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venerdì 26 giugno 2015

sciamanesimo tolteco: l’aspetto vibratorio dell’energia







I guerrieri arrivano a percepire il mondo come energia, una volta che siano riusciti nell’impresa di fermare il flusso dell’interpretazione. Tutto appare come un insieme di campi energetici, percepibili come fibre luminose, che sono organizzate da diversi tipi di forze.

Anticamente i veggenti avevano dato a queste differenti forze caratteristiche “personali”, non erano riusciti a giungere fino alla loro origine, ma si erano fermati sull’aspetto più immediato e concreto.

I nuovi veggenti riuscirono a svincolarsi dalle proprie influenze individuali e in questo modo giunsero alla comprensione dello stato della realtà energetica.


martedì 26 agosto 2014

De Arte Magica















di:Mauro likar




Commutazioni Strutturali
della Coscienza




1 Corpo Fisico

Il Corpo fisico possiede una struttura materiale di apparizione contigua e di mutuazione fallica, che include tutti i messaggi e i simboli che sondano le emozioni dello spirito; le scelte e le tendenze mentali rinserrate nel seme. La sua ottava superiore è il Corpo di Luce Possente: Akh. Il Corpo fisico può essere trasmutato nella sua controparte luminosa, attraverso le frequenze energetiche delle esperienze estatiche, che si concretano nella dissoluzione orgasmica. Esso appartiene al nostro essere divino fin dall’istante del concepimento, che creare la soglia attraverso cui il corpo di Luce può entrare nella forma. Comprendendo questa relazione possiamo eliminare la malattia e la morte.





 


2  Corpo Mentale


Nella nostra realtà fisica, relativa alla terza dimensione, ci siamo identificati solo con la mente finita o logico razionale, che opera con l’emisfero cerebrale sinistro. Si tratta di una modalità lineare di coscienza, che ostacola la percezione completa dell’immenso volume di dati in ingresso, elaborati ai fini della sopravvivenza. Essa controlla il corpo fisico, e tutte le cellule hanno una mente cellulare, che è una funzione esecutiva di auto replicazione esistenziale. Il corpo copia con esattezza i comandi della mente lineare, che utilizza solo il 10% dell’intera capacità di coscienza cerebrale. Il restante 90% resta assopito, ma noi possediamo un veicolo adatto a questa ampiezza ignota: la mente Superiore.

giovedì 19 giugno 2014

LA MAGIA EGIZIA

















DEFINIRE LA MAGIA



Magia è la scienza e l’arte di provocare cambiamenti secondo la propria volontà. Magia è la capacità di cambiare stato di coscienza secondo la propria volontà, e, una volta entrati in uno stato di coscienza alterato, è l’Arte di cambiare gli eventi del mondo “normale” usando questa più elevata consapevolezza. La Magia è ciò che accade quando si incontra il Divino, che dimora in noi e nel mondo; è la nostra relazione con la divinità immanente, ed è il modo in cui viviamo la nostra natura di Maghi. Fare Magia è un processo dinamico, che ci rende direttamente partecipi alla creazione divina della realtà. Ogni vera Magia è una manifestazione del divino immanente, cioè presente in tutto ciò che esiste. Ogni esistenza è una forma, un’incarnazione dell’energia divina, e tutto è unito da questa Potenza sacra.

giovedì 22 maggio 2014

Gli involucri del "sé";i cinque vayu o funzioni vitali» IX capitolo di L'uomo e il suo divenire secondo il Vedanta (René Guénon)









Purusha o Atma, manifestandosi come jivatma nella forma vivente dell’essere individuale, secondo il Vedanta, si riveste con una serie d’«involucri» (kosha) o «veicoli» successivi, che rappresentano altrettante fasi della sua manifestazione; sarebbe però completamente erroneo assimilare a «corpi» questi involucri, perché l’ultima fase soltanto è d’ordine corporeo. Del resto, non si può rigorosamente affermare che Atma sia in realtà contenuto in questi involucri, perché, per la sua propria natura, non è suscettibile di alcuna limitazione, né può essere condizionato da qualche stato di manife­stazione [Nella Taittiriya Upanishad, 2° Valli, 8° Anuvaka, shruti 1, e 3° Valli, 10° Anuvaka, shruti 5, le designazioni dei diversi involucri sono direttamente riferite al «Sé», secondo lo si consideri in rap­porto a tale o talaltro stato di manifestazione].