di: Hari Har Dash
Inroduzione
Dugin viene presentato quale mente strategica di Putin. Una favola che
piace sia ai denigratori di Putin, per poterlo spacciare come dittatore
‘fascista’, sia a Dugin e seguaci, perché così ottengono un immeritato
prestigio riflesso dalla figura del presidente russo, di cui in realtà
sono nemici. Anche la storia che Dugin rappresenti la ‘filosofia
politica’ alla base dell’Eurasiatismo è fasulla. Dugin non fa mai
riferimento alla corrente del post-zarismo russo detta ‘Smena Vekh‘
o all’eurasiatismo russo vecchio e nuovo, che si tratti di Trubetskoj o
di Gumiljov. Semmai riprende concetti ‘metapolitici’, ovvero
considerazioni che si autosostengono senza dover ricorrere a dati
economici, sociali e storici. Quindi abbiamo dei ‘geopolitici’,
nell’ambiente duginista, che non hanno idea di cosa sia la Storia, la
società dei Paesi che analizzerebbero, o dell’economia, ridotta a
‘corridoi energetici’, quindi appendice della geopolitica
‘metapolitica’, ovvero onirica ed ideologizzata.