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martedì 30 giugno 2020

Forteto, il pm che ha indagato: “Ho pianto e ricevuto pressioni”, così stupravano i bambini protetti da politici e magistrati


Bibbiano non è stato un incidente nella storia della sinistra italiana. Bibbiano è solo uno dei tanti casi. Il Forteto è stato il primo gulag omosessuale italiano (esperimento che sta continuando in altri sedi NDR) dove la sinistra toscana inviava i bambini sottratti ai genitori, perché venissero ‘educati’ ad una nuova sessualità.Ma come nella guerra alla Mafia, il livello politico si è salvato.

“Ho pianto nella mia stanza quando leggevo gli atti dei bambini mandati al Forteto“. Di fatto “in Toscana per 30 anni si è assistito alla sospensione di tutte regole e leggi in materia” di affidamento dei minori. 



IL sostituto procuratore di Firenze, Ornella Galeotti, pm che ha indagato sugli stupri – ma in realtà siamo ben oltre il concetto di stupro individuale, siamo nel contesto di un piano per sovvertire l’ordine naturale delle cose – nella comunità a lungo modello della sinistra. E un modello lo è stato. Per quello che vogliono fare oggi legalmente: dare i bambini ai gay, sovvertire l’ordine familiare. Perseguitare chi si oppone.


Il pubblico ministero, che ha rappresentato l’accusa nel processo di primo grado conclusosi con la condanna per 16 persone, interrogata dalla Commissione d’inchiesta parlamentare: “Il processo andò avanti con turbative molto importanti – ha detto Galeotti. “Molti reati erano prescritti già al momento in cui abbiamo iniziato a indagare e dunque non abbiamo potuto procedere”.



Nella foto le vittime al processo per gli abusi subiti

Il pm rivela anche la ricusazione del giudice Bouchard: “Mi sono sentita molto sola – ha spiegato – molti colleghi con cui avevo relazioni cordiali mi hanno tolto il saluto, ho visto cose accadere in questo processo che non ho visto quando lavoravo in Calabria”.

Ma fortunatamente “ho avuto l’appoggio dalla sua nomina del 2014 del capo del mio ufficio, che ha dato dei segni di presenza nel processo”. E “ci sono stati dei colleghi, pochi, che mi hanno sostenuto sul piano personale. Alcuni mi hanno detto che era tutta una sciocchezza perché gli accusatori erano dei calunniatori che avrebbero gettato la maschera”, ha spiegato Galeotti. 

Perché il sistema Palamara è solo una piccola parte di un rapporto incestuoso tra la magistratura e la sinistra politica e culturale italiana. In base a questo rapporto, nella zona di Firenze, per decenni, il Tribunale dei Minorenni, nonostante fossero noti gli abusi al Forteto, continuava ad affidare i bambini sottratti ai genitori a questa comunità proto-Cirinnà.

on solo, secondo il sostituto procuratore “il Forteto aveva interesse a ricevere minori per la sopravvivenza stessa, aveva bisogno di forza lavoro”. Dunque “il Forteto ha goduto di una manovalanza gratuita, nessuno ha mai riscosso lo stipendio”. Galeotti, nel ricostruire durante la deposizione l’agghiacciante caso, ha affermato poi di essersi “pentita dell’impugnazione che abbiamo fatto in appello per il reato di violenza sessuale di gruppo”. Questo perché, a causa dei meccanismi della giustizia, “ha determinato una serie di impicci in cui molti reati si sono prescritti”.




Il giudice ha dichiarato inoltre di aver ricevuto pressioni: “Le pressioni non sono arrivate dalla politica – ha specificato Galeotti- ma non mi sembra né utile né significativo dirlo qui a voi. Diciamo che erano modalità molto scivolose, un po’ lumacone, per arrivare a stipulare degli accordi con il collegio di difesa di Fiesoli. 
La Procura ovviamente non ha ceduto ed è tutto proseguito senza conseguenze”. In generale sul Forteto, secondo il giudice, “c’è stato un atteggiamento per cui sembrava che il processo si dovesse svolgere secondo le idee di qualcuno, che non accettava che potesse succedere qualcosa d’altro”.

Ora però su queste atrocità la Commissione parlamentare può e deve indagare, tenendo di conto anche della fondamentale ricostruzione del magistrato che per anni si è scontrata con un vergognoso sistema di coperture incrociate.
La pedofilia è molto oltre la questione del pedofilo. C’è una profonda relazione tra politica e pedofilia. C’è un sistema.  Dovete sempre ricordare che non abbiamo difronte a noi un avversario, ma un nemico. Con cui non si possono accettare compromessi. E’ la guerra finale tra Bene e Male, come ha ricordato monsignor Viganò.


Rodolfo Fiesoli

Mostro di Firenze, le carte choc: Polizia indagava sul Forteto, la Coop vicina al PD

All’asssistente dell’allora capo della Sam, la squadra antimostro nata all’indomani dell’ultimo delitto, quello degli Scopeti del settembre 1985, servirono tre fogli formato A4, per redigere una lista che conteneva i nomi di tutti i sospetti.
Ieri, quel documento top secret, è stato pubblicato dalla Nazione. Sono 38 i nomi di quella lista datata 1986. Alcuni di loro, subirono robuste perquisizioni, dopo l’uccisione dei francesi Nadine e Michel.

Rodolfo Fiesoli, il grande capo del Forteto, è tra questi. E non proprio ‘tra questi’, visto che si trova in posizione numero tre dell’elenco. Un mostro, perché è stato appena definitivamente condannato a 14 anni per le violenze sessuali perpetrate ai giovani ospiti della comunità mugellana da lui fondata, che per qualcuno era anche “il” mostro (sicuramente complice e appartenente alla setta che ha commesso gli omicidi rituali NDR).

Gli omicidi del "mostro di Firenze" sono delitti rituali che devono interessare l'opinione pubblica per catalizzare energie maggiori,quando vengono attuati questi "riti collettivi" si vuole propiziare operazioni che interessano l'elite.

Il Forteto. Vicchio. Lo stesso paese in cui avvenne il delitto del 1984, in cui il mostro fece la sua vittima più giovane, Pia Rontini, 18 anni appena, trucidata e straziata assieme al suo fidanzato Claudio Stefanacci. Si erano appartati ad amoreggiare nella Panda di lui. Tra la Sieve e un angolo dei terreni della comunità degli abusi.

Fiesoli, che dall’antivigilia di Natale è rinchiuso a Sollicciano, è probabile che il vivo interessamento di allora della Sam (il fondatore del Forteto venne anche perquisito, così come Vigilanti e Pacciani), fosse dettato anche dai reati di natura sessuale per cui aveva, in quel 1986, già collezionato una condanna definitiva. Ma va pur detto che il suo nome, relativamente ai delitti delle coppiette, non è mai completamente uscito di scena.


Un mostro con molte, troppe, conoscenze politiche. 

Michele Giuttari, l’investigatore che guidò il ‘Gides’ (Gruppo investigativo delitti seriali) a cui si deve la pista dei compagni di merende e pure l’ipotesi, al momento giudiziariamente arenata, dei mandanti, ne andò a riferire anche alla commissione regionale d’inchiesta, ricordando pure una strana indagine di Perugia. Chi minacciava con telefonate anonime una donna, dicendo «ti facciamo fare la fine di Narducci» (il medico perugino trovato morto nel lago Trasimeno), usava una scheda telefonica con cui veniva chiamata anche una comunità del Mugello che accoglieva i minori su disposizione del tribunale. Il Forteto.

Proviamo a scrivere un breve racconto fantastico. Al Forteto si sacrificavano bambini. Attraverso riti sessuali. Probabilmente in questi riti era previsto (non chiedeteci perché) l’uso di sangue femminile prelevato subito dopo l’atto sessuale. Per ottenerlo si ‘appaltava’ all’esterno l’omicidio di coppiette. Ma, ovviamente, è solo un racconto fantastico.

Resta da capire grazie a quali complicità politiche, di magistrati e di inquirenti, ad una comune di sinistra già allora indagata per stupri di bambini e, ora sappiamo anche nel caso del Mostro, si potessero affidare altri ragazzini sottratti alle famiglie.

Ma ancora più grave: Fiesoli è in galera, ma la cultura del Forteto ha trionfato con la Cirinnà.


Le mutilazioni della vittima e le esportazioni di organi, fanno parte del rituale e ne sono la conferma per chi conosce tali pratiche.

 

Forteto: il gulag omosessuale e i suoi ispiratori


Nei giorni della riduzione delle pene dei suoi ideatori, un interessante articolo:

Quelli che da bambini la sera andavano alla Scuola di Barbiana… e poi cresciuti, la notte andavano a letto… coi bambini. Dopo aver messo su una comunità “ispirata alla scuola”, dicevano, del loro maestro don Milani.

Scuola particolare assai: di stupri, pedofilia, omosessualità, addirittura zoofilia. Continuati per decenni. Sempre bandiera rossa in mano e “contestazione cattolica” in bocca. Ed è così che il Forteto era diventato l’oratorio dei cattocomunisti, delle giunte rosse, delle Coop, dei finanziamenti a palate, di Zanotelli con le sue carovane di paci-finti, degli arcobalenisti, dei guru del progressismo “cattolico”. I due capi, allievi di don Milani, Goffredi e Fiesoli, che si riveleranno i due abominevoli mostri, erano gli stessi che davano dell’”ipocrita” alla Chiesa cattolica e del “troglodita” al suo Magistero morale. E ora abbiamo capito anche perché…





Fonte articolo 






articoli collegati: 



Il Pd e i collegamenti con l'elite,lo scandalo del Forteto,dove si stupravano i bambini


Il libretto dei pedofili elitari di Jeffrey Epstein 


 PEDOFILIA RITUALE SATANICA: MAFIA, SETTE E SERVIZI SEGRETI


 Il culto del male e dei sacrifici nelle cerchie dell'alta finanza mondialista


Il libro “Nel nome di Ishmael”: omicidi rituali di bambini e attentati

24 commenti:

  1. Di recente sono emersi i collegamenti grazie a un articolo del giornale Tempi con il caso rimasto irrisolto di Zodiac negli Usa, addirittura dietro sia gli eventi del Mostro in Italia che quelli che inquietarono oltreoceano ci sarebbe la stessa regia (che ci fosse una comunicazione occulta con gli Usa ce lo indicano anche film come Hannibal Lecter) . Questi delitti fatti in maniera cosi plateale e evidente in modo da richiamare l'attenzione e avvolgere nella spirale della paura tutta la comunità e oltre. Il punto è propio questo in genere i delitti vengono fatti cercando di evitare l'attenzione pubblica e anche se sono riconducibili a sette e scenari esoterici o altro al riparo da occhi indiscreti e se vi sono coinvolti i poteri forti si interviene a posteriori per inquinare, depistare, far fallire le indagini dall'inizio e trovare capri espiatori per parare il sedere agli iquirenti. Se invece i delitti sono così metodici e cadenzati da concentrare tutti i riflettori e l'attenzione su di sé, da ammorbare l'aria e il clima di terrore e iquietudine vuol dire che l'obiettivo è un altro. Nel libro Il Nome di Ishmael si legge che questi delitti vengono fatti per accompagnare grandi eventi e svolte politiche, allora ci chiediamo i delitti del MdF quali eventi dovevano benedire 'ritualmente'? Come diceva la compianta sebbene controversa sign. Carlizzi, la vera città della magia in Italia non è la ultranota Torino bensì propio Firenze, da studiare anche il periodo, finita 'la strategia della tensione ' si doveva aggiornare il manuale per praticare lo stesso risultato gettare nella paura e nel presagio nero tutta la nazione che propio a Firenze ha visto la sua nascita 'esoterica' e 'culturale ', sempre dal blog della Carlizzi apprendiamo che il carattere rituale dei delitti del MdF erano un rito 'satanico 'che forse non facciamo un torto alla verità se li riassumiamo come volti a 'distruggere la fertilità degli italiani', un filone nero e occulto se vogliamo che possiamo seguire fino ai giorni nostri con l'assassinio di giovani vergini in una escalation di efferatezza da far impallidire lo stesso MdF per ' mano' di stranieri 'allogeni',sensazioni,accostamenti un po forzati oppure no?Oppure questa stada tra le meno percorse e dibattute si avvicina più di altre al mai compreso nel mezzo di tante chiacchiere e svariate analisi al vero movente esoterico che peraltro ancora continua ai giorni nostri? Grandi eventi e operazioni geopolitiche pianificate e preventivate negli anni vengono precedute da strani rituali occulti, ce lo insegna Ishmael e sappiamo che si basa seppur romanzato su fatti tremendamente reali.

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  2. I delitti di zodiac e il mostro di firenze hanno diverse finalità, ma lo schema è lo stesso, tra l'altro questi sono riti antichi, e sono sempre stati fatti per propiziare gli interessi delle élite, ieri poteva essere ottenere un buon raccolto, oggi sono altri,sicuramente con finalità geopolitiche, in tutte le nazioni sotto il giogo di questi poteri accadono, non solo in Italia, gli ordini vengono dati da altrove e fatti recapitare a chi li deve eseguire, non credo che gli vengano detti i motivi, sono squadre organizzate apposta per questo.

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    1. Concorderai sul fatto che il tema della sessualità è il tema centrale nel rituale eseguito dal MdF o dal gruppo e dai MdF, che il tema della sessualita deviata e pedagogia nera è il tema centrale del 'Gulag Forteto ' (questa pedaogia nera come filone da seguire la ritroviamo nel caso dei minori sottratti di Bibbiano in cui propio in questi giorni ha visto la chiusura indagini), sessualità, famiglia, figli ci riportano inevitabilmente alla famiglia, alla fertilità e alla crescita dei figli, la famiglia, il suo equilibrio e la corretta educazione dei figli è stato l'obiettivo da attaccare sia legislativo, sia sul versante della cronaca nera sia nel brain washing comunicativo e nel parlare assiduamente di femminismo deviato e fomentato e di nuove parole come femminicidio. Per questo mi sono voluto riallacciare a quanto detto dalla Carlizzi integrandolo col quadro generale e con i collegamenti che emergono oggi come nel caso del Forteto, non può che essere la stessa mano in termini di grossa regia generale, il pensiero emanato dalle stesse centrali di potere (che persegue gli stessi obiettivi seppur operando in svariati ambiti. E questi obiettivi sono volti alla riprogrammazione mentale, alla disarticolazione e all'attacco concentrico al nucleo fondativo della società. Questo stesso collegamento non lo si può fare con Zodiac che avrà avuto obiettivi riguardanti gli Usa se non in termini operativi, di persone che sanno di queste cose e operano in ambo i lati degli oceani. Mi sono spinto idealmente seguendonun ipotetico filo di Arianna fino all'uccisione di 'giovani vergini' (qualcuno vi vede persino un rimando alla primavera di Botticelli)e qui il passo all'invasione di allogeni (operazione geopolitica)è breve.

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    2. La Carlizzi usava anche lei quel termine dove vedeva una sorta di firma occulta per tutte le vicende più inquietanti di una certa rilevanza, non l'ho usata perché credo ormai possa dare spazio a fraintendimenti e perché è inflazionato oramai come termine, più che altro si parla di massoneria, P2, Gladio, Rosà dei venti, Bilderberg etc... Anche finite nelle indagini e negli atti. Quindi lei se ho bene capito dice uno stato occulto presente magari sin dalla Unità di Italia, capace di usare il network occulto delle logge massoniche politico militari e esoteriche portate qui propio dagli invasori.

      Mark

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    3. Secondo lei potevano temere un personaggio magari non così ferrato esotericamente e che aveva le sue ubbie? Infatti ho usato la parola 'controversa' per definirla,avrebbe rappresentato un problema solo se avesse saputo di più. Credo però che la sua interpretazione dei delitti possa essere seguita alla luce di quanto sta succedendo oggi, propio perché chi c'è dietro realizza altri delitti con cui propizia e anticipa eventi e operazioni geopolitiche. Credo che usare il termine RR sia solo fuorviante e non aggiunga nulla se non relegare la questione nella cronaca gossip - romanzesca dove volutamente è stata fatta finire la Carlizzi, ovviamente in gran parte per i suoi stessi limiti o magari per l'essere influenzata dalla Chiesa. Secondo me non occorre che personaggi dell'amministrazione dello Stato sappiano direttamente dello scopo o matrice esoterica, quanto è perciò le ho citate siano contigui a massonerie, P2 e robe varie e quando ricevono ordini di coprire,deviare o semplicemente astenersi eseguono. La mera logica degli affari è molto più efficace e diretta e nutre le basi su cui si poggiano tutte queste questioni.

      Mark

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    4. i rosacrociani sono sicuramente i registi sul campo di queste operazioni,il loro modo di agire e di creare la trama del tutto e' sicuramente opera loro.quello di cui fanno parte e' veramente un ordine ermetico che basa le sue conoscenze e il suo potere sulle arti mantiche e le percezioni extrasensoriali.infatti mai visto o sentito che qualcuno si sia dichiarato rosacrociano viceversa le obbedienze massoniche che sono per loro natura speculative e formate da milioni di individui che pensano solo al lato materialistico della vita,si dichiarano apertamente.chi compie i delitti deve essere una persone di rango alto del mondo dei rosacroce,perche' solo lui sa la maniera ritualistica corretta,che poi abbiano pedine di vario tipo ad insabbiare e depistare questa e' un'altra certezza,come sempre hanno un colpevole o una serie di colpevoli prima che inizii il rituale.la cosa piu' interessante sono proprio le persone come la carlizzi,queste persone per comprenderle bisogna avere un pensiero di tipo analogico e non lineare come lo tengono la maggioranza delle persone.poiche' il mago e' colui che non si vede e non si deve vedere teoricamente,ma l'occhio attento di una piccola parte del popolo intuisce anomalie nei delitti e quindi per tutela viene o vengono create una serie di figure per mettere sotto i riflettori le pedine piu' importanti,questo viene fatto sempre per salvaguardare la figura del mago o dei maghi,ma anche secondo me per far capire agli attenti osservatori che hanno davanti qualcosa o qualcuno che e' piu' forte dello stato stesso e delle sue istituzioni.le pedine comunque nel 99,9 % dei casi la fanno franca mentre i colpevoli che erano stati programmati finiscono sempre in galera o "suicidati" e chi li "suicida" e' quasi sempre qualcuna delle pedine in organico agli apparati dei servizi segreti o delle forze di polizia.

      Schwarze Sonne

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    5. Nel libro" Pour la rose rouge et la croix d'or di
      j.p. Giudicelli, un libro ottimo che parla in modo chiaro su cosa sia l 'esoterismo e parla dei diversi riti e/o famiglie massoniche, un testo collocabile nell'area martinista-kremmerziana, i loro rituali sono magici-operativi,I. un punto del libro si parla di un rito che proviene da una famiglia massonica di Firenze , i Catenaia Alberti e menziona il Conte Alberti di Catenaia , riassume questo rito per l' immortalità riguardante una coppia, lui vestito di rosso lei di blu che girano intorno a un bastone tenuto da hermes, il riferimento a questo rito si troverebbe nel libro "Il Conseguimento celestiale. ''

      '' Il conseguimento celestiale '' Dottrina e Tradizioni dell'esoterismo cristiano Editrice Zephir, Roma, 1970 di Erim. Questi insegnamenti furono affidati da Erim nel 1937 a Paolo M. Virio, ((pseudonimo di Paolo Marchetti, 1910-1969),
      il quale oltre ad averli attuati, li ha conservati gelosamente per tanti anni, avendo compiuto la sua esperienza terrena nel 1969, la moglie, in adempimento ad un suo desiderio, li ha portati alla luce. Erim ha trasmesso il suo insegnamento anche nelle parti più riservate, in spirito di sacrificio e missione ha ristabilito il centro iniziatico della Tradizione occidentale e le direttive del movimento esoterico cristiano. In '' Le tredici puntate '', 'Arcana J' erogliphica ',' De Arte Magna Sexualis ', sono svelati tutti i misteri, ma specialmente gli arcani del Tarot, e del geroglifico Egizio, come mai era stato fatto finora, vi sono illustrate le esatte processioni alchemiche e indicate le operazioni segretissime per il conseguimento celestiale in carne. Per coordinare ed integrare in forma più estetica i fascicoli di Erim, scelti per questo volume, e non potendone aggiungere altri perché troppo riservati, abbiamo intramessi alcuni nostri capitoli di commento volti a indicare i punti principali della nostra Tradizione e dei nostri intenti e a precisare la nostra terminologia e i nostri metodi. Questo volume offre in sintesi gli insegnamenti più puri e alti degli Esseni, dei sacerdoti esoterici, '' Secretum Verbi sit Lux Mundi et erit Regnum Dei ''. Il Conte Umberto Amedeo Alberti di Catenaia, degno discendente della famiglia di Leon Battista Alberti patrizio di Firenze, fu uno dei più puri rappresentanti di quella aristocrazia italiana, spiritualista e guerriera, che tenne alto il prestigio della patria con la fede delle tradizioni avite e con uno stile di vita improntato alle più generose idealità. Valoroso ufficiale di Marina durante la Prima Guerra Mondiale prestò servizio nei sommergibili, filosofo e umanista si conquistò l'amicizia di note personalità della cultura, va ricordato soprattutto per la nobiltà sociale e e morale che impronto' la sua vita quotidiana e per l'apostolato di una dottrina etica e spiritualistica, ha seguito il più segreto e arduo metodo. Per la brevità del libro e per la riservatezza di certi insegnamenti dovremmo toccare solo di sfuggita gli argomenti ma essi sono alternati dai suoi scritti, lezioni, dalla dottrina della tradizione da lui rappresentata. I suoi scritti riservati sono 'le tredici puntate', Arcana jeroglifica ' e' De Arte Magna ', in cui egli umanista al pari di Pomponazzi, Fucino e Pico della Mirandola ha coltivato quella scienza sacrale e aristocratica riluttata dai volghi , nascosta nei libri di ermetismo e alchimia. Riguardo alla Dottrina Arcana che egli professo' e insegnò riservatamente ecco come egli parlava delll'occultamento necessario :'' I cataclismi che hanno sommerso Atlantide e Lemuria testimoniano la tremenda Nemesi preposta alle prevaricazioni umane.


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    6. In margine a tale necessità di nascondere i misteri del grande Arcano della Teleurgia (Alchimia perfetta) al volgo impreparato affinché non deviasse, sorsero sedicenti illustrazioni degli arcani della più remota antichità per il medioevo fino ai giorni nostri, che hanno perpetrato la più labirintica oscurantezza, perché i pochi Illuminati, per sacro timore, continuarono a velare i Veri adoperando un frasario deviatore, i deviati a loro volta rivelarono quel che avevano mal compreso. I malvagi infine hanno piegato il misterioso innato spiritualismo umano ai loro fini deviativi egoistici, costituendo la grande schiera degli associati ai demoni maggiori '' Secondo alcuni potrebbe essere stato il testo di riferimento della congrega. Un testo brutalmente impervio a leggersi tuttavia straordinariamente compatibile con le presunte finalità del sodalizio
      in cui si parla del particolare effetto che omicidi di coppiette avrebbero sulle colline toscane. Anche se non si parla di escissioni ma della forza che si sprigionerebbe durante il coito.
      Umberto Amadeo Alberti di Catenaia risalirebbe (con i benefici intermittenti delle discendenze dinastiche nobiliari...) a Leon Battista Alberti.

      (I DOCUMENTI SEGRETI DELLA CONFRATERNITA DI ERIM) Questa Confraternita operò in ambito esoterico (mistico cristiano) sulla base degli insegnamenti del Conte Umberto Amedeo Alberti di Catenaia (1879 — 1938) nobile fiorentino conosciuto con lo pseudonimo di Erim che annoverò tra le sue conoscenze, oltre al Kremmerz, J. Evola, A. Reghini, M. Scaligero ed altri importanti esoteristi. Questi scritti sono stati volutamente omessi dalla raccolta “IL CONSEGUIMENTO CELESTIALE” dello stesso Erim perché destinati solamente ai discepoli del circolo interno. L’ultimo Maestro della Confraternita, Paolo Virio, è scomparso nel 1969, e sua moglie Luciana, attiva con lui in ambito esoterico, nel 2002. I documenti dattiloscritti sono relativi ad operazioni magiche legate alla magia sexualis praticate dalla Confraternita e, oltre agli scritti, comprendono dei disegni in bianco e nero (sigilli e altro) e alcune tavole a colori, i Tarocchi Psicosessuali con riferimenti espliciti ad operazioni di magia sessuale. (Gli Arcani dell’accoppiamento umano per il conseguimento celestiale in carne). Questo materiale oggi è pressoché sconosciuto ai più e circola soltanto con la massima discrezione in certi ambiti esoterico-occultistici (o “magici” che dir si voglia) e in qualche Loggia Massonica.

      Certe pratiche — più o meno mascherate — che si celano dietro a Circoli Cristiani o Mistico-Gnostici che dir si voglia che, ad un primo esame, sembrano essere cristallini e puri ma che poi si rivelano invece orientati verso la magia lunare. Tutto il materiale viene inviato in volume brossurato. Si tratta di un testo dattiloscritto con note a mano, leggibile, in qualche punto un po’ annerito ma comunque sempre comprensibile.

      https://mutamenti.forumfree.it/?t=54997386


      Nel trapianto dell'anima nella Magia avatarica si ottiene l' uscita verticale dal ciclo delle rinascite o una sorta di rinascita orizzontale controllata.
      Ricapitolando in Croix e Rouge di Giudicelli viene indicato il Conte Catenaia Alberti,fiorentino,che si rifà agli studi del napoletano Formisano /Kremmerz. La ricerca è sempre il corpo di immortalità ,quello si cui parla anche Paranansa Yogananda per fare un esempio,in altre forme

      Ci sono analogie impressionanti, anche con la "filosofia/religione" di Zodiac, i volendo incastra con Zodiac,anche per il discorso del verticale e orizzontale del cerchio crociato ,potrebbe essere una pista per spiegare tante cose, -in chiave di modus operandi Mdf e Zodiac- la credenza per cui l'anima mortale, per restare imprigionata sulla terra a disposizione dell'assassino, debba essere quella di una vittima giovane e colta di sorpresa, come se la minima preparazione alla morte potesse accorciare la sfruttabilità dell'anima o annullarla.

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    7. Tratto da dossier segreti di ermetismo e alchimia.
      "Da questo stato di fuoco prende il nome nel nostro
      Ordine Supremo la prima magia elementare o psicomagia, la quale nel 2° grado diventa vampirica
      perché moventesi nelle umide grotte o cave oscure, dove i vampiri sono invisibili ai vivi.La vampirica precede lo stato magistrale dell'Ibi mercuriale. [L’umida grotta in magia sessuale è la
      vagina]. " '' Per l’ortodossia cristiana c’è una sola vita da vivere, una sola esistenza, poi alla morte del corpo lo spirito (o l’anima, per la teologia cristiana sono sinonimi) si riunisce all’eterno. Ma per le filosofie gnostiche che si ispirano alla filosofia greca, all’ermetismo, all’occultismo, una sola incarnazione non basta per purificare lo Spirito. Alla seconda morte, la morte dell’Anima, al suo dissolvimento, lo Spirito si riveste di una nuova veste astrale (l’Anima) e si reincarna in una nuova esistenza per concludere ciò che ha lasciato incompiuto nella precedente reincarnazione, nella via verso la perfezione. Questa scelta viene fatta dallo Spirito in base allo stato di perfezione raggiunto nelle precedenti reincarnazioni, e lo Spirito sceglierà i genitori più adatti a migliorarlo nella sua vicenda terrena
      Questi Necromanti, questi Maghi Neri di reincarnazione in reincarnazione potenziano la propria Anima, facendola aumentare d’energia, per renderla quasi immortale, seppure alla fine dei tempi dovranno rendere conto a Dio… questa magia bara con le leggi di dio, o se si vuole della natura… Il mago conosce queste leggi per rendersi simile a Dio. Ma le anime tolte ai corpi con la magia avatarica che fine fanno? Forse vengono ‘assorbite’ dall’anima del mago… E c’è di più: tra le pratiche della magia avatarica vi è anche quella di mantenere l’Anima attaccata al cadavere, di sopravvivere da morto e di continuare a vivere assorbendo energia… come un vampiro. E il cadavere non subirebbe corruzione. Questi maghi Neri puzzano di cadavere… ma vivono, e il loro colorito… la pelle… è come disseccata… grigiastra… no, marroncino chiaro, come un cuoio stinto… una pelle morta… E leggendo qualcosa sul Conte, il Conte Alberti di Catenaia, chiamato Erim in ambito occultista e di cui si trovano poche informazioni, in particolare in uno scritto di un suo discepolo, si dice che quando la salma del Conte venne riesumata dieci anni dopo, trovarono il corpo intatto, non corrotto… Accumulare energia, per continuare a vivere una vita materiale…
      Se il kama loka è un mondo astrale di sogno, un mondo duplicato del nostro, dove noi per un periodo di tempo possiamo vivere, si ci può chiedere se attraverso la magia avatarica si possa riuscire a stare in ‘anima individuale consapevole’ in questo luogo, non subendo le leggi del kama loka, accumulando sempre più energia, in modo vampirico… da altre anime tenute prigioniere nel kama loka. Qualcosa di simile, ‘anima individuale consapevole’, si trova in un paragrafo di un libro di Erim, al secolo il Conte Umberto Amedeo Alberti di Catenaia, Il Conseguimento Celestiale, che spiega meglio cosa sia l’antica magia avatarica: '' ‘[…] tutta la iniziazione ed opera magica (dell’Egitto) si riduceva a beneficiare il vertice di piramide, Pontefice o Re, della Emancipazione della carne fissandola alla mummia sotto iperfisica forma di permanente vampiro, a discapito della base della piramide costituita dai paria ''.
      Sempre nel libro di Erim si legge che la conoscenza magica egizia è confluita in Mosè , che nella Genesi la nascose in codice esoterico, in linguaggio Geroglifico a triplice interpretazione, tradizione poi confluita nella setta dei Caldei, antesignani degli Esseni, da cui si sviluppò, secondo la tradizione esoterica, e confermata da ricerche storiografiche, il Cristianesimo. Questa conoscenza esoterica fu conservata ‘in segreto’, per pochi eletti, dal popolo dell’Esodo nella Cabala.
      In questa visione il Cristianesimo diviene un codice esoterico di antiche tradizioni magiche risalenti ai sacerdoti dell’Egitto.


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    8. C’è nel corpo di materia un ‘elemento vitale’, che allo scomparire delle funzioni fisiologiche decade… Può essere animato, come un corpo dal sangue, da Energia Sottile, e quindi nella sua forma vampirica l’energia è data dal volgo, da altri ‘corpi’, anime… La sopravvivenza della Coscienza è un atto volitivo basato sulle antiche conoscenze magiche. L’universo è energia indifferenziata, l’individuo la rende Cosciente.
      Le anime dei suicidi, o di coloro morti di morte violenta, sono le più confuse, fanno fatica a distaccarsi dalla vita: sono piene di rabbia, e voglia di vivere ancora, vogliono continuare a vivere, si illudono. E queste anime restano nel kama loka tutto il periodo di vita che era stato stabilito per loro, mi spiego: se una persona muore prima dei quarant’anni, e non ha portato a compimento il suo Karma, che era di settant’anni, resta nel kama loka tutti gli anni che gli restano per completare il suo karma. Quindi altri trent’anni. E se questi maghi neri – di cui appena accennano certi testi dell’occultismo – tenessero prigioniere queste anime maledette nel kama loka proprio offrendo loro ciò che più agognano? Ovvero i desideri e i sogni che queste anime non sono riuscite a realizzare in vita? Ma per fare ciò, i Maghi Neri devono avere delle anime che non hanno concluso il loro karma vitale, e che in più, data la loro morte violenta, suicidi o omicidi, sono ancora morbosamente attaccate alla vita… queste anime diventano dannate… vittime per sempre dei loro carnefici, fino ad essere divorate, inglobate da questi mostri…
      E questi esseri diabolici, questi Maghi Neri, io li ho visti… e li ho nominati: i Divoratori… Divoratori della vita, del sangue e delle anime, per aumentare sempre più in potenza. Questi esseri legano a loro tutte queste anime, come in una catena magnetica, che li rende sempre più potenti. ''
      (tratto da L’Ordine delle Tenebre di M. Ferrante)

      https://whitewolfrevolution.blogspot.com/2015/12/magia-avatarica-i-maghi-neri-i.html?m=1
      '' Nei delitti toscani il sacrificio fu di coppie in applicazione di un insegnamento esoterico codificato dall'esoterista «Erim», nobile fiorentino,
      tale Alberti di Catenaia. Dei duplici delitti solo quattro videro l'asportazione del feticcio, corrispondenti due a due alla domanda di due
      committenti o di uno solo affetto da due
      diverse patologie. Più precisamente, una patologia era riconducibile al rapporto
      con la donna, un'altra patologia al
      rapporto con la madre. Per ogni guarigione sono necessari due feticci, uno
      di inizio terapia, uno di fine terapia. E
      dunque per due volte fu asportato il pube, e per altre due volte furono asportati
      insieme il pube e il seno. Come si dimostra che i delitti con l'asportazione del medesimo feticcio sono collegati tra di loro e si riferiscono ad un'unica
      domanda di guarigione?", '' Dossier Carlizzi ''

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    9. '' Stiamo trattando di diversi livelli di potere o piani o chiamali come ti pare sono disposti a strati e non secondo una regola elicoidale o a scala. Questo è un capitolo non ufficiale di una particolare criminologia. Dunque i diversi livelli in queste storie sono ermeticamente isolati fra loro. Quelli superiori da quelli inferiori. Non sono direttamente comunicanti perché solo alcuni aderenti sono delegati a comunicare in alto e quindi a riferire in basso. Ma quanto deve essere fatto viene trasmesso in codice per poi essere tradotto in fatti concreti. Ossia il messaggero incaricato deve elaborare gli ordini ricevuti trasformandoli nel linguaggio comunemente usato ai livelli operativi, ma senza che se ne comprenda la provenienza e il senso originario. Nel nostro caso i piani interessati sono diversi internazionali e nazionali. Inoltre ad un certo livello in su competenze e interessi confluiscono in ambiti che li comprendono tutti, perché i poteri più elevati ovviamente hanno interessi strategici globali ''
      (G. Carlizzi-'' Un caso di Schola '' )

      '' Qui si tratta di rinnovare l'ultimo grande patto di sangue, quello del '92 che permise all'Antistato, complici le varie mafie, di portare al potere in quattro e quattr'otto il fior fiore di quel fitto esercito di più o meno sconosciuti colletti bianchi pronti a occupare – come poi fecero e con quale perizia e avidità lo abbiamo visto – banche, scranni parlamentari, giornali, aziende d'ogni tipo, amministrazioni dello Stato, enti locali e quant'altro reso vacante dopo l'operazione Mani Pulite. Naturalmente riducendo in miseria il Paese, creando giorno dopo giorno e sino ad oggi milioni di disoccupati (...) Un'operazione durata vent'anni e che si è esaurita nella più completa corruzione quando qualche anno fa ci si è accorti che non c'era più molto da spolpare e quindi è stata passata la mano perché qualcun'altro provvedesse a rimpinguare quanto poi al momento opportuno sarà nuovamente aggredito e svuotato.Ma la nuova operazione è stata anche ben preparata: infatti ai delitti delle coppiette in amore, da tempo si va sostituendo il sistematico rito del femminicidio, in un crescendo solo apparentemente ogni volta più incomprensibile e con molte varianti, ma in particolare sempre con l'affermazione dell'omicidio della compagna da parte dell'uomo che poi a sua volta spesso si uccide, si accusa o si pente rendendo così superfluo l'utilizzo di sicari e maiali vari per attuare la sconfitta dell'amore e della vita nella coppia. Ossia perseguendo comunque, anche se in variante, lo scopo del rito fiorentino.come il cittadino italiano grazie alla dieta mediterranea sia riuscito non solo a sopravvivere alle ruberie e agli assalti ai suoi beni, continuando a pagare tasse, mazzette, bollette e pizzo, ma addirittura a ricominciare a crescere come pare stia per avvenire. Qui con l'immissione in circolo del Mostro di nuova generazione si vuole essere certi d'essere per un altro ventennio protagonisti, ma ancor più padroni di quanto si andrà a produrre. Poiché alle mafie e all'antistato fa gola per meccanismi inversi, da un lato produrre o permettere la produzione di contanti con droga, usura, prostituzione e altri simili commerci, ma dall'altro lato riciclare gli stessi contanti in immobili, aziende, fondi di investimento sempre più irriconoscibili come frutto di crimini e perciò ben godibili e ragione di ulteriore potere.
      La mafia è stata utilizzata come copertura di interessi sporchi strategici, nazionali e internazionali''(C. Carlizzi)

      Izzo rivela a fine 2016 ai pm romani e al procuratore di Belluno che nell’agosto 1975, un mese prima del massacro del Circeo, alcuni suoi amici rapirono una ragazza durante una vacanza in Cadore,

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    10. la dichiarazione viene resa nota solo a maggio 2018 perché la Procura di Belluno le ha trasmesse in quel momento ai colleghi di Perugia.
      Non ha fatto il nome della ragazza ma ha fornito dei riferimenti che hanno permesso agli inquirenti di risalire alla vittima: si tratterebbe di Rossella Corazzin, 17enne friulana scomparsa il 21 agosto 1975 nei boschi di Tai di Cadore,mentre era in vacanza con la sua famiglia nella località montana in provincia di Belluno, e mai più ritrovata di quella sparizione ancora oggi non se ne sa nulla. Secondo Izzo una volta rapita sarebbe stata portata sul Lago Trasimeno, nel perugino, e lì tenuta prigioniera per qualche tempo. La notizia ha avuto molto risalto nei giornali e nelle TV del Friuli riportando anche particolari omessi dalle cronache nazionali , parlando di un rito satanico e menzionando il dott. Narducci protagonista di uno scambio di cadaveri sul Lago Trasimeno e di una successiva indagine e riesumazione, ben sedici anni dopo grazie a una brillante inchiesta condotta dal pubblico ministero di Perugia Mignini che scoprì che il corpo riaffiorato dal Trasimeno non era di Narducci, qualcuno aveva
      sostituito il cadavere in un secondo momento, il medico non era morto annegato bensì ucciso, qualcuno però potrebbe chiedersi che motivo ci fosse nella sostituzione del cadavere non far trapelare la vera causa di morte? Altrimenti l'altra motivazione valida per la sostituzione di un cadavere sarebbe stato l' inscenare un finto suicidio e darsi alla fuga, se così fosse ciò non toglie che Narducci sarebbe stato ucciso in un secondo momento e a questo punto bisognerebbe stabilire quando. Il collegamento col MdF viene ripreso anche dalla stampa nazionale, se fossero accertate le frequentazioni tra i ' pariolini 'e Narducci aprirebbero nuovi scenari sugli intrecci tra questi poteri occulti e i collegamenti tra i vari delitti apparentemente distanti tra di loro. Sempre negli stessi giorni esce la notizia di un ufficiale americano che rivendicherebbe di essere sia il Mdf sia niente di meno che Zodiac, la notizia in realtà anche questa è predlcedente e risale a settembre del 2017. E fu propio Izzo a raccontare la cerimonia di iniziazione a una misteriosa organizzazione, lasciando pensare che dietro gli efferati delitti ci sia in realtà una regia occulta e un matrice esoterica, fatti di giuramenti che vincolerebbe al silenzio il sodalizio occulto, l'estratto è stato mandato in onda su 'Chi l' ha visto ' e sarebbe dovuto essere nel libro “The Mob' ' che non è mai uscito anche perché conteneva diversi riferimenti a segreti di Stato, a stragi e a complotti della prima repubblica ancora irrisolti, la rivista Panorama pubblicò alcuni capitoli del manoscritto all' interno di uno speciale. Si potrebbe pensare che la 'ragazza vergine' presente nel rituale sia la stessa Corazzin, le cui iniziali sono tralatro RC, la cosa curiosa è che Izzo nel descrivere l'indumento che indossavano parla di una rosa rossa cucita sul petto, con simbologie e rituali che rimandono a Ordini Cavallereschi “Finalmente arrivò il giorno degli iniziati al Sacro Ordine del Drago, della Croce d’Oro e della Rosa Rossa”. Narducci è sospettato di aver avuto un ruolo determinante negli otto duplici omicidi avvenuti nelle campagne toscane tra la fine degli anni Sessanta e la metà degli anni Ottanta, morì in circostanze misteriose
      l’8 ottobre 1985, esattamente un mese dopo l’ultimo duplice delitto attribuito al MdF, dopo la sua morte i delitti improvvisamente cessarono. Una volta raccolte le dichiarazioni di Izzo sono state inviate a Perugia ma nel 2017 la Procura di Perugia ha archiviato l’indagine ma l’ex procuratore di Belluno,


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    11. il giudice Pavone, però non si è arreso e prima di andare in pensione ha disposto una serie di accertamenti e ha interrogato Izzo, che ha detto:'' Rossella venne portata prima a Riccione e poi sul Trasimeno. Qui venne fatto un rituale.'' La Procura di Belluno ha trovato riscontri a queste parole e così ha ritrasmesso il caso a Perugia. La rivista 'Giallo 'ha scoperto però che il collegamento fatto da Izzo tra la scomparsa della ragazza friulana e Narducci non è affatto nuovo, se ne trova traccia in un memoriale di 400 pagine dal titolo “Il Mostro e il Guercio” risalente a diversi anni fa. A pagina 96 si legge:'' (...) e altri ragazzi bene, di varie città fra cui il perugino Francesco Narducci, figlio di un luminare della medicina, faranno sparire una ragazzetta vergine per usarla in un giro di messe nere e strane cerimonie esoteriche. La ragazza rapita a Cortina si chiamava Rossella Corazzin. Queste cerimonie iniziatiche di sangue servivano anche e soprattutto per legare tra noi, rampolli di potenti famiglie''.
      Si legge su' Giallo' : ' ' Ora davanti agli inquirenti Izzo ha aggiunto rlulteriori elementi , durante le indagini sulla misteriosa fine di Narducci un testimone riferì importanti dettagli che sembrano confermare alla luce di oggi le dichiarazioni di Izzo, Il testimone fu sentito dai carabinieri il 6 settembre 2002 si tratta dell’uomo che dopo la morte del medico acquistò per 200 milioni di vecchie lire la sua villa '' . La casa era stata ripulita, ma da quando l’avevo vista la prima volta in sede di trattativa mancavano almeno due credenze, che si trovavano nella parete del sottoscala e nel soggiorno. Sopra, nel soggiorno superiore, c’era una mattonella corrosa come da acido che mi colpì perché le altre erano lucide. Quello che mi colpì fu che dopo quattro anni circa da quando entrammo avvertimmo una puzza fastidiosa di fossa che proveniva dal prato circostante''. Di questi forti odori provenienti dalla villa ne parlò, sempre nell’ambito dell’indagine sulla morte di Narducci, anche un vicino di casa del medico che l' l’11 gennaio del 2005 fece mettere a verbale queste parole: «Ricordo di aver sentito dire che dal pozzo esistente vicino alla villa Narducci fuoriusciva un persistente cattivo odore, tanto che furono costretti, sempre i Narducci, a chiudere il pozzo, mi sembra mediante getto di calce. Del fatto di questo cattivo odore ne sono assolutamente sicuro anche perché ne parlavano in parecchi.(..)
      Sono a conoscenza che questo pozzo è stato chiuso''. Narducci era stato segnalato, come persona sospetta, sin dal delitto di Vicchio, avvenuto il 29 luglio 1984 era presente in una lista scaturiva da dati inseriti presso la Banca Dati dell’ex SAM, la Squadra Anti Mostro non più consultabile per la conseguente distruzione di tutta la memoria dell'inchiesta. Ma la notizia che colpisce di più è che un informativa del 7 luglio 2004 gli investigatori della squadra mobile di Firenze mettevano a conoscenza l’autorità giudiziaria che in un faldone del vecchio archivio della Squadra Anti Mostro era stato rinvenuto un documento alquanto interessante, nel faldone c’era scritto: “Carteggio vario (a matita, ndr) - Anno 1985 - Auto transitate, provincia di Firenze (a pennarello di colore rosso, ndr)”. In cima al faldone c’era un foglio, tipo modulo del Ministero dell’Interno, ingiallito dal tempo, sul cui retro, scritto a mano con penna a biro di colore blu, vi era annotato: “dottore Narducci Francesco - medico - Perugia, via Savonarola 31 - proprietario di un appartamento a Firenze ove avrebbero trovato dei bisturi e feticci - si sarebbe suicidato buttandosi nel Trasimeno”.
      Un documento clamoroso infatti anche se di quel sequestro non vi è alcun verbale,


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    12. nel carteggio relativo agli atti del Mostro si parla di un presunto ritrovamento fatto in una casa che Narducci avrebbe affittato a Firenze, sembra infatti che il medico, in gran segreto, usasse questo appartamento di tanto in tanto senza che nessuno dei suoi famigliari ne era al corrente Narducci era stato segnalato agli inquirenti per il delitto di
      domenica 29 luglio 1984 dove furono uccisi a Vicchio Pia Rontini e Claudio Stefanacci per quello degli Scopeti, come scrive Giuttari è certo che, subito dopo la notizia delle vittime del “Mostro” agli Scopeti, e anche nei giorni successivi, la squadra mobile di Perugia svolse indagini sul “Mostro di Firenze, il dato rigorosamente certo rimane pertanto il fatto che l’ispettore Napoleoni ancor prima della scomparsa del Narducci avesse collegato il medico alle indagini sul Mostro di Firenze.Dice Giuttari :'' L’appartamento non fu mai individuato. Lo stesso ispettore Napoleoni, che ora è morto, ci riferì a riguardo notizie confuse'' ' '
      (G. P. Fiore' 'Giallo') A maggio 2020 è stato trovato morto l' ex maresciallo Piero Bricca intorno a mezzogiorno i suoi compagni hanno avvistato all’orizzonte una sagoma scura, era la barca di Piero, rovesciata, che viaggiava alla deriva, '' c’è un doppio filo nero che collega tra loro le morti in acqua dei pescatori del Trasimeno, una coincidenza scura che ha già visto ingoiate dal lago le vite di
      Ugo Baiocco e Arnaldo Budelli i due cognati pescatori che rinvennero il corpo di Narducci nei verbali di quel lungo processo collegato per anni all’inchiesta sui delitti del mostro di Firenze c’è anche il nome di Piero Bricca, all’epoca poliziotto provinciale delle acque.'' Ricordo anche che nei giorni seguenti i familiari di Narducci fecero venire dei maghi e anche una donna che ospitai sulla mia motovedetta. Usarono dei pendolini e altri accessori magici" disse l’ex maresciallo alla polizia nel 2002.
      https://www.lanazione.it/umbria/cronaca/morto-lago-1.5155292

      https://corrieredellumbria.corr.it/news/italia-mondo/1349533/le-rivelazioni-del-mostro-del-circeo-sulla-villa-del-trasimeno-tutto-archiviato.html

      C'è da dire che Narducci è rimasto un mistero anche per la moglie come si evince da un libro scritto dal brillante autore radiofonico e giornalista Diego Cugia e uscito per Mondadori nel 2006 intitolato '' Un amore all'inferno '', '' Autostrada Firenze-Bologna, all'altezza di Barberino di Mugello, Hotel dei Medici. In una notte piovosa del novembre 2004 un giornalista incontra una donna di nome Francesca. E' inquieta, quasi disperata, sicura di essere pedinata. Il giornalista le offre il suo aiuto, la sua compagnia. Durante la serata, Francesca lentamente si apre e racconta la sua storia. E' la vedova di Francesco Narducci, il trentaseienne gastroenterologo umbro trovato morto nel lago Trasimeno nel 1985. La morte del giovane e brillante medico è tuttora avvolta dal mistero, e molti indizi la collegano al caso del cosiddetto Mostro di Firenze (...) Ma mentre il dialogo tra la donna e il giornalista va avanti, una inquetante verità sembra fare capolino dai ricordi...
      La strada che ha scelto Diego Cugia è una strada poco battuta, lontana dal centro affollato, una strada tutta sua. La strada di un giornalismo d'inchiesta giocato sull'emozione, sul confronto, sull'allergia ai luoghi comuni e ai compromessi. Anche la sua inchiesta sui delitti che hanno insanguinato la Toscana qualche anno fa è condotta in modo del tutto personale: un drammatico dialogo in forma di racconto con una delle figure-chiave della vicenda.(....) Dietro alla pioggia che sferza l'autostrada, un'Italia nera e sanguinaria che occhieggia nel buio. E fa una paura fottuta.''
      http://www.mangialibri.com/libri/un-amore-allinferno

      «La verità autentica è inverosimile.» '' I demoni" di Dostoevskij

      Mi hai detto che non avevate figli, vero?


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    13. Mi hai detto che non avevate figli, vero?
      '' Punto dolente, no lo desideravamo tanto. Ma non riuscivo a rimanere incinta. Con suo padre mi sottoposi a ogni genere di controllo ''
      Il tuo ginecologo era tuo suocero?
      "Sì, lui e mio cognato Pierluca. Perché fai quella faccia? È normale avendo degli specialisti in famiglia. Il guaio è che il desiderio di un bambino si trasformò in una via crucis. Dapprima mi diagnosticarono una prolattinemia :perdevo latte per un problema ormonale. Mi prescrissero due compresse al giorno di una medicina che mi faceva svenire. Poi mio suocero scopri che avevo l'utero retroverso anche se questo, di per sé, non era la causa della mia presunta sterilità. Mi sottoposi a tutti gli esami necessari a stabilire quali fossero i miei giorni fertili. Sai che significa? Trascorsa una settimana dal periodo mestruale dovevo andare tutti i pomeriggi nello studio di mio cognato per un'ecografia, finché non maturavano gli ovuli. Solo a quel punto potevo avere un rapporto sessuale, ma ancora non bastava. Risultò che le mie tube avevano degli spasmi si aprivano e chiudevano, l'unica possibilità perché la porta della vita restasse aperta era iniettarmi del Valium. Che poesia! Te l'immagini? Prima di fare l'amore mio marito nudo in ginocchio sul letto, mi iniettava del Valium in vena. ' Anche rifiutarsi era imbarazzante.' Pagami un altro ginecologo '. Come glielo spiegavo?' '
      Non poteva essere sterile Francesco?
      ' 'Un giorno mi disse che si era fatto visitare a Firenze e non aveva problemi, era fertile' '
      Perché Firenze? Se lavorava in ospedale.
      ' 'Non voleva farlo sapere a tutta Perugia' '
      Hai mai visto il referto?
      ' 'No.(...)A un certo punto decisi basta con le medicine, le ecografie, il Valium, via tutto.' 'Tuo padre vuole un nipote a tutti i costi' 'dissi' 'e anche noi desideriamo un nipote sopra ogni altra cosa. Ma non ci possiamo ridurre così, sembriamo dei replicanti' '. Riprendemmo a fare l' amore scioperando da quella fredda catena di montaggio Qualche tempo prima di morire, però , Francesco subì quelle piccole frustrazioni che possono capitare in una storia di coppia. La visse come un dramma ''
      Un episodio di impotenza?
      '' Una cilecca, tutto qui. Invece scoppiò a piangere. Naturalmente lo associai al problema della sterilità. Gli spiegai che l'avrei amato sempre e comunque anche se non avessimo avuto mai figli. Ma Francesco continuava a piangere a gambe incrociate e schiena dritta, seduto sul letto fissava un punto lontano,senza una giustificazione o un lamento, ecco lui pioveva come adesso, con questo stesso silenzio che scivola sui vetri ''
      Forse il suo dolore non dipendeva dalla sterilità
      '' Forse ''

      -, Cosa angosciava Narducci in quei giorni? Perché era così preoccupato?
      A pag.104 si menziona la Carlizzi
      Sotto di noi le paratoie a ventola dello scarico di troppo pieno ruotano in fibrillazione per l'esorbitanza della pioggia caduta nella notte. Ci sporgiamo sulle cascate. Le chiedo cosa pensa del padre di Francesco.
      '' A Perugia la gente mormora che questa storia si risolverà il giorno in cui Ugo Narducci non ci sarà più. L'autrice del libro sulla Rosa Rossa di cui ti ho parlato mi rivelò che era stato mio suocero a iniziare il figlio a questa setta, da ragazzo, perché Francesco soffriva di problemi sessuali ''
      Aveva le prove di queste iniziazioni?
      Risponde alzando le spalle con un sorriso desolato.

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    14. Narducci faceva parte di una famiglia Massonica importante, Loggia Perugina Bruno Bellucci, ma l'iniziazione diversa di cui accenna il libro potrebbe essere come vogliono alcune voci la Concordia n110 di Firenze, venne fondata a Firenze nel giugno del 1861, ovvero tre mesi dopo l'unità d' Italia ( 17 marzo 1861 ) quando Firenze entrò a far far parte del Regno d'Italia e perse l'autonomia come granducato di Toscana, della cui pericolosità e coinvolgimento in molti fatti ha accennato Carpeoro.La Concordia è legata alla loggia Benjamin Franklin 521 dell'oriente di Pisa creata dagli Americani nel dopoguerra, lì vicino c'è la base della US-Navy di Camp Darby, tra Pisa e Livorno

      Ancora oggi quando spunta fuori il cognome Narducci si cominciano ad agitare le acque e cominciano ad accadere le cose piu strane e inquietanti come mutilazioni di cadaveri con tanto di tabacco e lettere anonime (Cappelle del Commiato dell'Ospedale Carreggi di Firenze nel 2002), anomali omicidi/suicidi di giovani coppiette appartate (bosco di Fonte Santa in località Bagno a Ripoli nel 2009) e non ultimo - appunto - il pseudo-suicidio dello psicologo veneto Maurizio Antonello, uno psicologo veneto ,Elisabetta Ciabani parlo' di Narducci ad uno psicologo esperto di psico-sette
      che fu poi trovato impiccato nella sua casa di Mestre con le ginocchia che toccavano il pavimento. Mentre Elisabetta Ciabani, amica di Susanna Cambi, una delle vittime del Mostro venne uccisa a Scicli a pugnalate in una lavanderia.
      http://appuntisulmostro.blogspot.com/2020/02/elisabetta-ciabani.html?m=1
      Maurizio Antonello morì nel maggio 2003 a Trivignano in provincia di Venezia, paese dove era sempre vissuto. Tutti gli amici del luogo e non, avrebbero voluto una riapertura delle indagini perché non credevano affatto a quanto era emerso dalle stesse ma non vi furono nuovi elementi per andare in quella direzione. Qualcuno, chi ha visto la scena del “suicidio” la descrive però diversamente. Maurizio Antonello aveva una parte della cinghia, con la quale si sarebbe impiccato, spezzata e stretta al collo; l’altro pezzo era attaccato alla ringhiera delle scale. Un braccio era appoggiato su un cumulo di libri che aveva sulle scale in casa.
      La sua casa era un archivio importantissimo. Dopo il CESNUR di Introvigne, Maurizio Antonello possedeva l’archivio sulle sette e nuove religioni più importante d’Italia. Era uno che leggeva, scriveva, archiviava ma soprattutto ricercava. Cercava sempre indizi, corrispondenze sulle sette segrete e non segrete ed aiutava gratuitamente coloro che ne erano rimasti vittime. Fu cofondatore nel 1987, insieme ad un certo Ennio Malatesta, dell’ARIS (Associazione Ricerca e Informazione Sette) che aveva due sedi: una in Veneto ed una in Toscana. Maurizio Antonello la ricerca la faceva coinvolgendo al massimo la sua persona…si infiltrava.Maurizio nel 1982 ha 28 anni. E’ un giovane psicologo che viaggia tra la Toscana, l’Emilia ed il Veneto. Cerca…e a volte trova. Cerca informazioni sulle sette perché oltre alla conoscenza lui vuole aiutare il suo prossimo e quest’ultimo è formato spesso da giovani che trovano “rifugio” in realtà strane, in gruppi molto vicini al mondo dell’esoterismo magico.Lui è un ricercatore che incontra persone che frequentano gruppi particolari e dai quali, con molte difficoltà, ne vorrebbero uscire. Elisabetta Ciabani frequenta la facoltà di Architettura e ha pochissimi amici. Se avesse voluto supporto psicologico credo che sarebbe stato più facile cercare uno psicologo qualunque ma con un po’ più esperienza ed in zona; Maurizio invece era laureato da pochissimo e girovagava alla ricerca di questi ragazzi che cadevano preda, in momenti di difficoltà, di questi gruppi molto, molto “avvolgenti-coinvolgenti. molte, forse troppe coincidenze. Quando troppi fatti convergono allora è plausibile approfondire.

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    15. Di fatto non esistono altro che queste testimonianze a riguardo anche perchè molta della documentazione dell'archivio di Maurizio Antonello è sparita come il suo diario dove teneva gli appunti sui pazienti. Antonello non disse mai di aver conosciuto la Ciabani disse solo di aver avuto in cura un paziente che apparteneva a una setta esoterica e che costui gli raccontò molte cose segrete, fra le quali la circostanza che la Ciabani era stata uccisa dal Mostro di Firenze.
      Antonello, infatti, non faceva lo psicologo come lo si intende normalmente. Era un tipo molto particolare, viveva da solo in una casa dei genitori che aveva trasformato in un poderoso archivio sulle sette segrete italiane,non aveva uno studio.Passava tutto il tempo coltivando questa sua passione per l'universo esoterico e per cercare di strappare le vittime del plagio dalle grinfie di quelle sette. In questa opera collaborava con un sacerdote e con altre persone dedite anch'esse al recupero degli affiliati alle sette sataniche e di vario tipo (Giuttari interrogò sia il sacerdote sia l'altra persona, ma evidentemente senza riuscire a sapere nulla di particolare né sul caso Ciabani né sul MdF in generale). Così facendo Antonello si era attirato molti nemici, gente poco raccomandabile.

      Hermanibus ( J. M. D'Aquino) scrive a proposito di Erim di Catenaia, P. M. Virio e Luciana Virio

      Nell'ultima recente edizione dell'Autobiografia di Massimo Scaligero "Dallo Yoga alla Rosacroce" è stato inserito dall'editore un capitolo su P.M. Virio (al secolo Paolo Marchetti), esoterista cristiano e cognato di Massimo, avendo sposato la di Lui sorella Adelina (detta "Luciana") morto nel 1969 a soli 59 anni. Tale capitolo non era presente nella prima edizione, pubblicata nel 1972 ma Massimo diede a me un Suo scritto completamente identico al capitolo oggi pubblicato spiegandomi che aveva all'ultimo momento deciso di non pubblicarlo per non dare un dispiacere a sua sorella in quanto in esso venivano formulate garbate ma nette critiche all'operato spirituale di "Virio" e sopratutto al Maestro di Questi il Conte Erim Alberti di Catenaia. A dire il vero Massimo mi diede anche una seconda versione, piu' salace, del suo scritto in cui Egli ironizzava, con un"sense of humor" che non traspare mai dalle Sue Opere ma di cui nella vita Massimo era abbondantemente provvisto , in merito alle vere e proprie ossessioni erotiche da cui era affetto Erim di Catenaia, conseguenza, secondo Massimo "di alcune operazioni di magia sessuale non riuscite". In quello stesso scritto,tuttavia, Massimo dichiarava di aver ascoltato "con deferenza" gli insegnamenti di Erim e di averli,in parte, trasposti nel Suo libro "Yoga, Meditazione, Magia". Ora, dal momento che ritengo di essere l'unico ancora in vita ad aver conosciuto Erim di Catenaia (oltre che Virio e,ovviamente, il mio carissimo Massimo che mi ha donato per quasi quarant'anni la sua amicizia) e rispondendo ad alcune domande e a sollecitazioni che mi provengono da Fratelli a me carissimi, cercherò di chiarire alcune cose facendo luce su situazioni poco, o affatto, conosciute. Negli anni '50 del secolo scorso,quando ancora vivevo a Napoli, acquistai e lessi con grande interesse un romanzo dal titolo" Il Segreto del Graal" il cui autore,appunto P.M. Virio, mi era assolutamente sconosciuto.




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    16. Parlai di questa mia lettura con entusiasmo a Scaligero apprendendo, non senza sorpresa, che l'Autore del Romanzo era Suo cognato! Fu cosi' che Massimo, il Quale ci teneva moltissimo a far conoscere a piu' persone possibili il cognato lamentando che Egli fosse sempre da solo e tendesse ad isolarsi dal mondo e ad intristirsi,mi porto' ad Isola Farnese nel villino ove dimoravano durante l'estate i coniugi Marchetti. Mentre "Luciana" era di carattere gaio ed estroverso, molto affabile e solare, proprio come il Fratello, Paolo era al contrario un uomo molto taciturno,melanconico,molto ripiegato su se stesso. Lo frequentai a lungo avendo peraltro appreso,fin dal nostro primo incontro che Egli e "Luciana" erano Martinisti come me.

      Paolo volle anche farmi conoscere il proprio Maestro, il Conte Alberti di Catenaia, e devo francamente dire che la mia impressione fu assai simile a quanto Scaligero riporta nel capitolo dedicato a Virio oggi leggibile della propria autobiografia . Erim di Catenaia aveva anche avuto modo di conoscere il Mio Maestro, Vincenzo Gigante, e dunque potei apprendere da Don Vincenzo alcune notizie sul percorso spirituale del Maestro di Virio e sulle Sue deviazioni, notizie che non e' certo il caso di divulgare in web.
      Va pero' precisato che ogni individuo non possiede un profilo solo ma ne possiede diversi e che il Conte Alberti, pur nella propria bizzarria e confusione ebbe comunque il merito storico di essere stato tra i primi ad accorgersi delle imposture del Kremmerz e a denunciarne l'operato. Questo è, infatti, il testo di una lettera da Egli inviata a Gerard Encausse e ancor' oggi conservata nel "Fondo Papus"

      '' Maestro Papus, E' con la commozione di tutto il mio spirito che vi indirizzo queste righe. Voi siete quel maestro beneamato che ha conferito al mio spirito la luce e la giusta diffidenza per quegli scritti, quando caddi nell'abisso terribile di una cattiva associazione.
      (..) dopo tre anni di un terribile combattimento con gli elementi del male, il mio manoscritto vi giunge sotto gli occhi quale ringraziamento, e come riscontro della vostra opera di bene.

      Leggete, maestro benefattore, il riassunto di tre anni di lotta continua, stando tutto solo contro la malefica e malvagia setta di "Miriam".

      Il vostro spirito sarà commosso e mi risponderete conferendo la pace al mio povero spirito tormentato.

      Vi domando: io non devo pubblicare questo manoscritto perché non ho saputo celare abbastanza misteri terribili per i profani? Se lo faccio in buona fede Voi mi darete l'avvallo della vostra parola protettrice o almeno una lettera prefatoria?

      Aspetto una risposta che metta sulla retta via i poveri discepoli in buona fede,
      Va inoltre specificato che gli insegnamenti di Alchimia sessuale, o "spagyria a due vasi" del Conte Alberti di Catenaia che sia Massimo che il sottoscritto si guardarono bene dal seguire, prevedevano tuttavia che gli "operatori" fossero uniti dal sacro vincolo del matrimonio il che è gia' un bel passo avanti rispetto alla ambigua promiscuita' attuata dal Crowley e dai suoi seguaci e praticata anche dagli ambienti kremmerziani con ulteriore contorno di "coobazioni" e
      i cui presupposti teorici, se non pratici, vanno ascritti allo stoltissimo Formisano da Portici, falso maestro,falso mago e maldestro copiatore di antichi testi magici e delle Rituarie Martiniste che lo sciagurato, violando i Sacri giuramenti fatti al Suo Iniziatore, Papus, divulgo' ai non iniziati spacciandole per proprie, onde la denuncia di Erim che abbiamo sopra integralmente riportata!



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    17. Del resto Erim di Catenaia (e di conseguenza Virio e Consorte, oltre che il Palamidessi) avevano, come si suole dire, scoperto l'acqua calda dal momento che lo Yoga sessuale (o spagyria a due vasi che dir si voglia) descritto dall'Alberti altro non è mutatis mutandis che il celebre kundalini-yoga delle antiche scuole Tantriche indiane, in specie bengalesi , con alcune "opportune" correzioni: in pratica gli operatori, attraverso l'energia sprigionata dalle forze dell'eros, attivano i centri sottili o chakras, facendo scorrere quella Forza che normalmente riposa inerte alla base del coccige e che viene denominata kundalini lungo la colonna vertebrale ed arrestandola in corrispondenza della ghiandola pineale (ajna chakra); contestualmente viene spiritualizzata la materia spermatica onde la congiunzione con la "consorte tantrica"viene consumata senza emissione di seme (coitus condomatus) . Ora, si badi bene, qui non si tratta di voler emettere un giudizio morale su tali pratiche ma Scaligero ( ed io sono totalmente in accordo con Lui) osservava giustamente che esse erano state concepite per un tipo umano (l'antico Asceta indiano) totalmente differente da quello attuale e che il perseverare con tali antiche tecniche nell'epoca odierna puo' determinare gravissimi effetti sulla salute di coloro che in tal modo operano.Massimo era del resto convinto che la prematura morte di Paolo Marco Virio fosse stata, in parte, dovuta proprio all'abuso di codeste pratiche.

      Jean-Marie d'Aquino-Vallois discende dalla Antica Casata Napoletana dei Principi di Caramanico (un Suo Antenato, Luigi d'Aquino, cugino e discepolo del Principe di Sansevero, fu il misterioso Althotas,Maestro di Cagliostro) e dalla Casata dei Vallois, gli Antichi Re di Francia.Originario dell'Italia vive da molti anni in Francia: il Suo Nome Iniziatico è Hermanubis.

      '' Era da poco finita la II Guerra Mondiale e la mia città natale, Napoli, sembrava diventata una vera anticamera dell'inferno

      Io avevo 18 anni e nutrivo un grande amore per l'Oriente,in particolar modo per la Filosofia Vedanta e per lo Yoga Tantrico: avevo letto avidamente le Opere di Arthur Avalon e gli scritti di Patanjali,oltre che i libri di Guenon e di Evola. Una sera un amico mi invitò ad una conferenza organizzata dalla Accademia Kremmerziana di Napoli, il cui Preside era allora Vincenzo Manzi. Rimasi piuttosto deluso da quanto ascoltai ma conobbi un personaggio che mi colpì molto: si chiamava Eduardo Petriccione. Don Eduardo abitava a Pozzuoli e mi recai a trovarlo più volte: mi imprestò alcuni testi di alchimia allora difficilmente reperibili di Lullo, Bernardo Trevisano,Flamel, Cesare della Riviera,Basilio Valentino. Mi appassionai moltissimo alla "Ars Regia" ,Un giorno mi telefonò a casa dicendomi di recarmi da lui il pomeriggio del giorno dopo in quanto sarebbe andato a trovarlo una Personalità che Egli voleva presentarmi: fu così che incontrai il Mio Maestro, Don Vincenzo Gigante.
      Era stato Discepolo di Giustiniano Lebano, il Capo dell'Ordine Egizio: aveva conosciuto Pasquale De Servis,Carlo Barnaba Galleani,Crescenzo Asciaone, Giuseppe Gallone di Nociglia,Pasquale del Pezzo,Leone Caetani,gli Antichi Maestri"Egizi" del Sinedrio Napoletano,inoltre aveva anche conosciuto bene Steiner,Guenon,Evola,Reghini,Armentano,
      Kremmez. Aveva un carattere molto schivo, era un po'un napoletano atipico,poco propenso a condurre vita di società, molto poco incline al cosidetto"Associazionismo Esoterico". Era un autentico Ermetista che operava nel silenzio e nascosto al mondo. Si trovò a dover gestire,dopo un breve interregno, il Deposito Iniziatico dell'Ordine Egizio a causa della morte di Leone Caetani, che Lebano aveva designato,nel 1910 come Suo successore.



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    18. Il Mio Maestro ereditò la guida dell'Ordine nel momento peggiore: il Fascismo aveva costretto,a causa delle leggi sulle società segrete, all'esilio molti Personaggi di grande spessore Iniziatico,tra cui Caetani ed Armentano; le poche Logge Egizie del Mizraim,collegate direttamente all'Ordine (Ordo Aegypti seu Mizraim, fondato da De Sangro) sopravvissute in clandestinità erano composte da Fratelli molto anziani , stanchi e demotivati, in più le Accademie Kremmerziane e le Logge Massoniche del Grande Oriente d'Italia e di Piazza del Gesù (le maggiori Obbedienze Massoniche d'Italia) e le Logge Martiniste rimaste attive avevano perduto qualsiasi collegamento,ammesso che lo avessero mai avuto) con gli Insegnamenti dell'Ordine Egizio: contemporaneamente però, ognuno di tali Soggetti ne rivendicava la discendenza,Mio Maestro mi raccomandò di stare lontano da quelli ambienti e così io feci.


      M: Come avvenne l'incontro tra Gigante e Lebano e quindi tra il Suo Maestro e l'Ordine Egizio?

      H: Tramite l'Avvocato Giuseppe Cuccurullo,discepolo e genero di Giustiniano Lebano. Il Mio Maestro divenne amico di Cuccurullo di cui il Fratello di Gigante aveva sposato una cugina. Fu Cuccurullo a parlargli degli Antichi Misteri Egizi ed a presentarlo a Lebano che lo iniziò all'Ordine

      M: Per quanto le è possibile dirci,in cosa consistevano gli insegnamenti dell'Ordine Egizio?

      H: Intanto preciso che il nome esatto dell'Ordine era,ed è ANTIQUUS ORDO AEGYPTI. Tale nome fu ideato da Don Raimondo de Sangro,Principe di Sansevero il quale ricevette dal Suo Maestro,il medico pesarese Fulvio Gherli, professore alla facoltà di medicina di Napoli e medico personale della famiglia De Sangro, il Deposito Iniziatico di un Ordine antichissimo,denominato AEGYPTO AETERNO. Le origini di tale Ordine si perdono nella notte dei tempi: di Esso fecero parte Pitagora,Plotino,Boezio, Lullo, Gemisto Pletone,Bessarione,Bruno,Campanella,Mayer,Fludd,Dee ed è da Esso che originò la FAMA FRATERNITATIS ROSAE+CRUCIS,il Cui Capo,alla fine del XVII secolo era l'Alchimista Federico Gualdi,Maestro di Francesco Maria Santinelli che fu a Sua volta Maestro del Gherli Il Principe di Sansevero decise di inserire,come cerchio interno,il Deposito Iniziatico Egizio in un Ordine Massonico che Egli denominò MIZRAIM. In pratica venivano praticati i 33 Gradi Scozzesi dai Membri di questo Ordine Massonico e successivamente essi venivano ricevuti ai Gradi “Egizi” che culminavano con la c.d. “SCALA DI NAPOLI” o ARCANA-ARCANORUM ( 87,88,89,90 Grado del Mizraim). Tali ultimi Gradi consistevano nella rivelazione agli Iniziandi,dgli antichi segreti,impartiti nei Templi Egizi, relativi all'ottenimento della “APOTEOSIS” o “OSIRIFICAZIONE” ovvero la creazione del c.d. “CORPO DI GLORIA” o “CORPO DI LUCE”,chiave dell'immortalità. Tali Operazioni corrispondono alle 4 Opere Alchemiche :NIGREDO(87 Grado), ALBEDO(88 Grado) RUBEDO (89 Grado) AUREDO (90 GRADO). Solo pochissimi però giungevano al completamento dell'Opera.

      M: Perchè “Massonizzare” un tale Deposito Iniziatico?

      H: Bisogna tenere conto di cosa era la Massoneria ai tempi di Don Raimondo: Essa era realmente una Associazione Iniziatica ed Esoterica e non la burletta attuale,non molto lontana da quella parodia interpretata dall'attore italiano Alberto Sordi nel film “Un borghese piccolo piccolo”: a quei tempi giungere al 33 Grado del Rito Scozzese voleva dire possedere realmente conoscenze spirituali elevatissime. De Sangro dunque, che era il Gran Maestro del Grande Oriente di Napoli ed il Maestro Venerabile della Loggia “La Perfetta Unione” pensò di utilizzare la Massoneria come “setaccio” attraverso cui selezionare i futuri Membri dell'Ordine Egizio e la cosa andò a buon fine: i miei antenati Luigi e Paolo d'Aquino, il barone Tschoudy,autore del “Catechimo della Stella Fiammeggiante” e lo stesso Conte di Cagliostro giunsero all' A.O. E. tramite questa selezione. Anche i successori di Don Raimondo si attennero a tale regola,il Mio Maestro compreso.

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    19. M: Ma allora perchè esistono diverse Obbedienze Massoniche che possiedono il nome di “Memphis” e Misraim?
      Sono in qualche modo collegate con l'Antiquus Ordo Aegypti?

      H: Assolutamente no. Nel 1882 il Rito di Memphis e quello di Misraim si fusero dando vita al Rito di Memphis e Misraim. Il Misraim (E non MIZRAIM) che partecipò a tale “fusione” era quello fondato in Francia dai Fratelli Bedarride,il cui padre Gad,ufficiale napoleonico, aveva ricevuto i Gradi degli Arcana-Arcanorum da Nicola Palomba, Membro dell'A.O.E. La prova provata che i Fratelli Bedarride nulla ricevettero dal padre se non pezzi di carta, sta nel fatto che se si vedono i Rituali di ciò che essi definivano”Arcana-Arcanorum” si osservano confusi refusi cabalistici che nulla hanno in comune con i Rituali dei Gradi ideati da De Sangro! Rimando al celebre studioso massonico Ragon relativamente alla dimostrazione della scarsa serietà ed alla approssimazione dei tre fratelli Bedarride! In ogni caso il Capo dell'A.O.E. E del Regime di Mizraim (o Grande Oriente Egizio di Napoli) all'epoca della fusione era Don Giustiniano Lebano che,ovviamente,ben si guardò da aderire a questa iniziativa. Se Lei osserva i vari brevetti,patenti,diplomi degli attuali Riti Massonici Egizi vedrà che,relativamente al Misraim essi fanno sempre riferimento a Venezia e mai a Napoli. Questo perchè a Venezia,all'epoca della fusione di cui abbiamo parlato, erano attive due Logge del Rito di Misraim che però avevano perso da molto tempo ogni collegamento con l'Oriente Napoletano ed erano dunque “all'obbedienza” del Misraim Francese,cioè di quel Rito Massonico fondato dai Fratelli Bedarride. Tenga anche conto che il mondo Massonico in generale e quello “Egizio” in particolare è oggi una vera babele e ancor di più,per quanto riguarda i Regimi “Memphis e Misraim” dopo la morte del mio amico Robert Ambelain,uomo di notevole spessore Iniziatico ed esoterico, il panorama è davvero caratterizzato dal più totale caos!


      I seguaci di Kremmerz fanno riferimento ad un Ordine Egizio Osirideo o O.E.O. : c'era qualche rapporto tra tali Ordini?

      H. Se mi addentrassi a fondo nell'argomento Kremmerz tra 10 ore saremmo ancora qui. Io per principio parlo solo di quanto conosco: ovviamente io Kremmerz non lo ho conosciuto visto che è morto quando ero un bambino. Ho però conosciuto molti esponenti del “millieur” Kremmerziano da Coraggia a Lombardi, da Del Guercio a De Cristo, da Tomasi a Manzi

      M: Cosa pensava Gigante di Kremmerz e dei Suoi seguaci?

      H.: Don Vincenzo aveva conosciuto molto bene Kremmerz. Diceva che era una bravissima persona ma molto ingenuo e un po'pasticcione. Mi spiegò che Kremmerz era il figlio naturale del Grande Izar e che aveva ricevuto alcune istruzioni preliminari dell'A.O.E. Del Quale però non entrò mai a far parte. Egli propose al Sinedrio Egizio,presieduto da Lebano una c.d. “Prammatica Fondamentale” che si riprometteva di creare dei “cerchi terapeutici”, poi divenuti Accademie Myriamiche, per la cura dei malati e dei bisognosi e per un primo “avviamento” diciamo così all'ermetismo. In pratica il Formisano (vero nome di Kremmerz) voleva portare “all'esterno” gli Insegnamenti Egizi: il tutto era condito da suggestioni proudoniane e mistiche e da una notevole dose di faccia tosta. Don Vincenzo era presente a quella proposta e mi raccontò che successe un autentico pandemonio: Leone Caetani era furibondo, Giuseppe Gallone e Pasquale del Pezzo anche. Izar era morto da poco e Lebano era molto legato a Lui: avevano condiviso il cammino Iniziatico, l'esilio da Napoli,gli ideali del Risorgimento. Lebano decise dunque di consentire a Kremmerz di avviare,a titolo sperimentale,quell'operazione e costituì un comitato di “Saggi”formato da Caetani,Del Pezzo e Galleani, che avrebbe dovuto “vigilare” sulle attività del Kremmerz e tale comitato venne denominato “Ordine Egizio Osirideo”;


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    20. di lì a poco, a causa del dilagare della confusione e dei fraintendimenti causati, in massima parte, più da discepoli del Formisano,che dal Kremmerz stesso, i quali millantavano di essere in possesso di “Arcani”e “Riti Egizi” vari, come gli innumerevoli libri di storia dell'ermetismo kremmerziano ci attestano, L'A.O.E. Si dissociò decisamente dalle iniziative di Kremmerz rompendo con Lui ogni rapporto. Più tardi Kremmerz si rese conto dei Propri errori tanto è vero che prima di morire sciolse le Accademie e scrisse una lunga lettera a don Leone chiedendoGli perdono.

      M: Secondo Lei gli insegnamenti impartiti nelle accademie Kremmerziane sono da rigettare in toto o è possibile trovare qualcosa di valido in quelli ambienti?


      H:Non ho mai fatto parte di alcuna Accademia Kremmerziana,quindi non posso risponderle. Ho conosciuto alcuni Kremmerziani seri e preparati ma la maggior parte di loro segue percorsi piuttosto tortuosi e in alcuni casi anche aberranti: ho visto con i miei occhi,tramite appartenenti a quegli ambienti,poi divenuti miei discepoli, in cosa consistono per loro “operazioni”, “Coobazioni” e “separandi”: si tratta di follie degne del peggior Crowley ma può darsi che le Accademie da cui provenivano questi miei allievi fossero ambienti degenerati ed altrove si seguano pratiche più serie. Una cosa è certa: nulla di quanto Kremmerz poteva insegnare ha a che fare con il Deposito Egizio,semplicemente perchè Lui non lo possedeva! Però se si conosce a malapena l'alfabeto e ci viene regalato “Il giornalino di Gianburrasca” penseremo che sia un'opera immortale:poi andando avanti nella vita e nello studio e conoscendo Dante e Bazac capiremo che era solo un libro per ragazzi!

      M: Alcune pratiche insegnate nelle Accademie Kremmerziane sono simili a quelle Martiniste. E'un caso?

      H: No,non lo è in quanto Kremmerz, tramite De Servis, si era recato in Francia da Papus per essere da Lui iniziato ai Primi Tre Gradi Marinisti: Perciò i Rituali di purificazione lunare da Lui utilizzati sono tratti da Quelli praticati nel Grado Martinista di Associato Incognito e lo stesso loro rito giornaliero si basa sui Salmi Penitenziali Davidici che,come ogni Martinista sa, sono alla base del Rituale Giornaliero di Catena Martinista. La cosa a mio parere gravissima, è che Kremmerz spacciò tutto ciò come Suo,senza citarne,come sarebbe stato corretto,la fonte ed anche ciò destò l'irritazione di Lebano,Caetani e degli Altri Membri del Supremo Sinedrio Egizio di Napoli ma alla fine sarà Formisano a risponderne davanti agli Dei, spero per Lui che avesse le Sue buone ragioni per comportarsi così.


      M: veniamo ad un argomento che certo interesserà molto i Nostri Lettori: come avvenne la Sua adesione al Martinismo?

      H: Avevo ricevuto da Don Vincenzo,che gli aveva avuti da Lebano (tramite Papus) i gradi Martinisti. Nel 1953, alla morte di mio padre, mia madre che era Francese, si trasferì in Francia per assistere suo fratello vedovo e malato. Io mi laureai in ingegneria chimica e fui assunto da una grande azienda di Marsiglia per cui mi trasferì in Francia pochi anni dopo. Don Vincenzo mi consigliò di andare a conoscere Philippe Encausse, figlio di Papus,con il quale Egli era in stretti rapporti epistolari. Divenni molto amico di Philippe ed entrai a far parte,con il permesso di Gigante,dell'Ordine Martinista di Cui Papus II (Nome Iniziatico di Philippe Encausse) era a capo. Del resto,come Lei sa molto bene, la Pratica Rituaria Martinista è individuale ed io scoprii inoltre,notevoli punti di contatto tra l'Operatività Martinista e Quella dell'Ordine Egizio, a cui del resto Philippe apparteneva.

      M: Questa è una notizia sorprendente! Come avvenne l'ingresso di Papus II nell'A.O.E.

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    21. H: Philippe aveva molto sentito parlare dal Padre,da Chaboseau e da Marc Haven di Giustiniano Lebano e di Leone Caetani con cui un cugino di Philippe era in corrispondenza epistolare. Egli si recò a Vernon in Canada dove Don Leone abitava e fu accolto come un figlio data la vecchia amicizia tra Don Leone ed il Padre di Philippe: anche Don Leone aveva peraltro ricevuto i Gradi Martinisti da Papus. Colpito dalla intelligenza e dalla profonda spiritualità di Philippe, Caetani lo iniziò all'Ordine impartendogli Gli Insegnamenti degli Arcani Maggiori: quellli minori Papus II li aveva ricevuti da Marc Haven. Ovvio che Lui ne parlava con i soli”aventi titolo” ovvero con i Membri dell'A.O.E. Il viaggio di Philippe a Vernon nel 1933 mi fu comunque confermato da Sveva Caetani, figlia di Leone che ho avuto il piacer di incontrare in diverse occasioni e che peraltro spesso mi raccontò delle diverse “processioni”che i soliti “cacciatori di cifre” come Gigante li chiamava, avevano svolto a Vernon,dove Sveva viveva alo scopo di ricevere tracce di s “segreti sensazionali”, documenti o altro: tutto inutile perchè Lei, che dell'A.O.E. Sapeva poco o nulla,seguendo le disposizioni testamentarie del Padre,alla morte di Don Leone, avvenuta il 25 dicembre 1935, spedì tutti i vari documenti relativi all'Ordine a Pasquale del Pezzo che Caetani aveva nominato reggente!.

      M: Lei che lo conobbe bene può dirci qualcosa di più su Philippe Encausse?

      H: Era un uomo eccezionale,un autentico Mistico nel senso più elevato di tale termine: un Mistico,per indenderci come Bohme, Silesio,Saint-Martin e Maitre Philippe de Lion di Cui era il figlioccio (ne aveva cioè ricevuto il nome) pur non avendolo potuto conoscere essendo Maitre Philippe morto pochi mesi prima della Sua nascita: per questo fu definito “Discepolo Postulo”! Fu quel grande Maestro a rivelare a Papus che Gli sarebbe nato un figlio che sarebbe divenuto un grande Maestro, ma aggiunse:”Non lo crescremo né io né tu.” Infatti Gerard Encausse morì durante la I Guerra mondiale al fronte ove ricopriva l'incarico di maggiore medico quando Philippe era ancora bambino dunque furono Chaboseau ed Haven a prendersi cura dell'educazione di Philippe che inoltre divenne anche un valente medico e che fu il fondatore della attuale disciplina medica nota come “Medicina dello Sport”. Philippe nutriva una profonda venerazione per Maitre Philippe a cui si sentiva particolarmente vicino dal punto di vista spirituale. Era uno degli uomini più buoni che io abbia mai conosciuto ma anche serio,rigorso, preparatissimo in ogni ambito delle Scienze Esoteriche. Insomma un Vero Iniziato da Cui ho imparato moltissimo e della Cui amicizia fraterna sono grato agli Dei: considero un dono prezioso la mia ventennale frequentazione con Lui

      M: Il Gran Maestro dell'Ordine Martinista Napolitano, Caliel, si definisce Discepolo di Gigante: è vero?

      H: Certamente si ma UNICAMENTE per ciò che concerne il Martinismo avendolo Don Vincenzo iniziato a tali Gradi. Va però precisato che Gigante,che dell'ordine Egizio con Luigi (Petriccione,alias Caliel) non aveva mai neppure parlato, gli negò il permesso di dar vita ad un'Ordine Martinista autonomo ponendolo all'Obbedienza dell'Ordine Martinista diretto da Eduardo Petriccione. Morto Don Vincenzo e morto Eduardo, Luigi proclamò di essere il figlio naturale di

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    22. di Quest'ultimo,cosa di cui io non ero minimamente a conoscenza
      comunque le successive iniziative di Luigi di dar
      vita assieme a Bezzi e Brunelli ad Un Ordine ove massoneria,gnosi. martinismo,ermetismo-kremmerziano,pitagorismo, psicosintesi, vengono disinvoltamente mescolati assieme come in una sorta di macedonia, mi trovano totalmente in dissenso tanto è vero che ho sempre rifiutato di incontrare Lui e Brunelli e mi sono tenuto ben lontano da qualunque loro iniziativa. Peccato perchè era un uomo intelligente e di buon carattere,generoso ed altruista: io credo che sia stato Brunelli a metterlo sulla cattiva strada in quanto Luigi ne subiva molto il fascino,comunque ognuno è responsabile di quello che fa.

      https://antiquusordoaegypti.blogspot.com/2013/04/jean-marie-daquino-vallois-discende.html?m=1

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