Pagine

lunedì 23 giugno 2014

Cosa nascondono i sistemi di credenze: silenzio assenso





https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjqNMbHDUM5gSpB2n6tUFQ_XY4YG1pMcMnj8A-56JdjPprhL-oKvxH6iMjTY5kFdfjpncC3sPAWUXJkLGhVFxZThWGqtCSwOcrqOLiFD8FfzcthuNOHptq1f8o6aJtxulR7B7jjP9Li91g/s1600/Douglas-Smith-Zeus.jpg





La condizione di schiavitù (emotiva) e la dipendenza dai sistemi è funzionale al nutrimento dei nostri “predatori”, tacerne significa perpetrare questa condizione, lasciare che le cose accadano senza porvi un freno porterà tutti all’annientamento totale. Il resto alimenta solo lamentele che nutrono spropositatamente il sistema di alimentazione dei “predatori”. Gli alti e bassi della vita quotidiana sono il prezzo che paghiamo per vivere secondo le regole di questo “sistema”, ed è questo a trasformare gli umani in “cibo”. Il “sistema” di credenze, di regole comportamentali e molto altro è funzionale a questa condizione, vivere nella preoccupazione, nell’assenza, nel timore di perdere il cibo, quando nessuno di noi ha mai realmente sperimentato la “fame” è il riflesso del “loro” di timore. Se l’umanità resta in questa condizione vitale, “loro” non possono che avvantaggiarsene, ecco perché l’unica cosa che può permetterci di cambiare è superare il sistema “cognitivo” che ci hanno imposto attraverso il condizionamento. Un sistema “cognitivo” è il modo con cui noi interpretiamo i fatti e le circostanze della vita, il modo, cioè, con cui intendiamo o interpretiamo tali eventi.


Un binario comportamentale che ci porta tutti a produrre sempre gli stessi effetti o reazioni, quella condizione di impotenza ed inadeguatezza che permette loro di usufruire delle scariche di energia che diventano il “loro” alimento. Hanno fatto in modo che le “loro” necessità diventassero le nostre, convincendoci di essere quello che non siamo, instillandoci quel parassita, o demone che “loro” sono. Adesso siamo simbionti e non è così facile liberarsene, noi dipendiamo da loro adesso, come “loro” dipendono da noi per sopravvivere. Scollegare un individuo significa addestrarlo, prepararlo al distacco. 
Sono le nostre consuetudini sociali l’ostacolo, ecco perché nessuno si può accorgere della differenza. Siamo identificati, abitudinari e timorosi. La “paura” di restare senza lavoro ovvero senza cibo è un aspetto di questa relazione con i nostri “parassiti”, anche se questa cosa non è reale. Senza cibo restiamo sempre vivi, e questo fa molta differenza, a meno che non ti sia stata instillato quel certo senso di impotenza che ti induce a fare l’elemosina o cercare rifugio in una stazione dei treni o ad un centro della “caritas”. Capite quando è intricata la matassa? Sono “loro” ad ad aver “definito” la nostra visione, sono “loro” ad aver definito le nostre aspettative, le nostre speranze, i nostri sogni di successo e contemporaneamente anche i parametri del nostro fallimento di modo da impedirci, anche quando ogni sistema dovesse cadere in noi, di renderci conto e quindi avere quel guizzi di “verità” che tanto temono, è così che si sono assicurati di renderti inservibile. Smith dice – “quando noi abbiamo iniziato a pensare per voi!”.


Ogni essere umano di questa terra, indipendentemente dalla lingua che parla, risponde più o meno nello stesso identico modo a quegli stimoli che il “sistema” stesso prima ha instillato e successivamente continuato a sollecitare. Ecco perché ognuno di noi è assillato in realtà sempre e solo dai soliti problemi, e questo ciò che ci rende tutti tremendamente simili. Qualunque sia la terra di origine, in questa cosa siamo tutti identici, tutti assillati dagli stessi vincoli e bisogni. La cultura occidentale è lo schema che si sta imponendo in tutto il pianeta mica per caso. In America 2 secoli fa non era così ed ecco che i potenti si sono mossi alla conquista di quelle terre, ignorando la reale ragione che era sterminare gli indigeni che col tempo avrebbero potuto diventare educativamente e culturalmente una minaccia. Adesso ci raccontano scemenze sulla prateria e gli uomini medicina, sulle tribù e le loro pratiche magiche.

Bisogna partire da un sistema “cognitivo” diverso per poter vedere questo meccanismo, quel sistema “cognitivo”, proprio quello che “loro” non vogliono che acquisiamo, per questo le lotte, le persecuzioni e persino le religioni funzionale ai loro scopi, che non sono i tuoi. Dio è l’ultimo dei nostri problemi ed una meta difficilmente raggiungibile da dentro una prigione. L’essere umano è schiavo e dipendente da tutti i “sistemi” per una precisa ragione ed è questa ragione che adesso devi vedere altrimenti non c’è disciplina, pratica o altro che ti possa realmente aiutare. La nostra consapevolezza è stata abbassata a livello di un animale che anela solo a soddisfare quei bisogni primordiali che non sono i nostri, ma di un corpo che potenzialmente era capace di canalizzare “coscienza” e che invece è stato adeguatamente indebolito al fine di trasformare l’uomo originale e realizzare un nuovo individuo estremamente deresponsabilizzato.

Deresponsabilizzarci è stato funzionale o utile per garantirsi un riserva inesauribile di energia (vitale). Nessuno né è immune, ecco perché si può dire e fare quello che si pare a questo mondo, ed ecco perché abbiamo tutta questa apparente libertà di pensiero. Perché tanto alla fine ruzzoleremo sempre nelle stesse trappole “intellettuali”, e quando questo accade l’energia esce, ci sentiamo spersi ed incapaci di qualsiasi azioni propositiva per il nostro personale vantaggio dato che non lo conosciamo più quale sia. La stessa ricerca mistica o di un evoluzione spirituale rimane un abbaglio ed un eccellente specchietto per le allodole. E’ proprio quella tentazione protesa alla realizzazione a renderci di fatto totalmente immobili, quella tentazione di andare da un luogo all’altro, di scuola in scuola, di gruppo o di pensiero ad un altro, di un guru dopo l’altro, cercando esperienze forti al fine di sperimentare quell’adrenalina che altro non è che la preparazione del cibo per i nostri “predatori”; quello che a suo tempo ho avuto modo di chiamare: “blanblanare!”

Si comincia a capire cosa cerco di fare? Non mi interessa contrastare quelli che lo fanno (dormono, cosa volete che ne sappiano), mi interessa farvi vedere cosa vi stanno facendo, a cosa state servendo, a chi o cosa state dando “cibo”. Non ci sono corsi, non ci sono scuole, non ci sono dottrine, c’è che svegliarsi ed iniziare semmai ad incontrarsi al fine di realizzare quella resistenza, una rivoluzione, auspicabile che ci liberi per sempre dal torpore di questa esistenza vissuta senza vita a foraggiare e dare da mangiare a chissà quale temibile e sofisticato “predatore”. Non servono le armi, serve svegliarsi, serve coscienza, serve consapevolezza, è questa la guerra che è in atto adesso. Prendete gli hobbies.
 Un intrattenimento piacevole ed intellettuale dalle scarse implicazioni personale e il cui scopo finale è distrarci dai problemi quotidiani quegli stessi problemi confezionati ad oc ed uguali per tutti ed utili al “loro” sostentamento e che ci permetterebbero se vissuta a fondo di scoprirli. Persino la pratica spirituale o di una disciplina, te la stanno facendo diventare come qualcosa col sapore dell’intrattenimento, nessun implicazione diretta, nessun responsabilità questo perché ti manca il vero obbiettivo, la vera ragione, che è la schiavitù in cui versi.




Leggiamo libri, ascoltiamo guide, maestri e guru a vario titolo che ci trasmettono concetti come il distacco, la compassione, l’umiltà. A quale scopo? Ad alimentare ancora la nostra importanza personale, il nostro essere auto referenziati, il nostro apparente egocentrismo. Ho scritto “apparente” intenzionalmente perché se solo fossimo un pochino più egoisti capiremmo cosa ci stanno facendo; il nostro bisogno di considerazione è il “loro”.
 Il peggio arriva quando attraverso l’esperienza di una “pratica” sperimentiamo qualche “primitivo” stato, erroneamente detto “superiore”, di “coscienza”, o di profonda felicità, potenza o pace. Non abbiamo bisogno di pace, ma di quel silenzio interiore e quella calma per iniziare a vedere cosa sta realmente accadendo; la pace è per i morti quello che diventeremo se non ci svegliamo. Mi hanno scritto persone che sperimentano dopo aver provato per la prima volta il “lavoro in calma” il loro corpo energetico, e drammaticamente se ne compiacciono confondendo questa normale, spontanea, naturale esperienza di sè, del proprio prodotto energetico, per un’esperienza trascendentale, quando peggio credono che gli stia accadendo qualcosa di brutto. Ogni volta che qualcosa esce dal “controllo” sopraggiunge subito il sistema “cognitivo” in atto (in essere, attuale), un pensiero, un emozione, una sensazione a normalizzare tutto e renderlo la solita idiozia spirituale, mentre per noi la spiritualità è questione seria e “materialissima” (non materialista). Ci sono tante persone in questa condizione convinte di essere arrivate, di essere libere, uscite da “matrix” (come spesso scrivono); una tale ostinazione non può che essere frutto del condizionamento che forse si è visto, ma non si è potuto rimuovere. 

 Lo capisci perché nel giro di pochi minuti manifestano tutti i sintomi di un infezione estesa: si compiacciono dei loro traguardi, te li elencano uno dopo l’altro per fare colpo, quando (altro lato della medaglia) si lamentano della loro inadeguatezza e si giustificano per quello che non sono stati capaci di realizzare e molto altro che non starò qui a dire.
Non capite che il primo grande vero inganno consiste nell’idea stessa del raggiungimento o realizzazione di un illuminazione o di un qualche tipo di risveglio; che non può arrivare, perché tu sei già sveglio. Sei quello che sei perché la tua possibilità di essere maggiormente consapevole è pregiudicata dal fatto che stai dando un mare di energia a tutti i tuoi sistemi di credenze e bisogni o istanze emotive. Quello che stai vivendo di istante in istante ti sta ripetendo continuamente questo, ma tu vuoi altro, perché quello che vedi ti terrorizza, non ti appaga, ed allora devi crearti un immagine alterata che ti dica che sta andando tutto per il meglio, che sei uno “avanti”; stai cercando in tutti i modi di non vedere. La tua ricerca mistica è il modo più elevato per non vedere, perché se vedi capisci. Capisci che sei schiavo, che sei cibo e non sai da quale parte prendere questa “cosa”, ed allora è meglio farcirsi la testa di bei traguardi spirituali e gradi a vario titolo. Mentre tutto quello che sarebbe utile realizzare è che siamo in guerra, siamo già in guerra e che “matrix” è tutta intorno a te proprio come “vodafone”, non ti lascia un istante, ti accompagna in tutto quello che fai, ti sostiene ed all’occorrenza pensa anche al tuo posto.
Dai capi spirituali a quelli che ci governano sono tutti ignari secondini di una prigione che non è la nostra, “che non ha sbarre, che non ha odore”; le condizioni di vita che hanno stabilito su questo pianeta sono atti ad assumere il dominio della nostra vita, privandoci di fatto dell’autentica libertà che non è quella che ci viene sventolata davanti, quella è solo ipocrisia e strumentale al nostro parassita o demone. 


Essi diventano nostri signori e maestri, ci hanno reso docili ed impotenti, ecco perché è proprio questo che sperimenti tutte le volte che vedi, che ti accorgi che c’è qualcosa che non quadra nel mondo, non sai cos’è ma lo avverti e questo ti crea disagio, perché non sai da che parte cominciare per uscirne. La cosa veramente diabolica è che è probabile che siamo stati noi a creare tutto questo, il nostro predatore ed i nostri allevatori, o che forse siamo stati noi a dargliene il potere di farci tutto questo. Sono potentissimi eggregora che si nutrono delle nostre passioni più profonde, delle nostre istanze emotive che null’altro scopo hanno che alimentare un bisogno ad un soddisfacimento che mai può realmente arrivare.
“Grande fu la magnificenza mentre davamo alla luce I.A., la cui sinistra coscienza ha creato un nuovo tipo di macchine” – questo è il vero significato di queste parole, siamo stati noi a creare tutto questo e fummo noi per primi ad oscurare il cielo? Adesso viviamo nella paradossale condizione che diventiamo le nostre creazioni e per questo diventano i nostri carnefici ed anche parassiti, cosa che noi, nonostante tutto, riusciamo ancora e comunque a vedere l’ha fuori. Ma quel mondo è frutto della nostra scarsa conoscenza, qualcosa che è uscito dalle oscure profondità del cosmo (probabilmente interiore) per prendere successivamente il nostro dominio e mangiare ogni possibilità attuale di risveglio.
 E’ questo che noi chiamiamo ego, ma l’ego è molto di più e per questo non può essere ucciso, ma solo allontanato fino a quando non tornerà più. Milioni di persone che vivono non solo inconsapevolmente ed ignari di essere allevati. Considerate quanto accade su questo piano, l’uomo costruisce cose immense, la sua intelligenza spazia anche oltre i confini di questo pianeta, dentro e fuori di lui, ma resta incredibilmente stupido ed attaccato alla superstizione, è avido, codardo e con un desiderio che non si soddisfa mai. Come è possibile che una tale meraviglia dell’universo manifesti le attitudini di un essere vorace come un qualsiasi “predatore” della Giungla?


Qualsiasi sia la lingua che parliamo alla fine inesorabilmente non possiamo che riconoscerci tutti nelle stesse preoccupazioni, abitudini, tutti inesorabilmente incentrati nell’ego e nell’autocompiacimento, un sottile strato di consapevolezza che ci permette a malapena di esistere. Sono questi predatori ad aver instillato in noi i sistemi di credenze che adesso difendiamo con tanta veemenza. E’ una sorta di mente aliena, estranea in tutto e per tutto alla nostra reale consapevolezza a predarci e renderci docili e consumabili. La “paura” che sperimentiamo non è la nostra, ma di coloro che temono di essere scoperti; perché vederli li vediamo, li abbiamo sempre visti, ma non siamo in grado di collocarli in una descrizione coerente, intellettualmente comprensibile, perché ci manca ed abbiamo bisogno di un sistema cognitivo diverso da quello che ci è stato imposto.
  
Allora forse solo così capiamo che cos’è che dal profondo delle nostre viscere, del nostro inconscio (reso tale dal sistema) ci spinge a cercare un nuovo tipo di istruzione. Solo contestualizzando la cosa all’interno di questa visione di schiavitù e dipendenza che possiamo fare uso di ciò che ci viene insegnato, diversamente ci riempiremo la testa di nuove congetture che permetteranno ai nostri predatori di tenerci ancora una volta sotto controllo. Quello che a “loro” interessa è solo toglierci coscienza, ridurre il nostro grado di consapevolezza a quello di un ebete, un animale intellettuale spaventato o uno svaporato esaltato emotivo-positivamente, incapace di ribellarsi a questa condizione perché non ne può intendere l’origine. I concetti di bene e male e le consuetudini sociali, in una parola quello che “loro” chiamano la “civilizzazione”, sono gli effetti di una condizione di “schiavitù” ordita fino ai massimi livelli, ecco perché ho detto “loro”, impersonale. Proprio come in “matrix” (il film) agenti lo sono tutti e non lo è nessuno. In questa trama sono coinvolti tutti ed a livelli diversi hanno pezzi maggiori di “conoscenza” in merito a questa cosa, ma non ne conoscono le ragioni, ne ignorano l’origine e l’autentica ragione, altrimenti scapperebbero come chiunque altro avesse chiaro che l’uomo non nasce ma viene coltivato per fino tremendamente vampireschi. Pensate soltanto alla saga di Twilight, il cui scopo finale e farvi parteggiare per i vampiri. Ma ci pensate?


I più che non vogliono vedere diventano di fatto agenti, ovvero sostenitori senza averne piena consapevolezza di quello che stanno facendo, non sanno quello che fanno altrimenti smetterebbero, si riempiono la bocca di parole come “rappresentanza”, “rappresentatività”, di “elettorato”, di “bene comune”, di “giustizia” e “libertà”, ma non hanno nessuna autorità, sono altri che li stanno muovendo e loro servono un altro padrone. Pensate al balletto attuale sull’IMU, come se non pagarla fosse la soluzione di tutti i mali e assolutamente necessario. Ti tengono in ballo sulla punta di uno spillo facendoci credere che sia la pista di una balera. Ci stanno imbrogliando e quelli che lo fanno ne sono ignari, sono totalmente inconsapevoli e quindi incapaci di arrivare a soluzioni per noi.
Quello che ci troviamo difronte è qualcosa di realmente serio, la minaccia più seria alla nostra “coscienza”, che non può essere abbattuto soltanto con 4 chiacchiere o con un seminario, un corso, un libro, una conferenza, o con un set di cristalli nuovi o una valigetta di rimedi, … o chissà cos’altro di cui ne siete certamente esperti: tutto materiale per mettersi la coscienza a posto e continuare a farsi “ciucciare” ogni possibilità di capire; a meno che non capiamo che sono solo degli strumenti, forse utili, ma quando si è capita la realtà dei fatti. Siamo guerrieri e ce lo siamo dimenticato, si guerrieri-viaggiatori, come dice Don Juan, che si sono fermati nel loro viaggio.


Il nostro deve essere un intento continuo nella direzione di dare energia a quella forza ribelle che di quando, in quando si manifesta grazie alle condizioni avverse che incontriamo, e come ben sapete l’energia va dove è la nostra attenzione. Se l’attenzione resta focalizzata su quella particolare “sensazione” allora diventiamo nel tempo indigesti ed inaccessibili ai nostri carnefici o predatori o parassiti. Il “voladores” di cui parla Don Juan è un potentissimo eggregora che si è prodotto a causa del transito su questo pianeta dei “viaggiatori” del tempo e delle dimensioni. Transito che ad un certo punto si è trasformato in uno stazionamento all’interno di spinte che apparentemente ci fanno muovere, ma che forzatamente ci tengono fermi su questo piano.
 I campi elettromagnetici del pianeta sono la forza di gravità che ci impedisce di andare oltre. Una condizione che probabilmente si è prodotta lentamente e in modo silente, al punto tale che i nostri antenati, dotati di una consapevolezza diversa (quelli che diedero alla luce I.A. nel film), non si sono resi conto e che ha prodotto questo nuovo tipo di macchine, ovvero questo parassita incorporeo, energetico, che è tutta la loro raziocinante maturazione qui.

E’ vero l’unica alternativa possibile è la disciplina, ma dobbiamo capire quale, e come attuarla, lamentarsi della nostra inadeguatezza serve i nostri “predatori”. Ogni cosa che ci accade è una sfida per un guerriero e in quella sfida si può vincere o si può perdere, ma sicuramente si sta tornando a vivere. Ecco perché non si tratta di scontrarsi apertamente con il sistema, perché il sistema è un effetto di questa condizione predatoria, ma di capirne l’origine, la causa, e di operare direttamente su essa, aumentando la nostra consapevolezza, e questo passa anche dal non tacere su alcuni aspetti del condizionamento e mettere in luce le contraddizioni del sistema; se studiamo gli effetti, col tempo, sapendolo, e qui è quello che sto cercando di portare alla vostra coscienza, potremmo iniziare a capire che la causa di cui parlo è vera, proprio come quella cimice che Neo si ritrova nella pancia. Acquisendo il potere e l’abilità di parlare apertamente, ognuno potrà affermare innanzitutto in se stesso – “io non ci sto! Non avete il mio consenso”.

In “il lato attivo dell’infinito” di C. Castaneda – Don Juan dice a questo proposito – “L’opera rivoluzionaria degli sciamani sta proprio nel loro rifiuto di onorare un accordo a cui non hanno partecipato. Nessun mi ha mai chiesto se acconsentissi a darmi in pasto a esseri dotati di una diversa consapevolezza. Semplicemente i miei genitori mi hanno messo al mondo perché fossi cibo, proprio come loro, e questo è quanto!” - ci rifletterei!

Il nostro silenzio (assenso) ha permesso le attuali condizioni di schiavitù ed impotenza dell’uomo, l’attuazione di leggi e regole da seguire che nel tempo hanno forzato al silenzio chiunque non sia d’accordo con il “sistema”, qualunque esso sia. Questo perché non è il sistema il problema ma cosa ci sta dietro. IL suo studio è un altro strumento di lavoro. 
Come ho già avuto modo di dire personalmente ho deciso da tempo di non “tacere”, non sopportavo stare a guardare alla finestra, come altri “fratelli” cosiddetti “esoteristi” mi esortavano a fare, i miei fratelli umani farsi trucidare, ammazzare dentro, da questi potenti della terra. Loro hanno “paura” e vogliono che la sperimentiamo anche noi. La “paura” che senti non è la tua è la loro, è la “paura” che tu li scopra, e te la trasmettono continuamente attraverso i media e i loro capi spirituali ed attraverso tutto quello di cui dispongono compresa questa rete. Presto, infatti, anche la rete sarà quasi del tutto inservibile, è per questo che è arrivato il momento di organizzarci.




Senza una sostanziale presa di coscienza dell’orrore di questa situazione ogni tentativo di svegliarci non porterà a nulla, perché non c’è nulla da svegliarsi, c’è solo da guardare meglio. Capire cosa sta accadendo e come funziona è la precondizione per realizzare tutto il resto, … dobbiamo costruire Zion, ma in Zion ci stanno quelli che sanno che le macchine si nutrono degli uomini, non possiamo realizzare un villaggio del bengodi, pensando che i problemi degli altri non ci tocchino o non ci interessino. Senza questa terrificante presa di coscienza nulla altro può essere fatto. Diversamente stiamo solo cercando di stare meglio, allora ha ragione Bergoglio: cerchiamo un benessere psicofisico per continuare a dormire, per non vedere i fantasmi alla nostra porta, quei mostri che ci assillavano sin da piccoli hanno un volto ed una ragione tenerci lontani dalla nostra consapevolezza, dalla nostra qualità multidimensionale, dal nostro “corpo energetico”, sono guardiani alle soglie dell’infinito per impedirci di riprendere il viaggio.
 Il sospetto è che questi guardiani li abbiamo creati noi perché col tempo questa condizione era comoda, inducendo i nostri antenati a pensare di potersi fermare qui, ignorando le conseguenze di una tale scelta (cit. “la cui sinistra coscienza ha creato un nuovo tipo di macchine” – Matrix, Morpheus). Non realizzeremo nessuna Zion perché non l’abbiamo realizzata in noi stessi, perché non abbiamo capito cosa sta accadendo qui, cercheremo solo di riprodurre un sistema nuovo, un altro sistema che i nostri “predatori” saranno capaci di utilizzare ancora una volta a loro vantaggio.

Nessun commento:

Posta un commento