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giovedì 10 luglio 2014

Grillo accusa tutti,ma non i veri colpevoli l'elite bancaria globalista







nota personale:

Come in articoli precedenti abbiamo già esposto,questo clown è stato incaricato dai padroni mondialisti,di convogliare le varie proteste,che diverranno ingestibili a poco,per portarli in un binario sterile,dove la loro azione risulterà nulla,portando le masse alla delusione,alla frustrazione e infine alla rassegnazione;nonché facilitare il compito dei servi politici, che eseguono il piano di distruzione totale dell'Italia,portando le masse alla disperazione,sottomettendole fisicamente e psicologicamente,tenendole occupate in una artificiosa e sempre più  difficile,sopravivenza quotidiana,mentre i banchieri usurai internazionali,usurpano ogni sovranità nazionale,depredano ogni risorsa,ricchezza e per fino il territorio stesso,delle varie nazioni europee,come programmato(vedi protocolli dei savi di sion) per poi inglobarle in una tirannia mondiale.
La gente che segue questo pagliaccio,deve subito capire la questione e riflettere su quello che sta accadendo sotto i loro occhi,ora le prove a sostegno di questa tesi cominciano a divenire tante,e a non volerle vedere si rischia di finire schiacciati,non possiamo più permetterci questi errori,quindi è necessario abbandonare questa finta opposizione creata e voluta dal sistema stesso,per riorganizzare le forze in un vero movimento rivoluzionario,che abbia come base la distruzione di tutto questo sistema senza compromessi,creando allo stesso tempo delle vere alternative,che mettano al centro l'uomo e l'amore,non il becero profitto dei pochi,a discapito di tutti.
Qui non si deve parlare di cambiamenti,in quanto il sistema stesso oramai è in cancarena,ma di azzerare tutto,e istituire una società completamente diversa.

white wolf

















Grillo? Ottimo, anzi pessimo. Ha sparato contro i corrotti di casa, senza però mai – neppure una sola volta, in sette anni – alzare il mirino contro i “mandanti” della grande crisi, di cui i partiti dell’establishment sono i semplici maggiordomi. Netto il giudizio di Federico Zamboni, editorialista del “Ribelle” diretto da Massimo Fini, che si esprime «a sette anni esatti dall’annuncio, nel giugno 2007, del primo V-Day, che poi si svolse il successivo 8 settembre», e a quasi cinque dalla costituzione ufficiale, il 4 ottobre 2009, del “Movimento 5 Stelle”. L’accusa principale: nonostante l’impegno, Grillo non ha saputo affrontare il vero nodo della crisi, che dal 2007 «ha fatto emergere con ancora più forza la questione fondamentale del nostro tempo: il rapporto tra società ed economia “di mercato”». In altre parole, la “guerra” «tra la libertà di autodeterminazione dei singoli governi, e quindi dei rispettivi popoli, e i condizionamenti imposti dal modello dominante, incardinato sugli interessi delle oligarchie che gestiscono la finanza internazionale».








In prima linea, sugli schermi, ci sono i soliti partiti, quelli che «si accapigliano su tutto» ma, alla resa dei conti, «non smettono mai di assecondare l’odierno assetto delle democrazie occidentali, sull’asse che lega i vertici di Usa e Ue». Il punto da affrontare, scrive Zamboni in un post ripreso da “Come Don Chisciotte”, è quello della loro credibilità o meno «come rappresentanti degli interessi popolari, nella prospettiva non già di una mera attenuazione nelle iniquità esistenti, ma di un loro superamento». Il che implica, ovviamente, «la rimozione delle cause profonde che hanno determinato tali disparità, che sono talmente forti, deliberate e persistenti da costituire delle vere e proprie ingiustizie». La situazione è ormai talmente grave «da esigere che i responsabili di una sopraffazione così cinica e insistita vengano quantomeno identificati e denunciati con estrema chiarezza, in attesa di poterli neutralizzare come meritano».


Puntare il dito contro la “casta” italiana? Non basta: «Si tratta di un’espressione equivoca e fuorviante», perché secondo Zamboni «la chiave di volta del disastro italiano non risiede nel malgoverno esercitato a colpi di privilegi ingiustificati e di autentiche ruberie da codice penale: per quanto gravi, e da sanzionare duramente, queste condotte non sono altro che fenomeni collaterali». Per l’analista del “Ribelle”, «la colpa essenziale, la colpa “storica”, consiste nell’aver lasciato che le sovranità nazionali venissero sacrificate ai diktat finanziari, lanciati ora dalle banche centrali, ora da quello che potremmo definire “il fronte della speculazione”, includendovi tanto gli operatori di Borsa quanto i media più o meno specializzati, le agenzie di rating e ogni altro soggetto che si dia da fare per puntellarne le attività – e il terrificante potere».

Grillo? E’ rimasto lontanissimo dalla meta. In questi anni «si è certamente scagliato contro molti degli abusi in corso, mettendo nel mirino anche alcune misure-capestro sovrannazionali come il Fiscal Compact e sollecitando un referendum sulla permanenza dell’euro», ma tuttavia «si è sempre astenuto dal tracciare un quadro complessivo delle sue chiavi di lettura e dei suoi obiettivi», al punto che «a tutt’oggi non è dato sapere, con la dovuta certezza, se lui e il M5S rifiutino il modello neoliberista in quanto tale, o se invece si accontentino di auspicarne una variante migliorativa». Una versione “light” che, «pur introducendo qualche limite all’azione dei privati a caccia di lucro e pur esercitando un controllo assai più stringente sui politici», rischia di restare imperniata sui principi e sui dogmi «dello sviluppo infinito e della ricerca incessante del profitto».

«Ciò che resta indefinito, quindi, è proprio l’aspetto cruciale», conclude Zamboni. «E da questo mancato chiarimento derivano, per forza di cose, le contraddizioni e le divergenze anche interne che si sono manifestate soprattutto negli ultimi sedici mesi, dopo il grande successo alle politiche del febbraio 2013 e il massiccio ingresso in Parlamento». Se il movimento si è diviso fra trattativisti e oltranzisti dell’opposizione, oggi deve confrontarsi con l’ultima svolta di Grillo per provare a sfidare il Pd sulle riforme: «Se si tratta di un riposizionamento, che mette fine all’epoca del “Tutti a casa”, allora è una decisione strategica: al posto della rivoluzione, la collaborazione», per di più «con personaggi omologatissimi e infidi alla Renzi». Tutto questo, però, è solo tattica. La domanda a monte resta inevasa: cosa pensa, Grillo, del modello di dominio economico-finanziario che ha sequestrato la sovranità nazionale puntando a far sparire lo Stato (e la democrazia) privatizzando tutto, e arrivando per questo a manomettere la Costituzione?



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6 commenti:

  1. Sul fatto di azzerare tutto, ci sta gia'' pensando l'elite , che tra Isis e la nuova guerra folle tra palestina e Israele potrebbe finire tutto nel caos una volta per tutte. Forse e' cosi' che deve andare, ora come ora una nuova societa' sarebbe difficilissima da creare, ci vuole una distruzione per far emergere un mondo migliore, almeno cosi' ormai penso che sia.

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  2. Si in apparenza è cosi,ma in realtà stanno immettendo ulteriore caos,per sfiancare le masse,bloccare l'evoluzione spirituale e instaurare poi il loro ordine come soluzione,che però è sempre caos,loro possono vivere e governare solo nel caos,l'ordine che intendiamo noi è quello cosmico.Ma questa volta non possono opporsi a quello che sta arrivando,in realtà accelereranno solo la loro fine.

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  3. Mai creduto a questo pagliaccio. Coloro che lo seguono sono, purtroppo, ancora dormienti e mi spiace che credano l'esatto contrario. Che sia un sostenitore del Sistema ormai è palese, lo disse persino la Le Pen.
    Ma la situazione tra Israele e Palestina com'è? La Palestina è allo stremo, ormai....non le è rimasto niente. Ma si tratta semplicemente della solita messa in scena? Chiedo perché mi spiace per quello che sta accadendo in Palestina, ma non vorrei fosse anche questa una presa in giro.

    Freedom

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    1. La Palestina e la guerra infinita che ne deriva,con conseguente carneficina del popolo palestinese,è il fulcro simbolico,del dominio di queste bestie sull'umanità, in quel punto non a caso,si concentrano le tre grandi false religione monoteiste,che poi sono una creazione ebraica,ed emanazione della stessa egregore demoniaca yavheica,da quel punto si dirama l'energia distruttiva che vogliono imporre al mondo,la guerra eterna,il caos infinito,il male che presiede e possiede la terra,è l'apoteosi simbolica del loro agire,tenere l'uomo in un conflitto perenne,nella sopravvivenza estenuante e artificiale,nella paura perenne,nel caos senza via di uscita.Oltre alla distruzione del popolo palestinese,dell'appropriarsi del loro territorio,e tutto il resto,bisogna intendere il simbolismo che ne deriva,puro satanismo.

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  4. In che senso messa inscena ? Israele ha bisogno di Hamas e non vuole farsi arabizzare previa la sua sparizione , data la sua posizione dovrebbe cercare la pace e invece fa sempre la voce grossa , Whitewolf ha ragione si nutrono dell'nstabilità e del caos , per questo hanno bisogno di un nemico .
    Mark

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  5. Grillo è una creazione loro,non cooptato,ma programmato.

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