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martedì 10 giugno 2014

Miguel Serrano su Atlantide, Iperborea, Mu e Gondwana












Nel Crizia e nel Timeo Platone ci narra di tre sorelle che sorvegliavano il Giardino delle Esperidi: una nera, una bianca ed un’altra rossa. II Giardino si trovava in Atlantide. I colori dell’alchimia sono il nero, il bianco ed il rosso. Nel Timeo si trova questa frase misteriosa: “Uno, due, tre, pero dov’è il quattro”? Anche da Montségur, quattro cavalieri fuggono col tesoro, con il Graal, si conoscono solo i nomi di tre. E dove è il quarto? Nel procedimento alchemico c’è un colore giallo, che sta tra il bianco ed il ros­so e che in realtà viene ad essere il bianco stesso, o il rosso, e lo stato dall’indeterminatezza. In questo modo, il terzo e il quarto. Dovrebbe essere, pertanto, cercato il quinto, la Pietra Filosofale, la Quintessenza, il Graal. Quale colore ha il quinto? Forse blu, co­lore che i re atlantidei usavano nelle loro cerimonie sacre, in ricordo (Minne) di qualcosa o qualcuno perduto, qualcosa che è andata via, che non si possiede più, che ormai non è più li. Dove si trovava quel blu, quella razza blu, di quegli esseri blu? Nella Thule di Iper­borea. Forse su Venere!




Secondo Juergen Spanuth, nel suo libro Atlantide, il continente affondato, la patria degli ariani, si troverebbe la, dove è oggi Hel­goland, nel Mare del Nord, e non nelle Antille e neppure nelle isole Canarie. Si sarebbe sommerso definitivamente 1300 anni prima della nostra era.
Platone ci riferisce che da Atlantide si “raggiungeva il con­tinente che si trova sull’altro lato del mare”. Cioè, la nostra America. In nessun altra parte del mondo si sente così tanto la presenza di Atlantide come in Sudamerica; perché questo era pu­re atlantideo.
Ercole, nome latino di Eracle, va a rubare i pomi d’oro del Giar­dino delle Esperidi e lotta col gigante Anteo. Quest’ultimo può es­sere nome generico forse per una razza o una comunità. Li dove si trova la radice “an” di Anteo, era, secondo Charpentier, Atlantide. Era dunque nelle Ande, nelle Antille, in Andalusia. Dopo l’affondamento nel mare, niente e restato, all’infuori del ricordo di un Gi­gante, che può essere stato un eroe o un dio. Lo ricordano i Liguri, nelle terre dell’Europa riemerse dall’acqua. La parola gigante contiene del resto anche la sillaba radicale di Atlantide!

Le leggende antichissime ci riferiscono di Iperborea, continente abitato da giganti, da una comunità di superuomini, situato nel più lontano Nord polare, con una città “come di vetro trasparente”. La pelle bianca di quegli esseri era quasi blu, i loro capelli avevano il colore di oro pallido, come di lana. Le donne iperboree erano di bellezza divina, erano Maghe e sacerdotesse, che potevano mettersi in comunicazione con i più lontani mondi celesti mediante un organo spirituale, o energia, chiamato Vril (Hvareno, quel Mana, con cui si sollevavano i Moai dell’isola di Pasqua). Coltivavano l’Amore Magico.
Iperborea si sarebbe collegato con tutti i continenti rimanenti, estendendosi nelle zone dell’Artico, prima della modificazione dell’Asse Terrestre che produsse la seconda epoca glaciale generale. I resti di quel continente favoloso sarebbero Islanda, Groenlandia e Spitzberger. Atlantide sarebbe stata una specie di penisola, un prolungamento, che permetteva l’unione diretta di Iperbo­rea al continente oggi chiamato America. Da questo fatto si spiega anche la menzione a Tula o Thule da parte dei toltechi, olmechi e maya, che dicevano di provenire da Thule.

 
Miguel Serrano



Certuni hanno pensato che Iperborea e Atlantide erano uno stesso continente, localizzando l’Atlantide di Platone nelle regioni artiche attuali. L’alchimista islandese del XVI secolo, Arne Saknussen, avrebbe così creduto, secondo Serge Hutin, ritenendo l’lslanda un resto del continente sparito. Affermava che cataclismi che inondarono quel mondo, mescolarono tutte le terre sconvolte, cosicché l’unico luogo, dove sarebbe possibile trovare ancora oggi le rovine di quel mondo di allora, sarebbe nel centro della terra. L’alchimista avrebbe conosciuto anche la via che conduce la.
Questo continente enormemente grande era ancora esistente, du­rante l’epoca glaciale preistorica del quaternario, sull’altro lato dei grandi ghiacciai europei, i cui imponenti resti erano visibili all’inizio dei tempi storici. Queste sarebbero state “le mura come di vetro” di cui ci riferiscono gli antichi, la gigantesca muraglia.
I viaggiatori dell’anno 4500 avanti la nostra era avrebbero potuto anco­ra contemplare questi resti dell’epoca glaciale, “più di qua del dio Borea”. Secondo i caldei, Iperborea si poteva raggiungere unicamente attraverso un tunnel segreto nel ghiaccio, che arrivava fino all’Eufrate. Dopo il quarto millennio i ghiacciai si fusero velocemente ed un mare di fango rese impossibile ogni contatto con Iperborea, sommersa nella catastrofe. Sopravvissero le isole dell’Islanda e Groenlandia, su cui alcuni Iperborei si rifugiarono, cosi come “L’lsola dei Morti”, Albione, la Bianca. Monaci irlandesi visitarono le prime due nel Medioevo e le trovarono disabitate.
Solo nelle saghe dell’Edda si scoprono ancora resti del Cordone Dorato. Anche i vichinghi trovarono le isole disabitate.

 

 

 

 

 

I continenti Mu e Gondwana

I discendenti terreni semidivini di quegli angeli caduti sono i Figli della Vedova. Uno di loro è A-bel, il Non-Bello). Sua madre si chiama hide ed è nera, ha il colore della terra egiziana, della ma­teria alchemica ed anche del cielo della notte. È adorata dai Catari e dai Templari. Oggi è, come abbiamo visto, la Vergine Nera di Montserrat e di altri santuari dell’Età dei Pesci. Tuttavia i Catari e i Templari sapevano che era necessario passare da quel colore agli altri, fino a sviluppare l’oro alchemico, l’oro bevibile per ritornare ed essere, più che un semidio, un dio, più che un Atlantideo, un Iperboreo. Gli Iperborei non si mescolarono coi figli del­la terra, o con i superstiti mutati, involuzionati dai grandi cataclismi che distrussero anche Iperborea, sommergendo i vecchi con­tinenti Mu, Gondwana ed Atlantide. C’è già noto dove si trovava Atlantide. Mu avrebbe occupato la zona nota oggi come deserto del Gobi, parte dell’India, la Mongolia, la Malesia, 1’isola di Pasqua esistente ancora e Tahiti. Gondwana circondava il Sudamerica, l’Antartide, una parte di Africa, Australia, cosi come parti dell’India, che sono, con ogni probabilità, resti di Mu.

Come già abbiamo detto, è in alcuni frammenti del Crizia e del Timeo che Platone parla di Atlantide. Crizia ricorda che nella sua infanzia suo nonno gli aveva raccontato una storia che aveva sentito da Solone, che da parte sua 1’aveva sentita da un sacerdote del tempio egiziano di Sais. Solone diceva:“Quando gli dei purificarono la Terra con le acque, solo i pastori delle montagne si salvarono e le onde risparmiarono solo gli incolti e gli ignoranti. In questo modo voi tornerete ad essere di nuovo giovani, senza sapere intorno a questo avvenimento, né quale fu il vostro mondo in quei tempi primitivi”.

Un’enorme onda causo, in un’unica notte, la sommersione di Atlantide. Da questa catastrofe rimase sconvolto anche “il con­tinente sulla riva di fronte a quel mare”. Tiahuanaco, che fu un porto di mare, si sollevo a migliaia di metri sull’acqua. La scienza dei nostri giorni parla della precessione degli equinozi. A causa di quel fenomeno, ogni 26.000 anni un polo conosce una primavera, un’estate, un autunno ed un inverno. I ghiacci si accumulano li d’inverno e aumenta il peso in una delle estremità della terra, cosa che ha come conseguenza lo spostamento di masse di acqua verso Tequatore e l’accelerazione della velocità di rotazione planetaria nelle zone medie. All’arrivo dell’estate polare, il ghiaccio si scioglie e le masse d’acqua scorrono verso l’equatore, per forza centrifuga, passando da una velocità ad un’altra, producendo la catastrofe smisurata.

Oltre a questa spiegazione meccanicistica,esisterebbe un fenomeno di natura ignota, per così dire, sincronistico, che avrebbe fuso i ghiacci quasi immediatamente. Un indizio di quell’aumento di velocità nella rotazione della terra e “l’accelerazione del corso del tempo storico”. Vediamo oggi fenomeni che fino a poco tempo fa impiegavano 20 anni per prodursi, hanno bisogno di non più di cinque anni di tempo nell’attualità. E questa accelerazione va ad aumentare. È un segno.
La Thule iperborea avrebbe avuto la sua fioritura nell’estate polare. Ristabilitosi poi l’equilibrio, con una nuova velocità di rota­zione della terra, le acque ricoprono le regioni estreme, ed anche l’Ultima Thule sparisce.

Solone ci riferisce che solo gli ignoranti ed i pastori delle alte cime si salvarono. Nel Caucaso si salvo Noè, nelle Ande, Tamanduare, Nala e sua moglie Neua, forse sul monte Casuati. Secondo i Patagoni fu Sueca, ed è possibile che egli si rifugiasse sulla cima del Milimoyu. Con essi non si salvano né la scienza né la saggezza né le tecniche remote. Solo la leggenda sopravvive, una sorta di Cordone Dorato.
II lasso di tempo di 26.000 anni è per gli indiani un Kalpa, un’età cosmica. Giorni e Notti di Brahma. Distruzioni cicliche, distruzioni successive. Per la preservazione del Cordone Dorato, non si può indubbiamente contare unicamente sui pastori e sugli ignoranti, che trovarono rifugio sulle cime. II loro compito era probabilmente di assicurare la sopravvivenza fisica della specie affinché non si estinguesse. La Tradizione si conserverà nelle città sotterranee della leggenda: Agarthi e Shamballah. Anche Tiahuanaco sareb­be stata una città sotterranea. La Porta del Sole si apre, oggi, a tutto un mondo invisibile, sparito. Ormai è la porta sul nulla.


 Tratto dal libro: Il cordone dorato di Miguel Serrano


fonte:kadeum.ch

6 commenti:

  1. ......Era dunque nelle Ande, nelle Antille, in Andalusia...........
    l'andalusia è da escludere a priori in quanto l'origine del nome è in tempo storico ed è stata così generata, durante l'impero romano alcune popolazioni barbariche già in parte o in toto assoggettate dai romani si dovettero spostare nei primi secoli dopo Cristo a causa della pressione da est delle popolazioni nomadi di origine turco tatare mongole dalle rtegioni ora conosciute come bulgaria romania e dintorni, dato che la massa di popolazione in fuga era enorme e l'impero non era in grado di integrare completamente questo numero nella penisola senza creare disordini alle legioni venne ordinato di scortare e proteggere questa migrazione nelle regioni spagnole meno popolate all'epoca essendo queste popolazioni di lingua protogermanica si appellavano per farsi riconoscere dai romani come "land loss" cioè senza terra per essere indirizzate in spagna col tempo caduto l'impero e sorto l'islam poco dopo quelle regioni passarono sotto il governo moresco istituito con la conquista musulmana della spagna, allora venne aggiunto l'articolo "al" quindi ancora allora la zona si appellava come all'origine della vicenda diventando al-land-los col tempo il termine venne inglobato e ispanizzato in andalusia. per quanto riguarda le Ande invece la storia è densa di testimonianze positive in senso archeologico e linguistico, cioè si trovano vocaboli prettamente di orgine vikinga nelle regioni andine assieme a svariati simboli segno inequivocabile di un contatto culturale non momentaneo. la storia sudamericana è fantastica riguardo alle tracce di civiltà scomparse, anni fà ebbi modo di visionare una foto incredibile da un libro che spiegava una teoria simile, si trattava della foto di una colata lavica da un canale eruttivo secondario che raffreddandosi restituì in modo assolutamente inaspettato un enorme portale di pietra deformato si dalla temperatura ma assolutamente riconoscibile come manufatto artificiale eseguito con questo materiale estremamente duro che resistette alle temperature laviche, segno questo che gli sconvolgimenti in quelle zone furono enormi e devastanti, in quel libro si sosteneva che il bradisismo di città del messico fu talmente terrificante in più eventi storici anche distanti fra loro migliaia di anni da portare l'altezza della zona della città almeno due o tre volte a variazioni di altitudine dal livello del mare a quello attuale passando perlappunto ad altre fasi intermedie, sommovimenti cosi vasti non possono essere stati solo a livello locale ma devono avere interessato zone vastissime subcontinentali o continentali e conseguentemente aver interessato probabilmente tutta la terra, a fine 800 inizio 900 quando i russi iniziarono la mappatura dell'immensa asia per costruire poi la transiberiana e le principali strade si imbatterono in zone di ghiaccio perenne dove trovarono mammuth congelati da tempi antichissimi con ancora nello stomaco frutta tropicale, già in epoca romana era conosciuto un commercio di avorio che proveniva da una imprecisata zona russa cimitero immenso a cielo aperto di mammuth tigri dai denti a sciabola ed altri animali di taglia gigantesca, ancora oggi sul mercato si trovano pezzi di avorio provenienti da quella zona siberiana, tutte queste testimonianze rendono assolutamente credibile secondo il mio modesto paree quanto affermato nell'articolo o almeno una buona parte.

    jj

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  2. Prego di diffondere al massimo tutto il materiale presentato qui sotto :
    TRATTO DA
    http://www.ereticamente.net/2015/05/sullorlo-della-storia-terza-parte.html

    https://www.scribd.com/doc/264496505/RUZZAI-La-vera-origine-delle-Razze-umane-secondo-la-tradizione-e-aggiornamenti-su-Thule-Atlantide-e-civilta-perdute

    https://www.scribd.com/doc/264626728/Ex-oriente-lux-ma-sara-poi-vero-Di-Fabio-Calabrese

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  3. Altro grande sito dove trovare notizie di Eugenetica e archeologia

    http://newobserveronline.com/category/science/

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  4. Atlanteangardens un altro grande sito sui continenti perduti :
    http://atlanteangardens.blogspot.it/2014/05/who-lived-in-america-50000-years-ago.html
    Articoli sulle colonizzazioni di Mu e Atlantidee all'interno delle Americhe
    http://atlanteangardens.blogspot.it/2014/04/dna-research-supports-cayces-atlantean.html

    http://atlanteangardens.blogspot.it/2014/05/out-of-africa-theory-officially-debunked.html

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  5. www.dopotopa.com/soderzhanie_razdela_ischeznuvshie_kontinenty_i_tsivilizatsii.html
    Interessantissimo sito ddel Russo
    A.Koltypin laureato con lode presso il Moscow geologico prospezione Istituto di S. Ordzhonikidze e corsi post laurea quindi prese presso l'Istituto di Oceanologia presso l'Accademia Russa delle Scienze.
    Ha un'impostazione molto geologica ed ha anche un forum e un form per potergli scrivere.
    E pare che ogni tanto viaggi anche in Italia.
    Ma quand'è che uniamo tutti i ricercatori della Tradizione e rifacciamo l'Ahnenerbe?

    www.dopotopa.com/soderzhanie_razdela_ischeznuvshie_kontinenty_i_tsivilizatsii.html

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