di: Roberto Pecchioli
Nessuno è più schiavo di chi si crede
libero senza esserlo. L’aforisma di Goethe, tratto dalle Affinità
elettive, è la sintesi della civilizzazione contemporanea. Drogati di
presunte libertà, convinti di vivere nel giardino delle delizie delle
opportunità, delle scelte autonome ed individuali, siamo diventati
liberi schiavi, burattini in mano a un sistema che ci spreme, dirige e
orienta. Il grande meccanismo, la potentissima sovrastruttura dalla
quale siamo dominati, è la pubblicità.
Pubblicità in senso proprio, diretta,
relativa alle nostre scelte commerciali di esseri obbligati al consumo,
ma soprattutto propaganda, induzione a condotte, atteggiamenti, idee,
stili di vita, convincimenti; per imitazione, coazione a ripetere,
sovraccarico di esempi e modelli comportamentali. Chi comprese la deriva
che si andava profilando fu Guy Debord, con il suo fondamentale La
società dello spettacolo. Nella quarta tesi del saggio, il pensatore
francese, dopo aver accolto l’idea marxiana dello spettacolo come
inversione della vita, ne dà la seguente definizione: lo spettacolo non è
un insieme di immagini, ma un rapporto sociale tra individui, mediato
dalle immagini. Dunque, il potere si serve dell’intrattenimento per
trasmettere messaggi attraverso un sofisticato meccanismo di
orientamento che possiamo chiamare pubblicità, o propaganda, nel senso
introdotto da Edward Bernays, nipote di Sigmund Freud.
Forme di propaganda, pubblicità o
indottrinamento sono presenti dall’inizio della storia, ma non si era
mai toccata la capillarità contemporanea, la pervasività che raggiunge
ogni gesto della vita, né erano state mai state mobilitate scienze,
saperi, conoscenze multidisciplinari, finissime intelligenze, sino a
dispiegare un apparato che impregna ogni ambito della quotidianità di
miliardi di esseri umani. Un piccolo esempio: già diversi anni fa, degli
amici si dichiaravano stupefatti del comportamento del proprio figlio
di pochi anni, tutt’altro che teledipendente, infastidito sino a crisi
di pianto dall’interruzione dei messaggi pubblicitari televisivi e dalla
ripresa della normale programmazione. Un’ inversione: per il bambino,
lo spettacolo era la pubblicità. Il mezzo diventa il messaggio, a
conferma delle intuizioni di Marshall Mc Luhan, vi si sovrappone sino a
sovrastarlo, piegandolo alla volontà di chi lo dirige. Naturalmente, il
figlio dei nostri amici pretendeva con foga di ottenere immediatamente
le merci pubblicizzate, confondendo la realtà con lo spettacolo.
Bersaglio colpito, dunque, da parte dei signori della pubblicità. In
questo senso, la nostra convinzione, che non pretende di essere una
scoperta originale, né di assurgere a verità sociologica, ma si pone
come constatazione e allarme, è che la pubblicità, nelle sue varie
forme, è un potente veicolo di regresso civile, individuale e
comunitario.
Partiamo dalle osservazioni di due
studiosi assai diversi tra loro, l’antropologo Arnold Gehlen e Konrad
Lorenz, biologo, zoologo e fondatore dell’etologia, ricerca comparata
sul comportamento animale e umano. Con accenti diversi e muovendo da
premesse assai distinte, essi convergono su una tesi: l’uomo è l’unico
essere in grado di differire i propri istinti, rimandare, contenere le
pulsioni che lo animano, entro certi limiti controllare anche le proprie
esigenze più materiali. Gehlen lo chiama esonero (entlastung), con
significati per la verità più ampi, ma è un fatto che l’uomo è capace di
dettare a se stesso tempi e ritmi delle proprie azioni.
Egli non mangia indefinitamente come gli animali, sa rinunciare a qualcosa in vista di un obiettivo futuro o di un principio morale, è in grado di sottomettere il piacere immediato a criteri di opportunità, di etica, esaminando e giudicando le situazioni concrete in cui è coinvolto in base a valutazioni complesse. Sa esercitare, in misura individualmente e culturalmente diversa, la temperanza, l’autocontrollo, sottomettendo a giudizio e, in varia misura, padroneggiando gli istinti. E’ in fondo questo il significato della razionalità umana e il senso della sua natura di animale politico, compresa da Aristotele.
Egli non mangia indefinitamente come gli animali, sa rinunciare a qualcosa in vista di un obiettivo futuro o di un principio morale, è in grado di sottomettere il piacere immediato a criteri di opportunità, di etica, esaminando e giudicando le situazioni concrete in cui è coinvolto in base a valutazioni complesse. Sa esercitare, in misura individualmente e culturalmente diversa, la temperanza, l’autocontrollo, sottomettendo a giudizio e, in varia misura, padroneggiando gli istinti. E’ in fondo questo il significato della razionalità umana e il senso della sua natura di animale politico, compresa da Aristotele.
Attraverso l’apparato che chiamiamo
pubblicità (spettacolo, intrattenimento, propaganda, ecc.) l’uomo
postmoderno regredisce allo stato infantile, un bimbo capriccioso che
vuole tutto e subito, non sente ragioni, si muove ed agisce in base
all’impulso immediato, alla reazione istintuale, al riflesso
condizionato, eterodiretto, azione, risposta e retroazione (feedback),
non diversamente dall’animale, come dimostrato da mille esperimenti, a
partire da quello di Ivan Pavlov sui cani. La triste lezione di Freud è
stata applicata dal nipote Bernays, inventore di campagne pubblicitarie
basate sulla persuasione psicologica indiretta, cui si deve l’uso nel
significato odierno del termine propaganda. Riducendo l’uomo alle sue
pulsioni animali, il fondatore della psicanalisi riconobbe come unico
movente umano il principio di piacere (lustprinzip).
La pubblicità prende sul serio la fosca profezia trasformandoci, attraverso un condizionamento massiccio, un bombardamento di immagini, sollecitazioni, ripetizioni, atmosfere tese ad alimentare il desiderio, in esseri volubili, schiavi del presente, regrediti all’istinto. Tutto e subito. Non diverse furono alcune parole d’ordine del 68, da vietato vietare a “che cosa vogliamo? Vogliamo tutto!”. I due slogan erano collegati e fu svelto il capitalismo a cambiare pelle, farsi antiborghese ( in realtà una nuova borghesia modellata dal potere finanziario NDR) e permissivo al fine di soddisfare i desideri, lavorando per crearne ogni giorno di nuovi.
La pubblicità prende sul serio la fosca profezia trasformandoci, attraverso un condizionamento massiccio, un bombardamento di immagini, sollecitazioni, ripetizioni, atmosfere tese ad alimentare il desiderio, in esseri volubili, schiavi del presente, regrediti all’istinto. Tutto e subito. Non diverse furono alcune parole d’ordine del 68, da vietato vietare a “che cosa vogliamo? Vogliamo tutto!”. I due slogan erano collegati e fu svelto il capitalismo a cambiare pelle, farsi antiborghese ( in realtà una nuova borghesia modellata dal potere finanziario NDR) e permissivo al fine di soddisfare i desideri, lavorando per crearne ogni giorno di nuovi.
Con l’avvento dei social media si è
enfatizzata la necessità di esibire i propri comportamenti indotti,
soprattutto gli acquisti e i viaggi, ma anche il cibo e gli incontri. I
“consumi vistosi” analizzati da ThorstenVeblen, da ostentazione dei ceti
abbienti si sono trasformati in fenomeno di massa. Il risultato è la
banalizzazione triviale di un concetto filosofico di George Berkeley, il
prelato irlandese del XVIII secolo: esse est percipi, essere è essere
percepiti, o meglio visti, invidiati, imitati come noi stessi imitiamo
comportamenti, consumi, attitudini altrui per sovraccarico di
propaganda. Un’osservazione di Marcello Veneziani spiega molto del
rovesciamento antropologico in atto. La maggioranza segue il vizio con
lo stesso conformismo irriflessivo con cui approvava, in altre stagioni,
la virtù.
I vizi, la perversione, la stupidità prima ostacolati, tenuti nascosti, divengono ora diritti inalienabili, dibbatito quotidiano, di chi non capisce che gli è invece stato tolto il diritto alla vita.
Quasi tutto dipende dai modelli diffusi,
il cui vettore è il sistema complesso che definiamo pubblicità. L’esito
è scontato se si possiede e indirizza la grande macchina: i più
seguiranno i modelli prestabiliti, specialmente se testimoniati dai
membri delle classi elevate. Una volta era l’aristocrazia di sangue, poi
quella del denaro, adesso bastano i divi dello spettacolo e dello
sport. Mimeticamente, essi trasformano il mondo nella direzione voluta
dalle cupole di potere, a cominciare dall’abbigliamento, dalle
acconciature, dai gusti sino alle condotte di vita sino ai nomi da
imporre ai propri figli. Anche in quell’ambito, siamo fuorusciti da ogni
tradizione culturale, nazionale e familiare, per finire nella bizzarria
esterofila e nel ridicolo. Lo spettacolo più la pubblicità più il
globalismo masticato male riempiono l’anagrafe di Jonathan, Kevin,
Chanel.
E’ il trionfo dell’immediato, della
moda, cioè del bambino viziato attratto dalle luci, dai colori,
dall’apparenza. Finti Adamo ed Eva nel giardino dell’Eden pubblicitario.
Come capiva d’istinto il figlio dei nostri amici, oggi è la vita che
interrompe la pubblicità. L’intero sistema di intrattenimento globale
che forma le coscienze (coscienza, che parola grossa!) è pagato dalla
pubblicità, lo sport professionistico, l’offerta televisiva, perfino il
sistema tecnologico. Possiamo ottenere connessioni o servizi gratuiti se
accettiamo di ricevere annunci pubblicitari, non c’è più bisogno di
ricorrere a messaggi subliminali. Ormai ammettiamo, ingurgitiamo,
ruminiamo tutto. Un qualunque programma viene interrotto ogni dieci,
dodici minuti per bombardarci di spot per almeno cinque, oltre i
cosiddetti messaggi promozionali e l’autopubblicità per le successive
trasmissioni. La nostra attenzione fatalmente si affievolisce, ma hanno
pensato a tutto: l’audio è più forte, i colori più intensi, i fotogrammi
scorrono più veloci.
Mezzo e messaggio coincidono nella forma
merce (il nuovo feticismo), ma soprattutto, nell’universo mentale che
impongono. Una società senza conflitti, che pare ritoccata al photoshop,
dove non ci sono i vecchi (gli anziani della pubblicità non
assomigliano per nulla a quelli reali), tutti hanno disponibilità
economiche in abbondanza – nel caso, ci pensa il credito al consumo- un
paese dei balocchi in cui la pubblicità è l’omino di burro di Pinocchio,
falsamente buono, in realtà cattivo e violento, destinato a
trasformarci in asini. La metafora è calzante: asini perché destinati
alla soma (produci, indebitati, consuma e poi crepa) e per il fatto che
non è previsto il pensiero critico, anzi è abolito sull’altare del gesto
sommo, liberatorio ed atteso: l’acquisto, l’acquolina in bocca dinanzi
all’oggetto del desiderio e la decisione immediata. Lo voglio, lo
compro. Ciò non vale, ovviamente, solo per le merci, ma innanzitutto per
i moventi della vita, ridotti – una profezia che si autoavvera per
scelta dei potenti- al lustprinzip, il principio di piacere (immediato).
Segue una rapida delusione, come nel bambino annoiato dal giocattolo.
Una delusione che, prima di assumere la forma della disillusione o della
riflessione, va oltre passata attraverso un nuovo desiderio, una luce più
abbagliante.
La ripetizione dei messaggi è un
elemento capitale. La mente subconscia “sente” tutto. L’iterazione del
messaggio è il cuore della programmazione mentale. La ricerca ha
dimostrato che ciò che viene udito più volte produce accettazione e
preferenza. Il ruolo della musica è essenziale, i primi ad intuirne
l’importanza furono i padri della civiltà occidentale, Platone e
Aristotele. Negli anni Sessanta, Jimi Hendrix affermò: “Tu puoi
ipnotizzare la gente con la musica, e quando essa si trova nel suo punto
più debole puoi predicare al loro subconscio qualunque cosa le vuoi
dire.” Buona parte della musica rock odierna è costruita attorno ad un
modello di bassi pesanti, molto più forti della melodia. Le vibrazioni
prodotte da queste basse frequenze colpiscono la ghiandola pituitaria.
Quest’ultima produce gli ormoni che vanno a controllare le risposte
sessuali degli uomini e delle donne.
Il Tutto è organizzato da menti
finissime, in grado di padroneggiare le neuroscienze, la psicologia, la
fisiologia a fini di potere. I persuasori occulti di Vance Packard hanno
lasciato il passo a esperti delle più diverse discipline, a partire
dagli studiosi del cervello umano. Lo scopo non è vendere prodotti, ma
instillare una visione generale dell’esistenza conforme agli interessi
di chi comanda. Con il lessico della psicanalisi, occorre abbattere il
Super Io e intronizzare l’Es, ovvero le pulsioni, l’istinto,
l’animalitàper abbattere il senso morale, il pensiero critico, la
capacità di tenere a freno il principio di piacere. In termini
junghiani, far affiorare l’Ombra, allontanando la Persona, alla ricerca
di nuovi archetipi collettivi, come il Consumatore. Se analizziamo
questa figura, ci sorprendiamo dei suoi caratteri negativi. Si tratta di
qualcuno che esaurisce, disfa, getta e distrugge ciò che ha, ed il suo
comportamento è coattivo (la forza
dell’impianto-pubblicità-propaganda-spettacolo-intrattenimento) e
compulsivo: dopo un consumo via al successivo, come il tabagista che
accende una sigaretta dopo l’altra o il drogato bisognoso di dosi sempre
maggiori.
Il congegno deve attivarsi senza
indugio, compiersisenza pensiero, senza valutazione delle conseguenze,
come se sussistesse una sorta di periculum in mora, un rischio nel
ritardare l’atto di procurarsi un piacere. E’ una chiara regressione
allo stadio infantile attraverso la rimozione progressiva del senso
morale, unita alla perdita della capacità di controllare e differire le
reazioni. La sottocultura del 68 la chiamò liberazione, ovvero disfarsi
dei fardelli costituiti dal bene e dal male, dei comportamenti appresi,
delle cautele, delle remore e dei rimorsi. Il viziato contemporaneo non
ha pentimenti in quanto non rielabora il passato, non lo sottopone a
giudizi etici né lo pone a modello per il futuro. Lo ignora a favore di
un eterno presente. Infatti è terrorizzato da qualsiasi accenno a
situazioni negative, malattia, povertà, morte, guerra, prendersi cura di
qualcuno. Gli stadi intermedi di Homunculus sono la riduzione e
semplificazione del linguaggio: le parole che ascolta devono essere
elementari, inframmezzate da altre più difficili, arcane, provenienti da
linguaggi specialistici o idiomi stranieri.
L’attivazione dei sensi privilegia le
sensazioni immediate, “facili”, l’immagine deve superare la parola e
ancor più ciò che è scritto. Trionfa un voyeurismo di massa che si
accontenta della superficie ma pretende immagini sempre più forti,
colori più intensi, sensazioni istantanee. Tutto ciò allontana il
pensiero, la critica, il giudizio, per i quali vengono abolite le
parole, come disseccate, e i concetti relativi, chiusi nello sbadiglio
museale dei dizionari. Il telefono cellulare prima, lo smartphone poi
hanno aggravato l’afasia per impoverimento del vocabolario, attraverso
l’uso di sigle, acronimi, pittogrammi come gli “emoticon”. Il nome
emoticon richiama l’emozione. Sembra questa l’esigenza primaria
dell’uomo contemporaneo. Non più sentimenti o stati d’animo, duraturi,
forti, pensati, ma semplici emozioni, stati psichici affettivi
momentanei consistenti nella reazione a percezioni o rappresentazioni.
La sequenza delle emozioni forma il
nuovo senso della vita, ma esse sono in gran parte provocate, indotte,
eterodirette. Dunque, sono quelle e non altre in base agli scopi di chi
le ha determinate. Nel caso della pubblicità, assistiamo alla caduta
delle difese razionali, dei limiti e dei sentimenti morali, alla
distruzione del Super Io. Le immagini sollecitano reazioni legate alla
sfera del piacere, innanzitutto sessuale, le voci alternano toni
euforici a accenti melliflui, intonazioni ipnotiche a espressioni
soddisfatte; le frasi, elementari, hanno il compito di accompagnarci
rapidamente nell’universo del desiderio anticamera della felicità. I
panorami sono sempre belli, gradevoli, monumenti e opere d’arte
diventano fondali,“location” per promuovere la forma merce, tutti sono
felici, ben vestiti, sani, tranne gli esclusi, i paria, gli intoccabili,
coloro che non seguono lagiusta via acquistando quel prodotto,
trascinando una vita non conforme. Costoro sono rappresentati come
brutti, ingrugniti, infelici. E’ una sorta di realtà modificata, in cui
vige l’adaequatio rei et publicitatis, una corrispondenza indotta tra
realtà e pubblicità: bandito l’intelletto della formula di Tommaso
d’Aquino.
L’atto dell’acquisto è sempre positivo,
il nuovo è migliore dell’ex nuovo di ieri, invecchiato per tacito
consenso e screditato dall’emozione rinnovata, una scossa elettrica per
milioni di servi volontari. Chi non ha denaro, pagherà, le rate sono
sempre “comode”, differite nel futuro, gli importi piccolissimi. Degli
interessi si tace, se non per singoli aspetti favorevoli. Un residuo
moralismo ipocrita inibisce la pubblicità al fumo, ma non sfuggono alla
reclame l’alcool, le scommesse, il gioco d’azzardo che rovina le
famiglie, i profilattici.
La pubblicità è l’anima del commercio, tutto è merce, uomini compresi, e deve essere compravenduto, non sono ammessi limiti o zone franche. La pubblicità è l’unica anima rimasta sul mercato. La menzogna non solo vi è consentita, ma raccomandata e premiata attraverso gli istogrammi delle vendite.
La pubblicità è l’anima del commercio, tutto è merce, uomini compresi, e deve essere compravenduto, non sono ammessi limiti o zone franche. La pubblicità è l’unica anima rimasta sul mercato. La menzogna non solo vi è consentita, ma raccomandata e premiata attraverso gli istogrammi delle vendite.
Riflettiamo troppo poco sulla verità in
un mondo nel quale un unico sistema di potere possiede le
tecnologieinformatiche e i mezzi di comunicazione; può dunque
determinare tutti i fini, ridotti a uno, il profitto unito al dominio
per sé, il consumo per noi senza distinguere tra vero o falso, giusto
sbagliato, bene o male. La verità prende la maiuscola e cala dall’alto.
E’ vero, è bene ciò che lorsignori decidono che lo sia. Il resto è
silenziato, ridicolizzato o bollato con il timbro della bugia propalata
ad arte dai malvagi di turno. Fake news, il cattivo è immediatamente
identificato e smascherato, espulso dal consorzio civile.
Un altro aspetto dell’infantilizzazione della società:per il bimbo che non ubbidisce alla mamma, nei panni del Grande Fratello globale, è sempre in agguato il lupo o l’uomo nero.
Un altro aspetto dell’infantilizzazione della società:per il bimbo che non ubbidisce alla mamma, nei panni del Grande Fratello globale, è sempre in agguato il lupo o l’uomo nero.
Una volta colonizzato l’immaginario, far
consumare merci, idee, comportamenti, con l’ausilio di alcune parole
magiche, opportunità, libertà, scelta (!!!), è un gioco per i signori
della pubblicità regresso. Ci hanno persuaso anche della gratuità di
molti servizi, scacciando l’idea (altra fake news…) che se qualcosa è
gratis, il prodotto venduto siamo noi. Goethe, che dal desiderio ha
tratto un capolavoro universale, immaginò il suo deus ex machina
negativo, Mefistofele, impegnato a comprare l’anima della vittima. Faust
era assetato di piacere e di giovinezza, sì, ma anche di conoscenza.
Non erano la libido, né il consumo a muovere la sua scelta. Azzerato
ogni principio, obliterata ogni morale, messa da parte ogni utopia o
ideologia, il Mefistofele mercatista riesce a farci pagare, indebitare,
per realizzare i nostri sogni di consumo.
Ha compiuto un’impresa ancora più ardua,
convincendoci che siamo noi a scegliere tra idee, prospettive, modi di
vita, sistemi politici diversi. I pochi dissidenti, quel due per cento
di autentici ribelli secondo Junger, non infrangono il muro di chi non
si accorge che mille sono le tonalità del colore, infinite le variazioni
sul tema, ma la musica è unica, uno il quadro. E’ come tra gli scaffali
del supermercato, dove tanti marchi diversi offrono nella sostanza il
medesimo prodotto. L’inganno mefistofelico è giunto a farci preferire il
contenitore, anzi il suo nome e il simbolo (marchio, griffe, brand)al
contenuto.
Un regresso drammatico che non tocca
solo l’aspetto commerciale, ma ha raggiunto la politica, la religione,
l’etica, il senso dell’esistenza. Non viviamo più nemmeno in un mercato,
ma in un gigantesco trust, un cartello globale. I suoi signori sanno
tutto di noi, attraverso l’uso e l’incrocio dei dati che forniamo
attraverso i nostri comportamenti e il traffico degli apparati
tecnologici di uso quotidiano, tanto che ormai la pubblicità ci perviene
personalizzata.Esattamente come basta assistere a un paio di blocchi
pubblicitari di una trasmissione televisiva per capire a quale pubblico è
destinata, sul nostro smartphone compaiono “consigli” indirizzati
proprio a noi, esclusivamente a noi. Eppure, tutto ciò non ci atterrisce
né ci indigna.
Mefistofele è stato astutissimo e ha
prodotto un regresso delle nostre facoltà in cambio di un pizzico di
comodità. La libertà vera, del resto, è un’idea aristocratica. In
compenso, i desideri sono per tutti, e indurli, crearli, costruirli non è
mai stato tanto facile, per gli iperpadroni. Si è passati dal feticismo
della merce alla sua industria, abbattendo il senso morale, la
coscienza infelice di Hegel. Ha vinto con altri mezzi la “furia del
dileguare” nella forma dell’abolizione di ogni remora, limite e tabù.
La società pubblicitaria vincente ha bisogno di eliminare ogni residuo, qualunque passato oremora che ostacoli la marcia inarrestabile del Nuovo, del Progresso, del Consumo. Per vincere, ha avuto bisogno di sconfiggere tutte le fonti di senso, le religioni, le ideologie, i principi, i sentimenti morali. Che il processo non sia neutro e abbia avuto bisogno di un’azione di lungo termine è dimostrato da un’utile strumento di giudizio, la cosiddetta finestra di Overton. Si tratta di un modello di rappresentazione delle possibilità di cambiamenti nell’opinione pubblica, che mostra come delle idee, totalmente respinte al loro apparire, possano essere poi accettate pienamente dalla società, per diventare infine legge o obbligo. Qualsiasi idea, anche la più incredibile, per potersi sviluppare ha una finestra di opportunità. In questa finestra l’idea può essere discussa, e si può apertamente tentare di modificare la legge in suo favore. L’apparire di questa idea consente il passaggio dallo stadio di “impensabile” a quello di degna di un pubblico dibattito, sino alla sua adozione nella coscienza di massa e il suo inserimento nella legge.
La società pubblicitaria vincente ha bisogno di eliminare ogni residuo, qualunque passato oremora che ostacoli la marcia inarrestabile del Nuovo, del Progresso, del Consumo. Per vincere, ha avuto bisogno di sconfiggere tutte le fonti di senso, le religioni, le ideologie, i principi, i sentimenti morali. Che il processo non sia neutro e abbia avuto bisogno di un’azione di lungo termine è dimostrato da un’utile strumento di giudizio, la cosiddetta finestra di Overton. Si tratta di un modello di rappresentazione delle possibilità di cambiamenti nell’opinione pubblica, che mostra come delle idee, totalmente respinte al loro apparire, possano essere poi accettate pienamente dalla società, per diventare infine legge o obbligo. Qualsiasi idea, anche la più incredibile, per potersi sviluppare ha una finestra di opportunità. In questa finestra l’idea può essere discussa, e si può apertamente tentare di modificare la legge in suo favore. L’apparire di questa idea consente il passaggio dallo stadio di “impensabile” a quello di degna di un pubblico dibattito, sino alla sua adozione nella coscienza di massa e il suo inserimento nella legge.
Non si tratta di lavaggio del cervello
puro e semplice, ma di tecniche più sottili, efficaci e coerenti, tese a
portare il dibattito fino al cuore della società, per fare sì che il
cittadino comune si abitui a una certa idea e la faccia sua. All’inizio è
sufficiente che un personaggio pubblico o politico la promuova in modo
caricaturale ed estremo, e che poi il resto della classe pubblica e
politica smentisca con grande foga. Ma l’idea è nata, e la danza può
cominciare. Nella rappresentazione di Overton, le idee evolvono secondo
sei stadi: inconcepibile (inaccettabile, vietato); radicale (vietato, ma
con delle riserve); accettabile (l’opinione pubblica sta
cambiando);utile (ragionevole, razionale); popolare (socialmente
accettabile); legalizzazione (nella politica dello Stato).
L'elite fa riferimenti più o meno espliciti del loro nuovo ordine mondiale in film, libri, giornali, riviste, giochi, discorsi politici ecc., affinchè le masse si abituino al loro progetto.
L’uso della finestra Overton è un
fondamento della tecnica di manipolazione della coscienza pubblica
finalizzata all’accettazione da parte della società di idee
precedentemente estranee e permette l’estirpazione dei tabù. L’essenza
del metodo sta nel mutamento perseguito attraverso varie fasi, ciascuna
delle quali sposta la percezione ad uno stadio nuovo dello standard
ammesso fino a spingerlo al limite estremo. Ciò comporta uno spostamento
della finestra, ed un dibattito ben orientato permette di raggiungere
la fase ulteriore. La premessa indispensabile è la capacità di controllo
dell’opinione pubblica. Non si possono conseguire risultati siffatti
senza essere i titolari dei meccanismi di formazione delle coscienze:
pubblicità, intrattenimento, spettacolo e, naturalmente, istituzioni.
Chiunque può verificare, assistendo in televisione a un vecchio film
nelle ore meno interessanti per i pubblicitari, che i valori, i
principi, le idee base, i modi di vivere vigenti e presentati come
“giusti” sino a qualche decennio fa erano del tutto opposti rispetto a
quelli odierni. I film, i dibattiti, gli articoli dei giornali
mainstream (la schiacciante maggioranza), i discorsi dei personaggi che
orientano l’opinione pubblica si muovono concordemente nella medesima
direzione, quella del libertarismo estremo, del mercato sovrano, della
fine della famiglia, della tolleranza acritica, dell’esaltazione di ogni
novità imposta dall’apparato tecnologico, industriale e finanziario. E’
questo l’impianto di potere che chiamiamo pubblicità, volto a creare un
sentire comune che trasborda la società e milioni di persone a ritenere
vero, buono e giusto ciò che fino a ieri era falso, male e sbagliato.
Se passano determinati messaggi e si trasformano in patrimonio dei più,
non è per caso: si tratta di un’operazione studiata, costruita a
tavolino, voluta per scopi di varia natura, riassunti nel termine
dominio.
Tentiamo una dimostrazione al contrario.
Immaginiamo di disporre degli strumenti culturali e giuridici, del
controllo dei mezzi di comunicazione e delle università. Potremmo
decidere di svolgere una campagna per sconsigliare l’aborto, anche senza
cambiare di una virgola le leggi vigenti. Potremmo ridicolizzare
facilmente l’idea che maschio e femmina non siano una costruzione
culturale, come sostiene l’ideologia del genere (gender), ma un dato di
natura, ribadendo che la famiglia è formata da uomo e donna. Potremmo
diffondere il principio che la sessualità debba essere esercitata in
ambito coniugale, o che la privatizzazione di tutto non sia il miglior
modo di organizzare l’economia.
Avremmo financo la possibilità di avviare campagne con le quali si sconsiglia di credere a tutto ciò che proviene dal potere, comprese le nostre stesse idee. Non ci sarebbe difficile mettere in campo artisti, intellettuali e solidi argomenti volti a dissuadere dall’uso di droghe o alcool. Potremmo revocare in dubbio i dogmi dell’economia e ogni altra idea dominante. In pochi anni avremmo dalla nostra la maggioranza dell’opinione pubblica. Se il potere fa il contrario, se l’“impianto”, come lo definiva Heidegger, va in direzione opposta, è segno che esiste una volontà precisa , imposta attraverso complessi meccanismi e passaggi, più o meno quelli analizzati da Overton. La massa, tuttavia, specie se interrogata singolarmente, portata a ragionare e prendere posizione, sente o almeno intuisce che così non va. Ma nulla cambia. Il motivo non sta solo nella potenza dispiegata dal nemico, dalla pervasività dell’apparato, ma nella più grande delle sue vittorie: aver fatto passare ciò che accade come ineluttabile, un destino, un dato di natura previsto dal Progresso, confinando pensiero critico, dissenso, ribellione nel recinto dell’anacronismo e dell’ignoranza.
Avremmo financo la possibilità di avviare campagne con le quali si sconsiglia di credere a tutto ciò che proviene dal potere, comprese le nostre stesse idee. Non ci sarebbe difficile mettere in campo artisti, intellettuali e solidi argomenti volti a dissuadere dall’uso di droghe o alcool. Potremmo revocare in dubbio i dogmi dell’economia e ogni altra idea dominante. In pochi anni avremmo dalla nostra la maggioranza dell’opinione pubblica. Se il potere fa il contrario, se l’“impianto”, come lo definiva Heidegger, va in direzione opposta, è segno che esiste una volontà precisa , imposta attraverso complessi meccanismi e passaggi, più o meno quelli analizzati da Overton. La massa, tuttavia, specie se interrogata singolarmente, portata a ragionare e prendere posizione, sente o almeno intuisce che così non va. Ma nulla cambia. Il motivo non sta solo nella potenza dispiegata dal nemico, dalla pervasività dell’apparato, ma nella più grande delle sue vittorie: aver fatto passare ciò che accade come ineluttabile, un destino, un dato di natura previsto dal Progresso, confinando pensiero critico, dissenso, ribellione nel recinto dell’anacronismo e dell’ignoranza.
Occorre imparare a non credere, fondare,
come esortava Giuseppe Prezzolini, una sorta di Società degli Apoti,
quelli che “non se la bevono”. Nello stesso tempo, è urgente che un
numero crescente di persone comprenda che il significato delle parole
chiave imposto dal potere è la sua menzogna massima. Progresso, libertà,
liberazione, tolleranza, democrazia, mercato, significano per
lorsignoriil contrario preciso di ciò che ci costringono a credere. La
pubblicità, nell’accezione allargata che abbiamo tentato di esprimere, è
il meccanismo principale attraverso il quale riconvertono i nostri
cervelli, appropriandosene, privatizzati come tutto il resto. Se le
nostre idee, scelte, gusti sono dirette da loro, significa che non siamo
più proprietari di noi stessi.
Progresso è dunque regresso, libertà schiavitù. L’ illuminismo esaltò la ragione e il libero pensiero, contrapposti all’asserita dogmatica religiosa. Altri dogmi si sono sostituiti ai vecchi senza salvare l’uomo, reso più schiavo di prima: delle passioni, degli istinti e, vivaddio, dei “superiori”. Non ci stanchiamo di citare una frase del più liberale dei liberali, Friedrich Von Hajek, ne La via della schiavitù: chi possiede tutti i mezzi, determina tutti i fini. Vogliamo davvero che, attraverso tecnologia e apparato di pubblicità e propaganda, possiedano anche noi? Da antimarxisti di tutta la vita, evochiamo l’autore del Capitale. Lo schiavo di oggi, non diversamente dal proletario del secolo XIX, non ha da perdere che le proprie catene. Il problema è che è non sa di averle. La pubblicità, la società dello spettacolo, la grande macchina la cui anima è l’abolizione della verità, affermano che è libero come non lo è mai stato. Pubblicità regresso, ingannevole, abuso della credulità popolare.
Progresso è dunque regresso, libertà schiavitù. L’ illuminismo esaltò la ragione e il libero pensiero, contrapposti all’asserita dogmatica religiosa. Altri dogmi si sono sostituiti ai vecchi senza salvare l’uomo, reso più schiavo di prima: delle passioni, degli istinti e, vivaddio, dei “superiori”. Non ci stanchiamo di citare una frase del più liberale dei liberali, Friedrich Von Hajek, ne La via della schiavitù: chi possiede tutti i mezzi, determina tutti i fini. Vogliamo davvero che, attraverso tecnologia e apparato di pubblicità e propaganda, possiedano anche noi? Da antimarxisti di tutta la vita, evochiamo l’autore del Capitale. Lo schiavo di oggi, non diversamente dal proletario del secolo XIX, non ha da perdere che le proprie catene. Il problema è che è non sa di averle. La pubblicità, la società dello spettacolo, la grande macchina la cui anima è l’abolizione della verità, affermano che è libero come non lo è mai stato. Pubblicità regresso, ingannevole, abuso della credulità popolare.
Una volta preso il potere basterà usare le armi del nemico contro di lui.
RispondiEliminaBellissimo il documentario su youtube di WHITE WOLF REVOLUTION sulle scie chimiche,cui scopo è la manipolazione climatica e colpire la popolazione.Per non parlare del progetto HAARP per quanto riguarda le onde elettromagnetiche.So benissimo che i media sono controllati dalla finanza non diranno mai certi argomenti scottanti,e se vengono tirati in ballo saranno ridicolizzati,o peggio dal CICAP.Tornando alle scie, non capisco una cosa,le scie di condensazione scompaiono sopra i 1500 m di altezza?
RispondiEliminaAdmin Moon
Emme le armi del nemico vanno usate per vincerlo, una volta vinto va eliminato insieme a quelle armi che dovranno diventare tabù. Troppo forte la tentazione di riutilizzarle. Nella storia è già accaduto che sparissero conoscenza e tecnologia troppo avanzate rispetto allo spirito.
RispondiEliminajj
Le scie chimiche che erano bollate come "complottismo"sono state ufficializzate sotto il nome di geoingenieria contro il cambiamento climatico (stranamente iniziato in concomitanza con il fenomeno) mentre la tecnologia haarp ricorda in modo sinistro (harp inglese-arpa in italiano) l'arpa suonata dagli angeli nell' apocalisse biblica per causare fenomeni atmosferici come tempeste e uragani o terremoti .
EliminaSi la tentazione di usarle è forte però anche usarle per educare le masse(all'inizio) e poi distruggerle? Sono troppo ottimista?
Elimina@ Marduk infatti si parla anche del fenomeno dei suoni dell' Apocalisse, è poi strani rumori come quello percepito in Brianza di recente , si è detto ultrasuoni , ma in realtà molti aerei vanno oltre la barriera del suono. Le scie chimiche potrebbero servire anche a temperare il clima che sta diventando troppo caldo , si parla di "surriscaldamento " , ma in realtà la ragione naturalmente non è quella che dicono dovuta all' uomo, poi una volta che loro la utilizzano per questo scopo si sovrappongono altri interessi come quelle di coordinamento degli strumenti militari , gli stessi telefonini pare non potrebbero funzionare senza scie , delle armi climatiche come provocare intense piogge ( hanno coniato il neologismo bombe d'acqua mentre prima si parlava solo di nubifragi), inondazioni , uragani oppure siccità. I signori del cibo così possono intervenire a bloccare il tuo raccolto , in questo modo possono costringerti ad acquistare OGM . L'haarp la possiedono anche Russia e Cina. L' Italia è interessata da anni del fenomeno dei terremoti , altri fenomeni come gli incendi in Grecia , è di recente a Genova il maltempo in concomitanza col crollo del ponte...
EliminaMark
A Mark, una nota,senza però spero sembrare un fantasticatore o peggio egocentrico ,prima dell'inizio estate durante la notte ,-perché sono sempre sveglio come adesso -ho avvertito ,no, ho sentito un suono dal cielo nitido e prolungato per un ora almeno.all'epoca non possedevo ancora un tel che andasse su internet ecc , questo è il mio primo anche se ho 30 anni .successivamente ho conosciuto il fenomeno skysound su internet ed è del tipo che avevo io stesso provato. La tua frase:"il maltempo in concomitanza col crollo (purtroppo)del ponte ... Mi fa venire in mente gli scritti dell' ex gesuita Felixad;in cui diceva che queste entità,che si nutrono dell' energia umana ,si riuniscono a banchettare nei luoghi delle tragedie,nel momento in cui si materializzano sul nostro piano materiale rallentano la velocità dei loro atomi sprigionando di conseguenza calore, che immesso nell'atmosfera causa pioggia.secondo lui spesso dopo catastrofi si aggiunge anche la pioggia a dar danno per questo motivo.nella famosa battaglia di Salamina, alla fine del giorno che ancora stavano finendo gli ultimi persiani ,le acque erano completamente tinte di rosso del sangue dei caduti,gli scrittori greci descrivono innumerevoli dischi e sfere (orbs) luminosi mandati dagli dei alleggiare sul luogo della battaglia.chissa quanta energia c'era a disposizione,senza contare che era della frequenza vibrazionale della battaglia e combattimento su cui era impostato allora il modo di vivere umano.
Elimina@ Marduk Interessante quello che dici, mi fa venire in mente gli avvistamenti di strane creature durante simili eventi , come il Mothman che appariva in prossimità di catastrofi come il crollo di un ponte ,qualcosa di simile sarebbe stato visto durante l'11 settembre assieme agli Ufo. Gli eventi cruenti costituiscono il cibo ricercato di queste entità che così potrebbero interagire con la nostra realtà creando un " patto" con l'operante.
EliminaLa prima immagine di un Mothman risalurebbe al 2500 AC circa, ed è una piccola statua ittita, conservata al museo di Berlino.
Lo ritroviamo nel 1490, in un quadro di Hieronymus Bosch. Tra il 1490
ed il 1510 furono avvistati numerosissimi uomini falena che sfarfallavano minacciosi nel plumbeo cielo germanico.. Il Mothman, o uomo falena, sarebbe stato fotografato l'11 settembre 2001, nell'istante del crollo delle Torri Gemelle.
https://www.youtube.com/watch?v=pyDDaQ9fIEw
https://www.uforay.net/angelo-fotografato-durante-il-15-anniversario-degli-attacchi-terroristici-dell11-settembre-2001/amp/
https://www.dailymotion.com/video/x3ual9
Nel 69 d.C. Tacito racconta di un uccello dall'aspetto mai visto durante la battaglia di Bedriacum , lo descrive come "un uccello di esimia grandezza, quale non si era mai osservato prima ". Il primo giugno del 1985 un contadino rinviene 4 gigantesche impronte di zampe di uccello di 2,5 metri ciascuna a Virle , frazione di Rezzato , questa zona si trova a pochi chilometri da un luogo misterioso del bresciano chiamato "Sercol" ed è un antico cerchio di pietre di 30 metri di diametro dove si racconta vivessero le streghe , vicino a questo cerchio vi è una particolare pietra chiamata "volto del diavolo di Rezzato ".
È stato il ricercatore sui generis di ufo e paranormale John Keel a sostenere l’ipotesi che il Mothman fosse una creatura sovrannaturale che si mostra agli uomini per avvertirli di un imminente disastro: nel dicembre del ’67, infatti, il ponte che collegava Poin Pleasant e l’Ohio dal 1928 crollò improvvisamente, provocando la morte di 46 persone.
Keel descrisse questa ipotesi il libro The Mothman Prophecies negli anni ’70
Nei minuti successivi all’attacco terroristico alle Torri Gemelle dell’ 11 settembre 2001, molti testimoni hanno affermato di aver visto una figura volante che non era un apparecchio artificiale.
Il fotografo Steven Moran tra i suoi scatti relativi alle Torri Gemelle ardenti dell’ 11 settembre, pare abbia immortalato in alcuni scatti un essere anomalo volante, forse un mothman, in quanto uno delle sue foto scattate in quel frangente appare proprio una strana figura alata vicino ad una delle due Torri Gemelle. "Sembra che si tratti o di un angelo custode che si affaccia sui soccorritori e sui quei poveretti ancora intrappolati sotto le macerie, o di un angelo della morte in bilico che sta per raccogliere le anime dei moribondi. Lavoravo con una fotocamera digitale Kodak DC4800"
Ci sono le sequenze della CNN, due foto di un filmato della PAX-TV ,
un altro video che immortala un essere volante che si allontana. Ci sono state segnalazioni di avvistamenti di esseri simili al Mothman nei giorni precedenti a terribili eventi quali il terremoto a Città del Messico nel 1985 o il disastro nucleare a Chernobyl nel 1986.A Chernobyl da documenti segreti oggi declassificati, siamo venuti a conoscenza che alcuni elicotteristi che trasportarono tutto quel materiale come le oltre 500 libbre di argilla, sabbia, piombo, e di altre sostanze chimiche da buttare sulla cima del reattore da dove fuoriuscivano sostanze radioattive, affermarono di aver assistito al volo di uno strano essere alato simile al mothman.
Il 28 settembre da Wichita, Kansas (Usa), località da cui due ragazzi hanno osservato in concomitanza di un evento UFO «quattro esseri simili ad angeli attraversare il cielo». Poco tempo dopo gli ultimi avvistamenti di Mothman, il 15 dicembre del 1967, il Silver Bridge, ponte sospeso sul fiume Ohio, vicino alla piccola località di Point Pleasant, crollò, nell'ora di punta, causando la morte di 46 persone.
EliminaSi dice inoltre che nei dintorni di Point Pleasant ci sia una delle poche porte spazio-temporali presenti nella Terra, e che per i nativi americani questa zona fosse considerata sacra,pensano che ci possa essere uno "Stargate" , un passaggio tra più dimensioni e questo spiegherebbe l'apparire e lo sparire di questa creatura senza lasciare tracce.
Alcuni ricercatori ritengono che il Mothman abbia qualche legame col fenomeno ufo, in quanto nel 1966 oltre all'avvistamento della creatura furono avvistate anche delle sfere luminose nel cielo del West Virginia, addirittura si racconta che in paese giravano strane persone vestite di nero con grosse auto sempre di colore nero,
A Point Pleasent, durante i terrificanti mesi degli avvistamenti apparvero anche i men in black che, con tutta probabilità erano interessati all’ uomo falena. Parlavano in modo strano, tutte le linee telefoniche messe sotto controllo e alcune persone vennero minacciate se solo avessero parlato ancora della creatura. Un’altra stranezza è che in quel periodo la cittadina del West Virginia venne letteralmente invasa da “men in black”, cioè uomini in completo scuro che davano l’impressione di essere agenti del governo, i quali rivolsero un sacco di domande agli abitanti, mettendo spesso i telefoni sotto controllo. Di certo, quando le strutture del Silver Bridge cedettero e l’acqua del fiume si prese la vita di 46 persone innocenti, terminò tutto, anche qualunque apparizione del Mothman e degli UFO che lo accompagnavano. Ma anche diversi testimoni di questa misteriosissima storia lasciarono questa terra prematuramente .Il ricercatore John Keel si interessò per anni al caso, pubblicando un resoconto delle sue indagini noto come ” il caso Mothman “. Il caso strano, forse il più inquetante, è quello delle telefonate che anche lo stesso Keel ricevette per lungo tempo. Infatti qualcuno lo contattava raccontando eventi catastrofici che puntualmente si verificarono . Una sorta di premonizione. Uno di questi fu il crollo del Silver Bridge avvenuto il 15 dicembre 1967. Keel pare fosse stato avvisato del fatto che il ponte sarebbe crollato e una donna, giorni dopo, affermò di aver visto qualcuno arrampicarsi sulla struttura del ponte facendo pensare, dunque, che la tragica storia del ponte crollato, abbia strettamente a che fare con le apparizioni dell’uomo falena.
Molte cittadini che avvistarono Mothman nel Mississipi a Scott il 1 settembre 1966 , raccontano di essere stati “invitati” a tacere e dimenticare tutto! Il cortese invito proveniva da uomini che guidavano delle macchine nere, lussuose, ben tenute, ma già fuori produzione. Gli “uomini neri”, si presentavano a casa dei cittadini coinvolti negli avvistamenti, senza preavviso e vi si fermavano per qualche ora, tempo in cui sembra, inducessero le persone al silenzio, oppure li fermavano per strada, sempre con lo stesso scopo
,la loro carnagione era scura e gli occhi a mandorla, tipicamente orientali.
https://www.rinodistefano.com/it/rubricaletteraria/il-caso-mothman.php
http://www.menphis75.com/mothman_uomo_falena.htm
https://darktruth1.wordpress.com/2011/01/11/mothman-luomo-falena-vive-tra-noi/amp/
Mark
Molto utile come sempre Mark
Elimina. E della peste nera nel periodo del post 1300 quanti scrittori hanno testimoniato di"comete"e "carri volanti" rilasciare gas nocivi ,fumi neri dal cielo ;da notare anche in questo caso figure misteriose in nero scorazzare per le città e i campi.la diffusione del virus denominato"la spagnola"mi pare sia subito post apparizioni Mariane di fatima.per quanto riguarda il mothman io lo identifico con un altra forma archetipale che assumono ai nostri sensi quelle entità.D' altronde quanti miti greci e scandinavi parlano di esseri alati o arpie che scendevano a carpire le anime dei morti in battaglia.
@ Marduk Potrebbe essere stata un' arma elettromagnetica ad aver fatto cadere il ponte , un genere di arma sconosciuta alla massa , lo fa pensare le luci avvertite , l'illuminazione che hanno visto i testimoni , così forte che assieme al maltempo ha fatto si che i mass media hanno riportato insistentemente l"ipotesi del fulmine , il forte boato avvertito ,la terra che si è mossa tanto da far pensare ad un terremoto ai testimoni, la dinamica del crollo , le foto del ponte , l' acciaio che liquefatto , i pareri contraddittori sin dalle prime ore sulla manutenzione e gli interventi da fare sull'opera . La sera prima del crollo , un abitante di fronte al ponte ha detto di aver visto lampeggianti sul ponte , allora ha preso il telefonino e ha filmato , è rimasto sorpreso di come stessero facendo dei lavori all'oscuro e con quel tremendo maltempo , è stato intervistato anche da skytg24.
Eliminafulmine:
https://ilnuovolevante.it/cronaca/un-fulmine-avrebbe-colpito-il-ponte-morandi-secondo-un-testimone/
http://www.tusciaweb.eu/2018/08/un-fulmine-colpito-un-pilastro-crollo/
https://www.globalist.it/news/2018/08/14/i-testimoni-un-fulmine-un-boato-e-il-ponte-e-andato-giu-2029424.html
https://www.giornalettismo.com/archives/2672338/ponte-morandi-fulmine/amp
https://www.viagginews.com/2018/08/14/disastro-genova-valerio-staffelli-due-bagliori-crollo-video/amp/
http://amp.today.it/cronaca/crollo-genova-fulmine-ponte-morandi.html
acciaio liquefatto:
L’analisi dell’ingegnere catanese Concetto Bosco
https://m.catania.livesicilia.it/2018/08/18/genova-acciaio-liquefatto-ecco-perche-e-crollato-il-ponte_470567/
bagliori:
https://www.gazzettadiparma.it/news/italia-mondo/532891/alcuni-testimoni-un-fulmine-ha-colpito-il-viadotto-valerio-staffelli-su-twitter-visti-strani-bagliori.amp
Armi elettromagnetiche:
http://www.ilsecoloxix.it/Facet/amp/Uuid/4953a710-6ebd-11e7-a54b-65d73d90cd27/I_russi_e_il_cannone_che_spegne_le_armi_del_nemico_armi_che_spengono_lelettronica.xml
https://www.corriere.it/scienze/14_febbraio_23/cannoni-laser-ed-elettromagnetici-rotaia-rivoluzione-militare-usa-b5178890-9cbb-11e3-bf70-ea8899950404.shtml
https://www.corriere.it/esteri/15_marzo_09/laser-che-taglia-come-burro-furgone-quasi-due-km-distanza-a46ac948-c64b-11e4-80fc-ae05ebe65fb1.shtml
Le armi elettromagnetiche della Russia potrebbero essere "più efficienti delle armi nucleari"
La Russia sta sviluppando armi radioelettroniche, che utilizzano un potente impulso UHF in grado di distruggere tutte le apparecchiature elettroniche a chilometri di distanza e persino di cambiare il corso di una guerra.
Le uniche armi radioelettroniche basate su nuovi principi fisici, che sono stati testati con successo in Russia lo scorso autunno, utilizzano emettitori elettromagnetici mobili per disabilitare le testate missilistiche e l'elettronica di bordo a molte miglia di distanza. Le bombe elettromagnetiche sviluppate dalla Russia possono essere più efficaci delle armi nucleari perché sono in grado di neutralizzare interi eserciti con un solo breve impulso elettromagnetico.
Inoltre, a differenza delle emittenti elettroniche già in uscita, possono eliminare o danneggiare seriamente anche le armi off-line come carri armati, aeroplani a terra e missili in silos. In precedenza, i resoconti dei media affermavano che l'industria della difesa russa aveva inventato l' Alabuga , un nuovo missile elettromagnetico, che utilizza un potente emettitore UHF per disattivare tutta l'elettronica nemica entro un raggio di 3,5 chilometri (2,3 miglia), trasformandolo in "un mucchio di rottami metallici. "
Riepilogativo articolo di Daniel Ganser : http://www.nogeoingegneria.com/librifilms/la-guerra-segreta-in-italia/
EliminaMark
Ultim'ora
Eliminahttps://www.repubblica.it/cronaca/2018/08/30/news/ponte_morandi_siviero_attentato-205211107/amp/
http://www.meteoweb.eu/2018/08/crollo-ponte-morandi-genova-attentato/1143937/
Ecco come ne parla la psico-polizia del giornalismo del web :
https://www.giornalettismo.com/archives/2674069/crollo-ponte-morandi-teoria-complotto-attentato
Mark
Sono sempre più convinto che stanno ri-terraformando per le loro esigenze specifiche. Il suono è anch'esso un arma, le armi soniche furono utilizzate per distruggere le mura di Gerico. Sarò paranoide ma quel ponte che era si marcio ma non escludo che gli abbiano dato una mano anche se Mazzucco dice il contrario, d'altronde lui crede che fossero aerei quelli Delle torri gemelle e che la trasmissione dell'energia cinetica ha permesso che entrassero completamente come un dito su per il culo, cosa che non regge alla luce della fisica.
RispondiEliminajj
P.s. qualcuno mi ha scritto tempo fa via mail e ho risposto oggi.
È infatti jj pensare che due aerei hanno fatto crollare le torri non si può sentire , offende l' umana intelligenza , siamo oltre certe discussioni, quelle servono all'inizio poi oltre sono solo parossistiche, è comunque sono ci cose altre cose che serve capire : cosa sta succedendo ora e l' 11 settembre è cosa passata anche se è una data importante per loro .Guarda caso Genova arriva poco dopo l' incendio a Bologna ,è così i terremoti , gli incendi , gli stessi sbarchi, fa tutto parte di un piano di attacco e destabilizzazione , come prima usavano mafiosi e brigatisti . Pare che sono spariti i video di Genova e alcuni stessi esponenti di Governo hanno detto a caldo ,nelle prime ore ,che quello che è successo, per come è accaduto poteva essere causato solo da una causa grave tipo terremoto . Ciò non toglie che il ponte era malandato , che non hanno fatto le manutenzioni , infatti non hanno dato una risposta precisa sulle cause e i pareri divulgati degli esperti erano discordanti .
EliminaMark
Purtroppo quando avvengono eventi del genere ,o fenomeni catastrofi ci, il mio cervello mi riconduce sempre al loro operato, nel caso delle torri gemelle era palese a chiunque credo,materialmente hanno ottenuto la possibilità di modificare la costituzione america na, mentre a livello energetico il sacrificio simboleggiava la fine degli opposti ,maschile e femminile a favore dell'androgino la nuova torre .i grandi eventi dove purtroppo perdono la vita persone sembrano essere rituali organizzati,mi viene in mente Cernobyl che aveva analogie con la stella d'assenzio dell' apocalisse biblica,il rischio nucleare giapponese dopo il terremoto,da molti denunciato come sabotamento,e il devastante tsunami asiatico.per quanto riguarda i terremoti artificiali abbiamo troppe prove pe r negarne l'evidenza,Tesla stesso ne aveva annunciato la tecnologia, inoltre, non so se ha valenza per voi,studiando in diverse religioni santeria ,palo mayombe,magia rituale africana,demonologia l'evocazione delle varie entità,ne compaiano moltissime con l'attributo causare terremoti.
EliminaDopo la lettura dell'articolo, immediato e spontaneo è stato il rifermento a quanto espresso dall' anarchico Hakim Bey, in particolare al concetto originale di immediatismo. La pubblicità, la corruzione mediatica informa e deforma o ancora inibisce ogni forma di spontaneità e creativatà. L'dea poi di ritorno del primitivo non al primitivo permette di sviluppare nuove forme rivoluzionarie contro il potere mondialista e necroforo.
RispondiEliminaMarduk steiner sosteneva che la sofferenza umana unendiun con le forze ctonie della terra poteva scatenare terremoti, quando ci fu il terremoto ad Haiti guarda caso vennero colpiti o quartieri degradati mentre dove abitavano i benestanti ci fu poco o nulla. Nella Dominicana che è l'altro stato della stessa isola si senti poco. La Dominicana è ricca e turistica, Haiti è la patria del voodoo ed è miseria. Chernobyl so per certo che un gruppo molto potente di maghi approfittando di uno stress test indusse in errore persone e strumenti. Le forzr del bene invece sacrificarono molti dei loro per intervenire e coprire con un sarcofago di cemento riempito d'argilla, unico materiale ad assorbire radiazioni. Per quanto riguarda la simbologia confermo quanto dici perché sono la rappresentazione di quelle forze ctonie. Vale la stessa cosa per fukushima anche quell'episodio fu sabotaggio e andando indietro ipotizzo anche three Mile Island che deve rssess ancora smantellata a 40 anni di distanza. Partiamo dal presupposto che dietro il male ci siano srsemp i gesuiti (fondati dae
RispondiEliminaebrei conversi) , questi da sempre in modo metodico hanno raccolto tutta la conoscenza esoterica di tutti i popoli e sono gli unici ad avere pieno accesso alle biblioteche vaticane, comunque ora nonostante questa amplissima capacità operativa non riescono più per una questione energetica dello sviluppo del pianeta ad agire come vorrebbero ed hanno sempre più i loro piani sabotato dalle forze opposte. In ultimo tesla aveva anche progettato un macchinario capace di riassorbire la radioattività, ho sentire che questo sia già stato realizzato perché negli atolli dove i francesi avevano eseguito i loro rsperimespe ricercatori indipendenti hanno misurato una radioattività molto più bassa di quella prevista. Questa possibilità non è del tutto positiva perché permette la bonifica di ampie fette di territorio soggette all'uso di armi atomiche quindi in parte ne giustifica l'utilizzo, quello che non viene considerato è l'alterazione dell'armonia della terra che resta nonostante l'abbassamento Delle radiazioni.
jj
Sono andato a vedere qualche articolo su Fukushima, se ricordavo bene sul coinvolgimento Usa- Israele ho trovato subito diverse fonti anche di giornalisti giapponesi.
EliminaCadde dal cielo una grande stella,ardente come una torcia ....la stella si chiama Assenzio; tratto dall' apocalisse ,traduzione Chernobyl -assenzio.
RispondiEliminaCiao a tutti quanti. Consiglio dal cuore la lettura di questo blog, secondo me molto avanti!
RispondiEliminaFabio
Questo anche è un blog cardine ;-)
RispondiEliminahttps://sacroprofanosacro.blogspot.com/?m=1
Fabio
Grazie Fabio , consigli ben accetti , così si guadagna tempo.
EliminaMark