di: Paolo Sizzi
Il troppo
benessere (finto benessere egoista e consumistico NDR) genera l’ozio e l’ozio, come si sa, è il padre di tutti i
vizi. Quando c’è troppo “buon tempo” la pancia piena porta ai capricci,
alle intemperanze, a pretese assurde che non stanno né in cielo né in
terra, e a quelle sfide contro l’Identità e la Tradizione che sono
tipiche dell’Occidente opulento e pervertito dalle moderne
intossicazioni materialistiche e consumistiche.
Nascono così, e vengono abilmente
fomentati da chi ci guadagna, i finti bisogni contemporanei, tra cui
quello di dover sposare due persone omosessuali che per giunta hanno
pure l’inconcepibile fregola di adottare figli, magari sfornati da
qualche donna in cerca di soldi e notorietà. Siamo alla macelleria e al
mercato della vita umana: piegare ciò che è naturale e tradizionale,
normale nel senso più salutare del termine, ai capricci di personaggi
che non sono altro che strumenti del mondialismo, dell’agenda
occidentalista tutta anarchia, sovversione, distruzione di consolidati
valori retaggio della Civiltà europea.
Badate bene: il mio non è un attacco
all’omosessuale (anche se, francamente, ritengo che l’omosessualità sia
una sorta di sofferenza, di disagio nato in famiglie sconquassate, e
prive di solide figure genitoriali), ed è comunque il caso di
distinguere tra l’omosessualità e la persona omosessuale visto che, tra
l’altro, la prima è sovente solleticata dalla temperie culturale
relativista, bensì un attacco a chi vuole usare e strumentalizzare gli
omosessuali per i propri fini propagandistici; sì, un po’ come quando la
laicità in nome del pluralismo non viene promossa dalle minoranze ma da
chi le sfrutta per i propri comodi elettorali.
L’omosessuale, in Italia e in Europa, è
(come può vedere chiunque) libero di fare ciò che vuole, nessuno lo
discrimina o lo costringe a fare cose che non vuole, e questo anche
perché esistono delle influenti lobby che martellano l’opinione
pubblica con i presunti bisogni di chi non è attratto da persone del
sesso opposto e con la persecuzione (?) di cui esso sarebbe oggetto.
Altra cosa è però l’assurda pretesa di voler parificare quelle che non
sono altro che mode contemporanee a ciò che manda avanti il mondo dalla
notte dei tempi, e quindi alla famiglia tradizionale, che è frutto
dell’ordine naturale delle cose.
Non può esistere che un rapporto tra due
omosessuali o due lesbiche venga messo sullo stesso piano di una coppia
eterosessuale, sposata e con figli, che costituisce dunque la cellula
base di ogni società forte e sana; anche solo da un punto di vista
etimologico il matrimonio non è matrimonio se unisce due uomini o due
donne. Diventa piuttosto mercimonio. Figuriamoci se si trattasse poi di
affidare a costoro degli innocenti, dei bambini che hanno il diritto ad
avere un padre e una madre, hanno il diritto ad avere quella normalità
che tutti i bambini dovrebbero avere.
La mia condanna investe anche la
manipolazione genetica e il resto delle porcherie da laboratorio che
riducono la vita umana ad un capriccio, come se si fosse al supermercato
o si trattasse di ordinare una portata al ristorante, e il frutto
dell’amore tra due persone eterosessuali (dal concepimento alla nascita)
ad un giocattolo che può essere comprato da tizi che, mentre cianciano
di loro strampalati “diritti civili”, calpestano i veri diritti del
bambino, e prima ancora della vita umana che si sta formando nel grembo
di una donna e che da esso vede la luce.
Dobbiamo capire, amici, che queste
assurdità non sono naturalezza, normalità, ordine (e dunque virtù e
benessere) ma aberrazioni moderniste nate da una società relativista e
malata che è la stessa che poi si fa mettere sotto dalle invasioni
immigrate, dal terrorismo islamista, dalla colonizzazione americana del
nostro Continente; va tutto di pari passo con il decadimento e la
vecchiezza dell’Europa, un’Europa che invece di investire sulla
famiglia, sul lavoro, sulla sicurezza, sulla sovranità delle sue nazioni
preferisce assimilare allogeni, assecondare capricci delle minoranze e
inventare nuovi bisogni di cui non se ne sentiva alcuna necessità. E chi
ci guadagna in tutto questo? Veramente gli omosessuali, la cui mente
viene farcita di castronerie propagandistiche? Ovviamente no, ci
guadagnano i fedeli servitori del sistema, e chi questo sistema lo
capeggia, ossia gli stessi che vogliono un mondo unipolare a guida
americana. Capitalismo e imperialismo occidentale, insomma, ciò che non
solo bombe e occupazioni militari ma pure gay pride e aride americanate consumistiche impiega per tenere sotto scacco le sorti dei popoli della Terra.
A questo proposito, peraltro, come non
avvertire un certo prurito a mani e piedi quando ci si trova nei pressi
del povero pappagallo di turno che ti viene a dire: “L’Italia è
indietro, è il fanalino di coda dei diritti (?), non è al passo coi
tempi, deve imparare dai Paesi civili”? Ne abbiamo visti parecchi di
pappagalli variopinti, ieri, burattini nelle mani del sistema e della
dittatura del pensiero unico all’americana che sfilano come automi per
reclamare cose che non hanno né capo né coda, spacciando l’Italia per
terzo mondo e in sostanza dunque vendendo il proprio orgoglio patrio al
forestiero perché così vuole la globalizzazione dell’idiozia targata
Obama, o comunque Stati Uniti. L’Italia, da faro di civiltà per l’Europa
e il mondo intero, secondo lorsignori dovrebbe inginocchiarsi davanti
ad entità come quella americana (notoriamente non una cima in materia di
cultura, storia, patrimonio artistico) per leccarne i piedi implorando
che le introietti nel cranio le sovversive idee anti-tradizionali e
antinazionali che tanto eccitano la pletora di utili idioti bardati di
cenci arcobalenati e armati di patetici slogan frutto della
confusione tra Libertà e liberalismo/libertarismo/liberismo. “In tutta
l’Europa occidentale gli omosessuali si sposano e possono adottare
figli”: e ‘sto grandissimo paio di orobici maroni? Scusate il
francesismo. Io, Italiano, figlio di Roma e dell’impareggiabile cultura
italico-romana dovrei ridurmi a scimmiottare quel che fanno in altri
Paesi?
La Libertà, care teste vuote, non è fare
ciò che si vuole ma fare il bene della propria Comunità etnica e
nazionale, della maggioranza, al di fuori di cui l’individuo si
nullifica e diventa nient’altro che uno strumento di anarchia nelle mani
di chi vuole gettare i nostri Paesi nel caos più totale, per poi
giungere e sottomettere tutti al pensiero unico, al mondialismo, al
dispotismo “illuminato” che ruota tutto attorno ad una sola, nefanda,
divinità infernale (proprio nel senso del basso ventre): il dio denaro.
Davanti a queste parole, chissà quanti
lib-dem mi taccerebbero di becero provincialismo. Il vero
provincialismo, invece, io lo ravviso nell’atteggiamento
autolesionistico di quegli Italiani che si vergognano di essere tali per
copiare ogni singola deiezione sfornata dall’estero, come se tutto
quello che provenisse dall’Atlantico fosse buona cosa e non piuttosto un
modo per colonizzare le nostre menti e le nostre coscienze che sono già
sotto occupazione dal 1945.
Svegliati Italia, sì: svegliati
dall’incubo occidentalista e riprendi in mano il tuo destino, per
onorare il glorioso passato che la Storia ti ha donato. In linea con una
Natura sovrana che non conosce i perversi giochini del politicamente
corretto, e che solo nella Ragione (e non nell’isteria) trova il valido
alleato per mettere ordine nel mondo sconvolto dai miti dell’uguaglianza
e dal distruttore imperialismo relativista.
Ave Italia!
Fonte: ereticamente.net
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