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lunedì 8 settembre 2014

Le Tappe Storiche della Distruzione dell'Italia





Le tappe fondamentali dell'accerchiamento dell'Italia,dal 1945 in poi,da quando siamo stati invasi,umiliati e sottomessi con la forza,ma facendo credere al popolo di essere stati  liberati.
Da allora la nostra nazione divenne una colonia dell'impero usuraio mondialista,e punto strategico per le operazioni militari  degli USA-Sion nel mediterraneo.
I vari burattini della politica che si sono avvicendati dal 46 in poi,vengono messi al potere  dall'elite,e solo a loro devono rispondere,ingannando il popolo,e dando l'illusione che ci sia una certa democrazia,che di per se è la rovina stessa della nazione;
questi vengono fatti salire al potere,tramite finanziamenti e una massiccia propaganda mediatica,media che sono di fatto,nella sua maggioranza mondiale in mano alla stessa elite,la politica non esiste,sono solo dei luridi vassalli,ultimi dei servi,scelti per servire i signori della finanza internazionale. 

Pasolini profetizzò gli orrori di oggi,poi venne ucciso









Io so.Io so i nomi dei responsabili di quello che viene chiamato "golpe" (e che in realtà è una serie di "golpe" istituitasi a sistema di protezione del potere).
Io so i nomi dei responsabili della strage di Milano del 12 dicembre 1969....


di Pier Paolo Pasolini






Nell’aprile di quest’anno il Vaticano, che aveva a suo tempo perseguitato Pasolini e ne aveva appoggiato una condanna per blasfemia, ha definito il suo capolavoro, “Il Vangelo secondo San Matteo”, «il miglior film mai realizzato su Gesù Cristo». Questa espressione della fede radicale di Pasolini dipinge Gesù come un rivoluzionario “Messia rosso”, secondo la dottrina francescana della santa povertà, che ha una parziale influenza sull’attuale pontefice Francesco. Ma l’attenzione ossessiva per la sua morte è meno spiegabile: nel 2010 l’ex sindaco di Roma e leader del Partito Democratico di centro-sinistra Walter Veltroni chiese che il caso venisse riaperto sulla base di un insieme di strane circostanze c

venerdì 5 settembre 2014

L'elite vuole distruggere la figura femminile,per disruggere la nostra civiltà











PREFAZIONE:

Come abbiamo già spiegato in precedenza,l'attacco che l'elite globalista sta portando avanti contro la nostra società e l'umanità stessa,riguarda non solo le future generazioni,ma la stessa sopravivenza dell'umanità come specie.
Per distruggere completamente una civiltà non basta solo attacarla,come sta avvenendo da secoli in modo subdolo e sotteraneo,ma se si vuole compiere una vera opera di sterminio è necessario colpire la figura portante che garantisce la continuità di una razza o di una specie,e questa è la donna.
Nelle antiche civiltà,al contrario di quanto si cerca di inculcare, la donna aveva un  grande ruolo,sopratutto se pensiamo che molte società erano matriarcali,e tutti sapevano che il femminino sacro,è l'asse portante di ogni cultura,ma sopratutto era colei che garantiva la continuità di una specie.
L'opera di degenerazione delle nostre donne,tramite diffusioni di messaggi distorti e fuorvianti dei media di regime,e della cultura pornografico-mercantile che si è generata,è volta a distruggere la donna nel suo principio divino,distruggere le nostre donne equivale a un attacco diretto alla nostra razza,alla nostra specie.
Quando vedrete questa massiva propaganda del nemico,contro le nostre donne,che ha totalizzato ogni strato della nostra debole società,state vedendo in atto la distruzione della nostra specie.

white wolf








La mia generazione come quella di qualsiasi persona nata dopo gli anni 80 non è stata cresciuta dai genitori, ma dai media. I nostri genitori, hanno subito un lavaggio del cervello dal  movimento liberal-femminista-ateo-estetico, sacrificandoci sull’altare della correttezza politica. Venne detto loro di non essere ‘oppressivi’ o ‘invadenti’ come successe ai loro genitori, concedendoci le nostre libertà e lasciandoci autonomia nella scelta del nostro personale cammino.

giovedì 4 settembre 2014

GEOPOLITICA:crisi economica,guerre,epidemie-intervista ad Enrico Galoppini










Abbiamo voluto porre alcune domande al prof. Enrico Galoppini, storico e ricercatore, esperto delle tematiche del mondo islamico e redattore della rivista Eurasia.

mercoledì 3 settembre 2014

RITI SCIAMANICI: La cerimonia del peyote tra i Nativi Americani












Fin dall’alba della civiltà la religione ha sempre ricoperto un ruolo molto importante nella vita dell’uomo.
Ha viaggiato di pari passo con la comparsa sul nostro pianeta delle prime creature appartenenti al genere umano, e si è moltiplicata nei suoi numerosi culti, servendo da scudo contro le forze del male. 

La religione ha fornito agli antichi guerrieri armi efficaci quanto incredibili per combattere le altre tribù, esercitando un influsso sinistro sul nemico. Nel 1870 la religione apparve tra gli indiani delle pianure in una forma fino ad allora sconosciuta chiamata “Peyotismo”, anche se già nel 1560 gli spagnoli giunti da poco in Messico scoprirono che i nativi si nutrivano di una “radice diabolica”.
Il peyote era al centro di un culto che si diffuse anche tra gli indiani del Sud e del Sudovest. I missionari si opposero al suo utilizzo e stigmatizzarono questo rito come diabolico e blasfemo, a causa delle allucinazioni provocate dalla droga che generavano le visioni, portando l’individuo in un regno spirituale al di là del mondo reale, in un paradiso insolito e surreale che nulla aveva a che fare con l’esistenza materiale.
 

Sembra che sotto l’effetto di questa droga i nativi riuscissero a stabilire un rapporto intimo e profondo con le forze spirituali.

Ragnarök il mito del "crepuscolo degli dei"











La fine dei tempi nella mitologia nordica



Il tema del crepuscolo degli dei, o Ragnarok, è chiaramente assimilabile al Kali-yuga, l'età oscura di cui parlano i testi sacri dell'antica India; inoltre non è molto lontano dal mito greco dell'età del ferro. Il concetto di crepuscolo degli dei indica in realtà il tramonto del divino e della trascendenza rispetto all'orizzonte umano. 

La metafora della luce del nord descrive una fonte spirituale ancor più vicina alla Tradizione primordiale e alle origini iperboree della civiltà. 

martedì 2 settembre 2014

IL MAGO NERO JOHN DEE, EDWARD KELLY E LA MAGIA ENOCHIANA









L'inglese John Dee visse durante il regno di Elisabetta I (1527-1608) e di lei fu confidente e consigliere personale. Fu tra i principali protagonisti del Rinascimento inglese. Ma non fu solo questo.

 


In effetti, Dee (o meglio il dottor Dee) incarnava lo spirito del vero uomo del rinascimentale dalla personalità poliedrica: astronomo, matematico, geografo, cartografo e scrittore; in una parola fu tra i principali protagonisti del Rinascimento inglese. In questa veste esercitò grande influenza, non solo sulla corte, ma su tutta la cultura britannica a lui contemporanea. È molto noto l'influsso che esercitò su diverse opere di W. Shakespeare e, in genere sui "romances" (si pensi al personaggio di Prospero). Si può dire che egli amò circondarsi di una straordinaria aria di mistero che assolutamente e coscientemente incrementò circondandosi di strani personaggi con i quali condivise altrettanto strani e misteriosi interessi: divenne così negromante evocatore di demoni e di defunti.