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giovedì 19 giugno 2014

LA MAGIA EGIZIA

















DEFINIRE LA MAGIA



Magia è la scienza e l’arte di provocare cambiamenti secondo la propria volontà. Magia è la capacità di cambiare stato di coscienza secondo la propria volontà, e, una volta entrati in uno stato di coscienza alterato, è l’Arte di cambiare gli eventi del mondo “normale” usando questa più elevata consapevolezza. La Magia è ciò che accade quando si incontra il Divino, che dimora in noi e nel mondo; è la nostra relazione con la divinità immanente, ed è il modo in cui viviamo la nostra natura di Maghi. Fare Magia è un processo dinamico, che ci rende direttamente partecipi alla creazione divina della realtà. Ogni vera Magia è una manifestazione del divino immanente, cioè presente in tutto ciò che esiste. Ogni esistenza è una forma, un’incarnazione dell’energia divina, e tutto è unito da questa Potenza sacra.

Non hai alcun bisogno di avere fede o si credere nel Divino, perché puoi sperimentarlo direttamente, puoi saperlo presente, in te e nel mondo; in ogni istante. L’Antica Magia Egizia, HEQA, è stata tramandata dai Greci sotto forma di Scienza Ermetica, dagli Arabi in forma di Alchimia, dagli Ebrei nella Kabbalah, e dagli Indù come Tantrismo.













 L’INCONTRO


 Per entrare in contatto con il Divino, trasformo la coscienza con la meditazione; liberata la mente dalla confusione dei detriti,e dalla polvere delle memorie, apro al Sacr questo Spazio di Vuota ampiezza. Il cuore rasserenato, si apre sull’Universo, come un cielo senza nubi, ed il mio corpo diviene la Casa e il Tempio dell’ IO DIVINO.
La dimensione implicita e nascosta della Realtà, è il livello quantico, governato dalle sue proprie leggi. L’Universo è un immenso campo d’energia, in cui ogni cosa è collegata ad ogni altra. Gli oggetti percepibili, sembrano separati fra loro, ma, a livello basilare e subatomico, essi consistono di pura energia, e sono connessi gli uni agli altri. Ogni particella possiede simultaneamente tutte le proprietà, ma, nell’istante dell’attenta osservazione, una sola ne emerge.

La realtà non è divisa fra materia ed energia, ma cambia continuamente stato, in sintonia con la percezione, la partecipazione e l’aspettativa dell’osservatore. Possiamo alterare la nostra coscienza, e, quindi, anche modificare la realtà; Possiamo interagire con gli oggetti, cambiandone la polarità strutturale, a livello quantico, perché: Le cose simili che sono fisicamente separate, funzionano all’unisono e mutano vicendevolmente.

Se si separa in due un fotone di luce, si creano due entità simili, con opposta polarità. Se anche essi si trovano a milioni di anni luce l’uno dall’altro, la loro polarità resta sintonica e interattiva; il loro contatto immediato, sensibile alle variazioni di ognuno dei due; a prescindere dalla distanza. La trasmissione istantanea dell’informazione, avviene perché le particelle sono collegate nel sub spazio di un universo parallelo. Tutta la vita è interrelata a livello quantico, quindi, la coscienza è in grado di cambiare il mondo materiale.
Le sub particelle, si muovono nella direzione prevista dallo sperimentatore, il che significa, che la sua coscienza influenza il risultato di ogni sua azione. La mente umana è in grado di dirigere gli eventi, ponendosi in uno stato di coscienza alterato, in cui percepisce la realtà segreta: IMEN, l’ordine implicito del livello quantico, che lo Shamano e il Mago chiamano la Realtà non ordinaria, con cui interagiscono.

La Magia è una Via di esplorazione spirituale, e di crescita individuale: un cammino che rispetta la capacità insita in ognuno: di conoscere direttamente il Divino. Quella della divinità immanente, è un’esperienza intima, diretta ed oggettiva, che permette di togliere il diaframma che oscura la visione e di vedere con estrema chiarezza l’essenza sacra del mondo. In questo processo, riconosci e integra la tua OMBRA: le paure, i conflitti, le nevrosi e i comportamenti distruttivi, ed impara da essa, piuttosto che reprimerla. L’Arte magica ti invita all’esperienza diretta del divino, presente nella Natura e nei suoi Cicli, così come dentro di te; piuttosto che all’aver fede inuna qualche lontana divinità.














LA MAGIA HEQA
Rinascita

Quando osservi un oggetto, puoi vederne solo un lato alla volta; questa è la natura intrinseca della comune visione. Esattamente allo stesso modo, se pensi a qualcosa, puoi farlo in un contesto alla volta; questa è la natura del pensiero. Il Contesto determina ciò che la tua mente pensa, esattamente come l’angolo visuale e il punto di vista, determinano ciò che il tuo occhio vede. Tu puoi leggere queste parole, solo perché sei in grado di dare un significato a questa configurazione di segni scritti, vale a dire, perché la tua mente ti permette di interagire con il suo contenuto di modelli appresi e registrati.

La mente razionale, è una funzione descrittiva e riduttiva: incapace di afferrare pienamente ciò che non conosce, e tutto ciò che essa può e sa fare, è di creare dei modelli programmati, insistendo, poi, perché la realtà vi si adatti. Decifrare completamente il significato di un evento reale, richiede di doversi esporre ad un numero infinito di variabili e di rapporti esistenti, e, siccome questo è considerato infruttuoso dalla mente, essa decide, a priori, quale aspetto di una cosa sia importante o impensabile; e poi considera questo aspetto, frammentario, come simbolo complessivo dell’intero fenomeno: la parte per il tutto.
La scelta diffidente della frazione di realtà usata dalla mente, per rappresentare un evento, determina il contesto limitante che essa crea, ed è in questo recinto predeterminato, che l’individuo comune sperimenta degli eventi che, di fatto, sono solo il prodotto immaginale di una fissazione riduttiva della sua mentalità dominante. La mente, o sesto senso, è uno strumento di codificazione e classificazione ultra veloce dei dati sensoriali; una specie di sistema computerizzato contestuale, che interagisce falsificando ogni esperienza reale; determinandone, cioè, lo schema di riferimento in cui essa verrà appresa, e riconosciuta come un Pensiero.

 

La tua mente può organizzare e classificare i propri contesti e contenuti, o in funzione delle finalità e degli attaccamenti delle Ego personalità parassite, prodotte dalle memorie e dalle tendenze abituali, oppure in accordo alle idee dell’Io Essenziale divino. Può essere quindi, o una trappola illusoria, che confonde la tua Vera ragion d’essere con la manifestazione impermanente, che ora sperimenti, nello spazio Tempo lineare di questa vita, oppure, lo strumento di espressione del Tuo Vero essere divino ed eterno; nel contesto in cui ora egli ti esprime, in ogni singolo istante; cioè nel Tempo momentaneo dell’esperienza diretta: Qui e Ora.

Non c’è esperienza diretta nel Tempo lineare, perché in esso, il momento presente è il Vuoto; dato che l’evento che origina l’informazione, viene percepito immediatamente come parte del passato. Magia, Felicità e Potere esistono solo nel Regno del Tempo momentaneo, dato che è possibile cambiare la realtà, essere felici, e avere potere, solo Qui e Ora: nell’istante presente. Il Potere della magia HEQA, che è quello di modificare gli eventi istantaneamente, tramite la propria Presenza Daimonica e divina, non è quello fruibile dall’individuo che vive nel Tempo lineare; quest’ultimo è solo l’abilità, di ottenere dei risultati desiderati, rispetto ad uno standard immaginale preconcetto.

Lo HEQ, o Mago, celebra ogni possibile esperienza, come un dono unico di Ciò che è, in lui, il suo Volere essenziale, sapendo che il compararla a qualcos’altro, significa sopprimerne e scinderne la giusta Consapevolezza; rendendola oppositiva e conflittuale rispetto a ciò che si giudica essa dovrebbe essere. La mente comparativa, valuta costantemente ogni esperienza, in base ad un proprio standard immaginario: di perfezione competitiva. I meccanismi dualistici della mente, sono alla base di ogni modalità negativa del pensiero: del desiderio di miglioramento pianificato, della ricerca di conforto, e dell’adattamento forzato a modificazioni di sé, che sono, in realtà, delle vere e proprie mutilazioni.
Non esiste qualcosa come la Mente Inconscia. E’ subconscia, cioè rescissa dalla consapevolezza, la parte della mente che tu scegli di rimuovere, con l’intento di dimenticare la tristezza del passato, le frustrazioni del presente, o la paura dell’avvenire. Tu riempi il Subconscio di innumerevoli programmazioni analogiche: contesti-schema simili a dei file di un Computer, che contengono esperienze di relazione negative, ad ognuna delle quali è attaccata un’emozione spiacevole; registrata nel corpo. Ma il Subconscio è anche un vasto insieme di informazioni, applicazioni, e saggezza integrale: cosmica e divina.
I tuoi sensi ricevono, ad ogni istante, una massa di messaggi molto maggiore, di quanto la parte di mente, che usi lucidamente, sia consapevole. La parte subconscia, cioè il 95 % della capacità mentale totale, che oscuri e scindi in frammenti, rimuovendo le tue connessioni con essa, classifica e conserva tutte le informazioni che giungono al pensiero, attraverso i tuoi sensi grossolani e sottili, e costituisce un Archivio segreto, a cui puoi accedere solo negli stati alterati di coscienza; nel Sonno, nella Meditazione profonda, nell’Estasi erotica, o nella Trance.

 


Talvolta, ciò che hai rimosso e cestinato nel subconscio, esercita comunque una fortissima influenza sulle tue azioni, senza che il settore conscio della mente abbia la minima idea di cosa stia veramente accadendo. La porzione conscia della mente, è solo una piccolissima parte della tua mente totale, ed HEQA, la Magia, è una via molto diretta, per renderti consapevole dello stato di narcosi in cui tieni la mente conscia; e per farti vedere i contenuti del subconscio; non come pericolosi elementi di spaventoso disagio corporeo, ma come poteri di formulazione reciproca, che puoi de-frammentare e rendere completi; tramite l’introduzione e l’esercizio della tua attenzione geniale.
L’esempio migliore, per chiarire cosa sia la rimozione del subconscio, è dato dalla relazione fra corpo fisico e Spirito del corpo, o Corpo Astrale, che è quello che si sperimenta di notte, nello stato onirico. Questo Corpo del sogno, include la tua mente, il tuo senso di identità e ogni tua illuminazione consapevole.
Durante il sogno, tu non sperimenti il corpo fisico, perché in questo periodo di tempo, il tuo spirito del corpo non è presente nel corpo fisico, ma è solo in contatto con esso: tramite il corpo eterico.La Rimozione causa il ritirarsi dello Spirito del corpo, che vivifica ed organizza le molecole del nostro corpo fisico, da aree somatiche in cui succede qualcosa che si sceglie di non sperimentare. Ciò causa un blocco dell’energia vitale organizzata, e si risolve, e manifesta, nelle condizioni della vecchiaia, o della malattia. Le aree di energia bloccata, contaminano, inevitabilmente, le altre parti del corpo, producendo una reazione a catena frenetica, e l’insorgere di blocchi
energetici sempre più diffusi ed estesi.


Avrai maggiore energia e potere se ti celebri come essere vivente divino, in ogni tua espressione, che non se fai della tua vita un cumulo di sbagli da cui nasconderti e che tenti di dimenticare. Le emozioni hanno cicli naturali che si risolvono spontaneamente, ma, sopprimendo un’emozione, la si amplifica e diffonde, perché, impedendo al ciclo emotivo di completarsi, si struttura, nella mente e nel corpo, un Egregoro di quell’emozione. Questa configurazione energetica, cercherà uno sbocco e un’uscita; una situazione di reattività, in cui scaricare la tensione che è venuta a crearsi. Le meccaniche di questo processo, sono assai interessanti per i loro risvolti terapeutici.

Ad esempio, la gente usa il fumo per sopprimere la frustrazione; ma la sigaretta irrita la mucosa bronchiale, e produce una frustrazione nella respirazione polmonare, per cui, il fumatore abituale fuma per sopprimere la frustrazione, che la stessa abitudine del fumo gli causa. E’ come darsi al bere per dimenticare il proprio alcolismo, o mangiare per placare l’ansia di essere obesi. Una volta iniziata, la rimozione si struttura in strati di soppressioni successive, che fanno sì che lo Spirito del Corpo si ritiri sempre più dal corpo fisico. Il che, alla lunga, porta alla totale estromissione dei Corpi Eterico ed Astrale dal corpo fisico; cioè alla morte.

 


Ognuno inizia con una rimozione della propria nascita, e alcune tecniche HEQA possono essere usate per spezzare questa catena fatale di eventi compressivi. La gente comune, sopprime e rimuove le cose in molti modi, e le droghe che alterano la mente, sono un mezzo molto popolare, che fornisce un esempio eccellente. Le droghe di ricreazione e diversive, le droghe prescritte dai medici, e quelle date negli ospedali e dai dentisti, sono ottimi mezzi per causare la rimozione. Non tutto dà gli stessi risultati, ma, generalmente, l’Alcool sopprime la paura, la Nicotina sopprime la collera e la frustrazione, la Cannabis sopprime la tristezza, il Cioccolato sopprime l’ansia, la Caffeina sopprime il desiderio irrisolto.
Per avere un’idea di come la cosa funzioni, considera che la collera causa la dilatazione dei vasi sanguigni, facendo arrossire una persona. La nicotina causa una contrazione dei vasi sanguigni, sopprimendo così una normale sensazione fisiologica di collera. La collera repressa, e rimossa, si evidenzia, nel linguaggio corporeo, con le molte sigarette fumate del tabagista abituale. In modo simile, la paura causa la contrazione dei vasi sanguigni, facendo impallidire una persona: l’alcool la dilata, come se fosse un vero e proprio un sorso di coraggio. L’alcool blocca la capacità di provare paura, e porta a fare cose che ci spaventerebbero nello stato di normalità.

La gente molto repressa, può sentire un bisogno costante di forti dosi di caffeina, proprio per funzionare, perché il mantenimento delle loro strutture di rimozione, usa la maggior parte delle loro energie. Ovviamente vi sono molti stimolanti, usati allo stesso modo, sia tramite la dieta che con assunzioni specifiche. Le Droghe allucinogene, ad esempio, funzionano essenzialmente come dei super stimolanti, che permettono, a chi li assume, di mettere temporaneamente fuori uso il sistema di rimozione, sperimentando sia parti altrimenti subconscie, di sé stessi, sia parte delle informazioni usualmente oscurate dalla mente razionale.

Gli stimolanti, sono le droghe di rimozione più largamente usate, ma vi sono anche altre tecniche, molto popolari, di repressione della consapevolezza, che includono: le distrazioni abituali, i videogiochi, Internet, la Televisione, l’andare al Cinema, il praticare lo Sport, il raccontare bugie sia a se stessi che agli altri, la procrastinazione, il siglare le cose come non importanti, la solitudine e l’isolamento, l’iperalimentazione, la sessualità ossessiva, la lettura continua.

HEQA puntualizza il fatto che sensi di colpa, oppressioni, rimozioni, costrizioni e forzature, o negatività, sono tutti fenomeni della mente e del corpo, e tu non sei né la funzione mentale né quella corporea; tu sei l’Entità che sta sperimentando la mente e il corpo: sei lo Sperimentatore: il Daimon divino. Lo Sperimentatore ha esperienze solo nel Tempo Momentaneo, e, anche se la mente ricorda il passato e pensa al futuro, il Testimone ha solo il momento presente, e l’esperienza della mente che lo fa. Il che significa che il DAIMON non fa comparazioni, e non ha ricordi; la mente compara e memorizza, e può fare cose giuste o sbagliate, ma il DAIMON non può mai sbagliare: semplicemente perché sperimenta ogni cosa come perfetta in sé, senza gradazioni comparative o scale esteriori di riferimento.
Per l’Io Essenziale, il Dio in noi, ogni esperienza è unica, irripetibile, e non può essere comparata con nient’altro che con sé stessa. Così, per il Testimone, che è il Reale te stesso, tutti i fenomeni costituiscono il Regno mutevole dello Spettacolo. Lo Spettatore interagisce solo con ciò che sta sperimentando, e può anche essere pensato come lo Spazio esistenziale in cui accadono tutte le manifestazioni. Il DAIMON è in un costante stato di ESTASI, cioè di Distacco dalla cosa sperimentata, il che, implica che non vi è nessun giudizio su di essa; nessuna possibile valutazione. Non c’è neppure il Tempo, ma solo l’esperienza della mente, che crea queste cose, e la visione del Testimone, che fruisce di ogni esperienza in modo e-statico, cioè con felice distacco.

Esistere, è tutto ciò di cui il DAIMON ha bisogno per essere felice; per lui non fa alcuna differenza se siete coinvolti in un amplesso d’amore, o se un pazzo vi stupra e vi malmena: Lui è pieno di beatitudine, attento al miracolo di tutto ciò che accade. Ovviamente, la mente e il corpo si preoccupano di ciò che accade loro, e si rifiutano di includere assolutamente tutto, nella celebrazione della propria esistenza. Così facendo, non riescono ad eliminare la negatività dualistica alla fonte, e tentano di evitare e rimuovere ogni beatitudine proveniente dalle esperienze “negate”, e rese perciò, da
essi, negative.

La trasformazione dalla Rimozione alla Celebrazione, è il risultato creato da HEQA Con la RINASCITA INIZIATICA: MESI TEMU EM UHEM: Il Dare ai mortali una seconda nascita, cioè la Liberazione dai limiti del corpo e della mente, e l’incontro consapevole con il Testimone estatico: il DAIMON, che è il nostro vero Io Essenziale divino.


ARTICOLO DI:MAURO LIKAR













27 commenti:

  1. Induismo, buddhismo e occultismo alla luce del cristianesimo” di Alessandro Mileant


    . Adattandosi alla mentalità ed alla cultura occidentale, questi insegnamenti fanno libero uso di svariati concetti e termini propri del cristianesimo, creando così l’impressione di non essere in contraddizione con quest’ultimo, bensì di sopperire alle sue manchevolezze. In realtà, tali dottrine sono in diretto conflitto con il cristianesimo e conducono i loro seguaci lungo un sentiero spirituale errato. In questo articolo prenderemo in esame le idee portanti di questi insegnamenti indù, occulti o “orientali”, alla luce del cristianesimo e spiegheremo perché essi sono falsi e quali sono i loro errori. La caratteristica principale di questi insegnamenti è l’elaborazione di teorie pseudo-scientifiche sulla struttura del mondo invisibile; sulla gerarchia degli esseri invisibili; Tutte queste teorie – estremamente confuse ed arbitrarie – sono esposte nelle pagine di voluminosi trattati in più volumi, il cui studio richiederebbe una vita intera. Benché essi possano contenere anche consigli di carattere pratico, il ragionamento speculativo vi occupa il primo posto. Viene posta l’enfasi sullo studio della letteratura occulta, allo scopo di sviluppare in se stessi un’ “intuizione” in sintonia col mondo invisibile. Nel secondo tipo di insegnamento occulto, quello “psico-fisiologico”, l’enfasi è posta sul concetto di rimodellare il proprio intero organismo; perciò queste dottrine possono comportare il rischio di danneggiare irreversibilmente la saluteQuesta categoria include vari tipi di yoga (hatha yoga, raja yoga, mantra yoga), il Krishnaismo, la “Meditazione trascendentale”, lo yoga taoista o il taoismo mistico, i metodi del buddhismo tibetano, quelli della “Fratellanza Bianca “ di O. Aivanhov, Perepelitsyn, Porfiri Ivanov, la terapia di S. Grof che fa uso di narcotici e i bagni di D. K. Lillie L’argomento principale di questo tipo di misticismo psico-fisiologico è la sua asserzione che la pratica “funziona”: cioè fornisce risultati facilmente verificabili. Ciò attrae quegli individui che sono più inclini all’azione che alla riflessione. Il terzo tipo è un “misticismo intuitivo”. In questa categoria possiamo includere il buddhismo zen, il taoismo filosofico, gli insegnamenti di Krishnamurti, Osho Rajneesh, Carlos Castaneda ed altri. Questa divisione degli insegnamenti indù ed occulti in tre correnti non è così rigida. Sarebbe più opportuno dire che esse differiscono nella misura in cui pongono l’accento sull’aspetto intellettuale, pratico o intuitivo. Ciò che le accomuna, a conti fatti, è la loro peculiare concezione di Dio come principio impersonale del cosmo e il diffuso utilizzo dei metodi di yoga e di meditazione. Il lettore non esperto di problemi teologici potrebbe pensare che la questione di un Dio personale o impersonale sia una speculazione puramente filosofica, poiché la Sua essenza è inconoscibile. La prima domanda è: “Dio è personale o impersonale?”. In altri termini: è dotato di ragione, auto-consapevolezza e volontà o è solo una specie di “potere” o di “energia”? Questa distinzione fondamentale, come vedremo, scava un abisso ideologico fra i sistemi “Teo-centrici” e quelli “antropo-centrici” e conduce a conclusioni diametralmente opposte riguardo alla morale. Sostituendo un Dio personale con un concetto amorfo di energia onnipervadente, essi pongono l’uomo al centro della loro attenzione e il loro scopo è quello di insegnargli come usare questa energia per il proprio auto-sviluppo e per la propria felicità.

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  2. La religione indù e le dottrine occulte criticano il cristianesimo per la sua dogmaticità. Esse si considerano superiori in quanto non prescrivono un sistema definito di dogmi, non negano la libertà di pensiero, bensì offrono all’uomo la libertà di trovare con le proprie forze la soluzione ai misteri dell’esistenza. Se non c’è un Dio personale, non c’è neppure una Ragione superiore, né una Volontà che tutto dirige, né un’Autorità incontrovertibile, né un Giudice giusto. Ogni cosa accade “da sé”, per l’azione di cieche forze cosmiche. Le verità religiose ed i principi morali cui l’uomo è giunto sono condizionati dalla sua capacità di conoscere e dalla profondità del suo intelletto: essi sono dunque relativi e suscettibili di revisione. L’assioma fondamentale di tutti gli insegnamenti filosofico-religiosi è l’idea di Dio. Mentre le religioni centrate su una figura divina si basano sulla fede in un Dio personale, le religioni orientali come l’induismo, e le dottrine “occulte”, fondano tutte le loro conclusioni sul presupposto dell’esistenza di un principio cosmico impersonale.
    In principio non vi era nulla: né angeli, né spiriti, né cosmo, neppure le particelle elementari di cui il mondo è composto; non c’era energia, né forza, né tempo, né spazio. Solo Dio esisteva: Luce eterna, datrice di vita, inaccessibile. Creando il mondo, Dio stabilì certe leggi che governano il suo sviluppo nella direzione da Lui stabilita. La natura del mondo è totalmente diversa da quella del suo Creatore, che è puro onnipresente Spirito. Dio penetra tutte le cose, ma senza toccarle e senza mescolarsi con esse. Una scuola di pensiero parla di Brahman, l’Assoluto; un’altra si riferisce ad un principio universale o ad un ordine naturale che è la radice dell’esistenza; un altra ancora postula un’energia onnipervadente, una forza mistica o un’anima del mondo; una quarta scuola parla invece di una Realtà Primaria – e così via. Un’altra caratteristica di questi insegnamenti è la loro enfasi sulla natura illusoria del mondo (maya). Poiché, in essenza, tutto fluisce dall’energia primeva, ogni cosa è solo un’apparenza priva di realtà. Tutto ciò che vediamo intorno a noi è un’illusione; dunque tutte le nostre idee sono mere congetture e non possono essere vere.
    Questa presupposizione di un Dio impersonale è alla base di tutte le altre idee filosofiche e religiose che caratterizzano i culti orientali: la negazione della sopravvivenza della coscienza umana dopo la morte e della rivelazione divina Nel loro concetto di “verità”, gli insegnamenti orientali o panteistici sono alquanto logici. Se non vi è alcun Dio personale che si prende cura del Suo popolo, non può esservi neppure una sola fonte di rivelazione. Coloro che tentano di comprendere i misteri della vita sono limitati, sia nel loro intelletto che nella natura della loro comprensione dei misteri. Le religioni dell’umanità sono soltanto vari livelli di comprensione di un’unica e sola verità. In questa prospettiva, Cristo, Buddha, Confucio, Zoroastro, Maometto, Krishna ed altri “avatar” sono considerati maestri che predicarono gli stessi principi, ma con diverse formulazioni verbali. La maggior parte delle religioni indiane ed “occulte” ritengono che non vi sia alcuna “eresia” od “errore”: solo differenti livelli di comprensione di una stessa Realtà. La Realtà non ha un contenuto oggettivo; solo la percezione soggettiva esiste.

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  3. La Realtà non ha un contenuto oggettivo; solo la percezione soggettiva esiste. Il primo uomo creato, nella sua purezza morale, era capace di avere un contatto diretto con Dio ed anche di parlarGli (Genesi, cap. 1-2). Col peccato, l’uomo si allontanò da Dio. La sua mente fu oscurata e – come conseguenza – iniziò ad apparire ogni sorta di falsa religione. La pienezza della verità fu portata al mondo da nostro Signore Gesù Cristo, il Figlio Unigenito di Dio. Egli colmò le lacune del Vecchio Testamento e ci offrì una più perfetta comprensione di Dio e delle cose spirituali. Ci insegnò chiaramente ciò che è giusto e ciò che è sbagliato, come si deve vivere e cosa si deve cercare, al fine di ottenere la vita eterna. Non era nelle Sue intenzioni soddisfare la curiosità umana, esponendo misteri dell’esistenza che sono al di là della nostra comprensione. Poiché la religione indù e le dottrine occulte non posseggono una sola fonte di rivelazione, esse si basano spesso sulle rivelazioni di spiriti occulti e di “fratelli bianchi” o sull’autorità di un guru. Ad esempio, Elena Blavatsky, la fondatrice della Società Teosofica, asseriva di essere in costante contatto telepatico con i mahatma tibetani e di poter ricevere ordini da loro, porre domande e riceverne risposta. La Blavatsky considerava la sua vita e gli insegnamenti della Teosofia come un adempimento della volontà di misteriosi “maestri”, che vivrebbero sui picchi ammantati di nubi del Tibet.
    Il cristianesimo separa chiaramente la verità divinamente rivelata dalle opinioni degli uomini e crede che vi sia una sola verità, benché possa esservi una moltitudine di falsi insegnamenti. L’anima è unita al corpo da un legame misterioso ed estremamente intimo, che nel piano del Creatore avrebbe dovuto essere eterno. La morte, conseguenza del peccato, è un fenomeno anormale e innaturale. Perciò gli esseri umani non riusciranno mai ad accettare la tragedia della morte: la morte è un evento innaturale. Nonostante attraversi una vasta gamma di attività e di condizioni, lungo l’intero corso della sua vita ogni uomo è consapevole di se stesso come una sola personalità. Egli è il padrone delle sue decisioni e dei suoi atti. La personalità umana concentra in sé tutte le sue qualità ereditarie ed acquisite, compresi i ricordi, la conoscenza, le capacità, i talenti creativi, l’intuizione, la sensibilità, l’esperienza, i sentimenti religiosi, la moralità, la forza di volontà, il carattere, il temperamento, gli interessi, le ambizioni, etc. Tutto ciò forma l’intero ed unico “io”, distinto dal mondo esterno e dagli “io” degli altri esseri umani.
    Tutte le religioni che riconoscono un Dio personale accettano anche l’immortalità della personalità umana, mentre gli insegnamenti che non credono in un io personale rifiutano anche l’immortalità della persona umana.
    Un bambino viene al mondo come un foglio bianco. Nel corso degli anni tutte le impressioni, tutto ciò che egli pensa, sente e fa, lascia un’impronta nella sua mente conscia ed inconscia. L’esperienza accumulata in una vita forma la sua personalità e modella il suo carattere. . La personalità umana, tuttavia, non può essere cambiata. E’ possibile uccidere fisicamente un uomo, ma non è possibile distruggere la conoscenza o l’esperienza di vita della sua anima immortale.
    Ogni individuo ha la possibilità di sviluppare il suo “io” in ogni modo possibile; ma nessuno può annullare ciò che è acquisito interiormente.

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  4. Dopo la morte, ognuno vedrà chiaramente ciò che è e cosa si merita. La persistenza della coscienza personale sarebbe una terribile tragedia se non fosse per la grazia di Dio, che rinnova l’uomo “curando coloro che sono infermi e sostenendo coloro che sono manchevoli”. E’ un peccato anche il rifiuto cosciente di Gesù Cristo, il rifiuto di credere in Lui come il Salvatore del mondo, inviato da Dio (Giov. 16:9). Secondo S. Giacomo Apostolo, pecca anche chi ha la capacità di fare il bene e non lo fa (Giac 4:17). Un’azione peccaminosa o un’inclinazione peccaminosa della volontà, lascia un’impronta “nera” sulla coscienza. Coloro che seguono gli insegnamenti dell’induismo e dell’occultismo non sono esclusi da questa specie di “consenso morale”. Così, benché in teoria l’induismo non distingua fra bene e male, considerando entrambi come le due facce di una stessa moneta, in pratica esso ha una dottrina che si avvicina al concetto di peccato: il karma.
    Karma (che significa “azione”) è qualcosa di negativo e di indesiderabile, come una macchia che si attacca all’uomo e rimane in lui nel processo delle sue reincarnazioni. Le religioni orientali concepiscono il karma come una legge immutabile di giustizia retributiva, una legge che non dipende da alcuna consapevole Volontà superiore. Le sue conseguenze si avvertono attraverso tutte le successive reincarnazioni, così che ogni atto incide sul futuro dell’anima con accuratezza matematica. Persone che in questa vita sono piene di salute, felici o ricche sono quelle che hanno creato “buon karma” nelle loro vite precedenti; di contro, individui che soffrono o sono meno fortunati, ricevono la retribuzione di antichi peccati e colpe. In termini più semplici: secondo la dottrina del karma, peccato e punizione hanno una correlazione matematicamente esatta. Ad es., se un bimbo innocente soffre, è a causa dei peccati commessi in vite precedenti. Tuttavia, se si considera il problema più in profondità, si giunge alla conclusione che la legge del karma in realtà legalizza l’ingiustizia. Se è vero che la personalità si dissolve al momento della morte, la nuova persona che viene a formarsi nella successiva reincarnazione non può in alcun modo comprendere quali colpe deve scontare e di conseguenza, non può trarre alcuna lezione morale dalle sue sofferenze: non può fare altro che subire la cupa sensazione della durezza dell’esistenza.
    Dio ci ama: Egli ha pietà di noi, suoi figli. Quando sperimentiamo una debolezza morale o addirittura cadiamo nel peccato, Egli non cerca vendetta e punizione, bensì aspetta pazientemente il nostro pentimento e ci aiuta a tornare sulla retta via. Anche quando permette alle afflizioni di colpirci, esse non sono mezzi usati per espiare i nostri peccati, ma per curarci. Quando non rifiutiamo Dio, Egli dirige tutti gli elementi della nostra vita verso il nostro benessere spirituale e la nostra salvezza. La nostra meta è la vita eterna nel Regno dei Cieli.
    suo destino è già stabilito, come il movimento degli ingranaggi di un orologio. Al termine di tutto l’inutile errare dell’anima da un corpo all’altro, non vi è neppure la speranza di un’immortalità personale: resta solo la prospettiva di scomparire in un Assoluto cosmico, in cui l’auto-consapevolezza e l’esperienza accumulata vanno perduti.
    Mentre un cristiano attende la resurrezione del suo corpo, l’unico e solo corpo che ha avuto durante questa vita terrena, il seguace delle religioni orientali considera il suo corpo come un guscio

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  5. temporaneo, una specie di prigione, da cui un giorno potrà essere liberato. Secondo la dottrina indù, la propria essenza spirituale impersonale dopo la morte è costretta a reincarnarsi per soddisfare la legge del karma e può rinascere come un altro essere umano o una scimmia, una capra o addirittura una pianta.
    Benché le dottrine del karma e della reincarnazione costituiscano un tentativo di spiegare l’esistenza del male nel mondo, esse in realtà introducono nel mondo la più grande ingiustizia: alla fine, a tutti è garantito il medesimo destino. Nonostante tutto il bene che un uomo possa compiere, egli non riceverà alcun premio per le sue fatiche; nonostante i suoi delitti, il peggior delinquente non riceverà alcuna punizione per i suoi crimini Nessuno è capace di ricordare la lingua da lui parlata in vite precedenti o i dettagli di eventi accaduti in altre esistenze e neppure la conoscenza letteraria o scientifica, acquisita, né i nomi delle persone da lui conosciute. In altri termini, il preteso “reincarnato” non ricorda nulla di ciò che la nostra coscienza assorbe nel corso dell’esistenza e che viene a costituire il nostro apparato intellettuale e la nostra esperienza di vita. Tutte queste cose sembrano scomparire senza lasciar traccia e senza alcuna ragione. E’ evidente, dunque, che le asserzioni riguardanti la trasmigrazione delle anime non hanno alcuna prova a loro favore.
    Strettamente parlando, quello di “salvezza” è un concetto puramente cristiano. E’ del tutto sconosciuto ai sistemi di pensiero indù ed occulti, ma occupa un posto centrale nel cristianesimo. La salvezza deve essere intesa come la piena restaurazione dell’uomo, in corpo ed in spirito, la sua completa liberazione dal peccato e da tutte le sue conseguenze. Preferiscono invece dedicare tutta la loro attenzione all’auto-sviluppo, usando vari metodi di yoga e di meditazione. Il risultato più alto di questi esercizi è, per loro, la realizzazione della propria “divinità”. Ma, prima si raggiunge la perfezione, prima si raggiunge anche il fine che tutti prima o poi raggiungeranno: il dissolvimento nel nirvana. Che differenza c’è fra questa “beatitudine” e la morte? Da un punto di vista cristiano, questi sono solo giochi di parole.
    Nell’ambito della morale, mentre il cristianesimo distingue chiaramente fra bene e male, nell’induismo e nell’occultismo queste sono solo nozioni relative. Il loro relativismo morale è una logica conseguenza della concezione monistica su cui si basano: tutto è uno. Naturalmente, nella letteratura dell’induismo e della teosofia, così come in quella di qualsiasi altra religione, si leggono molti bei pensieri intorno alla virtù: si possono trovare molti buoni consigli ed esortazioni ricche di ispirazione. Ma ciò non deriva affatto dal loro sistema dottrinale: è piuttosto il risultato di quel senso comune e di quell’inclinazione al bene che Dio ha posto nel cuore di ogni uomo. Non vi è neppure alcuna differenza fondamentale fra le persone virtuose ed i malvagi, fra i santi e i criminali. E’ tutta questione di karma temporaneo, che verrà macinato nel mulino delle reincarnazioni e infine dissolto nell’oceano senza limiti della Realtà Originaria. Di conseguenza, l’uomo non è responsabile delle sue azioni: egli è solo un piccolo ingranaggio nel meccanismo dell’universo Invece della preghiera come comunione vivente con un Dio personale, esse incoraggiano lo sviluppo di contatti telepatici con mahatma (anime) e guru, viaggi nel “piano astrale”, la ripetizione di mantra, l’evocazione di spiriti, etc. Benché il dio indù sia impersonale egli talvolta “si incarna”

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  6. e assume l’aspetto di un uomo. Un simile essere divino-umano è chiamato un avatar. I seguaci di Krishna citano la Bhagavad Gita, che descrive una successione di incarnazioni di divinità (circa ventuno); Mentre abita un corpo, l’avatar può far mostra di emozioni umane; ma il suo stato spirituale supera i confini del tempo e dello spazio (maya). Nel decimo capitolo della Bhagavad Gita, Krishna dichiara: “Io sono il principe dei demoni”. Questa ammissione getta qualche luce sulla natura sinistra degli avatar dell’induismo … .
    San Paolo, nella Seconda Lettera ai Tessalonicesi, dice dell’ultimo avatar (l’Anticristo): “la cui venuta avverrà nella potenza di Satana, con ogni specie di portenti, di segni e prodigi menzogneri,” (2 Tess 2:9; cf. Apoc. 13:2).
    Egli non li costringe a credere in Lui o a vivere rettamente. Quando chiediamo a Dio guida e soccorso, Egli ha il potere di alterare il corso naturale degli eventi ed anche di compiere ciò che appare “impossibile” all’umano intendimento. In altri termini, la nostra vita non è determinata tanto da fattori esterni, quanto piuttosto dal nostro libero arbitrio e dalla Divina Provvidenza. Per giustificare la loro fede nello zodiaco essi citano l’influenza della luna sull’alternarsi delle maree, sulla semina e sull’umore della gente.
    Non neghiamo che le stelle e la luna possono – fino ad un certo punto - influenzarci, così come le stagioni dell’anno, la temperatura, l’umidità ed una miriade di altri fattori interni ed esterni; tuttavia, queste cose possono solo influenzarci, mentre è solo Dio che governa ogni cosa. La fede cristiana, quindi, ci insegna a rivolgerci sempre a Dio, nostro Salvatore, per cercare guida ed aiuto. La preghiera può realizzare anche l’impossibile, come sappiamo da una moltitudine di esempi. Le Sacre Scritture predicono che il tempo precedente alla fine del mondo sarà un’epoca di apostasia dalla fede cristiana, in cui il male diverrà più forte. Appariranno moltitudini di falsi profeti, che attireranno gli uomini coi loro perniciosi insegnamenti. La fede si indebolirà fra gli uomini, che si daranno ad ogni sorta di vizi, seguiranno ogni tipo di pratica occulta e adoreranno i demoni. Questa generale apostasia sarà guidata da un “grande” condottiero, che la Bibbia chiama “la Bestia” e “l’Anticristo”. Apparentemente, egli sarà il capo di un governo mondiale. Non solo sarà un capo politico, ma anche il fondatore di nuove idee religiose. Il suo governo avrà successo, perché eserciterà il più stretto controllo sulla gente. I cristiani saranno perseguitati come seguaci di una religione assurda, antiquata e fanatica: i credenti diverranno allora confessori della fede e martiri.
    Fortunatamente, il dominio dell’Anticristo non durerà a lungo. Il Signore Gesù Cristo lo sconfiggerà e “lo distruggerà con il soffio della sua bocca” (2 Tess 2:8).
    Gli insegnamenti dell’induismo e dell’occultismo considerano gli ultimi tempi in un modo assolutamente diverso. Essi dipingono l’avvento dell’ultimo avatar coi colori più fulgidi. Sembra che questo grande messia debba portare al mondo tolleranza, prosperità, pace e ordine. Col suo avvento inizierà una nuova età felice, il paradiso in terra.
    E’ impossibile “provare” una particolare verità religiosa, perché simili cose appartengono al reame dello spirito, inaccessibile alla “prova sperimentale”. Tuttavia, se ci si rivolge al Padre celeste con tutto il proprio essere, si sperimenterà un vivo sentimento della Sua presenza e del calore del Suo amore nella preghiera del cuore. In una tale

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  7. esperienza, esperienza viva di Dio, tutti i sofisticati concetti dell’induismo e dell’occultismo cadranno come un castello di carte. La scuola che offre questo stato può essere Yoga, Zen, Meditazione Trascendentale, Scientology, “New Age”, o altri gruppi occulti. Se mettiamo da parte la terminologia esteriore, lo stato di cui si parla può essere definito come un tipo di trance. E’ paradossale che questi sistemi, i quali pretendono di rivelare gli eterni misteri della nostra esistenza, dichiarino la ragione e la logica nemici dell’esperienza interiore e ostacoli all’illuminazione spirituale. I L’illuminazione spirituale è uno stato familiare a molte persone rette. Esso fu sperimentato dei profeti dell’Antico Testamento, dagli apostoli e da molti padri del Deserto. Tutti loro sono unanimi nel mettere in guardia contro qualsiasi tentativo di ottenere attivamente l’illuminazione mistica o di evocarla con vari metodi. All’uomo è anzitutto necessario mondarsi dal peccato tramite il pentimento, purificare il cuore macchiato dalle passioni e rivolgersi umilmente a Dio: questo è il primo e più importante compito della vita cristiana. Nello stato di illuminazione concesso da Dio, tutte le verità rivelate nelle Sacre Scritture diventano chiare e persuasive. La ragione non viene affatto ricusata ma, al contrario, è arricchita di una più profonda comprensione di queste verità.
    Per impedirci di riporre fiducia in noi stessi e di diventare orgogliosi, Dio solitamente sembra celare al nostro sguardo la consapevolezza della presenza della Sua luce. Tuttavia, una lieve e appena percettibile luce spirituale penetra infallibilmente l’anima nei momenti di sincera preghiera, di vero pentimento, di attenta lettura della Bibbia, di meditazione su cose spirituali, così come nel ricevere la Santa Eucaristia e nell’attendere ai servizi divini. . I vari esercizi di Yoga e di meditazione propongono all’uomo di liberarsi dai limiti della carne e di unirsi alla Realtà Primordiale. Poiché il corpo ottunde la ricettività spirituale con un flusso di sensazioni fisiche, queste dottrine invitano i praticanti a “liberare” lo spirito con la “proiezione astrale”. In uno stato di trance si perde coscienza del tempo e dello spazio, viene soppressa la comprensione razionale e discriminante dell’esperienza in atto, l’uomo non ha più difese. Sfortunatamente, questi “mistici” non si accorgono di spalancare la porta che permette agli spiriti di un altro mondo di penetrare nella mente subconscia. Questi, avendo aperto brecce nei più intimi recessi dell’anima umana, possono continuare ad influenzare i loro adepti anche dopo l’uscita dallo stato di trance. In questo stato di auto-illusione, privo di pensiero, la reverenza per l’Altissimo viene sostituita da un senso di orgoglio: “Io sono dio!”. Ogni idea di responsabilità morale e di giudizio divino scompare e il sentimento soggettivo di “illuminazione” diviene il criterio unico di verità, l’arbitro delle proprie azioni.
    Nella vera illuminazione spirituale l’uomo ha una viva consapevolezza della maestà di Dio e della propria miseria. Il suo cuore è colmo di indicibile pace ed amore per Dio e il mondo visibile sembra cessare di esistere.
    Nella vera illuminazione spirituale, le verità della fede cristiana diventano chiare ed importanti.
    La preghiera richiede sempre sforzo interiore e concentrazione, non è dunque priva di fatica anche per coloro che si sono dedicati interamente ad una vita spirituale. La preghiera, come tutto ciò che fa parte della vita cristiana, è la “via stretta che conduce alla vita”. E’ necessario soltanto entrare decisamente in lotta col peccato e iniziare una vita spirituale di

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  8. preghiera, pentimento e partecipazione alla Santa Comunione, chiedendo l’aiuto di Dio. Lottando per superare le proprie mancanze l’uomo cresce e si rafforza. Benché i loro metodi differiscano, questi guaritori usano un condizionamento psichico, in cui l’energia concentrata del guaritore provoca un effetto occulto sulla mente del paziente. Questo condizionamento, come altre esperienze occulte, richiede una completa apertura, un’attenzione passiva ed una fiducia incondizionate nel “guaritore”. Vi sono casi in cui coloro che praticano qualche culto orientale o si rivolgono ad un guaritore psichico vengono completamente guariti dai loro malanni.
    Bisogna comprendere che queste “guarigioni” possono essere molto peggiori della malattia. Coi loro metodi occulti, i guaritori psichici e gli ipnotizzatori, aprono una breccia nelle difese dell’anima umana, che proteggono quest’ultima dal mondo oscuro dei demoni. Ciò avviene spingendo il paziente a concentrare la sua attenzione sulla persona del “guaritore” che, come un medium, diventa una canale per l’attività dei demoni. Questa operazione è simile ad una lobotomia, in cui viene rimosso il lobo prefrontale della corteccia cerebrale. Questa procedura chirurgica rimuove la parte del cervello che controlla i comportamenti violenti ma produce anche danni irreparabili ad altre facoltà, come l’acutezza dell’intelletto, le emozioni, la creatività e in particolare la capacità di credere in Dio, di pregare e di condurre una vita cristiana(vedi la ricerca nel campo della patologia occulta compiuta da Dion Fortune: Psychic Self-Defense, York Beach, Maine: Samuel Weiser, Inc., 1930; tr. Kiev: Sophia 1993.).
    Particolarmente sinistre erano le sedute di “guarigione” di Yuri Krivonogov, inventore di un metodo di ipnosi “psicotropica”, grazie al quale riuscì a trasformare in zombi centinaia di membri della “Fratellanza Bianca”. Il danno psicologico causato dai suoi metodi fu così devastante che una folla di medici, guaritori psichici e ipnotizzatori convocati da ogni angolo della Russia non riuscì in alcun modo a sciogliere il ”condizionamento” delle sfortunate vittime di Krivonogov. Questo tragico episodio venne ampiamente riportato dalla stampa russa ed ucraina negli anni fra il 1993 e il 1995.
    Nota: molti dei nostri contemporanei si preoccupano degli “incantesimi” o del “malocchio”. Questa preoccupazione riempie le tasche di maghi e guaritori psichici, poiché uno toglie la malìa che l’altro ha fatto, aiutandosi così a vicenda nel loro giro di affari. Chi si dichiara cristiano dovrebbe smettere di temere magie e malocchi e rivolgersi con tutto il cuore a Dio, per avere da Lui protezione e aiuto, con la preghiera, l’attenta lettura della parola di Dio, il pentimento, la regolare (cioè mensile) Comunione e le buone opere nei confronti degli altri. Se agisce così, gli spiriti maligni non avranno alcuna possibilità di nuocergli. . I conquistatori ariani portarono con loro il vedismo, una religione che venerava molti dei, il cui numero cresceva costantemente. Questi invasori credevano nella trasmigrazione delle anime e praticavano riti di purificazione col fuoco e di cremazione dei defunti. All’inizio le credenze degli arii erano trasmesse oralmente, ma dal 1000 a.C. esse cominciarono a venire trascritte in una collezione di poemi e preghiere chiamati Veda (“detti di saggezza” o “conoscenza”). Questa collezione di testi esercitò una profonda influenza sullo sviluppo del più tardo induismo. La dottrina della trasmigrazione delle anime dette origine al sistema delle caste indiano.
    A partire dal VI sec. a.C., con l’inizio del periodo delle Upanishad, la religione indiana assunse un carattere più pessimistico. L’ascetismo indù si sviluppò in questo periodo e la figura del guru o maestro spirituale acquistò grande autorità.

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  9. Mentre i principi fondamentali dell’induismo contemporaneo prendevano forma, il primitivo politeismo pagano iniziò ad essere sostituito da un principio monistico secondo il quale tutto ciò che esiste, compresi Dio e il mondo, è in essenza una sola cosa. Questa idea panteistica divenne la base dell’induismo, la sua credenza principale. La vita terrena venne considerata come un’incessante serie di migrazioni dell’anima (samsara o metempsicosi) e il fine della vita era liberarsi dalla legge punitiva del karma. La completa libertà (moksha o mukti) dai cicli dell’esistenza viene raggiunta allorché l’anima umana (atman) si fonde e si dissolve completamente nell’anima del mondo (Brahman). Questa idea è la base del brahmanesimo. All’incirca nello stesso periodo il buddhismo fece la sua apparizione come una reazione contro gli abusi del sistema delle caste brahmanico.
    L’ultimo stadio nello sviluppo dell’induismo ebbe inizio dopo la nascita del cristianesimo. ”. Il dio Brahma divenne il primo fra gli dei e il “Signore” Krishna (la decima incarnazione del dio Vishnu) diventò oggetto di universale devozione.
    Dal 1890, tuttavia, questa religione iniziò a diffondersi negli USA, quando Swami Vivekananda, un discepolo del riformatore Ramakrishna, fondò la Vedanta Society a New York. Da allora, è sorta una miriade di movimenti che si ispirano all’induismo Molte sette contemporanee, culti e gruppi religiosi orientali, fra cui la teosofia, l’antroposofia, la scienza cristiana, la massoneria, i bahai e la scientologia, sono pieni di idee indù. Brahman, tuttavia, non è un essere trascendente e personale, ma piuttosto un principio su cui si basa l’essere. Fra le numerose divinità dell’antica religione indiana tre in particolare acquisirono importanza. Brahman venne considerato il dio creatore, Vishnu il dio che conserva la creazione, e Shiva il distruttore Dio è l’anima del mondo (Mahatma) ed ogni anima individuale (atman) è la sua rappresentazione.
    . Chi non realizza l’illuminazione è costretto a reincarnarsi migliaia di volte prima di poter raggiungere la pace del nirvana.
    L’esistenza del paradiso e dell’inferno non è affatto negata, ma questi non sono considerati come destinazioni finali: sono soltanto stadi transitori nel ciclo delle reincarnazioni.
    Poiché l’uomo è parte dell’anima del mondo e quindi è un “dio”, il peccato è solo un’illusione. Sentimenti di colpa e di responsabilità morale dinanzi ad un Giudice più alto sono idee buone solo per le masse superstiziose. Questa religione trova espressione nelle più diverse forme di rituali, da quelli incruenti e spirituali a quelli volgari e crudeli. In alcune branche dell’induismo si trova una completa avversione ai sacrifici di sangue, mentre in altre è l’esatto contrario. L’induismo passa dagli estremi del più stretto ascetismo a quelli della più selvaggia depravazione. Nonostante il carattere amorfo e adattabile dell’induismo, non dobbiamo pensare che esse sia privo di dogmi. Questa è la base di tutte le peculiarità dell’induismo: il suo carattere multiforme, le contraddizioni delle sue idee filosofico-religiose e l’assenza di norme morali ben definite.
    Buddhismo
    Tutti gli elementi del buddhismo, tutti i suoi rituali, le sue pratiche, la sua filosofia a la sua arte, hanno come fine l’eliminazione dell’illusione che l’uomo esista. Non solo l’uomo, ma qualsiasi altra cosa nell’universo è priva di sostanza: tutto è illusione.

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  10. Egli considerava il nirvana come il vero fine dell’esistenza: una condizione di totale riposo, libero da pensieri, sentimenti e desideri. Questo era, per lui, lo stato di somma beatitudine Il Buddha stabilì quattro verità fondamentali, come base di tutto il suo insegnamento: (1) La sofferenza pervade tutti gli aspetti della vita umana, dalla nascita alla morte; (2) La causa della sofferenza risiede nel desiderio di vivere e di provare piacere; (3) Quindi, per liberarsi dalla sofferenza, si devono estinguere tutti i desideri; (4) Mentre l’idea fondamentale del buddhismo è estremamente semplice, le regole del “sentiero” sono numerose e complesse: per apprenderle ci vuole una vita intera. Ciò rende il buddhismo il sistema più complesso e paradossale che esista.
    Un tema centrale del buddhismo è la padronanza di sé. Tutto ciò che accade è considerato conseguenza di “irrequietudine”, “preoccupazione” o “ignoranza” nella coscienza trascendentale del Principio Assoluto Leggiamo anche nel codice morale buddhista: “Non importa quanto gli altri siano bisognosi, nessuno dovrebbe sacrificare la sua salvezza per loro”..
    Poiché la filosofia buddhista rifiuta l’idea di un Creatore e considera il mondo malvagio, essa introduce il male nell’Assoluto stesso. La forma tibetana del Mahayana è la più “occulta”. In essa vi è una classe dirigente di monaci (lama) la cui funzione è quella di studiare ed interpretare gli aspetti filosofici del buddhismo. Viene incoraggiato uno stile di vita contemplativo, pacifico e quieto. L’uomo deve imparare a vivere in armonia con la natura.
    Per lo Zen, l’analisi logica è tabù. E’ impossibile per un uomo insegnare alcunché ad un altro essere umano ed è altrettanto impossibile imparare alcunché da un altro. Ogni uomo deve liberarsi dalle nozioni preconcette e dalle opinioni altrui. Lo zen rifiuta tutte le dottrine e le religioni e considera i miracoli e i fenomeni soprannaturali come miraggi e illusioni Lo Zen ritiene che l’intuizione umana sia infallibile e dunque rifiuta qualsiasi altra autorità. Questa scuola insegna l’auto-sviluppo tramite l’esercizio intensivo della meditazione, che viene praticata molte ore al giorno.
    Quando si medita, si deve liberare la mente da ogni attaccamento alle cose terrene, senza pensare al bene o al male. In realtà, allucinazioni e visioni di demoni sono risultati comuni nella meditazione Zen.
    Negli USA degli anni ‘60 il buddhismo zen fu all’origine degli hippies, con la loro pratica dell’ “amore libero”. Benché lo zen imponga severe regole morali ai praticanti, i maestri sono liberi di comportarsi come meglio aggrada a loro. Per il buddhismo l’amore è altrettanto pericoloso che l’odio, poiché incatena alla ruota del divenire. dimorare è quello di equanimità e di indifferenza. Ai più alti livelli del buddhismo si ritiene che il bene e il male, come categorie morali, semplicemente non esistano.
    La teosofia
    La teosofia è un complesso insieme di vari insegnamenti occulti, antichi e moderni: gnosticismo, neoplatonismo, kabbala e misticismo medievale, con una spruzzata di buddhismo. Il tutto è tenuto assieme dalle fantasie della sua fondatrice: Helena Blavatsky. il colpo di genio della Blavatsky è stato di riuscire ad attirare l’interesse del pubblico su antiche e dimenticate idee occulte, presentandole in una forma che affascinava gli individui dotati di un’inclinazione al misticismo e desiderosi di scoprire i misteri della vita.

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  11. La teosofia li adesca con le sue melliflue frasi ad effetto: una “fratellanza universale” che unirà gli uomini di ogni razza e credo, lo studio delle religioni, della filosofia e delle più recenti scoperte scientifiche, l’esplorazione delle forze misteriose della natura e dei fenomeni paranormali.
    Benché faccia uso di una terminologia in parte cristiana, la teosofia ha una visione del mondo fortemente panteistica. Come l’induismo, accetta la dottrina del karma. Negli ambienti teosofici abbondano le dichiarazioni di principi in termini pseudo-scientifici, ma si tratta in realtà di affermazioni sprovviste di alcuna prova, basate interamente sulle testimonianze dei loro leader, avvezzi ad un malsano misticismo, al ciarlatanismo ed ai falsi “miracoli”.
    Fino dall’infanzia la Blavatsky dette prova di capacità medianiche che la spinsero ad interessarsi allo spiritismo. All’età di 17 anni sposò un anziano generale, Nikolai Blavatsky, ma il matrimonio durò solo tre mesi. Dopo il divorzio la Blavatsky viaggiò molto, visitando l’India e il Tibet. Più tardi, nei suoi scritti teosofici, asserì di essere venuta in contatto, durante quei viaggi, con esseri “superiori” incorporei, i mahatma, che le rivelarono i misteri dell’esistenza. Fra questi maestri disincarnati ve n’era uno particolarmente importante, che la Blavatsky chiamava “il Maestro” (questi era, con ogni evidenza, il “principe di questo mondo” di cui parla Giov 12:31 …). Nel 1872 la Blavatsky giunse a New York e intraprese la pratica dello spiritismo. Nel 1875, in compagnia del colonnello Henry Olcott, fondò la Società Teosofica, che esiste ancora. Tre anni dopo visitò ancora l’India, dove, nel 1882, stabilì con Olcott la sede internazionale della Società ad Adyar. Allorché furono smascherate le sue attività fraudolente, la Blavatsky dové lasciare l’India, e iniziò a viaggiare per l’Europa, diffondendo instancabilmente le sue idee occultistiche.
    Madame Blavatsky si stabilì infine a Londra. Nel 1884 i suoi pretesi miracoli e le comunicazioni dai “maestri incorporei” furono esaminati dalla “Society for Psychical Research”, che li trovò infondati e la accusò pubblicamente di far uso di pratiche stregonesche, ipnotizzando le sue vittime e imbrogliandole con vari trucchi fraudolenti. Nonostante i gravi colpi inferti alla sua autorità, la Blavatsky non si perse d’animo: continuò instancabilmente a scrivere e a diffondere le sue idee. Ad un attento esame delle sue opere è chiaro che molte delle sue concezioni derivano dalla vecchia letteratura occulta e soprattutto dalla Kabbala. I suoi scritti più importanti sono La dottrina segreta e La voce del silenzio. Il celebre autore Vsevolod Soloviev, che conobbe da vicino la Blavatsky, la accusò di frode e inganno (vedi il suo libro “Una moderna Sacerdotessa di Iside”). Nei primi anni della sua vita si allontanò dalla fede ortodossa e prese a odiare il cristianesimo, anzi, dedicò tutti i suoi sforzi ad abbattere le idee cristiane ed a sostituirle con l’occultismo.

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  12. . La Blavatsky basava la sua autorità sui “miracoli” da lei compiuti, come le materializzazioni di oggetti e sulle rivelazioni dei maestri incorporei, che avrebbero fatto cadere biglietti in cui rivelavano i misteri dell’universo. Nella sua giovinezza pubblicò una rivista chiamata Lucifero, il cui scopo era di riabilitare quello spirito caduto, il suo primo amore, a cui rimase fedele per tutta la vita. La Blavatsky si sposò varie volte, ebbe molti amanti ed un figlio illegittimo. Era rude, usava di frequente un linguaggio volgare, fumava continuamente e faceva uso di narcotici (hashish). Da un punto di vista psicologico, la Blavatsky rappresenta un complesso caso di personalità multipla. Nel leggere la sua biografia vengono in mente le parole di Cristo riguardo ai falsi profeti: “Dai frutti li riconoscerete”. Uno scrittore come Gogol l’avrebbe definita una donna “da storie”, perché, ovunque andasse, la sua presenza era causa di storie spiacevoli. Questa donna-guru morì a Londra nel 1891.
    Dopo la sua morte, Henry Steel Olcott continuò a dirigere la Società Teosofica. Vi fu un periodo di declino, ma William Judge (1851-1929) riuscì a dare nuovo impulso alla teosofia. Dopo la morte di Henry Steel Olcott, la Società Teosofica fu guidata da una fedele discepola della Blavatsky, Annie Besant (1847-1933), che riprese e chiarì molte idee della fondatrice e si pose alla guida anche del ramo “esoterico” della Società, specializzato in magia e spiritismo.
    Le idee occulte della Blavatsky ebbero una certa influenza sull’atteggiamento ostile alla Chiesa dell’intelligentsia russa pre-rivoluzionaria e nell’importazione e diffusione del comunismo in Russia. Molte idee teosofiche sono state adottate dal movimento New Age e sono sostenute anche dalla Chiesa Liberal-Cattolica. E’ alquanto difficile esaminare e confutare le idee della teosofia una ad una, poiché sono estremamente confuse. In sostanza, la teosofia è basata su fantasie e affermazioni infondate. L’inverisimiglianza di queste dottrine non ha limiti, se non quelli dell’immaginazione dei “profeti” degli insegnamenti occulti. Come i neoplatonici e gli gnostici dei primi secoli del cristianesimo, la teosofia insegna che i libri sacri di tutte le religioni contengono una sola dottrina segreta, che li attraversa come un filo rosso La Bibbia cristiana non contiene alcuna “dottrina segreta”: tutto è esposto in termini chiarissimi, così che anche le persone più semplici possono comprendere la parola di Dio ed avere una solida base per la loro vita. Seguendo le dottrine degli antichi gnostici, la teosofia attribuisce alla Divinità anche un principio femminile, chiamato Sophia (sapienza). La teosofia elabora inoltre le dottrine indù, riguardanti il giorno e la notte di Brahman. All’ingresso di Brahman (il giorno) appare l’universo e minuscole particelle di Brahman, gli “ego” degli esseri umani, si rivestono di vari corpi: fisici, astrali, mentali, etc. Questa è l’origine di ciò che chiamiamo “vita”. Allorché Brahman se ne va (la notte) ogni cose viene distrutta e gli “ego” umani tornano a dissolversi nel Brahman. Questo processo si ripete per sempre: i mondi sorgono e vengono distrutti in cicli eterni. Divinità, spiriti ed anime umane sono emanate (come gli eoni gnostici) dall’infinita inconoscibile Realtà. Il mondo e i suoi abitanti devono passare attraverso sette stadi di evoluzione (?!).

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  13. Come nella massoneria, in cui i ranghi inferiori possono professare la fede cristiana mentre gli alti gradi devono aderire alla “vera” religione, così nella teosofia solo coloro che si trovano agli stadi più bassi della conoscenza possono andare in chiesa ed osservare le pratiche cristiane. Madame Blavatsky dichiarò pomposamente: “La verità è più in alto della religione”. Insiste sul fatto che chiunque abbia appreso i metodi teosofici sarà capace di penetrare i misteri dei sacerdoti egiziani e i segreti degli astrologi caldei: egli potrà abbeverarsi alla sapienza di tutte le epoche. La teosofia promette l’acquisizione di poteri soprannaturali, come la chiaroveggenza, la telepatia e la capacità di influenzare e soggiogare gli altri.
    Kabbala
    La Kabbala, che significa “tradizione orale”, è un sistema teosofico ebraico che ebbe origine all’inizio dell’era cristiana, ma fu gradualmente arricchito con idee prese in prestito dal pitagorismo, dallo gnosticismo e dal neoplatonismo Il fine immediato della Kabbala è scoprire l’insegnamento nascosto che si suppone celato nella Torah (i primi cinque libri della Bibbia, scritti dal Profeta Mosè), aggiungendovi idee mistiche trasmesse oralmente. Allo scopo di scoprire il significato occulto della Torah, i kabbalisti elaborarono un complesso metodo di combinazioni numeriche, basato sul valore delle lettere del testo biblico.
    La dottrina kabbalistica è esposta in libri redatti in varie epoche. Le opere principali sono il “Sefer Yezirah” (Libro della Creazione), scritto probabilmente nel secolo VI o VII e lo “Zohar” (Splendore), scritto da Mosè de Leon intorno al 1300. Il Sefer Yezirah è uno studio della natura della Divinità, il “nulla infinito” che rivela se stesso tramite emanazioni e in questo processo crea i mondi. Tale processo corrisponde ai dieci numerali (sefirot) e alle ventidue lettere dell’alfabeto ebraico, che, nel loro insieme, costituiscono trentadue mistici “sentieri di saggezza”. Le sefirot si riferirebbero alle “creature viventi” o angeli descritte dal profeta Ezechiele (Ez Le basi religiose della Kabbala sono le stesse di ogni dottrina occulta: un’idea panteistica di Dio.
    Nelle applicazioni pratiche della loro dottrina i kabbalisti elaborarono metodi di magia “bianca”, di predizione del futuro, di evocazione dei morti, di esorcismo dei demoni, di chiromanzia [divinazione eseguita tramite l’esame della mano], di fabbricazione di amuleti e di illuminazione mistica. Gli antichi kabbalisti erano considerati maestri di alchimia e di astrologia. Gnosticismo
    Le sette gnostiche, così chiamate dal termine greco gnosis (conoscenza), apparvero all’alba del cristianesimo. Fino al III secolo rappresentarono un grande ostacolo per la Chiesa. Gli insegnamenti di queste sette erano un tentativo di “elevare” il cristianesimo e di integrarlo con i tesori della cultura pagana: le credenze occulte orientali e la filosofia greca. Gli gnostici asserivano che al di sopra di tutte le cose vi è un Essere Supremo, cui essi davano molti nomi che ne indicavano l’assolutezza: L’Altissimo, l’Onnipotente, l’Incomparabile, l’Infinito, Colui che è Compreso in Se Stesso. Nello stesso tempo, gli gnostici non potevano fare a meno di vedere il mondo, pieno di disordine e di caos e di cui dovevano, in qualche modo, spiegare le origini. Agli gnostici sembrava impossibile che questo mondo potesse essere la creazione dell’ Altissimo, altrimenti si sarebbe dovuta cercare in Lui l’origine di tutto il male presente nel mondo.

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  14. Gli gnostici pensarono allora che la base di questo mondo dovesse essere la materia, che le scuole orientali considerarono un principio indipendente, vivo e malvagio, mentre quelle occidentali la considerarono come un’emanazione o ombra dell’Assoluto, dotata solo di un’esistenza fantasmatica. La materia inerte da sola, tuttavia, non avrebbe potuto produrre il mondo, in cui si trova, ovviamente, una particella della Divinità. Più lontano un eone era dall’Assoluto, più debole era l’influenza della Divinità su di esso e ne conseguiva un aumento dell’oscurità della materia. Il primo eone emanato dall’Assoluto venne chiamato Demiurgo: il creatore del mondo, composto di elementi spirituali mescolati alla materia. Verso la fine del III secolo le sette gnostiche erano ormai in declino ma le loro idee esercitarono una forte influenza su molti movimenti occulti posteriori, come la massoneria, la teosofia, l’antroposofia ed anche sulle scuole filosofiche di Jacob Boehme, Schopenhauer, Swedenborg, Paracelso, Schelling ed altri. Bisogna notare che, disgraziatamente, la tentazione di creare un “ponte” fra il Creatore e la Sua creazione ha contagiato anche una certa teologia russa, primo fra tutti Vladimir Soloviev. Numerosi scrittori religiosi russi, fra cui l’arciprete Paul Florensky, l’arciprete Sergio Bulgakov, il prof. Nicholas Berdiaev ed alcuni teologi della scuola teologica di Parigi adottarono le idee gnostiche di Soloviev e scrissero interi capitoli sulla Sophia, l’anima del mondo e l’ “aspetto femminile di Dio”.
    Yoga
    Col diffondersi delle idee occulte di origine indù in Occidente, un’altra antica disciplina indiana ha guadagnato grande popolarità. Sorprendentemente, anche molti medici difendono lo yoga come un metodo “sicuro ed efficace” per assicurarsi la salute fisica e mentale.
    Il Raja Yoga è la via della contemplazione, che include vari metodi di meditazione, in cui il praticante deve imparare a disciplinare mente e corpo per raggiungere il samadhi (unione con l’Assoluto). Ma comunemente il termine “yoga” viene usato per indicare un sistema di esercizi, che comprende varie posizioni corporee, la regolazione del respiro e la meditazione. Segue la “contemplazione dei fuochi purificatori dei centri”, cioè dei chakra, che dovrebbero percepire il mondo invisibile e attraverso i quali il mondo invisibile agisce sull’uomo. In uno stadio successivo si comincia ad udire “la voce del proprio maestro invisibile” che rivela occulti misteri. (Madame Blavatsky e Roerich hanno scritto molti volumi dettati da tali “voci”). Allo stadio più elevato appare il “fuoco esterno”, che unisce la coscienza della personalità con quella dello spazio Questo stadio comporta la completa “apertura” dei sensi, che consente di unirsi col mondo degli spiriti. Questo è ciò che l’induismo considera “illuminazione mistica”.
    Il Mantra Yoga, metodo usato dai krishnaiti, dal buddhismo tibetano e dalla Meditazione Trascendentale, persegue la visione diretta della “divinità” e l’unione con essa. Ogni forma di yoga è pericolosa, perché mette a nudo prematuramente e forzatamente il verde “germoglio” della natura spirituale dell’uomo. Gli esercizi dello yoga “mutilano” il centro spirituale dell’uomo, che secondo la volontà di Dio dovrebbe essere svelato solo nella vita futura, quando l’uomo verrà purificato dal contagio letale del peccato.

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  15. Questi mutamenti hanno luogo tramite certe posizioni e metodi di respirazione, che richiamano l’energia occulta ed i poteri psichici dell’uomo. Ciò produce drammatici cambiamenti nella coscienza, così potenti che la maggior parte di coloro che li sperimentano ne restano per sempre psichicamente trasformati In alcuni casi, anche i più (apparentemente) innocenti esercizi yogici hanno provocato follia e possessioni demoniache. Moti Lal Pandit afferma: “Lo scopo dello yoga è liberare l’uomo dalla sua condizione di “normalità”. Per giungere a tanto, devono essere usati molti metodi: psicologici, psichici, mentali e mistici. Tutti questi metodi sono innaturali e antisociali, poiché lo yoga prescrive un modo di vivere che implica: ‘La mia esistenza mortale non merita di vivere’ ”.
    Molti, fra cui non pochi medici, affermano erroneamente che lo yoga è innocuo. Ma i fatti lo dimostrano: lo yoga ha causato molte infermità psichiche e perfino la morte. Ad es., Swami Prabhananda così scrive a proposito degli esercizi respiratori: “Consentitemi di mettervi in guardia: questi esercizi di respirazione posso essere molto pericolosi. Specialmente se vengono eseguiti in modo scorretto, c’è il serio rischio di danneggiare la mente. Coloro che praticano questi metodi respiratori senza la dovuta supervisione possono soffrire di disturbi che né la medicina né la scienza possono curare, e neppure diagnosticare con esattezza”. Shri Purohit Swami [2], commentatore degli Yoga Sutra di Patanjali, avverte: “In India e in Europa ho incontrato circa trecento persone che hanno sofferto a causa di pratiche errate. I medici li hanno visitati, ma non hanno trovato danni organici e quindi non hanno potuto prescrivere alcuna cura.”
    Un’altra autorità sullo yoga, Hans-Ulrich Rieker, autore del volume “Yoga and the Spiritual Life”, mette in guardia: “Lo yoga non è un gioco. Dovremmo ricordare che la sua pratica può portare alla follia o alla morte. Nel Kundalini Yoga, se il prana (respiro) viene rimosso troppo presto, per lo yogi vi è un serio pericolo di morte”.
    Nel secondo capitolo dello Hatha Yoga Pradipika, una guida classica allo Hatha Yoga, si legge: “Come si devono temere i leoni, le tigri e gli elefanti, così anche il prana (la ‘divina’ energia del respiro) deve essere tenuta sotto controllo, altrimenti potrebbe uccidere il praticante”.
    Swami Prabhavananda (Yoga and Mysticism) include, fra le possibili conseguenze di un’errata pratica dello yoga, disturbi cerebrali, malattie incurabili, follia, depressione e trance incontrollabile. Tutto ciò per “un piccolo errore”…
    Se coloro che insegnano lo yoga fossero più espliciti riguardo a questi pericoli, molte disgrazie sarebbero evitate.
    Meditazione Trascendentale
    Nella seconda metà del XX secolo un insegnamento orientale chiamato “Meditazione Trascendentale” o “MT”, si diffuse ampiamente negli USA Ma cos’è un mantra? La parola “mantra” deriva da due termini: man (mente, pensare) e tra (protezione o liberazione dalla “schiavitù” dell’esistenza fenomenica, il samsara). I

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  16. In altri termini, un mantra è una parola, una frase o un suono in sanscrito. Generalmente i mantra sono presi dai Veda. I nomi delle divinità del pantheon indù sono tutti mantra, così che la ripetizione continua di un mantra può infine evocare la “visita” della divinità invocata, con la quale il fedele può conversare. Alcuni mantra sono “concreti” e contengono il nome di una “divinità” come Krishna, Shiva, Sarasvati, etc. , altri sono “astratti” e si rivolgono all’Assoluto impersonale, al fine di raggiungere la liberazione ed entrare in uno stato di samadhi, ovvero di unione con l’Assoluto.
    In altre parole, l’uomo perde le sue difese spirituali ed entra in contatto con gli spiriti caduti. Parlando della presenza di una divinità o davata, in ogni mantra, Sivananda la definisce “un essere soprannaturale, di natura bassa o elevata”, che è la fonte del potere del mantra. La MT è l’antitesi indiana della vera meditazione cristiana, che consiste in una reverente riflessione su Dio. Il cristianesimo consiglia una meditazione attiva, al fine di comprendere più profondamente la propria fede e rafforzarla. Il Signore ordinò a Giosuè: “Non si allontani dalla tua bocca il libro di questa legge, ma mèditalo giorno e notte” (Gios 1:8). Quando un cristiano medita sulle verità della fede, giunge a comprenderle meglio. Come il Signore promise ai Suoi discepoli: “Conoscerete la verità e la verità vi farà liberi” (Giov 8:32). L’esatto opposto accade nella MT. Lo stesso termine “meditazione” perde il suo significato: “meditazione” indica un’attività della mente in cui si tenta di comprendere qualcosa, di capirlo meglio.
    Nella MT, invece, si deve sopprimere qualsiasi attività della mente e ripetere, senza pensare, una parola che non si comprende neppure. In questo modo la mente e il sistema nervoso si sovraccaricano e il cervello viene “spento”. La moderna ricerca ha dimostrato che la ripetizione costante di una frase qualsiasi, come “torta di mele”, può provocare considerevoli cambiamenti nel proprio stato psico-fisiologico.
    E’ buona cosa imparare a mantenere una disposizione alla preghiera durante il giorno. A questo fine è di grande aiuto la “preghiera di Gesù” (Signore Gesù Cristo, Figlio di Dio, abbi pietà di me peccatore), che ci rende sempre consapevoli della presenza di Dio.
    L’esaurimento nervoso e il senso di insoddisfazione sorgono principalmente dalla coscienza macchiata dal peccato e dalle passioni che ci combattono interiormente. E’ dunque necessario purificare periodicamente la propria coscienza col sincero pentimento, la Confessione e la Santa ComunioneLeggi un capitolo o un passo delle Sacre Scritture e prova a comprendere ciò che hai letto, applicandolo alle circostanze della tua vita. Questa forma cristiana di meditazione, rafforzata dalla preghiera, ci da veramente un senso di pace, raccoglimento e illuminazione spirituale. Bisogna anzitutto notare che il drago della Rivelazione ha molte teste. Se la testa può essere considerata un simbolo di saggezza e conoscenza, la moltitudine di teste sembrerebbe riferirsi alla molteplicità e diversità delle idee che formeranno la base ideologica della futura Babilonia.

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  17. Né il cristianesimo né ogni altra religione esistente, presa singolarmente, potrebbe soddisfare i desideri e i gusti di tutte le nazioni. Ma qualcosa come il movimento “New Age”, con i suoi metodi di marketing e la sua capacità di assimilare “tutto il meglio” dalle diverse religioni, potrebbe essere adatto ad unire tutta l’umanità sotto l’egida di una pan-religione universale. Non sappiamo ancora quali saranno i particolari di questa futura religione, ma possiamo tuttavia affermare, con una qualche certezza, che il suo principio unificatore sarà il concetto il un Dio impersonale, come in tutte le sette indù ed occulte. Questo concetto sarà la spina dorsale che unirà le teste, il corpo e la coda del mostro infernale.
    Nella libro della Rivelazione, il riferimento all’ “adorazione della bestia” non significa tanto l’accettazione di un particolare sistema politico, quanto l’adesione ad un’ideologia anti-cristiana. Il Dio personale non verrà formalmente negato: più probabilmente, Egli sarà ignorato come se non esistesse affatto. Quanto a Cristo, verrà relegato al modesto ruolo di uno dei molti maestri della razza umana.
    Una famosa leggenda della mitologia greca narra la vittoria di Ercole sull’Idra dalle nove teste. In questa eroica battaglia, Ercole riuscì a sconfiggere l’Idra solo quando tagliò tutte le sue teste. Questo, ovviamente, è un mito e le teste del drago della Rivelazione non saranno così facili da tagliare. In un senso spirituale, l’Idra dalle molte teste rappresenta gli insegnamenti delle sette indiane ed occulte, che rovinano milioni di anime con le loro idee e metodi pseudo-religiosi. Il libro della Rivelazione descrive il mostro dalle molte teste come feroce e assetato di sangue: ma questi sono, in realtà, gli effetti spirituali delle sue azioni. Il suo aspetto esteriore, al contrario, sembrerà a tutti innocuo, addirittura amichevole e sorridente, così attirerà a sé la gente, che non sospetterà di nulla Il fedele cristiano non deve necessariamente dare battaglia a ciascuna delle teste del mostro: non deve confutare ogni idea dell’induismo o del teosofismo. Per sconfiggere il mostro è sufficiente colpirlo al cuore e questo “cuore” è il punto fondamentale di tutte le dottrine occulte: la negazione di un Dio personale. Se un cristiano riconosce con tutto il suo cuore che vi è un Dio personale, che ha creato il mondo, che ci ama, che si preoccupa della nostra salvezza come un padre sollecito e che si aspetta la nostra fedeltà, tutte le sofisticate trame degli insegnamenti occulti vengono dissipate come fumo. E’ scritto: colui che sconfiggerà la bestia otterrà la corona della vita. Fortunatamente non siamo soli nel nostro combattimento: al nostro fianco abbiamo il Signore Gesù Cristo
    https://marcorundo.wordpress.com/2014/01/23/il-drago-dalle-sette-teste-induismo-buddhismo-e-occultismo-alla-luce-del-cristianesimo-vescovo-alessandro-mileant/

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  18. Induismo, buddhismo e occultismo alla luce del cristianesimo

    ogni via spirituale è densa di pericoli e questo un ricercatore spirituale lo sa bene, ma anche passare in macchina col rosso o attraversare un passaggio pedonale libero senza aver guardato prima da ambo i lati, l'analisi prsentata qui sopra dall'anonimo è capziosa e densa di pregiudizi, ad esempio tale analisi si erge a giudice su tecniche usate da millenni da tutti i sistemi spirituali passati presenti e sperabilmente futuri. Tutte le tecniche bocciate sono quelle che permettono al ricercatore spirituale di sviluppare in se stesso quella sensibilità che gli permette di uscire dall'ordinario, di uscire dalla legge della casualità e col tempo di diventare veramente padrone di se stesso sviluppando un proprio centro magnetico che gli permetta un ulteriore lavoro, tutti questi sforzi lentamente diradano dagli occhi ordinari quella nebbia profonda in cui è calata la consapevolezza umana, quindi man mano che si cresce si è sempre più consapevoli dal punto di vista spirituale e tanto meno si è soggetti a una visione filosofica profana delle cose ed attenti ai pericoli. Affinare determinate capacità e liberarsi dai prorpi difetti mentali permette di accumulare una quantità di energia psichica, le tecniche citate servono a far si che il nostro veicolo sia in grado di contenere queste energie senza collassare o perdere l'equilibrio mentale e fisico. Spazzare via con un colpo di spugna e un giudizio assoluto come fatto nell'intervento precedente è sbagliato, mettere in guardia sull'uso che si fà delle tecniche è invece giusto, dato che esse agiscono in modo molto efficace man mano che si acquisiscono le capacità di utilizzarle. La cosa più importante quando ci si mette alla ricerca rispondendo alla chiamata dell'anima è conoscere quale siano le vie corrette e a chi si affida lo sviluppo del proprio potenziale. a fronte di un numero limitato di situazioni positive esistono da sempre una maggior quantità di proposte pessime. quindi affidarsi a una via della mano destra più lunga difficile e sicura o come cappuccetto rosso prendere la scorciatoia da cuui non si può tornare indietro delle scuole della mano sinistra ? riconoscere a priori dove si va a parare se inesperti è difficile e quindi molti cadono nelle tele pericolose di reilgioni associazioni nazionali ed internazionali note a tutti. lo spartiacque che divide i buoni e i cattvi maestri è semplice, si tratta se si ha una sensibilità di vedere quanto si viene condizionati, quanta libero arbitrio viene consentito e quanto queste associazioni tendono o meno a isolare dal mondo esterno quotidiano.Concludendo e presupponendo che il vero messaggio cristiano sia finora la massima espressione arivata sulla terra del divino, tengo a precisare che tutte le tecniche citate nel precedente articolo erano tranquillamente in uso presso gli esseni, che nell'europa precedente alla cristianizzazione e alla successiva romanizzazione erano presenti i culti egizi, chi sa leggere i libri di pietra e conosce l'archeologia riconosce ancora oggi queste tracce in vaste aree europee, gli egizi facevano yoga ed avevano le loro arti marziali, stessa cosa i celti che attraverso i druidi non solo conoscevano queste pratiche ma portavano avanti la tradizione di potentissime conoscenze erboristiche sia a scopo curativo sia estatico, assieme a conoscenze astronomiche legate alla scienza sacra dell'astrologia e del tempo sacro. Detto questo la presunzione che solo il cristianesimo o peggio il cattolicesimo siano l'unio viatico per l'evoluzione umana spirituale dimostra senza ulteriori dubbi la limitatezza dei teologi, dei filosofi cristiani, talmente legati a liturgie dottrine della fede e quantaltro che tentano da sempre di spengere quella piccola fiammella di consapevolezza che vive ancora nel profondo di ogni uomo.

    jj

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  19. ...Ogni forma di yoga è pericolosa, perché mette a nudo prematuramente e forzatamente il verde “germoglio” della natura spirituale dell’uomo. Gli esercizi dello yoga “mutilano” il centro spirituale dell’uomo, che secondo la volontà di Dio dovrebbe essere svelato solo nella vita futura, quando l’uomo verrà purificato dal contagio letale del peccato....

    tradotto: non fare un cazzo lascia a noi la gestione della tua anima, vedrai che faremo il massimo, se fai la brava pecorella andrai in paradiso, altrimenti se cerchi di svegliarti e diventare re di te stesso con le tue forze andrai all'inferno. ma questo ci tratta come i bambini di 5 anni ? ma stai zitto per favore. E se il dio che cita fosse il re del mondo di Guenon ?
    Ma siamo seri, yahushua ben pantera non è forse andato nel deserto a fare determinate pratiche per arrivare al risveglio ? non è forse li che ha raggiunto la conoscenza ? non è forse allora che il tentatore ha cercato di sedurlo ?
    questo cosa significa ? che CRISTO mi ha mostrato la via, non date retta a questo oscurantista meditate e fate yoga, di questo hanno paura loro e non dovete averne voi !

    idiozie del genere non si possono sentire, questo è un oscurantista cattolico troll, speriamo non faccia un copia e incolla di tutto l'ebook farlocco che sta leggendo

    OGNI FORMA DI OSCURANTISMO è PERICOLOSA, ogni forma di assolutismo spirituale è pericolosa. ww questo è il primo attacco troll al blog, questo è un bene e significa due cose, la prima e che stai iniziando a dare fastidio, la seconda è che hai fatto centro con questo articolo. quando si parla di magia egizia e si sdogana in modo intelligente come hai fatto mettendola nella giusta luce i pretoriani prezzolati del vaticano in rete si scatenano, questi sono terrorizzati che la gente inizi a capire, sono terrorizzati che la gente si renda conto che il lato oscuro della chiesa cattolica si pratica nel tempio della statua di cibele, sono in agitazione perchè sta venendo fuori tutto sul nono cerchio e allora ingolfano i blog di post apparentemente sensati

    jj

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    1. hanno gia attaccato più volte questo blog,ma noi ci divertiamo a vederli agitarsi,come i vermi che si agitano prima che l'aquila affondi gli artigli,e il loro muoversi fa si che siano meglio visibili prima della presa.
      Tanto è inutile la loro fine sta arrivando,e non solo per questo blog,che è piccola cosa in confronto a quello che si fara nel futuro prossimo,da parte di tutti quelli che stanno combattendo questa tirannia mistica e perversa,compreso te e il tuo giusto commento.
      Concordo con il tuo discorso,hai spiegato bene il tutto,non censuro i commenti inutili e inetti,di questo anonimo solo perchè ci sono le tue risposte,con cui hai spazzato via ogni dubbio su questi escrementi umani e la loro dottrina manipolativa,inutile aggiungere altro,ma non gli sarà permesso replicare.
      La gente deve svegliarsi e capire che solo dentro di se può ritrovare la sua vera forza e spiritualità,non certo n queste dottrine che privano l'uomo di ogni barlume di verità e responsabilità,è questo discorso va esteso a tutta questa società marcia e depravata,sono questi i motivi della passivita delle masse,della loro debbolezza,e sudditanza a criminali della peggiore specie.

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    2. «Crom, non ti ho mai pregato prima d’ora, non saprei come farlo. Nessuno, nemmeno tu ricorderai se eravamo uomini buoni o cattivi, perché abbiamo combattuto, o perché siamo morti. No, ciò che conta è solo il coraggio, e che due si son battuti contro molti, ecco cos’è importante! Tu ammiri il coraggio Crom, quindi accogli la mia unica richiesta: fa’ sì che mi vendichi. E se tu non m’ascolti, allora va’ alla malora!!»

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  20. Ho postato l’articolo non vuol nel dire che sono d’accordo con ogni cosa detta , ad esempio sul fatto che l’ induismo e il buddismo non prevedano niente dopo la morte , o che il karma sia un palliativo o sia ingiusto e qui cade in contraddizione se l’anima si perde nel caos allora perché si reincarna ? Il punto è però un altro si pone la demarcazione tra verità rivelata e verità conoscibile come percorso individuale , tra un dio personale e un dio impersonale , ponevo solo una domanda tutto qua non volevo sostenere ne l’una ne l ‘altra tesi , tra un dio separato dal creato e un dio tutt’uno col creato , se poi i fedeli del vescovo fanno yoga sono problemi suoi , vuol dire che qualcosa si è irrimediabilmente rotto nella spiritualità cristiana e ciò ha a che fare con il potere cioè con il fare numero piuttosto che avere effettivi fedeli .Ma l’articolo tange anche altre questioni l’ho postato perché vi ho ravvisato il pensiero di whitewolf quando dice che dio è inconoscibile . Chiariamoci su un punto il cristianesimo in questo caso cattolicesimo cerca di dare una sua risposta alla vita che puo piacere o no ma la vita è fatta cosi di : passioni , dolore , caducità e alla fine la morte che la si vede come qualcosa di innaturale . I cristiani credono che Gesu li abbia redenti e che sara dato a ognuno secondo la sua fede , li si puo credere matti , antiquati , ma tante è , ce la si puo prendere con il cristianesimo, con l’ebraismo se abbiamo la societa che abbiamo ma io dico guardiamo all’ india , guardiamo agli aztechi , domandiamoci su che tipo di societa sono quelle dove non è presente il cristianesimo , l’articolo parla anche del sistema delle caste indiane , del buddismo come via di fuga , ripeto è un articolo che presenta notevoli carenze ma introduce un punto di vista per chi vuole capire .La sapienza antica è andata perduta , i templari hanno cercato si recuperarla e sappiamo come è andata ma ciò per demeriti loro non per la chiesa , il cristianesimo è diventata politica per via di Costantino che non era un cristiano ne un convertito ma un adoratore del sole e l’impero romano era gia finito . La si puo scambiare come presunzione , ma qui sta il concetto di salvezza cristiana , ma è anche vero che dall’altra parte nell induismo non abbiamo né una dottrina e un codice morale precise e riconoscibili ,
    C ‘e chi ritiene che quello che si pratica non sia il vero yoga e che comunque si sta scherzando con il fuoco procurando danni irreparabili alla salute e alla psiche , se ne puo discutere oppure no? si deve essere sempre etichettati quello posta un articolo cattolico allora è cattolico quell’ altro difende gli ebrei allora ecc..? Non tutti hanno la vostra cultura . Le manovre del Potere credo le abbiamo lampanti : revival dell’oriente ,occultisti che praticano lo yoga e non certo dicono il padre nostro ! massoneria dell’oriente , guru d’importazione , esaltazione di lucifero il portatore di luce , pratiche dello yoga , sincretismo new age ,io sono dio , non c è verità al di fuori di me , cabala vd cantante madonna channelling , e potrei continuare …… io so che ‘’la paladina contro il potere tale lady gaga ‘’ non è andata a cantare in indonesia , e perché ? Perché i musulmani gli facevano il mazzo tanto ecco perché . @JJ nel primo post hai criticato costruttivamente nel secondo ti sei lasciato andare e dato il via a supposizioni . ben pantera ? Scusami ti apprezzo per la tua preparazione ma non vaorrai dire che credi al gesu figlio di legionario ? Sul re del mondo sta sicuro che c’è molta confusione , e guarda che guenon si spacciava per cattolico e non il contrario e poi e andato nell islam .
    Mi spiace che whitewolf se ne abbia a male non avevo alcun intento polemico .

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    1. Ti pregherei di mettere un nome ai tuoi commenti che sia riconoscibile,e suoi post di mettere nell'intestazione le tue domande,perché come ben sai girano molti disinformatori,e si crea confusione.
      Detto questo si può' dire ciò che si vuole,criticate e porre ogni dubbio.

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  21. Ok effettivamente hai ragione mi chiamerò Mark

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  22. "Esistere, è tutto ciò di cui il DAIMON ha bisogno per essere felice; per lui non fa alcuna differenza se siete coinvolti in un amplesso d’amore, o se un pazzo vi stupra e vi malmena " Perdonate il mio deficit, ma questa cosa non l ho capita bene, se uno mi stuprasse o mi accoltellasse andrebbe tutto bene ??

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    1. si è un esempio estremo,ma vuole dire che ti devi porre come osservatore altrimenti resti intrappolato nella dualità che regna nel mondo attuale,invece mettendoti nella prospettiva di osservatore distaccato,riesci a vedere l'inganno in atto,e comunque è tutta una illusione percepita come reale dai sensi e dalla mente.Ti faccio un esempio,anche se il discorso è complesso,se uno ti induce a guardare una certa prospettiva,come ad esempio ti potrebbe dire di non fare qualcosa perchè è un male,ti sta mettendo in luce una parte che però avra sicuramente una parte in ombra,perchè ogni cosa qui ha un punto luce e di conseguenza una sua ombra riflessa,di conseguenza tu sarai portato a vedere la parte in ombra,se ti indica l'ombra vedrai la parte in luce,hai mai notato che se ti dico fai il bravo,tu sarai portato a fare il contrario?questo succede non solo perchè vi è l'istinto di trasgredire,ma proprio per questo motivo,se io ti dico fai del male a qualcuno,tu invece sarai portato a fare il contrario,per questo è necessario divenire osservatori di quello che accade,in modo tale da apprendere senza restare intrapolati nella dualità.Spero che hai capito il discorso?

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  23. Si ora il concetto mi e' un tantino piu' chiaro, grazie !

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