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giovedì 4 febbraio 2016

La cospirazione sionista: Ilya Ehrenburg il propagandista dello sterminio del popolo tedesco -parte 4





di: Mauro likar


Ilya Ehrenburg e l’Invenzione del secolo


 

L’uomo ritratto nella foto è Ilya Grigoryevich Ehrenburg (1891-1967). Si tratta di un Ebreo sovietico, nato a Kiev: un crudo libellista staliniano, giornalista, scrittore, autore di un gran numero di poesie, racconti, libri di viaggio, articoli, saggi e opere letterarie di feroce propaganda anti tedesca; che è stato uno dei più attivi portavoce dell’URSS durante la Seconda Guerra Mondiale. I suoi presunti “atti di fede”, sono un odioso miscuglio si Menzogna e di Propaganda Ebraico bolscevica, che hanno, come unico bersaglio la Germania Hitleriana, e i Tedeschi, come Nazione e Razza avversa alla propria: quella ebraica.

Due suoi romanzi, Padeniye Parizha (La caduta di Parigi, 1941) e Burya (La Tempesta, 1948) gli valgono il prestigioso Premio Stalin; il che chiarisce bene la sua posizione di completo assenso al sanguinario regime staliniano.
Ehrenburg gira come spia, in lungo e in largo l’Europa Occidentale, risiedendo a Parigi per molti anni. Di tutti gli autori sovietici, egli è certamente il più “cosmopolita”, ma non certo il più geniale, né il più onesto. Solo dopo la morte di Stalin, difatti, egli pubblicherà un romanzo (Il Disgelo, 1954) in cui accennerà ai crimini e alle feroci repressioni del regime di cui è stato per decenni il portavoce, e che gli ha elargito onori, premi, e celebrità.


Ehrenburg è stato, negli anni della guerra, membro del Comitato Antifascista Ebraico, finanziato dai sovietici e dagli ebrei americani, con lo scopo di svolgere una efficace propaganda anti Hitleriana. Instancabile attivista, non ha mai mancato di partecipare ad ogni iniziativa che prevedesse la raccolta di fondi, specialmente a quelle che avevano luogo negli Stati Uniti d’America. In quelle riunioni, egli soleva stupire i partecipanti con delle facezie propagandistiche di sua invenzione: l’esibizione di saponette, che, a suo dire, erano state fabbricate dai tedeschi, utilizzando i cadaveri degli ebrei, uccisi nei campi di concentramento.

Si trattava ovviamente di una menzogna palese, simili alle dita nel piatto, del romanzo la Pelle, di Curzio Malaparte; ma le leggende popolari di questo tipo, si sa, tendono a fissarsi tenacemente nell’immaginario collettivo, e, ancora oggi c’è molta gente che continua a prendere sul serio questa idiozia.

Di fatto, Ehrenburg odia i tedeschi di un odio feroce e viscerale, dettatogli sia dalla sua condizione di reietto ebreo, che dal suo lavoro di propagandista sovietico. Negli anni della Seconda Guerra Mondiale i suoi articoli costituiscono un’incessante e ossessivo stimolo per le truppe sovietiche, affinché uccidano quanti più tedeschi sia loro possibile; senza badare se si tratti di militari, di civili, di uomini, di donne, o di bambini. I Bambini russi uccisi dai tedeschi sono, del resto, una sua piccola ossessione privata, con cui riempie i suoi scritti . In un volantino propagandistico scritto di suo pugno, ed intitolato, con impeccabile chiarezza programmatica,“UCCIDI!” si incitano i soldati sovietici a trattare i tedeschi, dei paesi conquistati, come esseri sub-umani, secondo la migliore tradizione talmudica ebraica.




 





Il volantino si conclude con queste parole:


“I tedeschi non sono esseri umani. Da oggi in poi, la parola “tedesco” sarà la più orribile delle maledizioni. Da oggi in poi la parola “tedesco” sarà per noi una ferita nella carne viva. Noi non abbiamo niente da discutere. Noi non proveremo emozione. Noi uccideremo. Se non avrete ucciso almeno un tedesco durante il giorno, quel giorno sarà stato sprecato. [...] Se non riuscite a uccidere un tedesco con un proiettile, allora uccidetelo con la vostra baionetta. Se il vostro fronte è tranquillo e non ci sono combattimenti, allora uccidete un tedesco per passare il tempo. Se avete già ucciso un tedesco, uccidetene un altro.

Non c’è niente di più divertente per noi di un cumulo di cadaveri tedeschi. Non contate i giorni, non contate i chilometri. Contate una cosa soltanto: il numero di tedeschi che avete ucciso. Uccidete i tedeschi! [...] Uccidete i tedeschi! Uccideteli!”
Ehrenburg si appella agli istinti più feroci dell’Orda sovietica, che dilaga in Europa, dopo aver respinto l’avanzata nazista. In tutti gli altri suoi volantini, libri e libelli, la sua litania, intrisa di un razzismo ben più feroce di quello nazista, è sempre la stessa:
 

“Dobbiamo uccidere i tedeschi. [...] Vi sentite ammalati? Vi sembra di avere un incubo nel petto? [...] Uccidete un tedesco. Se siete uomini giusti e di coscienza, uccidete un tedesco [...]. Uccidete!”

E ancora, con esplicita incitazione allo stupro:

“Uccidete! Uccidete! Nella razza tedesca c’è solo malvagità. Non uno tra i vivi, non uno tra i nascituri è altro che male. Seguite i precetti del compagno Stalin. Schiacciate la bestia fascista nella sua tana una volta per tutte! Usate la violenza, per spezzare l’orgoglio razziale delle donne tedesche. Stupratele! Prendetele come vostro legittimo bottino. Uccidete! Mentre dilagate come la tempesta, uccidete, valorosi soldati dell’Armata Rossa!”

A riprova della assoluta faziosità di questo sionista, travestito da colto proletario letterato ebreo e stalinista, ecco alcuni passi esemplificativi dalle sue opere di propaganda, a lungo gabellate per letteratura. In esse, egli riversa sulla Germania e sul Nuovo Ordine Nazionalsocialista, un veleno che rivela la profonda disonestà politica ed intellettuale di questo servile scribacchino. Le accuse che Ehremburg muove, sono il ribaltamento dei fatti e della verità: egli attizza contro i Nazisti e la Germania, un odio covato ferocemente; da vero ebreo.

Da “La Morale del Nostro Tempo”

“Il 22 Giugno 1941 rimarrà una data indimenticabile nella storia; Nella notte estiva i nazisti attraversarono le nostre frontiere. Il primo colpo di cannone spaventò le allodole. Allevatori di bestiame della Pomerania e psicanalisti bavaresi, entusiasti della guerra come di un picnic, marciavano alla ricerca di croci di ferro….. Hitler o Goering, studiando i piani per schiavizzare la Russia, difficilmente pensavano alla tempesta che avrebbero raccolto. La dignità umana è schierata contro gli hitleriani.







I massacri e gli stupri  anche contro dei bambini commessi dall'orda bolscevica comunista e dagli altri invasori anglo-americani


 





















Il resto delle barbarie e degli assasini lo compirono i traditori partigiani nelle varie nazioni europe, che sono da sempre al servizio della grande finanza mondialista; gli stessi che negli anni a seguito  occuparono i gangli del potere istituzionale per servire il padrone anglo-sionista-americano a discapito dei propri popoli, unica loro religione l'antifascismo in assenza dello stesso, e ancora oggi li troviamo nella sua ultima espressione della sinistra radical chic a tradire il popolo a favore di banchieri e invasori.
 


Non è accidentale che la Germania trovi la sua personificazione nella spregevole figura di Hitler- questo maniaco, gonfio di malvagità come le ghiandole di un serpente lo sono di veleno. I suoi successi erano basati sul bluff, sulle reti di spionaggio, sulla quinta colonna, sull’avidità dei cittadini tedeschi, sulla perfidia e gli attacchi di sorpresa; sull’infami, sull’egoismo e sull’arroganza. I nazisti non invadono soltanto la vita del popolo, ma anche la sua anima.”

Ehremburg finge di non sapere che Stalin, che aveva firmato un patto di non aggressione con la Germania Nazionalsocialista, stava per invadere la Germania e l’Occidente, e che Hitler, in quella famosa notte estiva del 22 giugno 1941, non ha fatto altro che prevederne e precederne le mosse belliche. Questo propagandista ribalta i fatti, e usa dei termini precisi, facendo delle intenzioni e delle caratteristiche morali di Stalin, e del Comunismo dilagante, quelle di Hitler e del Nazionalsocialismo.

“Nel 1941 Hitler, come gli antichi tiranni, mandò i suoi eserciti in distanti paesi. I Tedeschi fabbricavano la guerra per esportarla. Essi dipingevano la morte come uno straniero che non ha il diritto di entrare nel Reich. Adesso la guerra ha raggiunto la Germania. Adesso le città tedesche bruciano sotto le bombe. Noi vogliamo vedere che la Germania beva l’amaro calice. Nulla può salvare la Germania dalla inesorabile resa dei conti. I Nazisti posano ora da innocenti: “Siamo odiati perché tedeschi”; anche nel pericolo mortale essi mentono. Il lupo è odiato non perché è grigio, ma perché divora le pecore. Noi odiamo i tedeschi perché hanno bagnato il mondo di sangue; li odiamo perché Fascisti.



Noi difendiamo le nostre case e il nostro paese dei Soviet: grandi ideali e nobili sentimenti. Non siamo noi che bruciamo i libri o giudichiamo un uomo dalla foggia del suo naso. Non siamo soli nella battaglia, con noi sono i nostri potenti alleati, con noi sono tutte le Nazioni Oppresse d’Europa: con noi è la Coscienza dell’Umanità”.

Qui diviene chiaro che il solo parametro di giudizio di Jlya Ehremburg è l’affronto fatto all’Ebreo, cacciato dal Reich hitleriano, e che ha il diritto e il dovere di odiare il popolo tedesco e di vendicarsi ferocemente. Poi ancora un ribaltamento della Tesi hitleriana:

” Noi non odiamo gli ebrei in quanto tali, ma in quanto popolo di lupi e di predatori del Reich e delle nazioni ariane; parassiti che, con la loro pseudoscienza, pseudo arte, e con la loro insensibilità filistea, divorano il gregge ariano; li allontaniamo, in tutti i loro ranghi e classi perché sono profondamente nocivi, distruttivi, e perché con le loro rivoluzioni e il loro odio di classe, hanno bagnato il mondo di sangue innocente. Noi difendiamo l’Europa e i valori dell’Occidente dall’Orda Ebraico comunista, e se ne bruciamo i libri, lo facciamo perché in essi è racchiuso il veleno ammorbante dell’inconsapevolezza di sé. Noi siamo soli nella battaglia contro quelle forze oscure che vogliono opprimere l’Europa e le razze non ebree. Con noi è la Verità di una coscienza sovrumana “.
In testi come Il Destino dell’Europa. Ehremburg tesse una trama d’immagini catastrofiche, che formeranno, in seguito,le basi emozionali e lessicali per l’accusa di sterminio degli ebrai; i Seimila e gli altri milioni, uccisi dal Tifo, dalla fame, dalla tubercolosi, dalla difterite, diverranno, allora, i famosi Sei Milioni di ebrei sterminati
nell’ Olocausto.

“6000 abitanti furono portate in Germania in schiavitù; le madri sotterravano i loro figli nella neve, e quelli morivano dal freddo, li nascondevano nel fieno, ma i tedeschi vi affondavano le baionette. Ragazzi di 12-13 anni venivano spinti con il calcio del fucile; i tedeschi li conducevano in schiavitù. Fame, Tifo, Difterite, e le celle di tortura della Gestapo fecero il loro lavoro. Ma più terribile di questo sterminio fisico è la soppressione morale della dignità umana, gli occhi umani in cui tutta la luce sembra essersi consumata. Qui non si tratta di morte, ma di estinzione, di Abisso.






Nella florida Olanda la tubercolosi si è diffusa su scala formidabile; 17.000 casi nei primi nove mesi del 1942. In Francia ci sono un milione di persone affette da questa forma acuta di tubercolosi. Il numero dei sifilitici è aumentato di 12 volte, quellodegli affetti da malattie della pelle di 30 volte. Sapone, medicine e pane non si trovano. Un terzo della popolazione greca è stato spazzato via dalla fame e dalle epidemie. La Difterite ha assalito la Polonia e la Cecoslovacchia; la mortalità fra i bambini ha raggiunto il 60 per cento. Mezzo milione di schiavi francesi sono morti in Germania, e due milioni aspettano la morte, vivendo in orribili baracche fra escrementi umani e pidocchi. L’Europa brulica di fanciulli abbandonati, le scuole e le università sono chiuse o asservite all’ignoranza hitleriana”

Ne “Lo Sterminio degli Ebrei”, le intenzioni di Ehremburg sono quanto mai scoperte. Egli accusa la Germania, vittima evidente dei bombardamenti alleati, che hanno distrutto Amburgo, Dresda e Berlino, con 4 milioni di morti civili, di essere la causa di quei bombardamenti e delle conseguenze che ne sono derivate; nonché
l’autrice dell’improbabile sterminio degli ebrei russi; davvero un notevole, quanto disonesto, ribaltamento dei ruoli e delle reali responsabilità belliche.

La voglia di Ehremburg di toccare la corda tragico-emotiva di chi lo legge, è così evidente da sfiorare il plagio dantesco o shakespeariano.

” Terribile è l’elenco dei crimini tedeschi; le tombe degli innocenti, le rovine carbonizzate delle città, chiedono vendetta alla coscienza del mondo. In Russia i tedeschi massacrarono donne, vecchi e bambini. Il loro trattamento degli Ebrei è diabolico, e la storia non conosce altro esempio di una intera Nazione che sta per essere sterminata con tanto metodica crudeltà. Io debbo parlare, debbo dire di quello che gli hitleriani hanno fatto agli ebrei di Russia. Devo dire del massacro dei fanciulli. Non posso tacere; le ombre dei morti mi circondano. So che le mie parole sono limitate. Chi può descrivere la visione dell’infermo? Parlerò solo di quello che
conosco.”



 




Ehremburg, di fatto non ha visto nulla, ma riferisce e inventa dei fatti, non probabili nè provati,che diventeranno, dopo la vittoria alleata, prove a carico della colpevolezza tedesca, e traccia e canovaccio mnemonico per i testimoni ebrei e non ebrei del Processo di Norimberga. Particolari come il fatto che l’esodo di 1690 persone, richieda ben più di un autocarro, e che la loro eliminazione comporti problemi che nel 1942, con la carenza di munizioni e benzina, i tedeschi non avrebbero affrontato volentieri, sfugge al lettore medio, ed Ehremburg certo non ha alcun interesse a sottolinearlo: il suo interesse è quello specifico di battere cassa in America, per ottenere sovvenzioni dagli Ebrei americani.

“Nell’Ucraina e nella Bielorussia occupate dai tedeschi, non un solo ebreo, non un’ebrea, non un ragazzo ebreo sopravvisse. Ad Essentuki, l’1 Agosto 1942, 1967 persone furono registrate; tutti gli ebrei, compresi i vecchi e i ragazzi al di sopra dei 10 anni, furono adibiti a pesanti lavori. Il 7 settembre il comandante della città, Von Beck pubblicò un’ordinanza con cui tutti gli ebrei dovevano presentarsi nei locali del Comitato Giudaico, con indumenti per un peso di 30 kg., un piatto, un cucchiaio e provviste per tre giorni. Gli Ebrei sarebbero stati trasferiti in diverse località disabitate. Il 9 settembre gli ebrei di Essentuki furono messi in un autocarro e condotti verso Mineralnye Vody. Si scavò un fossato anticarro, e in esso vennero condotti gli ebrei. Le labbra dei bambini furono cosparse di veleno, agli adulti venne ordinato di spogliarsi e i tedeschi raccolsero i loro indumenti e li caricarono sui camion. Furono allineati sul bordo del fossato e trucidati. Allo stesso modo, più di 10.000 ebrei di altri luoghi furono massacrati in quel fossato.


Altrove gli ebrei furono sterminati in speciali furgoni ermeticamente chiusi, dove in 8 minuti perirono per mezzo di gas asfissiante. Furono poi portati fuori città e sotterrati in un fossato.

I tedeschi fecero dei pacchi delle cose prese agli ebrei; migliaia di pacchi di indumenti furono mandati in Germania. Migliaia di persone furono spettatrici di questi massacri; esse dicono: ancor oggi non possiamo dormire, quei fanciulli volteggiano davanti ai nostri occhi. I Tedeschi hanno ucciso centinaia di migliaia di ebrei. Gli adulti erano gassificati, i bambini avvelenati o sbattuti contro le pietre. Questa è una verità che il mondo deve sapere. Ufficiali e soldati tedeschi, nelle loro lettere e nei loro diari, volentieri descrivono questo sterminio degli ebrei. Non c’è forma di tortura o di esecuzione che i tedeschi non abbiano messo in atto sugli ebrei. Uccidevano con le mazze e con i gas. Ricorrevano all’inganno, dicendo che portavano gli ebrei a lavorare, e poi li uccidevano. Si appropiavano della roba degli uccisi, e le ragazze di Germania si pavoleggiavano con gli abiti strappati alle ragazze ebree massacrate. Io devo parlare, i vivi e i morti lo chiedono; la coscienza lo chiede. Mi rivolgo agli Ebrei di tutti i paesi, e soprattutto agli ebrei d’America: Voi ora siete al corrente di cosa significhi il nazismo: sapete cosa i nazisti hanno fatto ai vostri fratelli e sorelle.

Potete dormire in pace a Nuova York? Non siete disturbati dai lamenti dei fanciulli uccisi e trucidati? Date tutto! A cosa vi servirà quella parte della vostra fortuna che avrete potuto salvare? O nazisti verranno e vi uccideranno; uccideranno i vostri figli e i vostri nipoti. Voi dovete uccidere i Nazisti, altrimenti i Nazisti uccideranno voi. Se persiste il potere di Hitler, in un altro anno, o due, non vi sarà più un solo ebreo in Europa. Ebrei dei paesi neutrali, donate le vostre ricchezze, e offrite la vostra vita! “

A guerra finita, Nessuno ha mai accusato il signor Ehremburg di istigazione ai Crimini di Guerra, o al Genocidio dei tedeschi, e si potrebbe comunque trattarlo come uno dei tanti ebrei, resi folli dalla circoncisione e dal patto di elezione jahveica: mostri talmudici assetati di vendette, e di sangue innocente: una genia che le guerre non hanno mai mancato di portare alla ribalta; se non fosse che, il 22 dicembre 1944, fu proprio Ehrenburg, questo razzista ebreo psicopatico, a menzionare per la prima volta la famosa cifra di “sei milioni” di ebrei uccisi dal Nazionalsocialismo, e a introdurre questo numero cabalistico nella propaganda sovietica. Da lì, questo numero si diffuse in tutta Europa e nel mondo.




 




Dopo la guerra, fu Ehrenburg a scrivere, insieme al collega, Vasily Grossman, anch’egli ebreo e attivista della propaganda sovietica, il famoso “Libro Nero” su cui si fondò la leggenda dell’Olocausto quale noi oggi la conosciamo. “La storia è un mucchio di bugie”, diceva Henry Ford, autore del libro l’Ebreo Internazionale; A volte, però, il bugiardo fornisce indizi che smascherano la sua menzogna.

Ehrenburg era nato il 27 gennaio 1891, e ancor oggi, in quella data, il mondo celebra la memoria dell’immensa menzogna che egli fu capace di immaginare e di radicare nella cultura occidentale. Prima di morire Ehrenburg diede disposizione affinché i suoi archivi privati venissero messi al sicuro da occhi indiscreti, donandoli allo Yad Vashem, il museo dell’Olocausto di Gerusalemme.



 di: Mauro likar



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