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martedì 26 febbraio 2019

La rivolta che verrà


nota personale:

Molti lo chiamano complottismo, oppure "teoria del complotto" , ma la cruda verità è che il potere non ha bisogno di operare complotti contro le masse, perchè il complotto si adopera da un potere verso e contro un altro potere per un fine, la verità è che siamo in guerra, una guerra che una cerchia di detentori  della finanza internazionale e i vari poteri che si sono accomunati  intorno a questo sistema ,hanno dichiarato una guerra spietata contro i popoli, specialmente quelli europei.
Questa guerra viene condotta in molti modi, dalle invasioni imposte con l'inganno e la forza per metticciare i popoli e creare il caos etnico e declino economico-sociale verso il basso, dalla corruzione della morale e della dignità, dalla depravazione ed estirpazione del divino in noi,dalla guerra ambientale tramite irrorazione chimica giorno dopo giorno, alla espropriazione delle risorse li dove vi siano,   finanche lo sterminio programmato tramite abortismo,omosessualismo, genderismo e genocidio della famiglia stessa come comunità di vita e di continuazione della specie.

martedì 4 dicembre 2018

Il Legionario ascetico: colloquio col capo delle “Guardie di Ferro”




Julius Evola

Bucarest, marzo

Rapidamente la nostra auto lascia dietro di se quella curiosa cosa che è la Bukarest del centro: un insieme di piccoli grattacieli e di edifici modernissimi, prevalentemente di tipo “funzionale”, con mostre e magazzini fra la parigina e l’americana, l’unico elemento esotico essendo i frequenti cappelli di astrakan degli agenti e dei borghesi.

martedì 5 giugno 2018

I padroni del discorso




"Se il pensiero può corrompere il linguaggio, il linguaggio può corrompere il pensiero."

George Orwell 1984


 
di: Roberto Pecchioli

Le parole hanno dei padroni? O meglio, qualcuno determina i significati, orienta il senso di ciò che è detto, divenendo quindi padrone del linguaggio e dei termini in cui ci esprimiamo? E’ una riflessione antica, oggetto di indagine della filologia, della linguistica e della semiologia. E’ evidente il rapporto tra parole e potere. In queste settimane di aspra polemica politica ne abbiamo la prova, a partire dalle opposte interpretazioni del nostro testo legislativo più importante, la costituzione. Ci si accapiglia sul senso di alcuni articoli della legge fondamentale della Repubblica, in particolare quelli relativi ai poteri del suo presidente. Al di là delle strumentalizzazioni, l’unica certezza è che ognuno ha buone ragioni per intendere in un senso o in un altro ciascuna delle parole che la compongono.

giovedì 5 febbraio 2015

la nazione e lo sviluppo di un sistema comunitario di etica sociale










di: Kai Murros


La nazione non è un’astrazione; è reale. Può essere osservata in ogni luogo: nel popolo, nella sua terra, nella sua cultura, nelle tradizioni popolari e nel linguaggio, nei frutti del duro lavoro e nelle memorie comuni.

- Non si può ignorare la nazione semplicemente ragionando e non si può farla sparire analizzandola e riducendola agli individui che la compongono – la nazione semplicemente ESISTE.

- Un intelletto sterile non potrà mai cogliere la vera essenza della nazione – la nazione deve essere vissuta.

- L’esistenza della nazione si basa sul senso di comunità e sul desiderio di vicinanza che entrambi derivano dalle basi genetiche dell’umanità. La vera essenza della nazione è la solidarietà, il rispetto reciproco e il senso di responsabilità che le persone sentono l’uno verso l’altro.