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venerdì 7 dicembre 2018

I Gilet gialli pronti all’assedio di Parigi. L’Eliseo teme il colpo di Stato



Parigi, 7 dic – La tensione è salita alle stelle. In vista di domani, infatti, i gilet gialli hanno chiamato la quarta mobilitazione. Che viene presentata e percepita da molti come l’«assalto finale» per ottenere le dimissioni di Marcon. Viste le violenze che si sono susseguite nei giorni scorsi, il governo ha predisposto lo spiegamento di circa 89mila poliziotti, 8mila nella sola Parigi. La capitale, infatti, è la più a rischio. Domani la città sarà blindata: chiuso il Louvre, chiusa la Torre Eiffel, chiusi numerosi altri musei, negozi con le saracinesche abbassate, banche transennate.

Il primo ministro Édouard Philippe ha assicurato che «la repubblica è solida, le istituzioni sono forti, difese dalle forze dell’ordine» e che non si lascerà intimidire dai gilet gialli. Eppure Macron ha deciso di rimanere in silenzio, per «non gettare benzina sul fuoco», e si dovrebbe esprimere solo all’inizio della prossima settimana. Le notizie che filtrano dagli 007, inoltre, sono allarmanti: «Siamo davanti a un tentativo di colpo di stato», avrebbe detto una fonte citata da Le Figaro

I servizi transalpini, infatti, avrebbero allertato l’Eliseo su «appelli ad uccidere e usare armi da fuoco contro parlamentari, governo e forze dell’ordine».





L’atmosfera tesissima emerge anche dalle preoccupazioni dei poliziotti. Molti agenti temono cioè le violenze dei gilet gialli e che domani potrebbero essere «costretti a sparare». Questo almeno è l’allarme lanciato da Laurent-Franck Liénard, un avvocato delle forze dell’ordine: «Molti dei miei assistiti mi hanno chiamato dicendo “dovremo sparare alla gente sabato”, si sentono in pericolo». L’avvocato afferma dunque che diversi poliziotti hanno dichiarato che «già sabato scorso sono stati sul punto di aprire il fuoco, a Parigi e altrove. Si sentivano in gran pericolo perché la gente era venuta lì per uccidere i poliziotti». Insomma, la situazione rischia seriamente di degenerare: «Se dovesse partire un colpo contro un manifestante, la conseguenze sarebbero incontrollabili», ha concluso Liénard.

Gabriele Costa

Fonte articolo 





Dura Repressione in Francia contro la protesta

 

“Operazione da parte di un plotone armato contro studenti adolescenti “: VIDEO di arresti di studenti francesi da parte di poliziotti armati suscita indignazione generale. I video che mostrano file di studenti delle scuole superiori francesi in ginocchio, con le mani in testa, alcuni allineati contro un muro con poliziotti armati di tutto punto, con elmetti e con manganelli sopra di loro, hanno suscitato ondate di critiche online.




Il filmato registra il momento in cui gli agenti hanno arrestato i dimostranti in protesta contro la riforma dell’istruzione a Mantes-la-Jolie, nel centro-nord della Francia, giovedì. La maggior parte di loro erano adolescenti delle scuole superiori locali.


Registrato il video delle violenze dei policières (Polizia anti-Violenza) su un gruppo Twitter il Giovedi sera, il video ha raccolto migliaia di retweet e commenti arrabbiati, un sacco di loro dicendo che sembrava come la “esecuzione [dei bambini] da parte di un plotone di esecuzione.”

Gli adolescenti disarmati, la maggior parte con gli zaini, in piedi sulle loro ginocchia, hanno creato un netto contrasto con gli ufficiali armati fino ai denti. “Per me ciò che accade nella foto è intollerabile, indipendentemente dal contesto”, ha osservato una persona .
Gli utenti indignati hanno accusato gli ufficiali di “trattamenti inumani”. “Il passo successivo sarà quello della ghigliottina?”, Si chiedeva un altro utente di Twitter .


A seguito degli scontri di giovedì, un totale di 153 persone, per lo più studenti, sono stati arrestati a Mantes-la-Jolie, secondo i funzionari. La situazione era tesa vicino a molte altre scuole superiori in tutto il paese, con i manifestanti che lanciavano bottiglie molotov e bottiglie di vetro contro gli agenti. La polizia ha fatto ricorso ai gas lacrimogeni per disperdere gli adolescenti in rivolta.


A partire da venerdì mattina, circa 700 scuole superiori in tutto il paese sono state spazzate da proteste e 400 di esse sono state chiuse, ha detto l’Unione degli studenti nazionali.
Nota: Alcuni paesi (come Iran, Venezuela e altri) hanno fatto richiesta all’ONU di intervenire a protezione della popolazione civile francese che subisce la dura repressione del Governo Macron che si sta dimostrando inflessibile nel reprimere le proteste delle persone, studenti, operai, piccoli commercianti ed artigiani, tutti in collera contro il governo e la sua politica economica.

Da alcune parti si è richiesto di un “intervento umanitario” contro il governo repressivo di Macron, con una forza di interposizione che possa proteggere la popolazione dagli eccessi repressivi.

La Francia, che ha partecipato ad “interventi umanitari” in vari paesi, dall’Africa al Medio Oriente, come da ultimo quello in Libia, si trova oggi nella incomoda situazione di essere sotto accusa per i metodi polizieschi utilizzati per reprimere il dissenso e la protesta della sua popolazione. Un contrappasso della Storia che oggi tocca alla Francia e fa amaramente sorridere le popolazioni che hanno subito le tante “operazioni umanitarie” fatte dai governi francesi e di cui ancora riportano le ferite, dalla Libia alla Costa d’Avorio.



L'emissario dei potentati finanziari comincia a temere il popolo tanto disprezzato, ma questo è solo l'inizio, dopo i burattini verranno i burattinai, il processo in atto è inarrestabile.


Fonte: RT News

Traduzione e nota: Luciano Lago di:  controinformazione.info 

7 commenti:

  1. Questo impudente stronzetto di macron, cagnetto da riporto dei famelici globalisti euroatlantici,
    dovrà pensare presto di salvarsi il culo scappando verso qualche ignota località.
    Il mio augurio è che lo becchino prima e lo impicchino.

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  2. Bisogna vedere cosa hanno in mente .Chiaro che queste cose non si improvvisano, c'è qualcuno dietro,la butto lì: stanno facendo un test per misurare il grado di saturazione , di insofferenza, le capacità di reazione del sistema di protezione? Perché portano le giubbe gialle per potersi fare identificare ?

    Ricordiamo che in Francia fino all'anno scorso e per ben due anni è stato in vigore lo stato di emergenza .Prima ci fu solo due volte: Il primo stato di emergenza , quando fu instaurato, cioè nel 1955, all'epoca della guerra d'indipendenza dell'Algeria, laa seconda volta, fu nel 2005, durante le rivolte delle banlieu.
    Il 13 novembre del 2015 Hollande instaurò l’”ètat d’urgence”: che permetteva perquisizioni senza mandato, incarcerazioni senza accusa formale, “poteri di polizia straordinari sulla circolazione e il soggiorno di persone, sulla chiusura di luoghi pubblici”.
    Lo stato di emergenza fu deciso dopo gli attentati di Parigi del novembre 2015,dopo cinque rinnovi , molti commentatori ed esperti cominciarono a criticare e a definire ormai «uno stato di eccezione permanente». Cominciarono a circolare diversi articoli in cui ci si parlava di mancanza dei dati promessi e si chiedeva quale fosse stato il bilancio degli anni di misure eccezionali e se, effettivamente, siano servite a qualcosa.Si diceva:
    che le conseguenze dello stato di emergenza «non si conoscono pubblicamente perché le promesse di trasparenza che erano state fatte un anno e mezzo fa non sono state mantenute».All’Assemblea Nazionale fu indetta una speciale commissione che si occupava del controllo dello stato di emergenza, e c'erano diversi rapporti. Il più completo risale all’inizio di dicembre 2016. Le associazioni che hanno scritto la lettera pensaronk però che questi dati non erano sufficientemente aggiornati e che non davano conto di molti aspetti, per esempio gli interventi su Internet e sui media in generale: blocco amministrativo di siti, rimozione di contenuti online e così via.Lo stato di emergenza prevedeva infatti anche
    un maggior controllo sui media e il blocco di siti che facevano propaganda terroristica.Una cosa un po strana pensandoci bene , Maurizio Blondet notava :" Tutta la circolazione internet è gestita da un solo ente, la ICANN ( Internet Corporation for Assigned Names and Numbers) che ha sede in California, a Secundo, un sobborgo di Los Angeles.Come aveva rivelato un articolo del Guardian, 14 persone dispongono delle 7 chiavi – chiavi fisiche, non digitali – per bloccare Internet dove e quando vogliono (le chiavi sono 7 perché non sia dato il potere totale sul web ad una persona sola). Ma persino il governo iracheno, che non è una superpotenza,aveva tagliato Internet nei territori occupati dal Califfato, e ciò dal 2014"
    I provvedimenti che stati fatti sui media e su Internet venivano appena accennati nel rapporto .Oltre poi a prevedere
    una limitazione delle manifestazioni e delle riunioni pubbliche e arresti contro chiunque cerchi di opporsi alle misure stabilite. Lo stato di emergenza non ha portato a uno «stato di guerra», con i pieni poteri al presidente come capo dell’esercito, ma Hollande propose una breve una riforma della Costituzione, degli articoli 16 e 36, che permettono di imporre più facilmente lo stato d’eccezione e facilitare, senza decretare lo stato d’assedio, misure di emergenza. Un «pacchetto legislativo» capace di rendere possibile l’imposizione di misure che danno le mani libere a polizia e gendarmeria nella repressione, senza l’intervento del potere giudiziario.
    Mentre all’esterno, la Francia di Hollande annunciava e realizzava un rafforzamento dell’intervento aereo contro Daesh in Siria. «Non è una guerra di civiltà – diceva Hollande – ma una guerra contro il terrore», che portava la Francia a chiedere all’Onu, in tempi brevi, una risoluzione «contro il terrorismo»,



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  3. all’interno,veniva prolungato lo stato di emergenza.
    Lo stato d’emergenza veniva modificato, perché la legge risaliva al ’55 (guerra d’Algeria) e «non è più adatto alla minaccia». Hollande andava quindi oltre: una riforma della Costituzione, dell’art.36 (stato d’assedio) e dell’art.16 (pieni poteri, poteri eccezionali al presidente). «Un importante pacchetto legislativo» per dare mani libere a polizia e gendarmeria.
    Il governo lasciava persino aperta la porta alle proposte della destra, come «internare» i radicalizzati schedati «S» (o imporre loro un braccialetto elettronico, che non esisteva nel ‘55)
    e la possibilità di legalizzare l’uso delle armi anche per i poliziotti fuori servizio. Valls evocava la chiusura d’ufficio di «moschee radicali» , più mezzi e uomini per polizia e esercito, perché di fronte agli attacchi terroristici, spiegava Hollande,
    «il Patto di sicurezza ha la meglio sul Patto di stabilità» (altre 5mila assunzioni in due anni di poliziotti e gendarmi, 2500 persone alla giustizia, 1000 alle dogane, congelati i tagli all’Esercito fino al 2019, e eventualità di ricorso ai riservisti, che sono un “giacimento” di più di 50mila persone). Venivano così azzerati i tagli di Sarkozy, dopo il 2007. Il Pcf metteva in guardia contro la «rimessa in discussione dei diritti fondamentali», i Verdi sottolineano l’assoluta necessità di proteggere lo «spazio democratico». . L’eurodeputato del Gue Patrick Le Hyaric, «la minaccia terrorista servirà lucidità per non sacrificare le libertà, per non vacillare sulle nostre basi repubblicane".
    Dopo due anni la Francia ha dato l’addio allo stato d’emergenza, instaurato dall’ex presidente François Hollande, dopo gli attentati di Parigi nel novembre del 2015 e prolungato per ben sei volte. Al posto della misura d’eccezione, una nuova legge antiterrorismo che l’attuale Capo di Stato Emmanuel Macron ha presentato davanti alla Corte europea dei diritti dell’uomo a Strasburgo.
    Con la nuova legge antiterrorismo, la Francia ha normalizzato molte delle misure previste dallo stato di emergenza, inserendole nel normale diritto pubblico, tra le quali un rinforzo dei controlli nei grandi eventi.

    Mark

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  4. Lo stato di salute di quel marciume di attalì non è ancora pervenuto.
    Auspico che sia presto in linea con macron e kohler, e che si esauriscano fino a scomparire del tutto.

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  5. Rimosso da Internet Aangirfan il blog che denunciava senza sconti la mafia Zion- ista e considerato il miglior blog in lingua inglese , quando illustrava gli attentati false - flag ,mentre molti disinformatori di regime da noi li consideravano veri.
    Solo per condividere con voi, che il blog di lunga data della nobile signora Aangirfan del Regno Unito, sembra essere stato completamente censurato e chiuso oggi ,Aangirfan con sede in Gran Bretagna, che ha anche trascorso del tempo vivendo in Indonesia, spesso discuteva articoli di Henry Makow sul suo sito.Aangirfan è forse la donna - blogger che faceva nomi e cognomi , più coraggiosa su internet, ha fatto blogging per 14 anni dal 2004.Molto spirituale, edificante e religiosa-ispiratrice a volte, ha anche trattato con immenso coraggio, l'abuso e la violazione dei bambini in Gran Bretagna e in tutto il mondo; le azioni dei sionisti ed altre mafie; e la corruzione delle élite in generale ... Aangirfan è stato un grande aiuto per Henry Makow nella varietà di materiale significativo che ha coperto.Sembra che ci sia stato qualche problema nel 2014, dove il suo blog precedente era stato "congelato" e Aangirfan doveva iniziare un nuovo blog per se stessa. È il nuovo, attuale suo blog, che è stato rimosso, con quattro anni di pubblicazioni vaporizzati.Per il momento, l'ex blog "congelato" di Aangirfan - con 10 anni di articoli 2004-14, e sembra circa 7.117 post della stessa Aangirfan - è ancora visualizzabile .Evidentenente dava fastidio ,la censura marcia galoppante e le voci coraggiose sono rimaste sempre più poche .
    Fonte :

    https://www.henrymakow.com/2018/11/aangirfan-has-been-suppressedb.html


    Mark

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    1. Non so perché ma certe volte non appaiono i miei commenti

      Admin moon

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  6. I gilet gialli, le sardine, topo gigio, gargamella e il grillo parlante.

    Dai sono tutte perdite di tempo e prese per il culo

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