di: Lara Pavanetto
La nascita della Fiat di
Giovanni Agnelli primo, agli albori del Novecento, fu pesantemente segnata da un’oscura
trama di truffe e di intrecci con lo Stato; si contarono persino un paio di morti
eccellenti. Tutto accadde nel clima di sangue e violenza instaurato nel paese
dai Savoia per tenerne lontano il contagio socialista.
Pochi sanno, in realtà (perché
ciò non si trova nei libri di storia), che la nascita della Fiat si intrecciò
misteriosamente con la vita del celebre cavallerizzo Federigo Caprilli e del
suo nobile e ricchissimo amico, il conte Emanuele Cacherano da Bricherasio. Una
morte violenta accomunò i due amici a poca distanza di tempo, neanche
quarantenni: una morte inspiegabile, avvolta nel silenzio e nel mistero e
legata alla folgorante ascesa nel mondo dell'industria, della finanza e della
politica del cavalier, poi senatore, Giovanni Agnelli.