Pagine

venerdì 7 settembre 2018

Il nemico interno comincia a mostrarsi alle masse




 
di: Roberto Pecchioli


Corre la storia. Esistono periodi in cui tutto sembra fermo, altri dove il movimento pare precedere il tempo e sfuggire alla comprensione. Le ultime settimane, in piene vacanze agostane, hanno prodotto un’accelerazione profonda, lasciato un solco significativo, segnato un prima e un dopo. Poco sarà come prima nel giudizio comune dopo il crollo del Ponte Morandi di Genova e la vicenda della nave Diciotti della nostra Marina.I fatti sono noti. Nel primo caso, un ponte costruito da soli 50 anni, unico mezzo di comunicazione tra le due parti della Liguria, proteso verso la Francia, si spezza e lascia sul terreno, dopo un volo spaventoso, oltre quaranta vittime, seicento sfollati, giacché quella struttura autostradale, gestita dal gruppo privato Benetton, posava direttamente sopra un quartiere popolare della città e minaccia di infliggere un colpo mortale all’economia di una regione che vive di turismo e di logistica dei trasporti.  


Nel secondo, una nave italiana che incrociava nel Mediterraneo ha raccolto circa 180 eritrei i quali, all’arrivo a Catania, non sono stati sbarcati per ragioni di salute, sicurezza pubblica e per dare un ulteriore segnale di cambiamento nella politica nazionale dinanzi all’invasione di finti profughi provenienti dall’Africa con l’aiuto di imbarcazioni private ( le cosiddette Organizzazioni Non Governative) finanziate da chi organizza il traffico di esseri umani sotto la copertura di ragioni umanitarie. A seguito degli eventi catanesi, il ministro degli Interni in carica è indagato per sequestro di persona, abuso d’ufficio e arresto illegale. Marcello Veneziani ha intitolato un suo magistrale intervento “difendere gli italiani è reato”.


Il maggiore partito di opposizione, il PD architrave del sistema da 25 anni sotto diversi nomi, ha mobilitato i propri dirigenti a Catania a favore degli stranieri, ma ha brillato per la sua assenza a Genova dinanzi alla tragedia di una grande città italiana che, per inciso, ha sgovernato per oltre 40 anni, come PCI prima, PDS, DS e PD poi. I pochi esponenti visti ai funerali sono stati accolti da salve di fischi impressionanti, che hanno lasciato sotto choc la povera (si fa per dire) deputata Pinotti, fascinosa signora del partito in città, ex ministro della Difesa, dunque responsabile diretta per anni dei movimenti della Marina Militare nelle acque del Mediterraneo meridionale. Un osservatore del calibro del professor Meluzzi, ex uomo politico, ha tuonato contro l’alleanza di fatto tra il potere mediatico (tutto dalla parte del vecchio sistema), l’apparato tecnologico di dominazione (il mondo della rete, di Facebook, Google, Silicon Valley) e le oligarchie finanziarie. Ha dimenticato, per l’Italia, il grumo di potere giudiziario che da un quarto di secolo tiene in scacco la politica, cercando attivamente non solo di influire sulle scelte generali, ma addirittura di riscrivere la storia della nazione degli ultimi 75 anni.

In questa calda estate italiana, tuttavia, non solo i ponti crollano, ma si vanno sgretolando i muri di menzogne e falsificazioni innalzati dall’inizio degli anni 90, allorché, finito il comunismo, gli Usa abbandonarono al loro destino il sistema potere basato sulla DC, il PSI, le partecipazioni statali, alcune grandi industrie e alcune banche d’affari (Mediobanca). L’esito è stato la svendita di gran parte della ricchezza nazionale attraverso privatizzazioni pilotate da un gruppo di potere internolegato a centrali estere anglo americane e francesi. I gioielli dell’economia, dell’industria, della ricerca, della finanza sono stati svenduti e solo oggi, dopo 25 anni si squarcia il velo, dopo la caduta di un ponte pagato con il denaro di tutti e affidato in concessione a un privato, Autostrade della famiglia Benetton, che ha guadagnato miliardi e reinvestito spiccioli nella manutenzione, senza alcun interesse per un piano infrastrutturale. 
Il crollo del ponte Morandi
Le condizioni della concessione stanno emergendo come scandalosamente contrarie all’interesse erariale e nazionale, una specie di patto leonino alla rovescia, in cui tutti gli oneri stanno dalla parte pubblica (la proprietaria!), tutti i vantaggi da quella privata. Sta venendo a galla un groviglio di interessi e di meccanismi, a partire del finanziamento dell’operazione, che sanno di tradimento del popolo italiano. Il governo ha finalmente battuto un colpo, impegnandosi a sottrarre la concessione al gruppo Autostrade. Lo stuolo di legali di alto livello messo in campo da lor signori è capitanato da personaggi della politica e delle istituzioni di lunghissimo corso come Paola Severino e Giovanni Maria Flick. Ex ministri, ex membri della Corte Costituzionale giunti al rango di presidente, ex dirigenti di tutto. Personalità di altissima professionalità, ovviamente, ma, guarda caso, membri di quei centri di potere riuniti attorno a Romano Prodi, protagonisti delle privatizzazioni, delle modalità di adesione all’unione europea e di tutti gli eventi che hanno segnato la storia recente.

Gli stessi che hanno depredato l'Italia e allo stesso tempo, lasciandola cadere a pezzi e nel degrado, sono gli stessi che spingono per una società multietnica,  dove i popoli confusi tra loro senza distinzione di patria, religione, razza sono tutti assoggettati al grande capitale e alla finanza internazionale.


Per la prima volta il velo si sta squarciando e una parte maggioritaria degli italiani comincia ad aprire gli occhi. Doveva cadere un ponte, uccidere innocenti, ferire a morte una regione intera, affinché diventasse patrimonio di verità la parola inascoltata dei pochi che hanno gridato per anni, vox clamantis in deserto, voce di chi urla nel deserto, come Giovanni il Battista. Complottisti, mentitori, estremisti per un quarto di secolo, adesso risulta che avessero ragione. Un’inchiesta di questi giorni, a proposito della privatizzazione delle banche pubbliche che controllavano tra l’altro Bankitalia, ipotizza che siano state cedute a un decimo del valore reale. Dovremmo citare la Sme, la chimica, l’Enel, l’agroalimentare, l’abbandono folle della siderurgia (chi fornirà i materiali per il nuovo ponte in acciaio?), un elenco talmente lungo da occupare pagine intere.  A cose fatte, a Italia fatta a brandelli, venduta, regalata, offerta al minor offerente, veniamo a sapere che i protagonisti sono ancora in sella, alcuni ai vertici delle società private che hanno smantellato da boiardi pubblici e da politici infedeli. 

Eppure Mani Pulite venne fatta passare come una benefica operazione contro la corruzione, che c’era, eccome e chi la denunciava anche alloraera sbeffeggiato, perseguitato, deriso. I corruttori- l’industria, l’economia, la finanza – vennero fatti passare per vittime, sia pure ben disposte adaprire il portafogli. Il popolo applaudì, voltando le spalle al sistema che, pur tra mille difetti e gravissime ombre, aveva comunque accompagnato la ricostruzione dopo la tragedia del 1945. Ebbero un sacco di colpe, ma non smantellarono il buono costruito prima di loro (l’Iri e il sistema bancario) e, attraverso uomini come Enrico Mattei – ucciso nel 1962 – Adriano Olivetti e tanti altri, portarono l’Italia all’avanguardia.

Ciò che lascia la classe dirigente dell’ultimo quarto di secolo è un cumulo di macerie il cui simbolo è il ponte spezzato che scavalcava la valle del Polcevera, un’opera che in mezzo secolo è stata muta testimone della penosa deindustrializzazione di una delle città simbolo della storia nazionale. Non abbiamo idea se le cose cambieranno nella sostanza, il sistema è fortissimo e, come ci ha spiegato Alessandro Meluzzi, ha in mano l’apparato mediatico, quello tecnologico e controlla il denaro. Per la prima volta, però, è chiaro che non ha il favore della gente, la cui collera non è ancora esplosa, siamo piuttosto allo sconcerto e all’indignazione, ma adesso il bimbo della fiaba che rivela la nudità del re viene creduto. Negli stessi giorni, è esploso fragorosamente il caso dei migranti eritrei portati in Sicilia non da una nave delle ONG, ma dalla nostra Marina. In un suo modo rozzo ma efficace, Matteo Salvini ha dimostrato nelle settimane scorse che l’invasione non è un dato di natura cui non ci si può opporre. Orrore e fastidio di chi comanda e dei fiancheggiatori prezzolati (stampa, TV, clero, membri della cupola culturale). Silenzio e orecchie da mercante da parte delle istituzioni europoidi, i cui gerarchi sono indifferenti a tutto fuorché agli interessi delle lobby che li hanno scelti e garantiscono loro privilegi e reddito da nababbi.



E’ chiaro anche ai ciechi che nessuno vuole gli africani ma tutti si vergognano a dirlo. Si rifugiano allora nelle frasi umanitarie, nell’indignazione a tariffa, nella retorica di maniera. L’Italia si arrangi, colpa sua se è uno stivale incastrato in mezzo al Mediterraneo. Maggiore comprensione merita la Spagna, che getta fuori con le spicce migliaia di persone, e ne ha pieno diritto, ma può farlo senza suscitare l’ira di Bruxelles perché i suoi governi da anni eseguono i compiti finanziari assegnati dall’oligarchia per salvare le banche esposte con la zoppicante economia iberica. Può chiudere la frontiera Emmanuel Macron, il socio di minoranza della Germania & Francia spa, caro a Jacques Attali, ai Rothschild e al mondo bancario. Può anche sforare il comico parametro del 3 per cento perché la Francia non va, fare un piano per mandare a casa 50 mila statali e continuare a spendere il 54 per cento del PIL nel settore pubblico. Una Francia che sarebbe letteralmente in braghe di tela, nonostante gli acquisti in Italia a prezzo di saldo, se non contasse con la rendita da signoraggio dell’emissione e del controllo del Franco dell’Africa Centrale, valuta di ben 14 stati, saldamente nelle mani di Parigi.  Noi no, non possiamo fare nulla, e se tentiamo di difendere i confini, a mali estremi, estremi rimedi. Entra in scena un altro pezzo dell’Italia di potere, l’inquirente che indaga Salvini, probabilmente nella speranza di far saltare il patto di governo giallo blu tanto inviso ai “superiori”. Comunque vada l’iniziativa giudiziaria, è un enorme sasso in piccionaia. Un politico esperto, Gianni Alemanno, reagisce denunciando la procura agrigentina per attentato alle libertà politiche. Anche in questo caso, almeno si è fatta chiarezza. Gli schieramenti sono più netti, nessun vacanziero può dire di non aver visto e di non aver capito.

Falliscono uno dopo l’altro i vertici europei sull’immigrazione per varie ragioni. Due ci sembrano decisive: l’oligarchia non può ammettere apertamente di essere dalla parte dell’invasione per timore di reazioni popolari; i governi non vogliono accogliere altri immigrati per l’ottimo motivo che non possono. Mancano le risorse, è sfumato il consenso sociale, lo dimostra la Germania e la stessa Svezia che sta per attribuire un grande successo elettorale ai partiti anti immigrazione ed euroscettici, la Francia in cui Macron è in difficoltà serie dove ogni giorno avvengono mille aggressioni, per lo più da parte di immigrati o di “nuovi francesi”. L’Italia diventa così, per motivi geografici e per antica subalternità, il parafulmine di tutto. Il capo del governo ha fatto balenare l’ipotesi di non votare il bilancio dell’Unione e si sono aperte nuove cateratte.La voce dell’Italia interessa solo quando è accompagnata da assegni di decine di miliardi, quelli che conferiamo al bilancio comunitario e gli altri che regaliamo al Meccanismo Europeo di Solidarietà. 

Se poi il ministro Di Maio ipotizza di bloccare i pagamenti, apriti cielo. Un commissario europoide, un signore non eletto da alcuno, ma catapultato ai vertici per la sua appartenenza a certi ambienti, Guenther Oettinger, tedesco non per caso, ci rammenta che pagare è obbligatorio e tacere assai apprezzato. Contesta anche le cifre, non sarebbero 20 i miliardi (nostri) in ballo, ma 16 o 17. Chissà se ha messo nel conto quanto versiamo quasi quotidianamente per dazi all’importazione, che si chiamano “risorse proprie dell’Unione”, di cui possiamo trattenere solo il 20 per cento come aggio per le spese di riscossione e mantenimento della struttura tributaria, nonché la parte di IVA – che pure è un’imposta nazionale – che versiamo ai signori di Bruxelles.
La storia corre, però, nulla è immodificabile, neppure l’Unione Europea, neanche i suoi trattati fatti apposta per sottrarre sovranità a popoli e Stati e impedire azioni di revoca. Corre anche nell’ambito dell’immigrazione, che è percepita come invasione e non è più un tabù. Marcia veloce anche nell’economia, ove la parola nazionalizzazione non è più vietata dai sacri testi liberisti e diventa un’opzione da discutere in libertà. Un piccolissimo esempio riguarda il ponte Morandi: per il concessionario privato la manutenzione è un costo, per lo Stato proprietario dell’infrastruttura sarebbe un investimento. 

Con il ponte stanno cadendo molti calcinacci. Il muro del mercato è il più resistente. L’impegno del governo dovrà essere quello di mostrare volontà di sviluppo, equilibrio e capacità di controllo del paese, decisione nella discussione del bilancio UE. Se ci riuscirà, gli “spiriti animali” si acquieteranno, anzi si schiereranno dalla parte di chi, in un modo o nell’altro, può farli guadagnare. Spezzare i monopoli privati potrebbe essere operazione gradita a settori ampi del mondo affaristico. Non sono pochi i soggetti tagliati fuori dal monopolismo dominante dagli anni 90 che potrebbero essere indotti a investire in Italia; esiste già il piano di Paolo Savona sugli attivi di bilancio al netto degli interessi sul debito.

Quanto all’immigrazione, la voce assordante che sale da gran parte dell’opinione pubblica chiede che sia regolata, ricondotta alle necessità reali, ove esistano, venga ripristinata la legalità nei buchi neri in cui troppi ospiti sgraditi e non richiesti la fanno da padroni. Se esiste un clima sfavorevole agli stranieri, la migliore soluzione è ripulire l’immigrazione da due piaghe, la clandestinità e la malvivenza. Ce ne saranno grati per primi i tanti stranieri per bene che non vogliono essere confusi con i farabutti e meritano il nostro rispetto. 


L’operazione giudiziaria conto Salvini sembra un ballon d’essai, un tentativo proveniente dagli stessi ambienti interessati alla riscrittura giudiziaria della storia nazionale. In questi giorni tocca rivalutare persino Silvio Berlusconi, che poco ha fatto per cambiare le cose, finendo per diventare un elemento di stabilizzazione del sistema, ma che ha subito un attacco giudiziario ben al di là dei demeriti suoi – molti- e di chiunque altro. Come ha fatto questa nostra Patria a ridursi così? La storia corre, ma dovrebbe andare alla velocità della luce per recuperare trenta, quarant’anni devastanti. Da oggi, però, dopo il crollo del ponte e la paradossale vicenda della nave Diciotti, gli italiani sanno molto più di prima, alcuni hanno capito. Tocca a loro, tocca a noi, se vogliamo tornare protagonisti. Nella corsa, chi si ferma ha perduto.

12 commenti:

  1. Giustissimo mettere la foto della Fichetta gay-marxista coccolafeccia!
    (detta anche Boldrini2)

    RispondiElimina
  2. Niente che gis sapevamo. Spero che Marduk si rincuori. :) Comunque ho letto che l'ebraismo per il suo piano ha preso a piene mani dalle vecchie religioni e dalle leggi(babilonesi,ittite egizie) e spesso si riferiscono a dei multipli. Logicamente e stato fatto per schiavizzare noi gentili (con il cristianesimo e lislam) Tutto ciò e corretto l'ho letto su itajos. Sarebbe bello se ws facesse articoli su come meditare, far vibrare le rune ecc...

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Grazie molto gentile Emme!ogni tanto sclero,tra qualche anno diventero' , un vecchio rompiscatole.

      Elimina
  3. Attacco alla sede della Lega a Treviso rivendicato dagli anarchici

    Furto a casa dei genitori di Salvini a Milano

    Esplosione a Borgo Panigale

    Crollo del Ponte Morandi , ora in base ai dati , molti convergono su un attacco , sono spariti i video, ai testimoni è stato ordinato di non parlare ( come i camionisti ) gli sono stati sequestrati i video , del video che poi è stato diffuso mancano alcune sequenze , non sono stati detti i motivi precisi per cui sarebbe caduto il ponte .E poi il bagliore che è stato visto non sarebbe stato causato né dai fili ne sarebbe potuto con i cavi della ferrovia. E poi un ponte può crollare?



    Salvini vola nei sondaggi grazie alla politica sui migranti , se si votasse oggi sarebbe il primo partito in Italia secondo i sondaggi. Travaglio , sostenitore dei 5s , consiglia ai 5s di porre fine al Governo prima che lo faccia Salvini.


    Calano gli sbarchi grazie agli sforzi di Salvini , fino al caso della nave Diciotti , viene aperta un inchiesta contro Salvini per sequestro di persona .


    Si instaura un vero braccio di ferro , alla fine la nave Diciotto sbarca accolta da Papa Francesco a Rocca di Papa

    Molti sostenitori Grillini e votanti non sono d'accordo con la parte Gauche del Governo che rimarca la diversità dalla Lega e vuole l'accoglienza dei migranti .



    https://video.corriere.it/migranti-salvini-sbarchi-diminuzione-ma-preoccupazione-resta/99178a1e-9009-11e8-9e3d-9a7bf81b9c8e

    Di Battista dal Sudamerica attacca la Lega rimarcando la diversità e l'anima gauchiste del M5s


    La magistratura vuole togliere tutti i soldi della Lega finché raggiunge la cifra di 48 milioni e va a caccia dei fondi pure in Lussemburgo,pure quelli dovuti a donazioni , si pone il problema che un Partito al governo viene messo nelle condizioni di non poter più esistere o fare politica .


    Mark

    RispondiElimina
  4. Secondo voi dietro agli omicidi e attentati in Italia di politici e magistrati c'erano i servizi segreti?

    Domanda a Lupo Bianco:secondo lei gli omicidi dei giudici Falcone e Borsellino dietro le quinte c'erano i servizi segreti?Se si, perché dovevano essere eliminati,per il monopolio della droga?

    Admin Moon

    RispondiElimina
    Risposte
    1. @ Admin Moon Non puoi scindere la morte di Falcone e Borsellino dal contesto , cosa accade in quegli anni ? Togliere un governo - sistema di potere non più funzionali , mettere nel mirino Craxi che era arrivato tra l'altro ,allo scontro con l' episodio di Sigonella, la morte del capo ebraico , la difesa in aula della causa palestinese con tanto di fischi dei filo- sionisti in aula tra cui alcuni deputati del Msi. Con Andreotti e Craxi l'Italia intratteneva un corridoio di accordi con il mondo arabo e sostegno alla causa palestinese , nonché un filo con Mosca .Poi le privatizzazioni la causa dei problemi che viviamo noi , la svendita e il deponziamento dell' Italia , il caso Britannia , come ha detto Pecchioli pur tra mille storture , difetti , vengono tolte tutte le capacità strategiche dell' Italia. Andreotti dirà: " Vogliono far fuori me o il sistema ?", per fare un torto a Cossiga che non lo sosterrà, rivelerà l'esistenza di Gladio . Nel vuoto di potere Falcone era arrivato a capire chi manovrava il disegno che si stava perpretando, tieni conto che Falcone aveva studiato l' Fbi americana , se sarebbe andata in porto la sua Dia , avrebbe avuto il potere di operare .

      Mark

      Elimina
  5. e che cosa aspettiamo? Abbiamo anche Noi un piccolo grande potere: il Consumo. Dipende da Noi. Boicottiamo i loro prodotti. Compriamo a chilometro zero. Boicottiamo le marchette piene di pubblicità e confezione e poca e cattiva sostanza. Ripariamo, non gettiamo, o saremo fatti fuori dall'immondizia. Proteggiamo le Nostre Città, non solo dai negri, ma anche dai trogloditi turisti che trattano le nostre Città piene di capolavori come pattumiere e vasche da bagno, nonché cessi pubblici. E' vero che nelle città i cessi pubblici non esistono. Ricordate il mai così compianto Vespasiano? Gli Antichi Romani, non solo sapevano fare i Ponti che ancora esistono, magari non ci passano i TIR, ma pensavano anche all'igiene cittadina ed ai bisogni impellenti del Civis Romanus. Populusque Senatus Romanus, come da Costituzione. In democrazia, è il Popolo che comanda. Ed essendo Sovrano non ha limiti. Cassare l'ultima fra e dell'articolo 1 della Costituzione della Repubblica Italiana. E' un OSSIMORO ! Reset

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Sfondi una porta aperta , fosse per me chi usa la Fontana di Trevi o altre bellezze italiche come Vespasiani , sbeffeggiando l'Italia e ubriacandosi a più non posso , gli darei prima una sana lezione in pubblica piazza e poi gli farei fare un mesetto di carcere così senza alcol si rinfrescano la memoria e ritrovano il senno a pane e acqua .Non sappiamo farci rispettare da quattro trogloditi tifosi barbari , figuriamoci dai barbari in doppiopetto ahimè.


      Mark

      Elimina
  6. E'scoglionante leggere Pecchioli parte I n tromba da l'aria di spaccare tutto e tutti( le capacita non gli mancano ) e poi non dice niente , e'l'arte degli imbonitori di rincoglionire I'll clients a furia di discorsi,un ponte che crolla ( manco nel terzo mondo succede) LA nave che non puo scaricare 180 negretti dopo che ne avete raccolti centinaia di migliaia ,tutto sa di farsa si sente odore di cucina kosher e Della serva massoneria ,quests gentaglia da forca governa l'italia da secoli tramare complottare tradire il popolo e' LA region d'essere di questi delinquent I sparsi in tutta Italia e nel mondo attraverso I loro lion club rotary club e massonerie ecc sono ovunque solo che da noi agiscono come fiumi carsici avvelenano tutti di nascosto mentre in oriente essere Massoni pieni di soldi sfruttatori senza cuore da Prestigio altroche' e' un vanto the final touch per essere dei veri Diavoli

    RispondiElimina
  7. cos'è mi bloccate i commenti?

    RispondiElimina
  8. Se salta il governo a causa del m5s ci sarà la guerra civile perché veneti e lombardi non è gente che molla l'osso facilmente, l'Emilia potrebbe essere un cuscinetto, si potrebbe salvare roma se va in mano a casa Pound, o alla destra in genere, ma se il sud resta in mano al m5s finisce invaso. Noi ci staccheremo insieme a parte di Veneto e Friuli verso nord. Se in Germania finalmente si riesce a segare la Merkel si fermano tutti i piani liberisti per qualche anno, poi si vedrà, comunque l'Italia è una polveriera e tutti stanno a guardare per muovere. Quello che succederà in Italia nei prossimi mesi segnerà i destini del mondo. Quello che c'è in gioco è la libertà o la schiavitù di tutti.

    jj

    RispondiElimina
  9. JJ sei così sicuro? L'italia non negli ultimi anni, ma ormai negli ultimi secoli, tranne brevi parentesi, si è sempre accodata al più forte e gli italiani solitamente parlano, si lamentano, urlano, ma agiscono poco. Il nord è da anni ormai che si mostra insofferente ma al dunque non ha mai alzato un dito.

    E se anche lo alzare, guarda com'è andata in Catalonia. Per spezzare uno stato ci vorrebbe una situazione interna ed esterna con cambiamenti epocali, e non mi sembra ancora il momento, per ora.

    Corvo Busunda

    RispondiElimina