martedì 30 agosto 2016
Steven Rockefeller dichiara la possibilità di una guerra mondiale
Quando i templi dell'usura planetaria bruceranno sotto il fuoco che mai si spegne, le città dei signori dell'oro (new york) saranno ridotti ad un cumulo di macerie, allora arriveranno inondamenti mai visti prima, per distruggere il poco rimasto, e lavare il marciume che essi rappresentano; I signori dell'oro prima di vedere la loro atroce fine, vedranno l'uomo cosmico che li calpesterà senza pietà, insieme alle loro società corrotte e morenti.
White wolf
Steven Rockefeller, ultimo rampollo della (infame)dinastia, ha fatto una dichiarazione significativa sulle possibilità di una guerra mondiale. Analisi critica.
di: Giulietto Chiesa
Steven Rockefeller, l’ultimo rampollo della dinastia, ha fatto – dai teleschermi di “Goodbye America” – questa dichiarazione. Ve la propongo, per la nostra comune riflessione:
Il governo di Praga critica l'Italia e la Grecia per voler farsi invadere dai clandestini
BRUXELLES – Praga
torna a criticare l’Italia e la Grecia per il modo con il quale
gestiscono la crisi dei migranti e prospetta la possibilità di escludere
da Schengen i due paesi che si affacciano sul Mediterraneo.
A esprimersi in questi termini, con toni particolarmente duri, è stato il ministro dell’Interno Milan Chovanec, socialdemocratico, secondo il quale Italia e Grecia devono “necessariamente essere costrette a prendere sul serio questa situazione, perché il vero problema è l’estrema facilità con la quale si riesce a superare i confini di ingresso in Unione europea. “In caso contrario, Italia e Grecia in Schengen non ci stanno a far niente” ha proseguito Chovanec, nel corso di un dibattito televisivo andato in onda sulla Ceska televize, la televisione pubblica della Repubblica ceca.
A esprimersi in questi termini, con toni particolarmente duri, è stato il ministro dell’Interno Milan Chovanec, socialdemocratico, secondo il quale Italia e Grecia devono “necessariamente essere costrette a prendere sul serio questa situazione, perché il vero problema è l’estrema facilità con la quale si riesce a superare i confini di ingresso in Unione europea. “In caso contrario, Italia e Grecia in Schengen non ci stanno a far niente” ha proseguito Chovanec, nel corso di un dibattito televisivo andato in onda sulla Ceska televize, la televisione pubblica della Repubblica ceca.
venerdì 26 agosto 2016
VIDEO: L'ELITE MONDIALISTA IL CANCRO DEL NOSTRO MONDO
Una cricca di parassiti senza anima e onore si è impossesata della nostra Europa, delle nostre vite, vuole sterminarci e rendere schiavi i nostri figli.
Non esiste finanza ma una truffa criminale con cui sottomettono interi popoli.
Non esiste governo se non uomini di paglia teleguidati che eseguono gli ordini di sterminio dei nostri popoli.
Non esiste democrazia e mai potrà esistere essendo una truffa perpetrata tramite la manipolazione degli idioti e il consenso dato ai criminali propagandati dai loro media.
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sabato 20 agosto 2016
La sacralità della nazione e i suoi confini
di: Paolo Sizzi
Da un anno ormai
le vicende migratorie di genti levantine che irrompono in Europa
fuggendo da Siria e dintorni tengono banco mettendo in mostra le
ridicolaggini dei mentalmente aperti liberal-democratici, impegnati
nelle diuturne olimpiadi della fesseria politicamente corretta. I
maggiori strali di questi poverini si concentrano sulla demonizzazione
di confini, barriere, frontiere, muri, fili spinati e considerando che
molti di questi personaggi sono degli egoistici ed individualistici
borghesucci fa alquanto tenerezza: i predicozzi vomitati dall’alto di
eburnee torri all’indirizzo del popolo vanno rispediti al mittente a
suon di fragorose pernacchie.
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venerdì 12 agosto 2016
PROJECT SYNDICATE: UN ESEMPIO DELLA MANIPOLAZIONE MEDIATICA
Tutta la stampa in mani ebraiche.
Per giovare al nostro piano mondiale, che si avvicina al termine desiderato, dobbiamo impressionare i Governi dei Gentili mediante la cosiddetta Pubblica opinione, che in realtà viene dovunque preparata da noi per mezzo di quel massimo fra i poteri che è la stampa, la quale, fatte insignificanti eccezioni di cui non è caso di tenere conto, è completamente nelle nostre mani. In breve: per dimostrare che tutti i Governi dei Gentili sono nostri schiavi, faremo vedere il nostro potere ad uno di essi per mezzo di atti di violenza, vale a dire, con un regno di terrore, e qualora tutti i governi insorgessero contro di noi, la nostra risposta sarà data dai cannoni americani, cinesi e giapponesi.
Protocollo VII; dai protocolli dei savi anziani di sion
di: Guillaume Durocher
L’influenza di Project Syndicate è difficile da misurare, anche se sostiene di raggiungere 476 uffici mediatici in 154 paesi. Il suo obiettivo dichiarato è quello di diffondere editoriali istituzionali occidentali nel mondo in via di sviluppo, in particolare Europa centrale e orientale:
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giovedì 11 agosto 2016
Dugin e il duginismo all'interno della Russia
di: Hari Har Dash
Inroduzione
Dugin viene presentato quale mente strategica di Putin. Una favola che
piace sia ai denigratori di Putin, per poterlo spacciare come dittatore
‘fascista’, sia a Dugin e seguaci, perché così ottengono un immeritato
prestigio riflesso dalla figura del presidente russo, di cui in realtà
sono nemici. Anche la storia che Dugin rappresenti la ‘filosofia
politica’ alla base dell’Eurasiatismo è fasulla. Dugin non fa mai
riferimento alla corrente del post-zarismo russo detta ‘Smena Vekh‘
o all’eurasiatismo russo vecchio e nuovo, che si tratti di Trubetskoj o
di Gumiljov. Semmai riprende concetti ‘metapolitici’, ovvero
considerazioni che si autosostengono senza dover ricorrere a dati
economici, sociali e storici. Quindi abbiamo dei ‘geopolitici’,
nell’ambiente duginista, che non hanno idea di cosa sia la Storia, la
società dei Paesi che analizzerebbero, o dell’economia, ridotta a
‘corridoi energetici’, quindi appendice della geopolitica
‘metapolitica’, ovvero onirica ed ideologizzata.
sabato 16 luglio 2016
Tentato golpe in Turchia: Il fratello musulmano Erdogan salvato dal fratello Barack Hussein Obama.
I militari nazionalisti avrebbero posto fine alla dittatura dei Fratelli musulmani in Turchia, ma l’intervento dell’aviazione della NATO ha impedito il piano di salvezza dei kemalisti.
Nella notte del 15 e 16 luglio, il panico s’impadroniva di Istanbul e Ankara, dopo il tentativo di rovesciare il regime islamico guidato dai soldati nazionalisti, che avevano annunciato la presa del potere da parte dei militari in risposta all’alleanza tra Erdogan e i terroristi dello Stato islamico di cui ricicla il petrolio rubato in Iraq e Siria, e alla deriva dittatoriale del Fratello musulmano in giacca e cravatta. Molti turchi sono scesi in strada per esprimere la soddisfazione per sbarazzarsi del tiranno, mentre la lotta infuriava tra i militari nazionalisti-kemalisti e i lealisti dei Fratelli musulmani. Dopo 18 ore di confronto ed incertezza, il colpo di scena si è avuto con l’intervento dell’aviazione della NATO che ha bombardato le posizioni dei ribelli nazionalisti. Almeno 100 persone, tra cui 17 poliziotti ad Ankara, sono stati uccisi durante gli scontri. Colpi di armi da fuoco da elicotteri erano stati segnalati e delle bombe avevano colpito il Parlamento.
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