di: Luciano Lago
Ancora una volta, con il pretesto dei fatti di Macerata, la sinistra mondialista ha sfogato tutto il suo rancore contro la marea montante di ripulsa contro le politiche di accoglienza indiscriminata e la retorica immigrazionista. Niente di meglio che buttarla sull’antifascismo visto che, come è ormai noto, “l’antifascismo è diventato l’ultimo rifugio dei farabutti.
Quando non hai più niente da dire, nulla di vero, di concreto, di significativo da esprimere, quando non hai nulla di serio su cui fondare la tua legittimità, quando non hai motivo per occupare un posto di potere e non hai un merito, una capacità, un valore allora tiri fuori l’antifascismo” (Marcello Veneziani).
Ancora una volta, con il pretesto dei fatti di Macerata, la sinistra mondialista ha sfogato tutto il suo rancore contro la marea montante di ripulsa contro le politiche di accoglienza indiscriminata e la retorica immigrazionista. Niente di meglio che buttarla sull’antifascismo visto che, come è ormai noto, “l’antifascismo è diventato l’ultimo rifugio dei farabutti.
Quando non hai più niente da dire, nulla di vero, di concreto, di significativo da esprimere, quando non hai nulla di serio su cui fondare la tua legittimità, quando non hai motivo per occupare un posto di potere e non hai un merito, una capacità, un valore allora tiri fuori l’antifascismo” (Marcello Veneziani).