giovedì 3 dicembre 2015
Putin: Erdogan compra il petrolio dall'ISIS
«La coalizione guidata dagli Usa ha iniziato a sorvolare i cieli di Iraq e Siria un anno prima dell’inizio delle nostre operazioni militari: sono convinto che abbiano visto tutto», dice il ministro degli esteri russo, Sergeij Lavrov. Hanno “visto tutto” (il traffico di petrolio dal territorio controllato dall’Isis alla Turchia) ma «non hanno fatto nulla, per qualche ragione sconosciuta».
E’ un colpo da ko quello sferrato da Putin il 2 dicembre 2015: la Russia esibisce prove, anche fotografiche e satellitari, del traffico di petrolio che l’Isis trafuga e rivende in Turchia per finanziarsi.
Riacquisire consapevolezza (…come nel 1914)
di: Sandro Giovannini
In un mio precedente breve articolo (*),
mi avvicinavo, solo di sfuggita, al problema che tratterò, sempre
sinteticamente, invece, in questo. Ma nel presente, “l’altrimenti inaffrontabile”, declinato sia in chiave nazionale che internazionale, il già detto si unirà, ancora più pericolosamente, al “Riacquisire consapevolezza (…come nel 1914)”, per necessità logica.
“L’altrimenti inaffrontabile”
va, almeno stoicamente, compreso fino in fondo. E’ penoso ripercorrere
tutte le ragioni spirituali, storiche, politiche e sociali, per le quali
siamo quasi inevitabilmente condannati “entro questo occidente”. Le abbiamo, già stringatissimamente, elencate. A tal punto ci troviamo, in Europa, con una situazione bloccata, ove l’unico reagente praticabile, piaccia o non piaccia, con molti motivi di verità per ogni possibile riserva mentale, è quello dei populismi montanti… Ovviamente usiamo il termine populismi,
anch’esso per approssimazione, essendo all’interno dei movimenti più o
meno antagonisti di tal fatta, molte serissime motivazioni degne della
più alta considerazione e comunque di un profondo rispetto.
mercoledì 2 dicembre 2015
La bolla del debito nel settore petrolifero sta per scoppiare
Lo Houston Chronicle del 20 novembre riportava che trentasette società americane di trivellazione o estrazione del petrolio, con un debito complessivo di 13 miliardi di dollari, sono andate in bancarotta da agosto a ottobre. Sedici di queste sono del Texas. Stando allo studio legale di Dallas Haynes & Boone altre quaranta sono sull’orlo della bancarotta. Altre cinque hanno dichiarato il fallimento nelle prime due settimane di novembre.
Arrivando alle prime settimane del 2016 i fallimenti supereranno il totale di quelli che nel 2009 fecero seguito al crac finanziario. Come fa notare il Chronicle, recentemente alcuni enti di regolamentazione americani, incluso l’Ufficio di controllo della valuta (OCC), stimano vi siano altri 35 miliardi di dollari di debito in questo settore.
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Le decisioni delle oligarchie mondialiste gravano su tutti noi
di: Maurizio Blondet
Le prossime due settimane cambieranno il mondo, annuncia il Telegraph. Non solo perché i “leader mondiali” sono riuniti a Parigi per piegare il clima alla finanza speculativa, onde farlo rendere. Ci sono tre eventi decisivi che avranno luogo. A porte chiuse, naturalmente.
Draghi riprende il bazooka. L’enorme stampa di moneta che ha fatto finora, che ha ridotto il costo di indebitarsi sotto il tasso d’interesse zero, avrà portato “nove mesi di calma finanziaria” come dice il giornale dell’Establishment (uno dei tanti); ma non è servito assolutamente a frenare la deflazione nella zona euro, che s’avvita su se stessa anche per il crollo dei prezzi petroliferi. Il circolo è vizioso e si auto-alimenta: più la deflazione si rafforza e meno ci s’indebita e si spende. Le banche non prestano, si tengono i denaro che la BCE produce a manetta, le imprese non chiedono prestiti, le famiglie nemmeno.
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martedì 1 dicembre 2015
La Turchia odierna: uno stato sionista controllato dai Dönmeh
Il supporto della Turchia all’ISIS si fa piu` comprensibile se ci si ricorda della spiegazione di Wayne Madsen riguardo al fatto che la Turchia e` in mano ai sionisti. Come bolscevichi e sionisti, i Donmeh sono Illuminati cioè satanisti, massoni.
Sebbene sia noto agli storici ed agli esperti religiosi, la secolare influenza politica ed economica di un gruppo noto come “Donmeh”, questo concetto sta solo iniziando ora a diffodersi tra turchi, arabi, e israeliani che sono stati riluttanti a discutere la presenza in Turchia e altrove di una setta di turchi i quali discendono da un gruppo di ebrei sefarditi che furono espulsi dalla Spagna durante l’Inquisizione spagnola nei secoli 16 e 17.
In Grecia per la fame le donne sono costrette a prostituirsi
Di: Patrizia Grilli
Gli accadimenti tragici di questi giorni stanno concentrando l’attenzione pubblica sul terrorismo e la sua lotta in Siria. La reazione politica è di quasi totale sostegno verso le Francia colpita duramente nel suo cuore. Solidarietá e comprensione giusta e necessaria. Spaventa, invece, il totale abbandono in cui versa una nazione, membro dell’Unione Europea, dimenticata dopo un lungo periodo di riflettori puntati.
lunedì 30 novembre 2015
Da Pol Pot all’ISIS: una lunga scia di sangue
nota personale:
La nostra società è al collasso, può essere mantenuta solo tramite la paura (indotta), la paura è il vero è unico sostegno di questa società marcia e putrida; solo tramite la paura può essere mantenuto lo Status quo , in una specie di vita artificiale;
Senza un nemico immaginario o vero che sia, questa società crollerebbe dalle sue fondamenta perché i suoi leader sono i naturali nemici dell'umanità, e se le masse rivolgerebbero il loro sguardo non verso un nemico esterno creato ad arte, ma verso il vero nemico che governa le nostre società allora sarebbe la loro fine; una fine che è comunque inevitabile, più si allungherà l'agonia più violenta e sanguinaria sarà la rivolta contro di loro e i loro servi, è solo questione di definire i contorni della crudele fine che arriverà.
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