di: Roberto Pecchioli
L’Italia non è una repubblica. Lo
affermiamo senz’altro, a ridosso della ricorrenza del 2 giugno,
pomposamente detta Festa della Repubblica. Non intendiamo riferirci a
polemiche storiche fuori tempo massimo per l’esito del referendum
istituzionale, che pure gettano ombre sulla scelta del 1946. Schede
ritrovate a sacchi dopo anni, il voto negato in province intere, brogli
tanto clamorosi che i tribunali dell’epoca rifiutarono di proclamare i
risultati. Non intendiamo neppure riferirci al ridicolo patriottismo
costituzionale, parto della mente di Jurgen Habermas e di altri
intellettuali neo illuministi, per i quali l’unico amor di patria
ammesso è quello, algido e politico, per le “buone“ istituzioni
democratiche e rappresentative.