Pagine

lunedì 15 aprile 2019

La ciclicità del tempo,la precessione degli equinozi e la fine del tempo attuale




John Major Jenkins, studioso della civiltà maya, afferma che il Lungo Computo fosse uno strumento per misurare la precessione degli equinozi, il ciclo di 26.000 anni impiegato dall'asse terrestre, inclinato di 23,5 gradi rispetto alla verticale, per compiere un giro completo (in questo link ho raccolto tutti gli articoli di John Major Jenkins).

Questo moto è misurabile osservando la posizione del Sole agli equinozi e ai solstizi rispetto alle costellazioni zodiacali. Il solstizio d'inverno del 2012, punto terminale di un ciclo di 13 baktun, corrisponde a una finestra di 36 anni (1980-2016) in cui il Sole sorge al solstizio in corrispondenza dell'equatore galattico. Il momento centrale di questa finestra è stato calcolato dagli astronomi tra il 1998 e il 1999. Invece, gli Olmechi e i Maya lo collocavano nel 2012.



Secondo alcuni questa discrepanza di 13-14 anni è comprensibile, trattandosi di una data calcolata oltre 2.000 anni fa da una cultura priva di tecnologia. Secondo altri, la data del 2012 fu scelta accuratamente, perché vi sono ottime ragioni per considerare il 2012 particolarmente importante nella fase dell'allineamento galattico.

 
Il Popol Vuh, una raccolta di miti maya, parla di tre precedenti età, o soli, conclusesi con la distruzione.

La stessa idea si ritrova nei quattro mondi della mitologia Hopi (ne parleremo tra qualche post).


Un mito dei Maya Tzutujil, raccolto da Martin Prechtel, afferma che siamo invece nel Quinto Sole.





 





Anche i miti aztechi parlano di quattro soli precedenti e del quinto, in cui ci troviamo attualmente, e di tipi diversi di distruzione: vento, pioggia di lava, eclisse accompagnata da inondazioni e creature mostruose e, per il Quinto Sole, un terremoto. Questi cinque soli sono rappresentati nella Pietra del Sole azteca, una pietra basaltica di 3,5 metri di diametro che rappresenta la versione azteca dei 20 simboli-giorno del calendario sacro di 260 giorni.

Quattro pitture murali maya chiamate i "murales dei Quattro Soli", una a Palenque e le altre a Tonina, nello stato messicano del Chiapas, mostrano una divinità-teschio centrale ai cui piedi si vedono quattro teste decapitate. La divinità centrale rappresenta la nascita del nuovo sole nell'anno 13.0.0.0.0 della creazione. Abbiamo quindi una corrispondenza con la Pietra del Sole azteca che indicherebbe che il mondo si trova attualmente nel Quinto Sole, e non nel quarto. Jenkins sostiene infatti che l'attuale ciclo di 13 baktun sia il quinto della serie. Ogni sole, ovvero ogni ciclo di 13 baktun, è composto da 5.200 tun, e la serie completa dei cinque soli assomma a un totale di 26.000 tun, cioè un ciclo precessionale completo.





Il Lungo Computo: il terzo calendario maya



I primi 2 calendari maya sono ruote di un ingranaggio che gira e trova momenti di corrispondenza ogni 52 anni.

Il terzo e principale calendario invece, il Lungo Computo, è un numero lineare di giorni, che iniziano dal primo e contano ogni giorno fino al presente.










E' un calendario cosmico fondato sulla precessione degli equinozi, sulla distanza del nostro pianeta e dell'intero sistema solare dal centro della galassia, sui movimenti che questo compie all'interno della Via Lattea. Comprende anche i primi due e comincia da una data precisa, indicata dai Maya come l'inizio della loro civiltà, il 13 agosto 3113 a.C.

E, cosa straordinaria per un calendario lineare ma non per uno circolare, prevede una fine, un ultimo giorno: il 21 dicembre 2012.


Il Lungo Computo è un sistema che trascende la vita individuale ed è quindi la massima espressione del pensiero maya.


Utilizza 5 periodi temporali: 1 kin, che corrisponde a 1 giorno; 1 uinal, che corrisponde a 20 giorni, 1 mese vago; 1 tun, che corrisponde a 360, 1 anno vago; 1 katun, che corrisponde a 7200 giorni e cioè a 19,7 anni; 1 baktun, che corrisponde a 144.000 giorni, e cioè 394,26 anni.


Tredici baktun corrispondono a 1.872.000 giorni, periodo che, secondo i Maya, costituisce l'età del mondo, circa 5125 anni. Lo stesso periodo che è compreso fra il 13 agosto 3113 a.C. e il 21 dicembre 2012 d.C.

Il 13 agosto 3113 è quindi la "data zero" del Lungo Computo ed è indicata con 0.0.0.0.0. (0 baktun; 0 katun; o tun; 0 uinal; 0 kin); mentre il 21 dicembre 2012 è la data finale del ciclo di 13 baktun ed è indicata come 13.0.0.0.0.


Nei 13 cicli di baktun, il primo è il baktun 0, il secondo il baktun 1 e così via fino al baktun in cui stiamo vivendo adesso: il baktun 12.




 








Il baktun 0 va dal 3113 al 2718 a.C.: esso comprende il consolidamento dell'alto e del basso Egitto nel 3100 a.C.; l'espansione dei Sumeri nel 3000 a.C.; l'inizio della costruzione di Stonehenge nel 2800 a.C.

Il baktun 12 ha avuto inizio nel 1618 e terminerà nel 2012: ha visto l'ascesa e il trionfo del materialismo scientifico, la conquista europea del mondo, la Rivoluzione industriale, le rivoluzioni democratiche in America e in Europa; la colonizzazione dell'Africa, dell'America Latina e dell'Asia; l'industrializzazione del Giappone; Karl Marx e la nascita del comunismo; la Prima e la Seconda guerra mondiale; la bomba atomica e l'era nucleare; l'avanzamento delle potenze del Terzo mondo; il terrorismo e, dopo una massima ascesa, il progressivo collasso della civiltà tecnologica.


L'unità di misura del Lungo Computo è il katun, che corrisponde a circa 20 anni.
Come lo Tzolkin è formato da 260 giorni, il Lungo Computo è formato da 260 katun.
Esistono 13 katun che si ripetono: per ogni katun i Maya hanno formulato una specifica profezia. Ogni katun e la sua profezia si ripetono quindi ciclicamente ogni 260 anni.
Una raccolta di testi misteriosi, il "Chilam Balam", descrive quello che accadrà durante questi cicli.


"Chilam Balam", "colui che è bocca", era il titolo che veniva dato ai sacerdoti che interpretavano le volontà divine. Questi sacerdoti avevano previsto anche momenti tempestosi per la loro civiltà presumendo che, in quanto ciclici, si sarebbero poi ripetuti nel tempo e nel mondo.


Un esempio ne è il katun 13, un ciclo che comprende l'anno dell'invasione spagnola del Messico nel 1519. Questo ciclo si ripete dopo 260 anni e sul finire del 1700 va quindi a sovrapporsi con gli anni della Guerra d'indipendenza americana e della Rivoluzione francese.


L'attuale ciclo, il katun 4, ha avuto inizio nel 1993 e terminerà dopo 19,7 anni, nel... 2012!
Secondo il "Chilam Balam", con il katun 4, Kukulkàn tornerà sulla Terra per annunciare l'inizio della nuova era e l'uomo ritroverà quel contatto con se stesso e con l'universo che ha perso.

E' straordinariamente affascinante: ancora una volta le fila del nostro racconto continuano a intrecciarsi e a confluire in questa fatidica data, il 21 dicembre 2012, il giorno in cui l'ombra del serpente scenderà i gradini della piramide di Chichén Itzà.
 




La  piramide di Chichen Itza oltre ad altri scopi, è un calendario cosmico che segna i vari allineamenti  che determinano la fine del ciclo temporale.



Ma perché i Maya non hanno calcolato il tempo oltre il 21 dicembre 2012?
 

Che cosa accadrà all'umanità dopo di allora?

I primi cui chiederemo di rispondere a quest'ultima domanda saranno, ovviamente, i Maya stessi. Ma non saranno i soli a rispondere perché la cosa che rende il racconto ancora più sorprendente è che, in questa data, molti popoli e sapienti, di diverse civiltà e di epoche lontane, sembrano essersi dati appuntamento.




Il ritorno di Kukulkàn


Kukulkàn, strettamente associato con la stella del mattino e della sera, Venere, è il nome che i Maya davano al dio Serpente, un serpente piumato venerato nell'antica Mesoamerica. Egli non è un semplice dio, ma un dio multiplo; non solo uomo ma molti uomini. La mitologia narra che attraverso lo spirito di questo dio gli antenati abbiano ricevuto il sapere; e narra che un giorno, nel 999 d.C., Kukulkàn abbia lasciato la sua gente per intraprendere un viaggio verso i luoghi dai quali proveniva. Prima di andare, ha promesso che tornerà.

E i Maya attendono il suo ritorno.







Il Dio maya Kukulkàn è un archetipo che rappresenta molti significati, tra cui la conoscenza che viene rappresentata come un serpente, simbolo della kundalini,  che risalendo i chakra fino all'apertura della corona (ghiandola pineale) permettendo la connesione cosciente con il divino. Anche in molte altre civiltà antiche troviamo la stessa rappresentazione e simbolismo del serpente.



Ma Kukulkàn non torna; arriva invece un uomo dalla barba bianca, Fernando Cortes, un venerdì santo dell'anno 1519. All'inizio i Maya credono che sia Kukulkàn: un equivoco che quasi annienta quel poco che resta della loro civiltà.

Nel 1843 l'esploratore statunitense John Lloyd Stephens racconta in un libro, Incidents of Travel in Yucatàn, la sua riscoperta di Chichén Itzà, un importante centro archeologico del Messico che si estende su un'area di tre chilometri quadrati.


Il monumento principale di Chichén Itzà è una piramide, una piramide dedicata proprio a lui, a Kukulkàn. Quello che presto gli studiosi capiscono è grandioso: la piramide è un apparato di misurazione del tempo molto preciso, un orologio astronomico che non fallisce mai nell'indicare l'annuale precessione degli equinozi, raggiungendo livelli di esattezza che appaiono impossibili da calcolare senza l'utilizzo delle strumentazioni di cui siamo oggi in possesso.


Gli equinozi sono i due momenti dell'anno in cui il giorno e la notte hanno uguale durata su tutto il pianeta. La Terra gira intorno al Sole e nel frattempo ruota intorno a se stessa. In questo movimento di rotazione l'asse terrestre subisce una precessione. In fisica la precessione è il cambiamento della direzione dell'asse di rotazione dell'oggetto.


La precessione degli equinozi è dovuta alla concomitanza di due fattori: la forma non perfettamente sferica del nostro pianeta e l'azione delle forze gravitazionali della Luna e del Sole. La conseguenza della variazione dell'asse di rotazione terrestre è il cambiamento 



dei punti di riferimento sulla sfera celeste.
 

Per effetto della precessione, l'equinozio viene raggiunto ogni anno con qualche frazione di tempo di anticipo.

Nel frattempo, molto lentamente il Sole si sposta attraverso tutte le 12 costellazioni dello zodiaco; impiega circa 2160 anni per attraversare ogni singola costellazione. Per compiere l'intero ciclo precessionale di 360 gradi sono necessari 25.920 anni.


Adesso noi vediamo il Sole sorgere all'alba dell'equinozio di primavera proiettato verso la costellazione dei Pesci: la prossima costellazione su cui sorgerà sarà quella dell'Acquario.
La precessione degli equinozi è quindi l'unico sistema che scandisce il tempo al di fuori delle convenzioni umane.


Ed è il sistema per scandire il tempo adottato dai Maya, un popolo orientato allo studio delle stelle e capace di conoscerle profondamente.





Man mano che un numero sempre maggiore di città maya è stato sottratto alla giungla e studiato dagli archeologi, si è accertato che l'orientamento dei templi e degli altri edifici era di primaria importanza per queste popolazioni che erano particolarmente interessate al moto del gruppo delle Pleiadi e a quello dei pianeti Mercurio, Venere, Marte e Giove. I loro astronomi tenevano accurate registrazioni dei movimenti del Sole e della Luna e questo consentiva loro di predire con precisione le eclissi: sono riusciti, infatti, a calcolare con qualche millennio di anticipo e con soli 33 secondi di errore l'eclissi solare avvenuta l'11 agosto 1999.
 
Quel che resta delle loro città esprime una vera fissazione per l'astronomia e per l'eternità: Chichén Itzà ne è un magnifica testimonianza.


La piramide di Kukulkàn, a base quadrata, ha 91 gradini su ogni lato, 364 quindi, più quello della piattaforma in alto, per un totale di 365 gradini: 365, come i giorni dell'anno solare. E' orientata in modo che nel giorno dell'equinozio il Sole, illuminando la scalinata nord-ovest, crei l'ombra di un serpente gigante.


Che i Maya abbiano posseduto delle conoscenze così sofisticate, necessarie a calcolare e creare un effetto così straordinario, resta un fatto incredibile.
Ma c'è di più.


Il 21 dicembre 2012, nel giorno del solstizio d'inverno, quando il Sole si posizionerà a ovest di Chicén Itzà, l'ombra del margine nord-ovest della piramide proietterà sui gradini un movimento di ombre e luci che si unirà alla grande testa del serpente scolpita alla base della scala; e la illuminerà. Entro un periodo di 34 minuti, il serpente, il dio Kukulkàn, formato da questo gioco di luce e ombra, sembrerà discendere verso la Terra, mentre il Sole lascerà ogni gradino, spostandosi dalla cima alla base della piramide. Questo magnifico effetto visivo si ripete, come abbiamo detto, due volte ogni anno, in corrispondenza degli equinozi di primavera e di autunno.


Ma il 21 dicembre 2012 avverrà qualcosa di ancora più straordinario: la coda del serpente proiettata dalla sommità della piramide punterà precisamente verso il gruppo stellare delle Pleiadi e il buco nero al centro della galassia, Hunab Ku, la Farfalla Cosmica, coinciderà con il solstizio invernale. Questo vuol dire che quel giorno il Sole si troverà perfettamente allineato con Hunab Ku.


Sarà quello il giorno in cui Kukulkàn, il dio Serpente, quel dio che i Maya attendono da sempre, tornerà per dare avvio a una nuova era, per riconsegnare all'uomo quel sapere che già anticamente aveva donato?


Un giorno che è stato pronosticato più di 1500 anni fa, come più di 1500 anni fa è stato previsto l'allineamento della Terra, del Sole, del gruppo stellare delle Pleiadi e del centro della nostra galassia.

 
Rappresentazione del Popol Vuh
 


Il Popol Vuh racconta di quando i Signori del Mondo Sotterraneo hanno sfidato il padre dei Gemelli Divini al gioco della pelota; di come egli abbia accettato la sfida, entrando negli inferi. Di come i demoni abbiano barato e lo abbiano decapitato.
 
Narra le gesta di Hunaphu e Xbalanque, i Gemelli Divini, che hanno sfidato a loro volta i demoni, vincendoli e consentendo così al padre di resuscitare.


A Chichén Itzà vi è un gigantesco campo per il gioco della pelota: misura circa 170 metri di lunghezza e 50 di larghezza, mentre i muri laterali, ornati da una fascia a forma di serpente, sono alti quasi 8 metri; degli anelli sono fissati a 7 metri e mezzo da terra. Scopo del gioco è far passare la palla attraverso quegli anelli di pietra. Vince la squadra che per prima va a segno. Un pannello scolpito raffigura la decapitazione di un giocatore nel cortile centrale: alcuni sostengono che sia il destino degli sconfitti, ma un'interpretazione più recente asserisce che riguardi unicamente il capitano dei vincitori, un sacrificio ben più degno di un dio.


Per molti studiosi il gioco della pelota è una metafora lasciataci dai Maya, la metafora di ciò che accadrà il 21 dicembre del 2012. La storia dei Gemelli Divini sarebbe un'altra allegoria astronomica nella mitologia di questo affascinante popolo.


Il cortile rappresenterebbe la Via Lattea, l'anello di pietra al centro del campo sarebbe il centro della galassia. Nel giorno del solstizio d'inverno del 2012 il Sole, per allinearsi, si dirigerà verso il centro della galassia.


La simbologia è tutta nella palla che rappresenterebbe il Sole e nell'anello di pietra che simboleggerebbe il centro della galassia. E nella partita vinta, che ha permesso, nel tempo sospeso del mito, al padre dei Gemelli Divini di tornare, al Sole di risorgere...
 

Hunab Ku che crea l'universo, la ricomparsa di Kukulkàn che dona la conoscenza, l'improvvisa sparizione dei Maya secoli fa, il loro eccezionale sapere astronomico... Tutti i tasselli di questo racconto sembrano convergere verso un unico giorno: il 21 dicembre 2012, una data che è oggi oggetto di molte discussioni e che suscita tante perplessità. La data che segna la fine del calendario maya.




FONTE





1 commento:

  1. A proposito Felice Ostara a tutti soprattutto quest'anno!
    Questo breve testo è stato scritto da Miguel Serrano il 20 aprile 2003, quando la domenica di Pasqua e il compleanno di Adolf Hitler coincidevano. L'ho tradotto e postato online sotto lo pseudonimo TCL Poiché quelle date coincidono ancora quest'anno, ho pensato che fosse opportuno tracciare questa piccola curiosità sul web e portarla a "casa".
    https://www.counter-currents.com/2014/04/cosmic-correspondences/

    RispondiElimina