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martedì 20 gennaio 2015
La razza iperborea e le sue ramificazioni-Julius Evola
Il limite che si può dare alla nostra dottrina della razza in fatto di esplorazione delle origini cade nel punto, in cui la razza iperborea dovette abbandonare, ad ondate successive, seguenti itinerari diversi, la sede artica, per via del congelamento che la rese inabitabile – nelle opere già citate si è già accennato a quel che rende fondata l’idea, che la regione artica sia diventata quella dei ghiacci eterni solo a partire da un determinato periodo: i ricordi di quella sede, conservati nelle tradizioni di tutti i popoli nella forma di miti varii, ove essa appare sempre come una “terra del sole”, come un continente insulare dello splendore, come la terra sacra del Dio della luce, e così via, sono già, nel riguardo, abbastanza eloquenti.
lunedì 3 novembre 2014
Il segreto degli scheletri giganti del Winsconsin
“In Egitto vi erano dei giganti. Molto più grandi e di forma diversa rispetto alle persone normali. Terribile a vedersi. Chi non ha visto con i miei occhi, non può credere che siano stati così immensi”.
Giuseppe Flavio
“La terra che abbiamo attraversato per esplorarla è una terra che divora i suoi abitanti; tutto il popolo che vi abbiamo visto è gente di alta statura. Vi abbiamo visto i giganti, discendenti di Anak, della razza dei giganti, di fronte ai quali ci sembrava di essere come locuste, e così dovevamo sembrare a loro”,
Nm 13,32.
Ci sono scoperte che per motivi non del tutto chiari, vengono archiviate nel dimenticatoio del sapere umano.Eppure si tratta di ritrovamenti che potrebbero far luce sul passato remoto dell’umanità, ancora avvolto nella nebbia e con parecchie evidenti contraddizioni cronologiche. Queste scoperte potrebbero aggiungere degli elementi importanti, alle teorie di quanti credono che in un tempo remoto, una razza di uomini giganti abbia abitato il pianeta Terra.
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venerdì 6 giugno 2014
IL LIBRO DI DZYAN, LA STORIA PROIBITA DELL'UMANITÀ
Esistono, nel mondo, dei libri maledetti che una sorta di "Santa Alleanza contro il sapere" ha combattuto aspramente dai tempi più remoti fino ai nostri giorni.
Yves Naud
«Guardate
il cielo con le sue stelle, le sue nubi, guardate la terra con le sue
montagne, i suoi fiumi, le sue valli, gli alberi, i mari. Tutto ciò non è
altro che l’espressione della Volontà Superiore. Il Cosmo nella sua
complessità è un manoscritto uscito dalle mani degli dèi, cercate quindi
di leggere e capire questo libro aperto e posto davanti a Voi». - See
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Il libro di Dzyan è uno dei più antichi libri dell’Umanità ,viene menzionato in antiche tradizioni,nessuno lo aveva mai
visto, possediamo la sola testimonianza di Helena
Blavatsky; la quale, a sua volta, sosteneva di essere stata nel Tibet, A
Lhasa, dove avrebbe avuto la possibilità di prenderne visione e
stenderne un compendio in versi;La teosofa russa sosteneva che esso era scritto in una lingua pre-ariana ora completamente dimenticata, il "senzar"; e che esso sarebbe stato dettato dagli Atlantidi, ossia i membri della quarta razza "creata" sul nostro pianeta dagli dèi "costruttori" provenienti dallo spazio, e poi distrutta da una immensa catastrofe e sommersa dalle acque di un Diluvio (mentre la razza attuale, alla quale noi apparteniamo, sarebbe la quinta della serie).La fondatrice della Società Teosofica, Helena Petrovna Blavatsky, ebbe la possibilità di visionarlo nel 1868 in un monastero del Tibet.
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mercoledì 28 maggio 2014
AGARTHA – Il filmato dell’entrata della Terra Cava,ripreso dalla stazione spaziale russa MIR
prefazione:
La fratellanza dei lupi bianchi,presto si unirà con le truppe di agarthi,per la liberazione della terra contro il nemico demoniaco che da millenni tiene in schiavitù il pianeta intero.
Per il momento non ci è permesso dire altro,ma lanciamo un appello forte a tutti i fratelli di luce,di unirsi nell'ultima grande battaglia,una battaglia che si sta combattendo sia sul piano fisico che spirituale.
La fine del grande eone cosmico segnerà non solo la distruzione del regno dell'oscurità, ma l'inizio di un regno di luce,di pace e prosperità.
Ma l'umanita si deve ribbelare alla miseria che gli è stata imposta,deve ribbelarsi ai governanti servi dell'elite demoniaca,deve guardare in faccia questo vile nemico che sta devastando la terra,e non accettare più la loro schifosa civiltà,i loro subdoli sistemi e le loro leggi contro la vita stessa.
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mercoledì 19 marzo 2014
Atlantide, Mu, Lemuria,la razza iperborea e le sue ramificazioni
Chi siamo noi o grande saggio?,noi siamo i discendenti di coloro che furono e saranno per sempre,coloro che vennero e ritorneranno;Siamo coloro in cui dimora la scintilla divina,siamo i guardiani della luce,eravamo ad atlantide,ritorneremo nell'era del suo ritorno.
(Tradizioni e cerimonie lupi bianchi)
Al lettore non sarà forse sfuggito come nella letteratura fantascientifica e, in generale, fantastica, affiori ripetitivamente il tema del ‘dopo’: del mondo che ci sarà dopo questo, destinato necessariamente al dissolvimento, con obliterazione della presente civiltà e modo di vita. Questo tema non è tanto nuovo: ai tempi della ‘guerra fredda’, il ‘dopo’ era generalmente presentato come il post-olocausto nucleare, a sua volta prospettato come un ‘fenomeno della natura’, per prevenire il quale non c’era niente da fare. Adesso, la tematica del post-catastrofe ecologica si fa avanti sempre più insistentemente – non senza una valida ragione – presentata anche quella come qualcosa di ‘inevitabile’. Il fatto che masse crescenti di genti civili accettino supinamente questo tipo di cose come ‘fenomeni della natura’ è di per sé un indicatore addizionale che effettivamente stiamo andando incontro a un’epoca di stravolgimento esistenziale: a una cesura nel tempo.
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