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martedì 29 maggio 2018

Contro la casta radical chic




di: Enrico Marino

Coniò l’espressione ‘radicale chic’ per definire quei rampolli dell’alta società che appoggiano le cause più estremiste,  purché esotiche,  come mezzo per mondare  la coscienza del loro viscerale odio verso i poveri.
Il politicamente corretto, spiegava, è uno strumento di controllo di questa classe di privilegiati sui ceti più bassi.
E la Nuova Sinistra sessantottina, col ripudio della continuità generazionale con antenati e posteri, ha aperto la via all’individualismo e all’atomizzazione della società.
 (Citazione dal web)


Chi ha sempre apertamente detestato marxismo e liberismo, denunciandone i vizi e presentandoli come le due facce della medesima medaglia, certamente non s’è meravigliato per la notizia della presenza, il 5 maggio a Treviri, di Jean-Claude Junker alla commemorazione dei duecento anni dalla nascita di Marx. Ancora una volta la prova provata che, in realtà, liberismo e marxismo non sono stati mai veri nemici, ma solo coniugi litigiosi che nel corso dei secoli, però, hanno sempre trescato assieme, trovando alla fine su tutto delle convergenze inconfessabili.

sabato 12 novembre 2016

La natura dittatoriale dei sinistri si rivela ogni volta che perde alle elezioni



Roma, 12 nov – Ci risiamo: la sinistra perde le elezioni da qualche parte nel mondo e di riflesso si scaglia contro il sistema democratico (gestito e voluto da loro NDR) delle elezioni, perché non essendo “meritocratico” permette a chiunque di esprimersi, a detta loro.

Questa volta è toccato all’ex Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano usare duri toni contro il risultato delle elezioni americane: in un commento neanche troppo a caldo a seguito della vittoria di Trump il Senatore a vita propone che gli ignoranti non votino. A ben vedere le sue esatte parole sono state “La vittoria di Donald Trump è intrisa di molta demagogia, irragionevolezza, carica distruttiva e disgregativa, e “nasce come reazione di tutti i colpiti e gli insoddisfatti dal processo di globalizzazione e dal ruolo, semplicisticamente demonizzato, di ogni tipo di establishment e di ogni assetto di potere”

lunedì 18 gennaio 2016

Il presidente della Repubblica Ceca, Milos Zeman, si schiera contro la politica di apertura ai rifugiati in Europa




Il Presidente della Repubblica Ceca, Milos Zeman, ha affermato oggi che l’integrazione dei mussulmani in Europa è “praticamente impossibile” ed ha avvertito sui gravi pericoli che l’entrata dei migranti può rappresentare per questo continente.
 
“L’esperienza dei paesi dell’Europa occidentale, dove si sono creati ghetti e zone di marginazione, dimostra che l’integrazione della comunità mussulmana è praticamente impossibile”, ha assicurato Zeman, che si è dimostrato un acerrimo critico della politica verso i rifugiati, in un video pubblicato questa domenica nel Web del giornale ceco Blesk.