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venerdì 25 settembre 2015

Reparti russi combattono al fianco dell’Esercito Siriano ed Hezbollah contro l'isis




All’alba di ieri fonti israeliane affermano che reparti russi dei fanti di Marina, della 810 Brigata, hanno attaccato le postazioni dell’ISIS nella base aerea di Kweiris, ad Est di Aleppo, assieme all’Esercito siriano ed agli Hezbollah per liberare la base e ripulirla della presenza dei miliziani takfiri.

Nella base attaccata dalle forze congiunte russe/siriane, secondo le informazioni di intelligence, sono presenti miliziani ceceni sotto il comando di Abu Omar al-Shishani, uno dei capi ceceni, jihadisti di lingua russa e provenienti dalla Georgia, che sono ricercati dalle autorità russe per i crimini commessi sul suolo russo, sospettati di aver preso parte ad attentati terroristici avvenuti nel Caucaso. Questo spiega perchè i russi lo hanno scelto come primo obiettivo: per regolare i conti oltre alla necessità di rompere l’accerchiamento dei miliziani dell’ISIS su Aleppo, la seconda città della Siria.


giovedì 24 settembre 2015

Orbán: Il problema dell’immigrazione mostra la crisi del liberalismo ipocrita



La situazione dei rifugiati, l’ondata dell’immigrazione e l’intero problema delle migrazioni economiche sono una prova della crisi di identità affrontata dal liberalismo, ha affermato il Primo Ministro Viktor Orbán a un incontro a porte chiuse di intellettuali filo-governativi lo scorso 5 settembre. Il discorso completo è stato pubblicato dal settimanale Magyar Demokrata questo mercoledì.

 

La liberazione dall'illusione - Giuliana Conforto



Non siamo espulsi dal Paradiso: abbiamo dimenticato le vie per comunicare con l'eterno presente. Dio, denaro e debito sono i "valori" virtuali di una tirannia millenaria: il tempo, unico e immutabile, in base al quale si calcolano interessi e debiti. E' un concetto giudaico-cristiano, smentito dagli organismi, legato alla sola

mercoledì 23 settembre 2015

IMMIGRAZIONE: GLI SCHIAVI DI RISERVA DEL CAPITALISMO





Nel 1973, poco prima di morire, il presidente francese Georges Pompidou ha ammesso di aver aperto le cateratte dell’immigrazione, su richiesta di un certo numero di grandi imprenditori, come Francis Bouygues, che era desideroso di approfittare di manodopera docile ed economica, priva di coscienza di classe e di qualsiasi tradizione di lotta sociale. 

Questa mossa aveva lo scopo di esercitare una pressione al ribasso sui salari dei lavoratori francesi, ridurre il loro zelo nel protestare, e in aggiunta, spezzare l’unità del movimento operaio. I grandi capi, aveva detto, “vogliono sempre di più.”

martedì 22 settembre 2015

Gli Illuminati: cortina di fumo creata dai sionisti





Di: Karl Santhrese - Novembre 2006

Negli ultimi tempi ha avuto grande diffusione una supposta "corrispondenza" che il massone Albert Pike avrebbe intrattenuto con Giuseppe Mazzini, dove "magistralmente" si espone in modo riassuntivo il "piano" per la realizzazione della 1ª, 2ª e 3ª Guerra mondiale. 

Molti si sono stupiti per la precisione di queste predizioni dato che si afferma che la stessa lettera data al 15 agosto del 1871. In questa epistola viene evidenziato chiaramente che la cospirazione è un'opera di agenti illuminati. 
Così i colpevoli delle grandi guerre e delle grandi cospirazioni mondiali sarebbero in ultima istanza "agenti illuminati". 

Zsolt Bayer co-fondatore del partito attualmente eletto in Ungheria, avverte del genocidio in atto contro gli europei




di: Steve Goode

Domenica scorsa il 13 settembre, Zsolt Bayer, co-fondatore del partito politico “Fidesz” – partito politico attualmente eletto dell’Ungheria, ha avvertito di “armi razziali” usate per distruggere l’Europa.

Parlando a Budapest, ha detto ad una folla festante che “Ci sono tutti i tipi di armi: tradizionali, chimiche, atomiche. Ed ora vediamo che ci sono anche armi razziali. Questa è l’arma che loro, le mani invisibili, hanno impiegato contro l’Europa e contro la razza Bianca,”

lunedì 21 settembre 2015

L’Islanda: boicottiamo Israele, per l’Olocausto palestinese




Boicottare Israele, colpevole di genocidio contro i palestinesi. Per la prima volta in Europa, o meglio in tutto l’Occidente, la proposta è sul tavolo di un governo. Ed è appena stata approvata dalla capitale, Reykjavik, su iniziativa della consigliera comunale Björk Vilhelmsdóttir: bloccare l’importazione di tutti i prodotti israeliani (non soltanto i prodotti dei Territori Occupati, ma tutto ciò che proviene dallo Stato ebraico). «Cosa può spingere quest’isola remota, battuta dalle tempeste atlantiche e fisicamente lontana da tutto e tutti, a bandire i prodotti “made in Israel”?», si domanda Giulio Meotti sul “Foglio”.