Pagine

mercoledì 31 ottobre 2018

La decadenza della società sottomessa alla finanza usuraia


di: Roberto Pecchioli

Un’altra ragazza drogata, stuprata e uccisa da un’orda di africani clandestini. E’ accaduto nel centro di Roma, in mezzo al degrado più bestiale, nell’indifferenza più sconcertante. Una sedicenne già dipendente dalla droga, con la famiglia sfasciata, disposta a troppo per una dose, ridotta a preda degli istinti peggiori dei rifiuti umani che frequentava. Non è la prima, non sarà l’ultima, una società ridotta in polvere ha fatto splash, il fantasma della libertà come assenza di regole, generazioni lasciate a se stesse, padri e madri svaniti, istituzioni assenti, la follia dei desideri, del consumo, delle pulsioni da soddisfare a ogni costo in un vuoto terribile, le pulsioni elementari elevate a sistema di vita. 


Una civilizzazione debosciata eterodiretta dalle forze del profitto è al capolinea tra gli eccessi, dopo avere schernito ogni principio, violato qualsiasi limite. Con Pamela, Desirée e l’inevitabile prossima vittima affoga, si dissolve nel nulla una venerabile civiltà. 

Lo splash è terribile, la risacca potente come uno tsunami. I colpevoli di atti efferati che destano legittima paura sono spesso stranieri. Un fallimento dei sogni – o incubi- multiculturali unito alla disfatta di una politica migratoria dissennata, chiaramente frutto di accordi riservati con i circoli globalisti, a Bruxelles e altrove. I governi antinazionali hanno accettato di trasformare l’Italia in un accampamento a spese dei cittadini in cambio della copertura degli oligarchi sulle scelte economiche e finanziarie. 



Un altro splash, l’evidenza di essere ostaggi di classi dirigenti economiche, politiche, culturali di venduti. Ne è simbolo Jean Claude Juncker, il signore dello spritz, politico di lungo corso di un paradiso fiscale, rifugio del clearing più opaco, il piccolo granducato canaglia appaltato alle entità finanziarie.

La risposta della casta al caso Desirée è grottesca: il presidente della Camera dei Deputati di questa nazione disintegrata ha la soluzione, l’elisir di Dulcamara che cura tutti i mali. Ci vuole più amore, ha dichiarato senza arrossire. Probabilmente ha esagerato con lo spritz, o, da buon napoletano, con il limoncello. 
Da parte sua, Matteo Salvini ha promesso più ruspe. Per carità, le invochiamo anche noi: il primo gesto dopo un’alluvione è togliere il fango. Il Capitano parla da ministro degli Interni e l’assoluta maggioranza è d’accordo con lui. Tuttavia le ruspe possono solo spostare i detriti, risolvere problemi di ordine pubblico, ma rimangono aspirine somministrate a un malato terminale. Se l’Italia, l’Occidente hanno fatto splash occorre ribaltare tutto. Risolutamente e senza fermarsi, c’è da rovesciarel e politiche, ristabilire valori di riferimento, parole d’ordine, modi di pensare: una rivoluzione conservatrice che ridia ai popoli le chiavi del proprio destino.

Diceva Albert Einstein che non si può risolvere un problema ragionando con la stessa mentalità con cui è stato creato. L’esangue, emotiva società che implora più amore è la malattia. La ruspa è simile al pronto soccorso: garantisce le prime cure, poi tocca alle terapie di lungo periodo. Si muore di troppa libertà, del timore di reagire, della maledetta tolleranza del male, dell’incapacità di dettare regole, imporre principi, stabilire divieti, irrogare punizioni. 

Nessuno paga il conto dei propri atti, questa è la verità. Viviamo l’esito naturale della “società aperta”, del prezzo al posto del valore, del mercato sovrano, della morte di Dio, della comunità e della famiglia, i pilastri su cui, bene o male, tutto si reggeva. Altrove, nelle officine degli stessi che hanno prodotto il deserto morale, si gioca un’altra partita, decisiva per il futuro prossimo dell’Italia. 

A Bruxelles, a Francoforte nella torre dorata della Banca Centrale Europea, negli ambulacri degli speculatori usurai che si fanno chiamare mercati, hanno deciso che la legge di bilancio del governo italiano non va bene. Armano contro di noi il potere del denaro, impugnano una pistola chiamata spread, la differenza tra gli interessi sui buoni del tesoro italiani e quelli tedeschi. Il rischio è grosso, specie per la tenuta del sistema bancario, che possiede grandi quantità di BTP. Lo schieramento è assai folto. Ne fa parte la Banca Centrale, l’intera cupola europoide e, vergognosamente, l’apparato mediatico nazionale al completo.

Nulla di strano, l’intelligenza con il nemico – in altri tempi si chiamava tradimento – è un’antica abitudine del Bel Paese. I tifosi dello spread abbondano tra le opposizioni, le stesse che millantano di perseguire il bene dell’Italia (no, del “paese”) la curva degli ultrà comprende comunisti di tutta la vita convertiti al verbo finanziario, professori a fattura, burocrati dalle mille livree, signore e signori in abito da sera. Un parterre desrois di Illuminati. Qualcuno confonde spritz e spread. Il presidente di Confindustria Boccia è l’autore della battuta migliore. Secondo il capo degli industriali – categoria che dai governi e dai cittadini ha molto preso e pochissimo dato – Mario Draghi avrebbe “salvato l’Italia”. 

Notizia non pervenuta agli italiani che non bevono spritz, consapevoli che i miliardi iniettati nel sistema dalla BCE di Supermario (quantitative easing, alleggerimento quantitativo) è denarofarlocco, creato dal nulla, fiduciario, che, comunque, ha aiutato le banche non i governi, le imprese e i cittadini.

I criminali al servizio delle elite finanziarie che hanno il compito di disintegrare i popoli europei con austerità, debito e degrado multiculturale.


Agli immemori vale altresì la pena rammentare che Draghi fece parte, nel 1992, dei passeggeri del famigerato panfilo Britannia in cui venne decisa la spartizione dell’economia e delle banche pubbliche italiane, l’inizio di una crisi che dura da un quarto di secolo. Imbarazzante la prestazione di Sabino Cassese, grandcommis da mezzo secolo. Ha proposto, sulla scia del parere “personale” di un banchiere centrale tedesco, una dura tassa patrimoniale; in più ha asserito che “le valutazioni dei mercati sono il giudizio sulla solvibilità del Tesoro italiano”, il che è falso, oltreché improvvido in bocca a un membro della casta dei “responsabili”. Non è informato sulla natura dello spread o sul fatto che i fondamentali dell’economia sono solidi e il risparmio degli italiani copre due volte e mezzo il debito? Non sa che abbiamo pagato 66 miliardi di interessi con l’avanzo di bilancio, nonché finanziato largamente i problemi altrui e la stessa UE? No, non è lo spritz, è la cattiva fede di una cricca di parassiti becchini della nazione, responsabili del degrado del costume civile non meno che dei problemi dell’economia. 

Un grande italiano misconosciuto, Giacinto Auriti, scopritore del valore indotto della moneta, sostenitore della proprietà popolare della moneta, usava dire che solo chi ama la sua gente è degno di governarla. Finanzieri e industriali sono programmaticamente senza patria, ma non scorgiamo amore per l’Italia nei vertici politici della repubblica succedutisi da almeno quarant’anni. Tralasciamo Pertini, abbarbicato alla guerra civile, sepolto con la bandiera rossa. Una pomposa nullità fu Scalfaro, un commissario della finanza Ciampi, complice attivo degli speculatori contro la lira. Di Napolitano il tacere è bello, Andreotti la volpe finita in pellicceria, Amato dalle mille poltrone, Prodi che ci ha trascinato nell’avventura dell’euro, il satiro Berlusconi- Paperone, D’Alema ex pioniere dell’Unione Sovietica e adesso il grigio Mattarella. Da lui non una parola in difesa della nostra gente, messaggi in codice anti governativi, nessuna rivendicazione di indipendenza e sovranità, frequenti intemerate pro immigrazione, in ginocchio di fronte all’oligarchia europea. In politica da almeno 40 anni, abbiamo diritto di considerarlo corresponsabile dello splash nazionale.

Auriti fu il primo a comprendere che la perdita dell’emissione monetaria a favore del sistema finanziario ci avrebbe trascinato nella povertà, facendo cadere uno dopo l’altro ogni caposaldo della sovranità. Di che parliamo quando accettiamo che burocrati stranieri scrivano la legge di bilancio al posto del governo eletto? Lo disse apertamente Matteo Renzi nel 2016, quando la manovra del suo governo incorse nella disapprovazione dei mandarini europei. “Bruxelles è un’istituzione a cui diamo 20 miliardi ogni anno e ne prendiamo indietro 11. Se l’UE boccia la legge di stabilità tu la restituisci tale e quale e fai uno pari”. Parole e musica del Rottamatore. “Bruxelles non ha alcun titolo per intervenire nel merito delle misure. La subalternità italiana nei confronti dei burocrati è stata particolarmente sviluppata.” Voce dal sen fuggita in un’intervista a Radio 24, emittente confindustriale.

Recita un vecchio adagio non importa chi l’ha detto, importa ciò che è detto. Al contrario, sarà l’effetto dello spritz, stampa, economisti, ceti riflessivi deridono Conte, Di Maio e Salvini con la stessa foga con la quale ricoprivano Renzi di applausi e saliva. Un popolo di servi può solo fare splash. L’ex ministro Padoan, accucciato per anni ai piedi del tedesco Schaeuble tuona che è il governo ad attaccare BCE e Commissione europea, gli intoccabili, con ciò ammettendo implicitamente che la questione è politica, non contabile, come rileva un economista illustre davvero, il belga Paul De Grauwe. Non si aggredisce un grande Stato europeo per una differenza dello 0,8 per cento nel rapporto debito-PIL rispetto alle promesse del governo Gentiloni senza neppure contestare il merito dei provvedimenti. 

La realtà è che l’UE sta giocando, per suo conto e in nome della diarchia franco tedesca, una partita la cui posta è il mantenimento dell’austerità “ideologica”, verbo incarnato europeo, insieme con il potere sugli Stati accumulato nei decenni, dopo Maastricht e in sintonia con l’“indipendente” Banca Centrale. All’Italia è vietato difendere i confini, sostenere la sua industria, diversificare l’approvvigionamento dei prodotti energetici. Da oggi, il suo governo non può redigere una libera legge di bilancio. Il ruolo dell’esecutivo diventa residuale, vani i programmi politici e le elezioni. Conte vale meno di un amministratore condominiale, i cittadini sono semplici spettatori paganti. Sussiste un enorme problema di democrazia di cui i popoli si stanno rendendo conto.

Nel merito, prendiamo atto del giudizio favorevole di Putin e Trump, due pessimi soggetti invisi a lorsignori. Ma che diranno delle opinioni incoraggianti di beniamini degli Illuminati come la catena Bloomberg, Il Wall Street Journal, in parte del Financial Times, suprema bibbia liberista londinese sempre velenosa con gli italianuzzi? Intanto tocca restare con il fiato sospeso, vivere il psicodramma quotidiano dell’attesa degli indici di Borsa, il giudizio dei supremi mercati, “tutto lo spread minuto per minuto “, in cui il tifo è unanime contro l’Italia. 
Ripugna il nemico interno che lavora contro la nazione, gli eterni “inglesi di dentro” li chiamava un eroe di guerra, Berto Ricci. Corrodono il tessuto civile, disfano quel che resta della coesione nazionale, lavorano per favorire l’insediamento di orde multietniche, dissolvere la comunità, svendere ciò che è nostro.

La sinistra da sempre quinta colonna del nemico contro il popolo e l'Italia


Forse non se ne avvede la maggioranza del popolo di Arlecchino, ma tutto si tiene. Un filo d’acciaio unisce fatti apparentemente tanto diversi. Non proteggiamo i nostri figli dai falsi idoli, dai paradisi artificiali, dalla violenza, finanche dallo stupro e dall’omicidio, accarezziamo i nostri carnefici. Non abbiamo educato e poi difeso Pamela e Desirée, accettiamo senza fiatare invasione e degrado, applaudiamo chi lavora contro i nostri interessi. E’ un’Italia ubriaca e drogata, oscena e sbracata, nemica di se stessa, amica del nemico. Regrediti all’istinto, contenti di vivere in un mondo apolide, signorini soddisfatti senza identità, intenti a barattare gli ultimi scampoli di dignità insieme a pezzi di economia.

Nel frattempo, Roma capoccia del mondo infame esorcizza il dramma di Desirée con grottesche manifestazioni dell’ANPI, sindacati “de sinistra” e progressisti metropolitani il cui bersaglio non è la violenza, lo stupro o l’omicidio, bensì il governo, i razzisti e il solito Salvini. 
Al telegiornale hanno esibito un partigiano novantenne. Depresso, scuoteva la testa, deprecando il presente di “drogati e ubriaconi”. Povero vecchio, non diciamogli che questo è precisamente il mondo costruito da quelli come lui, compresa la ripugnante alleanza tra gli orfanelli rossi e i signori dello spread. Sono i tuoi fratelli, figli e nipoti, vecchio partigiano, ad avere tracciato il percorso, loro ci hanno imbarcato sulla nave dei folli. 

Denudato e svuotato della tradizione spirituale, incantato dal progresso, emancipato da ogni vincolo, sotto la pelle dell’uomo moderno è riapparso il bruto, il selvaggio, il demone. L’esperienza aveva insegnato all’umanità di questo spicchio di mondo come tenere sotto un pur precario controllo la sua natura tenebrosa di animale predatore: il mito, il rito, l’usanza, le prescrizioni, il senso comune, l’autorità. 
Il vaso di Pandora del razionalismo, del materialismo, della cupidigia, dell’utile, ha svelatocon macabro piacere all’uomo contemporaneo gli orribili segreti della sua origine brutale. L’abisso è qui, la natura dei popoli “prima è cruda, dipoi severa, quindi benigna, appresso delicata, finalmente dissoluta.” Nulla di nuovo sotto il sole, lo sapeva già tre secoli fa un maestro inascoltato, G.B. Vico, La scienza nuova, degnità LXVII.



Fonte articolo 

10 commenti:

  1. Buon dio quante parole. Non sono riuscito manco a finire il testo che mi cominciava il mal di testa. A che servono? A chi servono? A me e a pochi altri che hanno capito il gioco: no. Ad una cospicua parte, che pensa di aver afferrato l'inganno lotta con veemenza "democratica" per dei diritti che sono solo chimere, poveri illusi. Ad altri, servono infine ad ammansirli con il solito vittimismo strisciante, che siamo impotenti e non si può far niente. Poi, dulcis in fundo, ci sono i più pericolosi: i dementi che remano contro ad ogni buona azione, istruiti dal pifferaio di turno, si compiacciono perché con la loro presenza hanno ottenuto la visibilità che il loro tremebondo plesso solare esigeva(una bomba intelligente di la russa ad ogni manifestazione di questi zombie risolverebbe). Alla massa beota che è di nascita restia a reagire d'impatto, ed ha bisogno di tempo illimitato per afferrare i concetti, compresi tutti i nostri virgulti super intelligenti, pronti a qualsiasi contraddittorio, che si trovano sempre pronto il piatto di minestra a tavola la sera: l'interesse è zero virgola, come se tutto ciò che succede fosse estraneo, nebuloso, poco importante, perché si "pensa" che è risolvibile, "qualcuno farà qualcosa", però nessuno ci mette mano(di proposito). A mio avviso, criticare le ruspe, con tutto lo schifo che stiamo vivendo è da idioti.
    Chi ha aperto la mente sa che ci vogliono subito anche le batterie di obici.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. @Bravissimo Ancor hai colto il punto , a che serve fare tante chiacchiere , che girano attorno al problema senza andare mai al punto , perdersi in barocchismi , sono solo esercizi di stile che non aggiungono nulla di nuovo , sono tutte chiacchiere che lasciano il tempo che trovano ,oltretutto qui si parla di Juncker , Renzi , Ciampi , ma questi non contano nulla sono solo i frontman ognuno con si suoi interessi e spazi ben delimitati . Bisogna attenersi a fatti provati e scanditi cronologicamente per far capire il senso degli avvenimenti e ricostruire il senso dei fatti , in questo momento è la spoliazione dell' Italia , una convergenza di rivalità e interessi contro l'Italia , di cui tutti i mali interni di mancato senso dello stato e unitario e corruzione sono stati gli effetti secondari prodotti da mali che sono stati volutamente fatti esacerbare per avere via libera nel momemto del morso fatale a questa Nazione. Tutte le altre chiacchiere , opinioni , commenti personali e filosofie stanno a zero e sono solo inutili .Ripeto : nomi , cognomi , mandanti , fatti incontestabili , conseguenze , obiettivi , non è più tempo di filosofie che fanno le nenie davanti alle tombe degli illustri eroi .Molti nomi gruppi di potere li sappiamo , inutile stare ancora a volgere lo sguardo ai netturbini.Poi fate vobis , come si suol dire.


      Mark

      Elimina
  2. scusate ma la famiglia rockefeller è anche giudea?

    Si o no?


    Admin Moon

    RispondiElimina
    Risposte
    1. I Rockefeller , così gli Americani pensavano che c'era anche una famiglia bianca cristiana ricca , sono stati creati dai Rothschild , stessa operazione fatta con Disney messo su quando gli Americani pensavano che tutto il cinema e l'industria dell' Intrattenimento era in mano agli ebrei.In realtà informazione e banche è assegnata agli ebrei, come il petrolio agli ismaeliti, e spirituale ai Gesuiti.


      Mark

      Elimina
    2. E assegnata?E chi è il padrone che assegna i compiti?

      Admin Moon

      Elimina
    3. Bella domanda , è tu pensi che i Poteri si possano identificare? Chi ha plasmato la cultura e la vita religiosa della nostra storia , e usano gli stessi simboli e testi , chi da la direzione alla storia e domina i dibattiti e il modo di pensare ,questo invece credo si può rintracciare, è un fatto .

      Mark

      Elimina
  3. Sono schifato, comunque la quantità di gente che ha mollato il pd è impressionante, finalmente si sono accorti che quel partito è stato sabotato dall'interno, un lavoro iniziato 30 anni fa da cacciari su ordine gesuita, concluso dal nostro Pinocchio.

    jj

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Dici bene jj. Ecco che alla fine di ogni fatto compiuto, si riscontra sempre la presenza nascosta degli uomini in nero. L'ho già detto diverse volte qui. E' difficile venirne a capo proprio perché sono maestri del travestimento. Comunque, loro rappresentano solo il cosiddetto braccio armato sulla terra, ed è chiaramente molto efficiente. Questa specie di papa che abbiamo oggi(uno scarto utile al piano), è solo una pedina insignificante senza veri attributi in questa enorme struttura a forma di tela di ragno. Appena sopra, ci sono le regali menti: le linee di sangue papali appena sotto l'occhio di Horus che tutto vede. Lo dicono solo loro però, per intimorire il gregge. Anch'essi, sono dei ciechi che deambulano nella nebbia fitta. Naturalmente ci sono altri occhi, che stanno attenti che questi "poveretti" alla fine non si facciano male. Non bisogna dimenticare che sul piano fisico ogni partita necessita di due fazioni per poter assegnare il punteggio. La fine del campionato è alle ultime partite.

      Elimina
    2. Bravissimo jj , arguto e mai banale,
      l'operazione Gesuita dei Cacciari , Pannella , Napolitano aveva proprio lo scopo di sabotare la Sinistra in Italia e il fronte di lotta , operazione protratta sino ai giorni nostri che avrebbe avuto il suo punto di non ritorno - Dio ce ne scampi - con l'elezione a Presidente della Repubblica di Romano Prodi cioè colui che ha smantellato il nostro apparato produttivo all'Iri. Operazione sventata grazie ai franchi tiratori e a Renzi ( massoneria nazionale e intermezzo come Berlusconi al potere incontrastato dei giudeo-atlantisti , ma anche lui essendo un mini -Berlusconi con poteri ancor più ridotti ha potuto fare poco ). Antonio Negri, più conosciuto come Toni, frequenta la scuola, con ottimi risultati, tanto da essere considerato dagli insegnanti dell’istituto “Antoniano”, gestito dai gesuiti, l’allievo più promettente di quel periodo.
      al liceo “Tito Livio”, frequentato in precedenza da un altro famoso anticomunista, Giorgio Napolitano
      Toni Negri incontra la politica: attraverso don Antonio Sartorato entra nella GIAC (Gioventù Italiana Azione Cattolica). (...)Nel 1945 segretario di Morlion è Giulio Andreotti, che diventerà il deus ex machina della politica italiana e considerato dagli autori di uno studio sulla Massoneria The messianic legacy di Michael Baigent e Henry Lincoln, come uno dei triumviri del Priorato di Sion. (....)
      1974 questa decapitazione delle Br è l’articolazione all’interno dei gruppi dell’estremismo politico di questa strategia anticomunista, che venne sostenuta oltre che da settori cattolici anche da settori dell’Internazionale socialista, grazie all’opera meticolosa del Partito laburista d’Israele. Vedi Sergio Flamigni a pagina 107 del libro "Convergenze parallele" Kaos Edizioni.
      Un’altra conoscenza di quel mondo laico e trasversale che si dimostrerà molto utile per Toni Negri, è quella con Marco Pannella. (...)Un ventenne Massimo Cacciari, pupillo del professore padovano, che nel ’69 entrerà nel Pci da posizioni non comuniste, la sua visione muove dal concetto di “pensiero negativo”, ravvisato nelle filosofie di Friedrich Nietzsche, di Martin Heidegger e di Ludwig Wittgenstein,
      Cacciari è uno dei più attivi divulgatori del pensiero negativo, nichilista, legato al gruppo formatosi attorno alla casa editrice Adelphi di Roberto Calasso,(vedi gli "Adelphi della dissoluzione" di Maurizio Blondet) seguace del pensiero gnostico del banchiere massone Raffaele Mattioli, fondatore nel 1946 di Mediobanca e padre spirituale di Enrico Cuccia ( Banchiere ebreo già fascista e Dominus incontrastato del Capitalismo in Italia).(...)Lavoro che Cacciari svolge, come agente di Potere Operaio all’interno del Pci è un’azione complessa e su vari piani, tutta tesa ad impedire che si consolidi il consenso attorno ai dirigenti comunisti berlingueriani per destabilizzarne il rapporto sociale. Questo “intervento” è descritto nel libro di Giuseppe Zupo e Vincenzo Marini Recchia Operazione Moro .(...) Ma il fronte atlantico, preoccupato dall’avanzare del Pci, mette in campo una variegata serie di operazioni atte a bloccare questo processo. Per fermare Enrico Berlinguer non bastavano più le provocazioni esterne al Partito, occorreva urgentemente agire dall’interno. È Giorgio Napolitano che fa da sponda politica dentro il Pci alle teorie dell’operaismo negriano che tanto si erano dimostrate utili in funzione anticomunista e antimovimenti.(...)


      Elimina
    3. Com’è preciso nella descrizione di Potere operaio, il nostro erudito di Padova, che acuto accostamento con la loggia massonica degli Illuminati di Baviera, una setta che faceva dell’omicidio politico selettivo e del terrorismo una virtù. Forse l’aspirazione di Toni Negri è quella di far sapere che più che professore è un Maestro?

      http://www.iskrae.eu/biografia-di-toni-negri-prima-parte-potere-operaio-superclan-uomini-culture-tecniche-delleversione-imperialista/

      " Io sono oltre Hitler " cit. Beppe Grillo
      Marco Revelli, Massimo Cacciari, Mario Tronti, Toni Negri, Gianni Vattimo, Aldo Bonomi, hanno riabilitato coscientemente quei reazionari tedeschi del primo Novecento e alcuni di loro, come Vattimo e Cacciari, addirittura rispolverando il padre di tutto il pensiero negativo ottocentesco,Friedrich Nietzsche.
      "Cacciari e Tronti hanno elaborato costruzioni teoriche sofisticate e complesse, ma il cui scopo era, alla fin fine, giustificare la loro incapacità di uscire dall’ombra del Padre, di rompere con la Casa Madre, con quella sorta di grande Altro che era per loro il Partito"dice Negri. (..)Nel maggio 1989 Napolitano ed Occhetto fecero un viaggio a Washington e New York dove incontrarono il presidente della World Jewish Congress, l’ebreo-sionista Edgard M.Bronfman che ci tenne a dire che il loro dialogo era stato '’un dialogo amichevole, costruttivo e caloroso con mutui benefici’’.
      Qualche mese dopo ci fu quello che Lucio Magri definì nel suo libro ‘’Il sarto di Ulm’’ un colpo di mani all’insaputa di tutti, altrimenti – come disse Magri – lo scioglimento del PCI


      https://guardforangels.altervista.org/blog/2013/09/operazione-napolitano-la-cia-ha-piazzato-dei-agenti-alla-presidenza-della-repubblica/

      http://m.ilgiornale.it/news/2013/11/29/urss-kissinger-massoneria-ecco-i-misteri-di-napolitano/971870/

      https://www.silenziefalsita.it/2017/06/07/di-battista-napolitano/amp/


      (...)Suggestioni strappate di bocca a Massimo Cacciari dal giornalista Maurizio Blondet:
      “«Il papa deve smettere di fare il Katéchon!», esclamò d’improvviso Massimo Cacciari… «Katéchon è ciò che trattiene… l’Anticristo dal manifestarsi pienamente. San Paolo, ricorda?»… Seconda Lettera ai Tessalonicesi (2, 6 ss)

      ("Gli Adelphi della Dissoluzione"Blondet)

      "il Cristianesimo si rivela essenzialmente sovversivo dell’Antichità e dei suoi valori… L’Europa, la sua storia, è la storia di questo sradicamento (..)deriva dalla perdita definitiva dell’ethos"senza ethos la società diventa "il campo della pura violenza…"," La modernità quest’ultimo Nemico" era già stato identificato dal chiaroveggente Del Noce. È il Capitalismo ulteriore al Comunismo…quello del Capitalismo internazionalista, del Nuovo Ordine Mondiale tecnocratico.
      La sovversione cristiana si volge dunque ora contro il totalitarismo borghese-radicale?…"I Pellerossa erano radicati nel loro ethos, e l’Americano vedeva nel loro ethos un sistema di non –libertà.(....)Per sradicare il Giappone dl proprio sacro nomos… un olocausto nucleare. Migliaia di tonnellate di bombe furono necessarie per stroncare fascismo e nazismo ,forme di neo-paganesimo che cercavano di ricollegare la società a un ethos."
      Cacciari sembra volere che
      che la Chiesa collabori anche lei e dia via libera all’era del Paracleto, dello Spirito Santo, che molti esponenti esoterici identificavano con Satana liberato e ritornato lo splendido Lucifero che era prima della punizione divina.


      Mark

      Elimina