Albert Einstein è oggigiorno riverito quale «Padre della Scienza Moderna». La sua faccia rugosa e la sua capigliatura selvaggia sono diventate simbolo di genio scientifico e la ‘sua’ famosa equazione E=mc^2 è utilizzata ripetutamente quale simbolo per qualsiasi cosa di scientifico ed intellettuale. Eppure da anni esiste un numero crescente di prove che questo «Padre della Scienza Moderna» non sia altro che un imbroglione ed un mentitore circa le proprie idee e risultati ed un ladro dei lavori e delle ricerche altrui.
La prova più eclatante a sfavore di Einstein è relativa alla ‘sua’ equazione più celebre. Fa notare un sito web:
«L’equazione E=mc^2, che è da sempre collegata ad Einstein ed alla ‘sua’
teoria delle Relatività, non fu pubblicata in origine da Einstein.
Secondo Umberto Bartocci – professore dell’Università di Perugia e
storico della matematica -questa famosa equazione fu pubblicata per la
prima volta dal vicentino Olindo De Pretto… due anni prima della
pubblicazione da parte di Einstein.
Olindo De Pretto
Nel 1903 De Pretto pubblicò la sua equazione sulla rivista scientifica
«Atte» e nel 1904 fu ripubblicata dall’Istituto Reale di Scienze del
Veneto.
La ricerca di
Einstein non fu pubblicata fino al 1905… Einstein era ben ferrato in
italiano e per un breve periodo aveva fin vissuto nel nord Italia».
Olindo De Pretto
Non si è mai sentito che venga ignorato l’inventore originale di una
equazione per attribuirla ad un’altra persona e pubblicargliela, benchè
quest’ultimo dichiari di averla ricavata DA TALE equazione. L’ equazione
«E=mc^2″ dovrebbe essere denominata l’«equazione di De Pretto» e non
l’«equazione di Einstein».
Tutto ciò fa nascere la domanda: Che razza di individuo era Einstein? Ci sono prove che fosse dedito a comportamenti non etici?
Riferisce un sito web:
« Einstein… era ben lontano dall’essere un marito ideale. Un anno prima
di sposarsi, Mileva Maric diede alla luce una bambina – Lieserl – mentre
Einstein era via. Il destino della piccola è ignoto – si presume sia
stata data in adozione – forse su pressione dello stesso Einstein, che
si ritiene quindi non abbia mai visto la sua primogenita.
Dopo il matrimonio, Mileva diede alla luce due figli, ma la famiglia non
era destinata a stare unita. Einstein, mentre era in trasferta a
Berlino nel 1912, iniziò una relazione con la cugina Elsa Lowenthal, per
abbandonare moglie e figli due anni dopo.
Alla fine, nel 1919, Einstein e Mileva divorziarono, ma non prima di
aver inviato alla moglie una lista di «condizioni» in base alle quali
[se rispettate] era intenzionato a rimanere sposato. La lista includeva
alcune richieste prevaricanti del tipo: «Non devi aspettarti da me
intimità nè devi avvicinarti a me in nessun modo».
Dopo il divorzio, vide ben poco i suoi figli.
Hans Albert – il più grande – disse successivamente: «Probabilmente io sono l’unico suo progetto che ha abbandonato».
Ad Eduard, il più giovane, fu diagnosticata la schizofrenia e morì in manicomio.
Appena dopo il divorzio, Einstein sposò Elsa, ma pochi anni dopo iniziò
una relazione con Betty Neumann – nipote di un amico… Le accuse di
plagio non riguardano solamente Mileva – è stato anche detto che
Einstein si appropriò del lavoro di molti altri scienziati.
Una domanda che rimane abbastanza controversa è quanto Einstein – nel
formulare la teoria della relatività speciale – abbia pescato nel lavoro
di Hendrik Lorentz ed Henri Poincare. Elementi delle pubblicazione di
Einstein del 1905 ricalcano una pubblicazione di Lorentz del 1904 ed una
analoga contemporanea di Poincare. Benchè Einstein avesse letto tali
scritti precedenti, affermò di non aver visto i loro più recenti lavori
prima del suo scritto del 1905. Ma un fatto dannatamente indiscutibile è
che lo scritto di Einstein del 1905 sulla relatività speciale è privo
di riferimenti, il che suggerisce che Einstein stesse consapevolmente
nascondendo le sue fonti».
Una fonte osserva
che: «David Hilbert inviò un articolo contenente le corrette equazioni
di campo per la relatività generale 5 giorni prima di Einstein».
Un’altra fonte nota che:
«Einstein presentò il suo scritto il 25 novembre del 1915 a Berlino,
mentre Hilbert aveva presentato il proprio il 20 novembre a Göttingen.
Il 18 novembre Hilbert ricevette una lettera da Einstein che lo
ringraziava di avergli spedito una bozza del trattato che avrebbe reso
noto il 20 dello stesso mese. Dunque, in effetti, Hilbert aveva spedito
ad Einstein una copia del proprio lavoro almeno due settimane prima che i
due rendessero pubbliche le proprie ricerche, ma Einstein non aveva
inviato ad Hilbert in anteprima una copia del suo lavoro».
Sembra che il lavoro di Hilbert fosse destinato a diventare rapidamente il ‘lavoro di Einstein’.
Il carteggio storico è prontamente disponibile e la verità è conosciuta
da numerosi scienziati e storici, anche se non hanno piacere a parlarne.
L’idea che la luce avesse una velocità finita era stata dimostrata
decenni prima di Einstein da Michelson e Morley. Hendrik Lorentz aveva
determinato le equazioni che mostravano le contrazione relativistiche
nello spazio-tempo, che diventano significative all’avvicinarsi della
velocità della luce.
Questi signori, insieme a David Hilbert ed Olinto De Pretto sono stati
cancellati via dal quadro in modo che si potesse attribuire tutto il
merito – per quello che loro avevano fatto – al solo Einstein.
Einstein, per compensare le sue capacità limitate, sembra essersi fatto
forte della sua prima moglie – una studentessa ben più di talento e di 3
anni più vecchia.
Scrive un altro sito web:
«… nel 1927, H. Thirring ha scritto: ‘H. Poincare aveva già
completamente risolto il problema del tempo parecchi anni prima
dell’apparizione del primo lavoro di Einstein (1905 )…..’ e Sir Edmund
Whittaker nel suo dettagliato compendio ‘A History of the Theories of
Aether and Electricity, Volume II, (1953)’ , includeva un capitolo
intitolato ‘La Teoria della Relatività di Poincare e Lorentz’.
Whittaker ha estesamente documentato lo svilupparsi della teoria, la
storia autentica, ed ha dimostrato tramite riferimenti alle fonti
primarie, che Einstein non detiene alcun primato sulla parte teoria.
Einstein, non ha fornito nessuna contro-argomentazione al famoso testo
di Whittaker».
Einstein diede al massimo un contributo minore alla teoria ed è quindi
un ladro di proprietà intellettuali ed un pretenzioso spaccone. Einstein
era ben in vita quando fu pubblicato il libro di Whittaker e NON fece
alcun commento, nessuna causa di diffamazione, nessuna confutazione,
nessun commento pubblico, niente.
Einstein è stato il primo grande imbroglione e ladro-di-idee della scienza moderna.
La sua rapina dell’equazione E = mc^2 di De Pretto gli ha dato quella
considerevole credibilità scientifica che poi gli ha permesso di
costruirci sopra la propria carriera.
De Pretto non era uno scienziato in carriera ma un industriale che morì
nel 1921. De Pretto pubblicò ben due volte la propria equazione prima di
Einstein e fu senza dubbio sorpreso del fatto che qualcuno potesse
accreditarsi per un lavoro altrui.
Einstein sfruttò e poi di fatto si disfò della sua prima moglie, Mileva,
studentessa molto più brillante di Einstein e che si sospetta avesse
scritto la gran parte dei primi scritti di Einstein stesso.
(Comprensibile la sua riluttanza a smascherare Einstein visto che era
comunque sempre il padre dei suoi figli).
Alcuni professori universitari hanno rapinato i lavori dei propri
studenti laureandi e sarebbe molto interessante vedere se gli studenti
di Einstein si siano lamentati di simili appropriazioni indebite.
Un plagiatore raramente smette di appropriarsi dei lavori altrui,
soprattutto quando continua a farla franca, mentre è un fatto che le
lamentele contro Einstein sembrino scomparire in un dimenticatoio di
orwelliana memoria.
E’ chiaro che Einstein sia, per troppi, una mucca sacra, un’intoccabile.
Alcuni hanno fin usato il termine «eresia» riferendosi alle critiche ed
alle accuse di plagio, ben documentate, mosse contro Einstein.
Alla fine la verità vincerà ed un giorno Einstein sarà meglio noto come
un grande imbroglione piuttosto che non un grande scienziato.
Riguardo sempre a fisici ma non ad einstein, mi ha attratto la storia particolare di Ettore Majorana, bambino prodigio, ostacolato nelle sue scoperte, invidiato per le sue capacità da Enrico Fermi e scomparso in modo misterioso. Molti dissero che si volle nascondere da tutti e da tutto e nacquero storie fino a che punto vere o fino a che punto false ovviamente non lo so. Interessante perchè si occupava di materia ed antimateria.
RispondiElimina.......la sua storia (quella di Majorana) si dice sia collegata alla terra cava.
RispondiEliminada molte fonti attendibili risulta che Majorana si è isolato in un monastero in calabria, e io ritengo sia abbastanza attendibile, ma non credo come viene narrato, per un certo pentimento legato alla fabbricazione della bomba atomica, la verità è che è sicuramente a conoscenza di segreti legati al periodo della seconda guerra mondiale, che non devono essere rivelati al pubblico,e l'isolamento assoluto va visto come un volersi proteggersi da tutto questo.
EliminaLA SPADA DELLA VERITA' E' TAGLIENTE, E' GIUSTA E RENDERA ' ONORE E GIUSTIZIA A OLINTO DE DE PRETTO!!!
RispondiEliminaComunque quando si ha l'editoria a disposizione, i ricercatori a libro paga e' facile scrivere tutto quello che si vuole.
RispondiEliminaNon dimentichiamo che gli storici antichi scrivevano di un personaggio famoso dopo secoli, magari aggiungendo e togliendo a loro piacere ed inventando.
La verita' si ottiene col il dubbio.
SEPP
ci anno ingannato ingannatrici (persone).
RispondiEliminaRiflettendo sulla relatività di Einstein
RispondiEliminahttps://www.youtube.com/playlist?list=PLgtxaHZQHxgDN594bY4rELPwISttaYu3v