantaggio
geopolitico di Israele.
In risposta, gli Ebrei hanno frantumato
il loro specchio del tunnel dell’orrore un tempo affidabile – i mass
media – ora che la gente ha smesso di ascoltarli. In generale, gli Ebrei
hanno abbandonato la vecchia favola della diversità come un qualche
intrinseco bene economico o sociale, e ora sono passati direttamente
alle minacce e alla coercizione politica. Mentre la fiamma si alza,
gettano tutto contro di essa, nella speranza che l’immigrazione
non-bianca storicamente senza precedenti per l’Occidente gli permetta di
fare scadere il tempo e imporre completamente i loro piani.
Al nemico un tempo invisibile, che
reagisce istintivamente ai numerosi colpi presentati contro il sipario
“globalista”, ora si può sentire starnazzare, “Oy Vey, questo fa male brutti maiali goyim!“
Il vile, criminale genetico (((James Traub))), uno scrittore di casa al New York Times
e membro attivo del Council on Foreign Relations (CFR), la scorsa
estate ha scritto un pezzo confessionale che è riemerso, che parlava
della necessità di una coalizione più attiva di miliardari, cosmopoliti e
non-bianchi, per aumentare la pressione sui lavoratori e la classe
media Bianchi. Sperano che la combinazione di denaro delle élite e
potere di un numero sempre maggiore di non-Bianchi possa effettivamente
privare e infine sradicare e sconfiggere gli indigeni d’Europa e i
pionieri Bianchi delle nazioni coloniali occidentali in modo analogo a
quello che gli Ebrei hanno fatto ai Palestinesi.
James Traub
Perché nonostante tutto questo parlare di
globalismo senza restrizioni come una “ineluttabilità del 21° secolo”, è
certo che mantenere queste politiche in atto sembri richiedere un sacco
di lavoro, denaro e oppressione politica.
L’Ebreo Traub scrive per gli Affari esteri:
Sì, è possibile che tutti i pezzi
politici voleranno in aria e si sistemeranno più o meno dove erano
prima, ma il voto della Brexit dimostra che il cambiamento sconvolgente
non è più molto scioccante. Dove, allora, potrebbero finire quei pezzi?
L’Europa sta già puntando in una direzione. In gran parte dell’Europa, i
partiti nativisti di estrema destra sono in testa nei sondaggi. Finora,
nessuno ha avuto la maggioranza, anche se il mese scorso Norbert Hofer,
membro del Partito della Libertà austriaco di estrema destra, che
traffica in simbologia nazista, per un pelo non ha vinto l’elezione a
presidente. I partiti tradizionali di destra e sinistra possono
combinare sempre più le forze per tenere fuori i nazionalisti (quello che è successo in tutte le nostre nazioni ndr). Questo è
già successo in Svezia, dove un partito di centro-destra serve come
partner di minoranza al governo di centro-sinistra. Se i socialisti in
Francia, in effetti, perdono al primo turno, quasi certamente
sosterranno i repubblicani conservatori contro il Fronte Nazionale di
estrema destra.
Forse queste coalizioni informali possono
sopravvivere fino allo scoppio della febbre. Ma l’imperativo della
convivenza potrebbe anche portare a veri e propri riallineamenti. Cioè,
pezzi di partiti di sinistra e centro-destra potrebbero staccarsi per
formare un diverso tipo di centro, difendendo il pragmatismo, il
migliorismo, la conoscenza tecnica, e una governance efficace contro le
forze ideologiche che si radunano da entrambi i lati. Non è difficile
immaginare il partito repubblicano negli Stati Uniti – e, forse, i
conservatori britannici se la Brexit dovesse andare molto male – perdere
il controllo delle schiere e fila nazionaliste arrabbiate e
ricostituirsi come i partiti di Main Street, pro-business, che erano
fino a una generazione fa, prima che il loro zelo ideologico li portasse
a un vicolo cieco. Questa potrebbe essere la loro unica alternativa
all’irrilevanza.
La questione, in fondo, è la
globalizzazione. Brexit, Trump, il Front National, e così via, mostra
che le élite politiche hanno giudicato male la profondità della rabbia
contro le forze globali e quindi la richiesta che qualcuno, in qualche
modo, ripristini lo status quo ante. Può sembrare strano che la reazione
sia arrivata oggi piuttosto che immediatamente dopo la crisi economica
del 2008, ma il riflusso della crisi ha portato a un nuovo senso di
stagnazione. Con prospettive di crescita piatta in Europa e una crescita
minima del reddito negli Stati Uniti, gli elettori si ribellano contro
le loro prospettive tristi a lungo termine.
E globalizzazione significa
cultura così come economia: le persone anziane il cui mondo familiare è
scomparso sotto una ridda di lingue straniere e feste multiculturali
stanno agitando i pugni verso le élite cosmopolite. Recentemente
sono stato in Polonia, dove un partito di estrema destra che fa appello
al nazionalismo e alla tradizione ha conquistato il potere, nonostante
anni di prosperità innegabile sotto un regime di centro. I sostenitori
usano le stesse parole più e più volte per spiegare il loro voto: “I
valori e la tradizione”. Hanno votato per polonità contro la modernità
dell’Europa occidentale.
Forse la politica stessa si
riallineerà intorno all’asse della globalizzazione, con quelli che
agitano il pugno da una parte e i pragmatici dall’altro. I nazionalisti
conquisterebbero la fedeltà dei Bianchi della classe operaia e della
classe media che si vedono come difensori della sovranità. Il centro
riformato dovrebbe includere i beneficiari della globalizzazione e i
cittadini poveri, i non-bianchi e i marginali che riconoscono che la
celebrazione dell’identità nazionale li esclude.
Quando effettivamente si legge quello che
Traub sta dicendo, è chiaro che sta parlando per lo più degli Ebrei
quando dice “cittadini marginali”, che sono beneficiari della
globalizzazione.
Gli Ebrei hanno portato avanti le agende
delle frontiere aperte in tutto il mondo tranne che in Israele. Cercano
di indebolire e infine estinguere le popolazioni ospitanti bianche, in
quanto permette loro di governare e decidere la politica senza problemi.
Gli Ebrei si sentono a loro agio solo
quando spadroneggiano sulle persone veramente politicamente indifese,
come in Perù, che ha eletto un banchiere ebreo di Wall Street come presidente.
Gli Ebrei, come classe, non hanno
dimostrato nessuna pietà, nessuna diplomazia, nessun senso di etica o di
giustizia nei loro rapporti con noi. Essi hanno trasformato questo in
un gioco di sterminio a somma zero, credono veramente di essere una
razza superiore, e non considerano che fare tale proposizione sia tanto
pericoloso.
Nessuno li aiuterà a quando la nostra rivoluzione
riprenderà il sopravvento politico, mostreremo a queste (((elite))) la
stessa impunità che hanno mostrato a noi, quando i loro crani scricchioleranno
sotto il nostro stivale collettivo.
CHE CIÒ ARRIVI PRESTO E CH IN TUTTI GLI STATI TORNI IN PIENO LA SOVRANITÀ NAZIONALE ED IDENTITARIA DI OGNI RAZZA!!!! Lucio Astarti
RispondiEliminaD'accordo su quasi tutto,dal mio punto di vista non occorre violenza o imprigionarli che costa troppo.Fondamentale stanarli uno per uno e poi sequestrare
RispondiEliminaloro ogni bene materiale compresa ovviamente quella che ritengono casa loro da restituire senza se e senza ma,ai Palestinesi.
A proposito di stanare mettiamoci pure questa che ci sta bene
RispondiEliminahttp://www.renegadetribune.com/the-asatru-community/