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venerdì 15 dicembre 2017

Doppio “schiaffo” dei paesi dell’Est Europa agli oligarchi di Bruxelles




di: Luciano Lago

I paesi dell’Est Europa hanno ufficialmente comunicato alla Commissione Europea che a loro non interessa affatto entrare nella moneta unica europea ed anzi se ne tengono ben lontani. Avviene che, in un solo giorno, Polonia, Ungheria e Repubblica Ceca hanno assestato un doppio “schiaffo in faccia” agli oligarchi di Bruxelles, il primo con il netto rifiuto a ricevere le quote di migranti che la Commissione proponeva loro, il secondo con la dichiarazione di non avere intenzione nè interesse ad aderire alla moneta unica europeo.

martedì 12 dicembre 2017

L’antifascismo patologico della sinistra mondialista




 
di: Roberto Pecchioli

Chi trova un nemico trova un tesoro. Rovesciando il detto popolare, questo ci sembra il commento più adatto all’ondata di antifascismo di ritorno che sta pervadendo l’Italia ufficiale. Colti di sorpresa da qualche inatteso successo elettorale “nemico”, nudi di fronte al loro fallimento politico, lorcompagni e l’esercito ausiliario progressista hanno trovato la soluzione, la solita: antifascismo, ancora antifascismo, ogni giorno di più, a dosi omeopatiche.

E’ diventata una dipendenza e, come per gli alcolisti irrecuperabili, basta un solo bicchiere per ubriacarsi. In qualche caso, è sufficiente l’odore del vino. Il neo- antifascismo è ormai giunto a questo stadio penoso.

venerdì 8 dicembre 2017

Agli Europei che Credono Ancora nella Libertà





di: J. Rappoport

Potete dire quel che volete sulla storia dell'Europa, ma non potete negare che sia stata la culla della libertà per il mondo. Le principali battaglie ebbero luogo laggiù, fino a quando non emerse nettamente il concetto di libertà individuale. Poi, sulla scia delle due Guerre Mondiali prese piede lentamente un nuovo standard. Potreste chiamarlo 'comfort', 'sicurezza', 'pace per tutti', 'condivisione ed assistenza', 'bella vita.' Benché assoggettati alla dominante aliquota fiscale, i cittadini godevano dei 'servizi' forniti dai rispettivi governi. Molti servizi erano piacevoli. Perché no? Tutto andava bene.

lunedì 4 dicembre 2017

Lo sterminio dei Romanov fu un omicidio rituale




di:

“Stiamo considerando la versione dell’omicidio rituale nel modo più serio. Ma non solo, un gruppo considerevole della commissione della Chiesa non ha alcun dubbio su questa spiegazione”. 

I padroni della menzogna creano l’algoritmo verità per censurare la dissidenza





di: Roberto Pecchioli

Non si sa se ridere o piangere. Purtroppo, è una cosa seria, se il termine si può applicare alle questioni riguardanti il governo italiano. “Stiamo lavorando con uno scienziato di fama internazionale alla creazione di un algoritmo verità che, tramite l’intelligenza artificiale, riesca a capire se una notizia è falsa”. Non si tratta di una battuta o della fanfaronata di qualche dottor Stranamore, bensì delle parole di Marco Carrai, potente esponente del cosiddetto giglio magico, l’accolita degli intimi di Matteo Renzi, considerato tra i massimi esperti italiani di cybersicurezza. Imprenditore del ramo, fu a un passo dalla nomina ai vertici dei servizi di sicurezza informatica del governo del Rottamatore fiorentino.

giovedì 30 novembre 2017

I nazionalisti polacchi impiccano l'effige dei politici considerati traditori della Nazione



A Katowice, in Polonia, sensazionale manifestazione di un  gruppo di estrema destra che ha impiccato simbolicamente le foto di politici considerati “traditori”. VARSAVIA .
  È accaduto sabato sera a Katowice, vicino a Cracovia, ma lo si è saputo soltanto oggi quando Jan Grabiec, il portavoce di Piattaforma Civica (Po), il partito all’opposizione, ha provveduto a pubblicare su Twitter una foto inquietante, che ha provocato sgomento in Polonia.

mercoledì 29 novembre 2017

Si prepara la censura totale di internet con la scusa delle "fake news"






di:

Da pochi giorni Facebook ha annunciato che avvertirà  gli utenti che leggeranno  conti accusati (dalle agenzie di spionaggio USA)   di diffondere “propaganda russa”,  creando una lista di siti le cui fonti  sono “critiche”. Twitter e Google  (proprietaria di YouTube) hanno già fatto sapere che soste