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giovedì 31 gennaio 2019

La democrazia come strumento di invasione


nota personale:

La democrazia altro non è che la tirannia di chi ha i soldi,  e nessuno ha più denari di chi li crea dal nulla, cioè i banchieri internazionali, che hanno privatizzato gli stati facendone dei loro feudi e i popoli dei loro vassalli.
Il mito della democrazia da tempo propagandato come libertario è la stessa soluzione delle monarchie o degli stati cosiddetti tirannici, l'unica differenza effettiva è che negli stati monarchici  il monarca per difendere se stesso doveva proteggere la nazione, le élite finanziarie spolpano i popoli e le nazioni  imponendo la rovina economica e morale.
La democrazia è la peggiore tirannia di tutti i tempi.

white wolf


Il principale nemico dell’umanità negli ultimi decenni non è stato il terrorismo ma la Santa Democrazia. Così si potrebbe dire, se si credesse davvero nella Santa Democrazia e non la si ritenesse una maschera e un pretesto.
  Questa maschera e questo pretesto sono stati utilizzati per condurre le guerre dell’Impero, quelle palesi e quelle occulte. Sono stati utilizzati per giustificare embarghi e boicottaggi e distruggere l’economia dei Paesi refrattari all’Impero e il benessere dei loro popoli; per bombardarli e invaderli; per condurre in tutto il mondo campagne di propaganda contro gli Stati che cercavano di sottrarsi alla colonizzazione occidentale e alla rapina delle loro risorse.

venerdì 25 gennaio 2019

La CIA tenta un golpe in Venezuela



di: Gabriele Sannino

Quello che sta succedendo in questi giorni in Venezuela con scontri a fuoco e un capo dell’opposizione – Juan Guaidò – che si autoproclama Presidente ad interim giurando sulla Costituzione al grido di si, se puede! (la versione spagnola del Yes we can! del truffatore Obama) è la conseguenza di anni e anni di intromissione statunitense per depredare il paese delle sue ricchezze. 

La televisione è il cancro dello spirito che diffonde anti-umanità



A cura di: Chiara Del Fiacco

Dagli archivi della rivista Éléments, n.12, settembre/novembre 1975, estratto dell’intervista al drammaturgo Jean Anouilh, contro la televisione.

 Quale è il vostro giudizio sulla cultura contemporanea e sulla società occidentale?
«La cultura e la società occidentale somigliano a un treno uscito dai binari

martedì 22 gennaio 2019

La propaganda mondialista contro il maschio europeo




di: Roberto Pecchioli

Uno spettro si aggira per l’Occidente: lo spettro del maschio. Tutte le potenze dell’Occidente si sono coalizzate in una sacra caccia alle streghe contro questo spettro. Per riflettere sull’assurda lotta ingaggiata contro il sesso e l’universo maschile, siamo costretti a parafrasare il celeberrimo incipit del Manifesto del Partito Comunista di Marx e Engels, che Umberto Eco, genuflesso in adorazione del suo idolo, considerò “un formidabile colpo di timpano, come la Quinta di Beethoven”. 
Oggi assistiamo sbigottiti a una crociata contro il maschio e il maschile, colpevole di ogni male del mondo, un essere intrinsecamente malvagio, prevaricatore, violento, da rieducare con le buone o le cattive, ma innanzitutto da ri-costruire attraverso la vergogna, persino l’odio di sé. 

lunedì 21 gennaio 2019

Il vittimismo come strategia per alimentare i negrieri dell'immigrazione



di: Luciano Lago

L’ultimo naufragio di un barcone davanti alle coste libiche con i suoi 117 morti di avanti ieri non è stata una disgrazia ed una “sfortunata coincidenza” come i media vorrebbero far credere.
I morti affogati non ci sarebbero stati, se la presenza delle ONG non avesse incentivato le partenze dando l’illusione ai migranti di un facile trasbordo e di un rapido traghettamento verso l’Italia, come era prassi consolidata durante la gestione migratoria dei governi Renzi e Gentiloni.

mercoledì 16 gennaio 2019

La via iniziatica delle Rune e l’Aristocrazia dello Spirito




di: Valerio Avalon

L’argomento “Rune”, per chi se ne interessa, risulta essere oggi quanto mai un campo minato e un ambito di studio fortemente contaminato. Questo perché chiaramente, come tutto ciò che riguarda il “sacro”, in questa parte finale del Kali-Yuga è soggetto a delegittimazione, con il chiaro intento di relegare al ruolo di articolo da mercatino dell’usato tutto ciò che è per sua natura strumento di connessione tra Uomo e Divinità.