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sabato 23 novembre 2019

I boschi sacri e l’albero cosmico nella Tradizione Indoeuropea



di:Fabrizio Bandini

I boschi sacri nella Tradizione Indoeuropea vengono visti come templi naturali da tempi arcaici e primordiali. Questa concezione si ravvisa dall’Islanda all’India, poli opposti, ad ovest e ad est della grande espansione dei popoli Indoeuropei. L’Europa stessa era una terra ricoperta da folte foreste, come ricorda Frazer: “Agli albori della storia, infatti, l’Europa era ammantata di gigantesche foreste primordiali, le cui poche radure dovevano apparire come isolotti in un oceano di verde. Fino al I secolo a. C. la Selva Ercina partiva dal Reno estendendosi verso est, per una distanza immensa e sconosciuta; i Germani, ai quali Cesare si rivolse per averne notizie, avevano viaggiato per due mesi attraverso quella selva, senza vederne la fine. Quattro secoli dopo l’imperatore Giuliano si recò a visitarla e la solitudine, la cupezza, e il silenzio di quella foresta, lasciarono una profonda impressione nella sua natura sensibile, tanto da fargli dichiarare che nulla di simile esisteva, secondo lui, nell’impero romano” (1). 


Fra le popolazioni germaniche, importante ramo degli Indoeuropei, la concezione del bosco sacro come tempio naturale è particolarmente evidente. Tacito scrive nel De Germania a proposito delle popolazioni teutoniche: “Non ritengono inoltre, conforme alla maestà degli Dèi il racchiuderli fra pareti, né il ritrarli in alcuna forma che ricordi l’immagine umana; consacrano alle divinità boschi e selve e danno nome di Dio a quell’essenza misteriosa, che solo un senso religioso fa loro intuire” (2). Quando i Romani e i Greci già avevano innalzato templi e raffigurato gli Dèi con statue e dipinti, i popoli germanici erano legati ancora in larga parte all’usanza arcaica di non raffigurarli e di considerare templi, spazi sacri, alcuni boschi, con i loro alberi e le loro pietre, altari naturali. 



Solo in epoca più tarda sorgeranno numerosi templi agli Dèi, come quello celebre di Gammla Uppsala (Vecchia Uppsala), con le tre statue di Þórr, Óðinn e Freyr, come narra Adamo da Brema nella sua Gesta Hammaburgensis Ecclesiae Pontificum (3). Accanto al tempio di Uppsala sorgeva fra l’altro un bosco sacro in cui venivano compiuti copiosi sacrifici agli Dèi, come racconta lo stesso Adamo da Brema. Chiesa Isnardi afferma: “Secondo una credenza diffusa tra tutte le tribù germaniche il bosco è luogo sacro in cui dimorano e si manifestano le potenze sovrannaturali. Per questo i rituali dei Germani ebbero luogo nei boschetti sacri, prima che nei templi” (4). E ancora: “La diffusione del concetto del bosco come luogo sacro e sede di sacrificio è testimoniata inoltre dai numerosi toponimi i cui compare il termine per ‹‹bosco››: soprattutto lundr (m.), ma talora anche viðr (m.). In molti di essi è facilmente riconoscibile il nome d’una divinità che in quel luogo doveva essere adorata” (5). Turville Petre scrive: “È notevole che le parole usate in lingue germaniche per luogo di culto o tempio, avessero spesso il significato di ‹‹bosco››. L’antico alto tedesco harug è reso in latino con fanum, lucus, nemus, ed il corrispondente antico inglese hearg, comunemente usato per ‹‹tempio›› o ‹‹idolo›› aveva pure il significato di ‹‹bosco››. L’antico inglese bearu e parole in relazione a esso variano alternativamente significati come ‹‹foresta, bosco sacro, tempio››. Il gotico alhs (tempio) è messo in relazione a parole che significano ‹‹bosco sacro››” (6).

Tacito narra inoltre: “I Senoni sono considerati come i più antichi e nobili dei Suebi; la prova di questa loro antichità è confermata da un rito religioso. In un’epoca determinata si raccolgono, per mezzo di delegati, in una foresta sacra per i riti degli avi e per vetusto e religioso terrore, i popoli dello stesso nome e della medesima stirpe” (7). In quel bosco si facevano sacrifici al Dio supremo (regnator omnium deus), che è da identificarsi con tutta probabilità con Wotan, e il rito vorrebbe rappresentare “che di là ebbe principio la stirpe, che là risiede il dio che regna sovrano e che tutto il resto è suddito a lui e gli obbedisce” (8). Il bosco sacro è quindi sede degli Dèi, luogo di sacrificio, ed è anche luogo iniziatico per eccellenza, dove si devono affrontare dure prove e forze pericolose.
 



Nel bosco si va anche a trovare la bacchetta magica, come narra lo Skírnismál:
“Al bosco sono andato
nell’umida foresta,
la magica verga a prendere;
la magica verga ho preso” (9).
Come sottolinea la Chiesa Isnardi il bosco è nella Tradizione Nordica (parte integrante di quella Germanica) anche “spazio protetto dove appartarsi per un periodo di rigenerazione in attesa di entrare in un nuovo ciclo di vita” (10). Nel Gylfaginning si racconta come durante il 
Ragnarök:

“Nel bosco detto di Hoddimímir, due persone si nasconderanno dalla fiamma di Surtr. Così si chiameranno: Líf e Leifþrasir. Essi avranno la rugiada del mattino come cibo e da loro verrà una progenie così grande che popolerà tutto il mondo” (11).

Finita l’orrenda distruzione del Ragnarök (il Fato delle Potenze, ovvero il Fato degli Dèi), chiuso il ciclo, comincerà quindi una nuova Età dell’oro, e le stirpi nordiche risorgeranno da quel bosco sacro. È da ricordare inoltre, come bosco sommamente sacro nella Tradizione Nordica, Glasir, lo splendente, “del quale si dice che sta in Ásgarðr davanti alle porte della Valhalla e ha foglie di oro rosso” (12). Fra i molti alberi del bosco alcuni sono particolarmente importanti, come il Frassino, la Quercia, il Tasso, l’Olmo, il Melo, il Noce, il Nocciolo e il Vischio. Il Frassino è il più eccelso di tutti nella Tradizione Nordica, in quanto è 

l’Albero Cosmico, Yggdrasil. Nella Voluspá è scritto infatti:
“So che un frassino s’erge
chiamato Yggdrasill,
alto albero asperso
di bianca argilla.
Di là viene la rugiada
che cade nella valle,
si erge sempre verde
su Urðarbrunnr” (13).

E ancora:
“Ricordo i giganti
nati in principio,
quelli che un tempo
mi generarono.
Nove mondi ricordo
nove sostegni
e l’albero misuratore, eccelso,
che penetra la terra” (14).

E ancora:
“Da quel luogo vengono fanciulle
di molta saggezza,
tre, da quelle acque
che sotto l’albero si stendono.
Ha nome Urðr la prima,
Verðandi l’altra
(sopra una tavola incidono rune),
Skuld quella ch’è terza.
Queste decidono la legge,
queste scelgono la vita
per i viventi nati,
le sorti degli uomini” (15).





Così appare il frassino cosmico Yggdrasill nelle tre stanze della Voluspá citate, immenso ed eccelso albero, axis mundi, che sostiene tutti i nove mondi. Qui siamo nel cuore della Tradizione Nordica. Intorno ad Yggdrasill ruota l’intero Cosmo, con i suoi nove mondi:
Ásaheimr (il mondo degli Æsir, chiamato anche Ásgarðr, dal nome della rocca degli Æsir)
 
Álfheimr (il mondo degli Álfar)
 
Miðgarðr (il mondo degli uomini)
 
Jotunheimr (il mondo degli Jotnar)
 
Vanaheimr (il mondo dei Vanir)
 
Niflheimr (il mondo del ghiaccio e della nebbia)
 
Múspellsheimr (il mondo del fuoco)
 
Svartálfaheimr (il mondo dei Døkkálfar e dei Dvergar)
 
Helheimr (il mondo dei morti)

Ad una delle sue radici sorge la fonte di Urðarbrunnr, luogo eccezionalmente sacro, in cui vivono le tre Norne, Urðr, Verðandi e Skuld, le Signore del Fato,  che decidono i destini degli uomini. Essa è la prima delle tre radici del frassino cosmico. Nel Gylfaginning è scritto:
“Quindi parlò Gangleri: “Dove si trova la residenza principale o il luogo più sacro degli dèi? ”
Rispose Hár: “Si trova presso il frassino Yggdrasill. Là gli dèi devono tenere il loro consiglio ogni giorno”.

Quindi parlò Gangleri: “Cosa c’è da dire di questo luogo?”
Allora disse Jafnhár: “Il frassino è di tutti gli alberi il più imponente e il migliore; i suoi rami si estendono su tutto il mondo e sovrastano il cielo.

Tre radici sostengono l’albero e si protendono per vasti spazi: una va fra gli Æsir; un’altra fra i Hrímþursar, là dove un tempo c’era il Ginnungagap.

La terza si stende sopra Niflheimr; sotto questa radice si trova Hvergelmir e Níðhoggr la rosicchia dal basso.

Sotto la radice che si dirige verso i Hrímþursar c’è Mímisbrunnr, ove sono conservate saggezza e intelligenza.

Si chiama Mímir colui che possiede la fonte: egli è pieno di sapienza, poiché beve alla sorgente con il corno Gjallarhorn.

Là andò Allfoðr e chiese di bere dalla fonte, ma non gli fu concesso prima di aver lasciato in pegno un suo occhio” (16).



Il frassino cosmico Yggdrasil sta quindi al centro dell’universo e lo sostiene, partecipando di tutti gli stati dell’essere: il Cielo, la Terra e gli Inferi, ovvero i tre mondi in cui suddiviso il Cosmo nella Tradizione Nordica, Germanica, e più in generale Indoeuropea. Chiesa Isnardi scrive a proposito: “L’albero cosmico riassume in sé i concetti di potenza, di sapienza divina e di sacralità: le sue origini sono misteriose, poiché nessun uomo sa da quali radici cresca. La sua possanza è la forza vitale del cosmo: quando esso vacillerà, si avrà indizio sicuro dell’imminente fine del mondo. Simbolo dei tre stati spaziali dell’essere (inferi, terra, cielo) e della loro interrelazione, l’albero cosmico assomma in sé anche i tre momenti fondamentali del tempo: passato, presente, futuro” (17). L’albero cosmico è anche luogo iniziatico sommo, tanto che il possente Óðinn, dio supremo degli Æsir e signore della magia, vi restò appeso nove notti e nove giorni per apprendere la conoscenza arcana e misteriosa delle rune. Come è scritto nelle celebri stanze dell’Hávamál:

“Lo so io, fui appeso
al tronco sferzato dal vento
per nove intere notti,
ferito di lancia
e consegnato a Óðinn,
io stesso a me stesso,
su quell’albero
che nessuno sa
dove dalle radici s’innalzi.
Con pane non mi saziarono
Né con corni (mi dissetarono).
Guardai in basso,
feci salire le rune,
chiamandole lo feci,
e caddi di là” (18).

Il nome stesso di Yggdrasill rimanda al sacrificio di Óðinn, in quanto significa letteralmente il destriero di Yggr, ovvero il destriero del Terribile (un altro degli innumerevoli nomi di Óðinn), che sta per kenning, per metafora, di forca, patibolo. Per questo Óðinn è chiamato anche Hangatýr, dio degli impiccati, dal sacrificio a lui caro. Legata agli alberi, al Frassino (Askr) e all’Olmo (Embla) è anche la creazione dell’uomo e della donna da parte degli Dèi, come narra la Voluspá:

“Finalmente tre vennero
da quella stirpe,
potenti e belli,
æsir, a casa.
Trovarono in terra,
senza forze,
Askr ed Embla,
privi di destino.
Non possedevano respiro
né avevano anima,
non calore vitale, non gesti
né colorito.
Il respiro dette Óðinn,
l’anima dette Hønir,
il calore vitale dette Lóðurr
e il colorito” (19).

E il Gylfaginning:

“Mentre i figli di Borr andavano lungo la riva del mare trovarono due alberi, li raccolsero e li mutarono in uomini. Il primo diede loro respiro e vita, il secondo ragione e movimento, il terzo aspetto, parola, udito e vista. Gli diedero poi vesti e nomi. Il maschio si chiamò Askr, la femmina Embla e nacque allora l’umanità, a cui fu data dimora entro Miðgarðr” (20).

La Quercia invece è particolarmente sacra al dio Þórr. Scrive Chiesa Isnardi a proposito: “Il rapporto fra questo albero e il dio Thor è testimoniato per i Germani da Willibald, il quale nella sua Vita S. Bonifacii riferisce di grandi alberi di quercia – fatti abbattere dal missionario perché oggetto di culto pagano – che s’innalzavano in una regione centrale della Germania. Questi alberi vengono da lui definiti secondo ‹‹l’antica espressione pagana›› (prisco Paganorum vocabulo), robur Jovis, cioè ‹‹quercia di Giove›› (il quale corrisponde a Thor nella interpretatio romana). Nella colonia vichinga irlandese dove Thor era particolarmente venerato, è ricordata l’esistenza di un bosco di querce a lui sacro (Coill Tomair)” (21). Il Tasso ha una grande valenza magica, tanto che per alcuni autori assume addirittura la funzione di albero cosmico al posto del Frassino (22). 

Non entreremo qui nella vexata quaestio. Albero cosmico e Pilastro del mondo presso i Sassoni è invece il sacro albero Irminsul. Rodolfo di Fulda descrive Irminsul come “universalis columna, quasi sustinens omnia”, ovvero come axis mundi, come pilastro universale (23). La somiglianza con il Frassino cosmico Yggdrasill è evidente. Il nome Irminsul (“Grande pilastro, “Grande albero”, “Possente albero”, “Albero dell’ispirazione”) d’altronde deriva evidentemente dal dio sassone Irmin (“Grande”, “Possente”, “Ispirato”, in norreno Jörmunr, “Grande”), che sembra essere un altro dei nomi di Óðinn / Wotan. L’albero cosmico lo troviamo anche fra i Longobardi, che nel 569, guidati dal loro re Alboin (italianizzato in Alboino), invadono e ripopolano un’Italia devastata dalla peste e dalla guerra gotica-bizantina (24). Quel valoroso popolo germanico, benché ufficialmente cristiano ariano al momento dell’invasione dell’Italia, conservava in realtà fortissime sacche di paganesimo al suo interno e tali resistenze pagane dureranno ancora per svariato tempo.

 

Irminsul

Lo stanno lì a dimostrare il culto della sacra arbor di Benevento, molto probabilmente legato a Wotan (25) e il rosone dell’abbazia di Pomposa, di origine longobarda, su cui campeggia un possente Irminsul (26). L’apporto longobardo, fra l’altro, assieme a quello dei Visigoti, degli Eruli, degli Ostrogoti e di altre stirpi germaniche, porta una terza componente etnica fondamentale per il popolo italiano, quella dei popoli germanici, oltre a quelle precedenti dei popoli italici e dei popoli celtici. Ma la nuova religione cristiana avanza. La religione arcaica dei Germani vacilla e arretra, come già era accaduto alle religioni sorelle degli altri popoli Indoeuropei: Greci, Romani, Celti, e così via.

I boschi sacri, i grandi alberi sacri, i templi, vengono distrutti dai re e dai missionari cristiani in tutta Europa. È un’intera Tradizione che scompare, è un’intera religione che si eclissa, sotto i colpi delle spade e fra i bagliori dei roghi. Carlo Magno fa abbattere nel 772 il grande albero sacro Irminsul, distruggendo il santuario dei Sassoni, nella sua campagna contro quel fiero popolo pagano, che resiste valorosamente alla cristianizzazione. I Sassoni ancora non si piegano e combattono con tutte le loro forze, ma alla fine vengono sconfitti, con sanguinose stragi, come quella terribile di Verden del 782, in cui 4.500 nobili sassoni sono giustiziati per la loro fedeltà all’antica religione. “La Capitulatio de partibus Saxoniæ è il documento finale, terribile, di questa conversione forzata, che fu in parte anche un genocidio” scrive Franco Cardini, commentando inorridito gli eventi (27). 

Dello stesso periodo sono anche le leggi del re longobardo cattolico Liutprando (712-744), che condanna e reprime il paganesimo del suo popolo, ancora non convertito del tutto, con la massima durezza (28). Stessa cosa accade ad altri popoli germanici del Nord Europa nei secoli successivi. I nuovi re cristiani di Norvegia, Harald II° (961-970 ca.) e Olaf I° Tryggvason (995-1000) attuano una campagna violenta di cristianizzazione forzata, distruggendo i templi e i luoghi di culto pagani (29). Sotto il regno di Tryggvason numerosi sapienti e fedeli dell’antica fede, che rifiutano il battesimo e la conversione, sono torturati e uccisi nei modi più crudeli (30). La cristianizzazione ufficiale della Norvegia arriva a compimento nei decenni immediatamente successivi. L’Islanda resiste sino all’anno 1000, quando si converte al cristianesimo, con una decisione del suo þing, e proibisce il culto pubblico della vecchia fede.

Tiene duro ancora la Svezia, che però cade poco dopo. Nel 1087 il re cristiano Ingold I° conquista Gamla Uppsala, sconfiggendo e uccidendo il re pagano Sven il Sacrificatore. Si ritiene che in quello stesso anno il re cristiano abbia fatto distruggere anche l’antico tempio pagano e fatto abbattere gli alberi sacri. Cadeva così l’ultimo celebre baluardo dell’antica religione (31). Le leggi cristiane proibiscono ovunque il culto pubblico della vecchia fede, compresi boschi, alberi, pietre e fonti sacre.



Chi vuole restare legato alla Tradizione degli antenati deve farlo di nascosto, pena severe condanne, sino alla morte. Gli antichi Dèi dei Germani e dei Norreni sono fatti passare dalle nuove autorità cristiane come demoni, con una spietata opera di demonizzazione, come era già accaduto per gli Dèi di altri popoli Indoeuropei. Nuove feste cristiane sono apposte sopra a quelle pagane: il Natale sopra a Yule (in norreno Jól), Pasqua sopra ad Ostara, e così via (32). Ma i simboli della vecchia religione non sono del tutto dimenticati, sono solo stati occultati. La resistenza dei popoli europei, la loro fedeltà all’antica Tradizione dei padri, obbliga le autorità cristiane ad un’opera di assimilazione e di sincretismo, oltre che di condanna e di demonizzazione. L’albero di Yule diventa l’albero di Natale, il ceppo di Yule diventa il ceppo di Natale, la lepre di Ostara diventa il coniglio di Pasqua, e così via (33). Anche i boschi sacri e l’albero cosmico della vecchia fede e della Tradizione arcaica non sono stati dimenticati. Sono ancora qui, fra di noi.



Note:

1. J. G. Frazer, Il ramo d’oro, Newton Compton 1992, p. 139
 
2. P. C. Tacito, La Germania, 9, Bur 1998, p. 211 s.
 
3. G. Dumézil, Gli Dèi dei Germani, Adelphi 1994
 
4. G. Chiesa Isnardi, I Miti Nordici, Euroclub 1996, p. 482 s.
 
5. Ibid., p. 483
 
6. E.O.G. Turville Petre, Gli Dèi Vichinghi, Ghibli 2016, p. 313
 
7. P. C. Tacito, La Germania, 39, ed. cit., p. 275 s.
 
8. Ibid., p. 277
 
9. G. Chiesa Isnardi, I Miti Nordici, ed. cit, p. 483
 
10. Skírnismál, 32,
 
11. Gylfaginning, 53
 
12. G. Chiesa Isnardi, I Miti Nordici, ed. cit, p. 483
 
13. Voluspá, 19
 
14. Voluspá, 2
 
15. Voluspá, 20
 
16. Gylfaginning, 15
 
17. G. Chiesa Isnardi, I Miti Nordici, ed. cit, p. 533
 
18. Hávamál, 138-139
 
19. Voluspá, 17-18
 
20. Gylfaginning, 9
 
21. G. Chiesa Isnardi, I Miti Nordici, ed. cit, p. 537
 
22. M. Polia, Le rune e i simboli, Il Cerchio 1983, G. Chiesa Isnardi, I Miti Nordici, E. Thorsson, Futhark, Weiser Books 1984, E. Thorsson, Runelore, Weiser Books 1987.
 
23. bifrost.it/GERMANI/2.Cosmogonia/06-Yggdrasill.html
 
24. bighipert.blogspot.com/2013/07/la-peste-di-giustiniano-nella-historia.html e Procopio, La Guerra gotica, Garzanti (2005)
 
25. S. Gasparri, La cultura tradizionale dei Longobardi, Centro Italiano di Studi sull’Alto Medioevo (2009)
 
26. bighipert.blogspot.com/2014/04/irminsul-il-pilastro-del-mondo.html
 
27. F. Cardini, Radici della stregoneria, Il Cerchio (2000), p. 118 s.
 
28. S. Gasparri, La cultura tradizionale dei Longobardi, Centro Italiano di Studi sull’Alto Medioevo (2009)
 
29. S. Sturluson, Heimskringla: le saghe dei re di Norvegia, Edizioni dell’Orso, Vol. I° 2013, Vol. II° 2014, Vol. III° 2015, Vol. IV° 2017, Historia Norvegiae, Vocifuoriscena 2017, P. Jones N. Pennick, Storia dei Pagani, Odoya 2009, G. Chiesa Isnardi, Storia e cultura della Scandinavia, Bompiani 2015
 
30. Ibid.
 
31. Ibid.
 
32. P. Jones. N. Pennick, Storia dei Pagani, ed. cit. e N. Pennick, Pagan magic of the Northern Tradition, Destiny Books 2015
 
33. Ibid.


Immagini:

1. Il frassino Yggdrasill (1895), Lorenz Frølich
 
2. Antica raffigurazione dell’Irminsul
Bibliografia:

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Agrati G. / Magini M. L., Miti e saghe vichinghi, Mondadori 1990
 
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Benveniste E., Il vocabolario delle istituzioni indoeuropee, Einaudi 1976 

Cardini F., Carlomagno, Rusconi 1998

Cardini F., Radici della stregoneria, Il Cerchio 2000
 
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Diacono P., Storia dei Longobardi, Bur 1994
 
Dumézil G., Gli Dèi dei Germani, Adelphi 1994
 
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Haudry J., Gli Indoeuropei, Edizioni di Ar 2001

Historia Norvegiae, a cura di P. Bugiani, Vocifuoriscena 2017
 
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Jarnut. J., Storia dei Longobardi, Einaudi 1995
 
Jones. P. Pennick N., Storia dei Pagani, Odoya 2009
 
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Polia M., Le rune e i simboli, Il Cerchio 1983
 
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Schreiber H., I goti, Garzanti 1981
 
Sturluson S., Edda, Tea 1997
 
Sturluson S., Heimskringla: le saghe dei re di Norvegia, Edizioni dell’Orso, Vol. I° 2013, Vol. 

II° 2014, Vol. III° 2015, Vol. IV° 2017
 
Tacito P. C., La Germania, Bur 1998
 
Thorsson E., Futhark, Weiser Books 1984
 
Thorsson E, Runelore, Weiser Books, 1987
 
Turville Petre E.O.G., Gli Dèi Vichinghi, Ghibli 2016
 
Voluspá, a cura di M. Polia, Il Cerchio 1983


Sitografia:

bifrost.it
 
bighipert.blogspot.com
 
en.wikisource.org/wiki/Heimskringla



Fonte articolo

26 commenti:

  1. Bell'articolo. Mi viene spontanea una domanda : se siamo tutti indoeuropei in origine come mai c'è così tanta differenza tra la nostra lingua e cultura latina (mediterraneo)e il tedesco ? Oltre alla lingua siamo proprio diversi dai tedeschi come fisionomia e cultura e più in generale dai popoli nordici.

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    1. Fattori ambientali e clima diverso possono influenzare l'evoluzione di una specie più predisposta a sopportare il
      gran caldo africano (specie negroide) o il gran freddo Nordico...

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    2. Appunto siamo indoeuropei, nativi di questo continente, poi la differenza fisica o di cultura tra i vari popoli poco importa, o meglio e' importante, ma non dovrebbe essere vista come una forma di divisione o di guerra.

      Il Baronetto

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    3. Un certo discorso va fatto con il declino dell'impero Romano quando divenne uno strumento in mano al nemico del popolo europeo, ricordiamo che già con Teutoburgo prima e con la Riforma Protestante poi i Germani sono stati fieri oppositori di questo imperialismo anti - dei indoeuropei. E c'è stato un periodo in cui i Barbari del Nord potevano marciare su Roma e conquistarla, anche Attila ci andò vicino, e ribaltare il corso della storia. L'alleanza che queste forze fecero con i Franchi è da ricercare nel patto con i Merovingi (ad un certo punto i Merovingi si occultarono e spuntarono i Carolingi), questa alleanza ha permesso al sanguinario nonché re analfabeta Carlo Magno di compiere la sua vendetta contro i Sassoni e sradicare con atto sacrilego l'Irminsul per rompere ogni legame con la tradizione Iperborea. I nuovi dei del deserto hanno sostituito quelli del popolo indoeuropeo, con la complicità di quelli che si sono assisi al trono di Francia e hanno formato il Sacro Romano Impero, la nuova linea di sangue dei Re che dovevano schiacciare gli Europei e i Ribelli. Tuttora è così, pensiamo al Trattato di Aquisgrana e andate a vedere chi ha ricevuto il premio Kalergi chiamato Carlo Magno, l'asse Parigi - Berlino. E adesso con l'invasione di popoli alogeni vogliono definitivamente estinguere i discendenti della tradizione primordiale, per imporre la loro tradizione e il loro dio. Va detto che noi Italiani discendiamo direttamente dal sangue degli Dei per via degli Etruschi, questo è il ceppo esoterico alla base che diede vita alla gloria di Roma, per questo gli Italiani sono speciali (non a caso in Toscana con Dante nacque il concetto di unificazione italiana), guardate invece a chi non ha mai voluto l'unificazione Italiana e invece desiderava l'assoggettamento a potenze straniere come è la triste condizione di oggi (siamo una colonia francese), gli uomini in gonnella e ho detto tutto, abbandonata ogni traccia di paganita' hanno calato la maschera del loro vero culto, pensate a Mithra il loro culto dietro il mascheramento di Gesù , chi uccide? Un Vitello, che simboleggia proprio l'Italia,(il toro di Aldebaran?).

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    4. C'è un'importante differenza tra popoli mediterranei, germanici e slavi, che a livello fenotipico sembra segnare una forte discrepanza tra latini e germanico-slavi. Tuttavia i tedeschi si considerano più simili agli italiani che agli slavi. Pensa che il terzo reich avrebbe voluto includere anche le popolazioni friulane, ladine e trentine, considerate solo culturalmente latine. La stessa storia tedesca è stata permeata da una forte ostilità contro il mondo slavo culminata in secoli di espansione verso oriente. Dal punto di vista genetico c'è una frattura tra europa occidentale e orientale evidenziata dalla diffusione dell'aplogruppo paterno R1-b, principale lignaggio germanico-latino, a occidente e dell'aplogruppo R1-a, principale lignaggio slavo, a oriente.
      Quindi l'aspetto fisico conta fino a un certo punto. Essere biondo e con gli occhi azzurri non rende più europeo, anzi, considerando le svariate popolazioni giunte in europa centrale è sicuro che i tedeschi abbiano una certa quantità di dna turco, come ungheresi e finlandesi.
      Mark la riforma protestante è all'origine della follia attuale perchè ha imposto un settore della realtà come assolutamente non-pensabile (cioè quello relativo al divino). Solo fede, fideismo puro: da qui deriva il materialismo e il capitalismo che lo realizza. Weber ci aveva visto giusto: il valore supremo è la ricchezza, intesa come risultato dell'efficenza nel raggiungere un obiettivo tramite i mezzi, cioè come realizzazione. La chiesa cattolica, con tutti i suoi difetti, ha avuto il pregio di non assecondare questa pazzia. Dopotutto se l'arte e la letteratura italiane sono infinitamente superiori a quelle teutonica dobbiamo ringraziare l'opera culturale del cattolicesimo. C'è da dire che i paleoveneti erano considerati "popoli del mare", ossia ultimi discendenti di atlantide da varie fonti. Pare che veneti, latini e siculi siano giunti insieme all'alba dei tempi nella Penisola che al tempo era già abitata da reti ed etruschi. Se a questi aggiungi le popolazioni del sud italia e i liguri ci si rende conto, rammentando il rapido processo di romanizzazione, che gli italiani probabilmente avevano un'origine comune, testimoniata anche dalla precocissima alleanza tra latini e veneti. Resta da capire il ruolo dei celti, che si sono comunque col tempo fusi con le altre popolazioni del nord-ovest. Purtroppo sull'unità d'italia sai come la penso: meglio non fare nulla piuttosto che farla male. In 60 anni di immigrazione interna il centro-nord ha buttato nel cesso un patrimonio millenario. E probabilmente è troppo tardi per provi rimedio. Meglio quando eravamo assoggettati a potenze straniere, perchè fino a questo punto non avevano osato spingersi.
      Mandi Mandi

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    5. @MandiMandi Accanto a dei lati comunque positivi bisogna dire che la Chiesa è stato un elemento che indubbiamente ha impedito l'unificazione a lungo,o la ha ritardata a tal punto che è stata fatta irrimediabilmente male, forse una delle poche chance la
      si è persa definitivamente con la morte di Cavour. Si potevano evitare problemi facendo un Europa Federale come la avevano pensata uomini come Cattaneo e si sarebbe evitata questa colonizzazione e distruzione forzata dell'identità del Nord oltre che non creare disparità economiche col Sud. Sicuramente il Protestantesimo è stato ancora più deleterio soprattutto in alcune ramificazioni (vedi il Calvino in Svizzera) però mi riferivo a questo refrattario anti-Romano che ha caratterizzato la Germania e che ha colto al balzo la Riforma.Oggi assistiamo a una protestantizzazione della Chiesa
      e quindi radicale strumento di annichilimento e alienazione della indole indoeuropea e dell'identità italica.

      Mark

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    6. Thomas Muentzer rappresentava meglio di ogni altro quella ribellione spontanea allo strapotere cattolico in Germania. Mentre a Lutero interessava probabilmente imporre un altro potere: infatti tradì Muentzer e i contadini tedeschi per favorire l'ascesa dei principi. Il romanticismo è un chiaro segnale della tendenza fideistica che si instaurò nel mondo tedesco, così come il suo esito finale: la filosofia kantiana. La chiesa ha salvato l'italia perchè impedendone l'unificazione l'ha salvaguardata per secoli da modelli fondati sull'omologazione. Lo stato-nazione è una forma più ristretta di omologazione: cioè una globalizzazione limitata. La questione è questa: perchè contrastare la globalizzazione con una globalizzazione più limitata? Perchè il kebab non va bene mentre la pizza si? Perchè non è corretto obbligarci a parlare in inglese, quando ci hanno imposto l'italiano? Mi pare chiaro che purtoppo la massa "ragiona" sulla base di categorie temporanee altrimenti il connazionale che proviene da nord o da sud verrebbe considerato come straniero. Arriveremo a considerare Wolfgang o Adrian identici a noi in nome dell'europeità, così come noi settentrionali abbiamo fatto con Salvatore in nome dell'italianità. Purtroppo spesso quando mi imbatto in individui che considerano gli stranieri tali in quanto non-italiani (ossia non identici a noi), dopo avergli chiesto il cognome, rimango allibito di fronte alla loro follia. Persone che, nonostante gli si spieghi chiaramente che "anche se sei italiano sei comunque, in certo senso, straniero", non sono in grado di capire, rifiutano la verità perchè siamo tutti italiani. Si considerano cittadini, molti addirittura di più degli autoctoni. La cosa più bella è ribadirgli che sono immigrati come gli altri. Nessuno si sorprenda allora se Abdul si sente del posto e ha la cittadinanza, non fa nulla di diverso da quanto fanno gli esposito di terza generazione. Il problema è che la massa non sa fare ragionamenti elementarissimi e di fronte a questo si capisce che c'è poco da fare. Comunque le tecnologie odierne possono realizzare ogni cosa: il nord italia (come l'italia e l'europa) può risorgere dalle sue ceneri, potenzialmente può ritornare al periodo pre-migratorio, tutti i mezzi che servono ci sono ma serve una classe dirigente adeguata.
      Mandi Mandi

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    7. Errata corrige per prima intendevo scrivere 'Italia Federale' che avrebbe preservato le diverse tradizioni di ogni regione e non che dobbiamo assistere a ipocrisie e rattoppi come le autonomie speciali per tenere gente dentro che non si sente italiana ma bensì austriaca o tedesca.

      Mark

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    8. Beh quelli che si sentono tedeschi (e lo sono) sono i sudtirolesi ma si tratta dei discendenti di immigrati inviati a ripopolare quelle terre, un come gli attuali "istriani". Hanno almeno avuto il buon gusto di non farsi chiamare ladini.
      L'autonomia è l'ennesima modalità per svincolarsi dalle spire italote e un lombardo qualsiasi che la vuole non è anti-italiano ma pienamente italiano perchè consapevole che un'Italia che distrugge parte di sè non può essere definita tale se non "de iure", mentre "de facto" altro non è che un regno duosiciliano più grande. Ecco che i vari Garibaldi, Cavour, Mazzini se tornassero in vita oggi sarebbero indipendentisti radicali, proprio perchè nazionalisti.
      Poi non ha nessun senso l'autonomia per come è stata proposta: perchè è su base territoriale e non etnica. Se un siciliano vuole avere più garanzie gli basta spostarsi in Veneto e ha gli stessi diritti dei veneti. Proprio una bella idea stimolare ulteriormente i movimenti migratori interni. L'articolo 1 di qualsiasi riforma regionalista deve prevedere il blocco totale degli ingressi da regioni non limitrofe. Se non si parte da questo è meglio lasciare perdere. Il problema è che molti italiani "del nord" devono la loro presenza alle migrazioni interne e allora non porranno mai fine volontariamente al processo migratorio e ricondurranno tutto a fattori ambientali e culturali. Questa per esempio è la via catalana che non è affatto una rinascita ma una distruzione ipocrita attraverso la catalanizzazione della popolazione residente. Questo anche perchè a loro non restava altra via: dopotutto oltre il 60% dei catalani ha almeno una parziale origine non catalana. Che la Lega Lombarda stia seguendo la stessa strada è una pessima notizia che ci deve preoccupare.
      Oltre alla Catalogna anche i Paesi Baschi stanno ripristinando l'utilizzo della loro lingua e una più generale "baschizzazione" ma, anche in questo caso, non si prende in considerazione il dato etnico che è ciò che rende i baschi tali. Diffidate quindi dei vari indipendentisti/autonomisti: bretone è chi è tale anche se conosce solamente il francese, mentre un occitano potrà nascere a Nantes, conoscere il bretone e la cultura della regione ma, nonostante ciò, non sarà mai bretone.
      Mandi Mandi

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    9. @Mandimandi Scusa ma tu come faresti? Se dai la cittadinanza italiana, spagnola che sia questa prevede la libera circolazione, altrimenti crei degli stati, e neanche perché con l'unione Europea ogni cittadino europeo è libero di viaggiare, trovare lavoro all'interno del territorio Europeo, come hanno fatto dei miei parenti che se avessero potuto tralaltro sarebbero stati a casa loro ma pee sfuggire alla fame sono dovuti partire, non puoi mica obbligare per legge Bretoni, Padani e Baschi a rimanere nel loro territorio (perché a quel punto magari da altre parti non verrebbero accettati) o a sposare corregionari . Le migrazioni si possono evitare solo con un miglioramento economico complessivo, la tutela della propria identità la si può fare solo on leggi e iniziative volte a riscoprirla e trasmetterla non solo a livello di lingua, un Veneto etnico rimarrà tale ma se vive in Bretagna e sposerà una Bretone un domani lui e i suoi figli cosa rimarrà del Veneto? Nulla sarà Bretone ormai, inoltre siamo già in calo demografico con migrazioni allogene asiatiche e africane queste si che toglieranno un domani quel che resta del Veneto o del Bretone perché verranno proprio per sostituire. Credo che su base etnica si potrà fare ben poco allo stato attuale, inoltre a quale identità ti rifai se un ligure sposa un Veneto cosa rimarrà di entrambi ai figli? O la differenza la fa dove si vive e l'acquisizione di quell'amore e di quelle tradizioni e di quella mentalità legata al posto in cui si vive? Secondo me bisogna essere realisti e valutare i problemi urgenti che si stanno verificando ora.

      Mark

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    10. Se il sud e' ridotto cosi', se ci sono state immigrazioni interne verso il nord, e' anche grazie a quei farabutti di garibaldi, cavour e mazzini, prima dell'unita' vi era ricchezza in nelle terre sudiste, poi sappiamo come e' andata a finire. Ogni etnia si prenda le sue reponsabilita'. Solo per puntualizzare, la mia non e' voglia di fare polemica per carita', anzi ad uno Starseed ste faccende/guerre interragionali gli importa poco, data l'infinita' del creato. Saluti

      Il Baronetto

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    11. La libera circolazione non è dovuta alla cittadinanza ma ai trasporti sviluppati dalle tecnologie nate nell'ottocento. Mark il tuo discorso presuppone valori postbellci quali il la positività delle migrazioni. A dire il vero si è fatto di tutto per incentivare spostamenti interni in italia e nulla per evitarli: l'eccezione è spostarsi non rimanere a casa. Neppure le invasioni barbariche hanno alterato la genetica italiana che è (era fino al 60) la stessa da 3000 anni. A mio parere non ha alcun senso ritenere che le migrazioni problematiche siano quelle afro-asiatiche, in quanto non si tratta dei soli allogeni. Essere europeo significa nulla in questo caso. Se non ti va bene un'Italia cinese perchè un'Italia tedesca invece non ti suscita alcun problema? Perchè una persona d'origini venete in Bretagna dovrebbe essere bretone, mentre un giapponese in italia non potrà mai essere italiano? Ho l'impressione che per te ci sia solo l'europa e tutto il resto sia contingente, ma non è affatto così. Baronetto permettimi di scriverti una cosa: se non prendi in considerazione le "faccende interregionali" (ma anche inter-europee) non capirai mai i processi attuali perchè la cosiddetta globalizzazione altro non è che l'ampliamento del processo omologazionista volto alla creazione degli stati nazione. Sul resto ti do ragione. Il modello piemontese (meglio dire savoiardo dato che emigrò circa un milione di piemontesi dall'unità all'inizio della WW1) non era esportabile nel sud: questo è il punto. La ricchezza viene sempre sottratta durante le occupazioni, la differenza è che il mezzogiorno non ha ancora trovato la ricetta giusta per ripartire (perchè il modello impostogli è sbagliato), a differenza di mezzo centro-nord (povero quanto il sud in seguito all'unità). E questo perchè siamo diversi: pensa cosa comporterà il passaggio ad un unico modello globale.
      Mandi Mandi

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    12. @ilBaronetto Così è avvenuta la migrazione interna in seguito a una colonizzazione portata dall'unificazione che non è stata vera unificazione ma annessione, il tutto con la regia Rothschild e Inghilterra con cui erano indebitati i Savoia. Una volta che dai la cittadinanza come fai ad evitare la migrazione, le migrazioni tenderanno sempre da un area sottosviluppata all'area più sviluppata e così accade ora nel resto d'Europa, le merci vanno dove ci sono i mercati, le persone si muovono in funzione a dove c'è la richiesta di lavoro dei mercati, l'economia è interconessa, quindi in base a quale accordo si potrebbe vietare la mobilitazione delle persone una volta che queste hanno acquisito la cittadinanza?

      Mark

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    13. @MandiMandi Io sono etno-identitario - europeo e penso che in questo momento storico non possiamo pensare a chiuderci tra di noi o rifugiarsi nei nostri piccoli mondi ma che sia essenziale una collaborazione comune per trovare un modello economico alternativo che non ci schiavizzi definitivamente a chi ha tutto in mano (i soldi le banche) e che in cambio della sopravvivenza ci costringerà tra poco ad estinguirci e ad accogliare forzatamente stranieri. È questo che va fatto una collaborazione e una solidarietà comune che nei limiti del possibile riesca a trovare un flusso e una circolazione di idee e economia che riesca a essere massa critica in grado di opporsi e boicottare le decisioni che ci verranno imposte dalla dittatura della finanza. Chiudersi nei propri luoghi e creare le proprie valli incontaminate mentre al di fuori infuria la tempesta non penso che aiuti in questa direzione, tutti vorremo andare allo scontro frontale (ma in questo momento siamo come Davide di fronte a Golia) e trovare subito le nostre soluzioni ottimali ma bisogna essere realisti e lavorare di testa e strategia.

      Grosse migrazioni in Italia sono anche quelle che sono venute dai paesi ex sovietici dell'est, queste sono state le grosse migrazioni europee, non ci saranno mai grosse masse di francesi e tedeschi in Italia, primo perché sono in deficit demografico, secondo perché sono più sviluppati economicamente dell'Italia, sono tutti Paesi che importano stranieri e che non esportano, l'Italia invece è sia un paese migratorio che emigratorio, esportiamo in particolare cervelli e manodopera qualificata, e arrivano masse di stranieri in questo momento molti illegalmente non per inserirsi e fornire lavoro bensì per occupare e ricevere tutti i benefici delle leggi. Perché un Bretone e uno Spagnolo è preferibile?




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    14. Lo è sia perché potranno essere piccoli numeri di persone sia perché non arrivano per mutare e stravolgere la cultura italiana bensì per riceverla e acquisirla,faccio un esempio se arriva un Bretone in Friuli non rischi di perdere la tua identità bretone, e molti Bretoni si integrerà no armonosiamnete con i Friuliani (se ne dovreste accogliere un certo numero più consistente) se arrivano nello stesso numero di Afro-Asiatici sarà cosa ben diversa inoltre saranno pure più prolifici a livello demografico per mentalità e tutto.
      Già i Paesi dell'Est Europa sono diversi da noi e i Sudamericani sono comunque meno problematici a livello culturale, ma gli altri Europei sia del Nord che Latini si integrano tra loro senza nessuna frizione o con differenze comunque secondarie e superabili. Ci sono addirittura esempi di matrimoni tra Islandesi e Italiani.

      Se tu ti chiudi nella tua regione poi però bisognerà vedere come farai se necessiti di cervelli o operai per la tua economia o di fare fare formazione ai tuoi cittadini in università e centri ricerca, se attorno a te le altre regioni mutano in senso uguale al tuo già il discorso incomincia a cambiare, ma non siamo più in un discorso economico dell '800 oggi l' economia è interconessa e facciamo molta importazione di merci straniere. Il Sud Italia non si svilupperà mai, era stato deciso con l'Unificazione, come l'unione Europea sta decidendo la colonizzazione e l'esproprio dei beni dell'Italia, il processo si ripete, i Piemontesi si sono accordati e hanno usato la Mafia (che già aveva la funzione storica di proteggere i possidenti locali) per reprimere la rivolta del Sud, una delle pagine più nere e volutamente occultate e dimenticate (basti pensare al film di Squitieri in merito boicottato, solo di recente vi è stata una timida e parziale opera di revisione con il bohemienne Bruno Guerri ad esempio con il suo' il Sangue del sud ') quella della rivolta dei Briganti soffocata nel sangue e nella legge marziale, prova ne è che mentre gli Indipendentisti del nord hanno trovato rappresentanza in un partito a proiezione nazionale (Lega), gli autonomisti del sud non hanno minimamente voce in capitolo o vengono ascoltati e vengono costantemente irrisi, un giornalista come Aprile che pure esagerera' nelle sue analisi, viene ostracizzato. Il Nord importa e ricicla i capitali della Mafia, la Mafia governa in cambio il Sud, il Nord usa il Sud anche come discarica dei rifiuti e dei traffici delle sue Industrie, le poche risorse e attività economiche del Sud sono in mano e vengono prosciugate dal Nord e dalle potenze straniere , la Mafia è la quintessenza di questo regime oligarchi o-capitalista vengono decisi in sostanza dai centri coloniali quali aree destinare al commercio e quali aree al sottosviluppo e alla dipendenza estera. È tutto pianificato in realtà, così è stato per l'Italia cosi ora con Bruxelles, sul fatto che gli Stati Nazionali massonici erano già delle mini globalizzazioni e occupazioni concordo, i libri di storia non raccontano i veri fini e mitizzano fatti che hanno ben altra logica e senso.

      Mark

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    15. Mark nessuno ha intenzione di chiudersi nel proprio recinto pensando di trovare un isola incontaminata in mezzo al mare in tempesta; voglio semplicemente fare notare che abbiamo molti problemi interni che certamente ora vanno ignorati in nome del bene comune ma in seguito andranno definitivamente risolti. L'Italia degli anni 90 senza stranieri aveva problemi come quella attuale e pensare che ci si possa accontentare di risolvere solo quelli attuali significa ripiombare nello schifo precedente l'invasione.
      Specifichiamo il punto fondamentale: l'immigrazione massiva è il problema ed è sempre una piaga, che coinvolga immigrati connazionali, europei o non europei non fa alcuna differenza. L'immigrazione va bene quando arrivano poche persone e simili a noi: sostanzialmente in Italia andrebbero bene solo altri europei, tutto il resto no. Una persona su cento si integra immediatamente perchè si assimila in pochi anni. Più di qualche persona che conosco ha un genitore proveniente dal nord europa o dagli stati uniti eppure sono talmente pochi che nessuno ha mai fatto notare e dato peso al loro non essere come noi. Mai nessun insulto, mai nessun sguardo astioso: nulla di nulla. Addirittura alcuni non pensavo neppure avessero una parziale origine non-italiana. Eppure chi veniva da altre zone d'Italia (specialmente se dal mezzogiorno) veniva ostracizzato e considerato come un appestato. Chi aveva un genitore proveniente da certe zone veniva apostrofato col termine "terrone" e sistematicamente trattato in modo differente. Il motivo è semplice: gli italiani non autoctoni erano (e sono) troppi. Questo genera scontri e fratture nella società, che non si sono mai ricomposti.

      Un altro discorso riguarda il rapporto tra bisogno di lavoratori e immigrazione. Non è assolutamente vero che gli immigrati arrivano solo dove c'è un'economia in fase di sviluppo con fabbriche bisognose di lavoratori. Nel nord l'unica zona che aveva bisogno di lavoratori era il triangolo industriale, il resto poteva farne a meno. Nonostante ciò hanno riempito tutto il nord di allogeni (seppur connazionali). Pensa che io non ho mai conosciuto un operaio siciliano, campano, pugliese ect. Ma neppure un artigiano, o un libero professionista. Sono stati tutti inviati per sostituire la classe dirigente statale autoctona e consegnare la nostra terra nelle loro mani. Erano tutti membri delle forze dell'ordine, burocrati e impiegati statali privilegiati che hanno ottenuto un'occupazione in seguito alla ormai classica moltiplicazione degli enti pubblici. Tutto ciò è accaduto in tutto il nord-est. Avevamo bisogno di questa gente? No. Erano lavoratori? No. Il risultato è che dopo 50 anni, nella mia cittadina, ci ritroviamo una classe dirigente allogena che ha il monopolio nel pubblico, nei media, nella cultura e tra poco anche nel privato. Stanno riscrivendo la nostra storia (come succede a Milano dove si esalta il ruolo assolutamente positivo dell'immigrazione interna per la "crescita" economica della città). Questi sono tutti individui che hanno potuto studiare perchè i loro genitori erano dei privilegiati che hanno essenzialmente fruito dei frutti del lavoro altrui perchè c'è una differenza abissale tra chi produce ricchezza e chi ne dispone (cioè a chi la distribuisce lo stato). A questo punto ti chiedo: sei davvero sicuro che questi immigrati (interni) siano davvero diversi da quelli che arrivano oggi? In entrambi i casi vivono in gran parte di sussidi (perchè infatti cosa produce un usciere?), solo che nel caso nel caso dei connazionali si è preferito nascondere ipocritamente la situazione "creando occupazione". In sostanza il modello riace non è di lucano ma è semplicemente lo stesso meccanismo che da decenni si ripete in vaste aree del nord. Pagare per presenziare. Anzi almeno gli afro non richiedono addestramento e mezzi e almeno si mostrano per ciò che sono. Chiudo questa questione con un semplice esempio: a un militare veniva concesso gratuitamente un alloggio.

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    16. Oltre ovviamente al tutto il resto. Essenzialmete gli uni e gli altri sono un peso economico. Oltretutto i connazionali arrivati nel nord sono venuti (volenti o nolenti) anche per mutare e stravolgere la nostra identità nel migliore dei casi, anche se spesso venivano a comandare (nord-est). Burocrati, impiegati pubblici, magistrati, forze dell'ordine sono arrivati per comandare e si sentono legittimati a farlo. Sono davvero diversi dagli immigrati che vogliono imporre le proprie tradizioni? No.





      Il nord italia se fosse governato dalla sua gente non avrebbe bisogno di nessun altro perchè, se proprio servisse qualcuno farebbe rientrare i milioni di settentrionali residenti all'esterno. Nel solo Brasile c'è una massa di lombardo-veneti puri che conta milioni e milioni di persone. In Argentina ci sono almeno centinaia di migliaia di piemontesi e moltissimi friulani. Si tratta di masse che potrebbero rimpiazzare non solo i 3-4 milioni di stranieri ma anche gli immigrati interni.
      Aprile ha avuto troppo spazio a mio parere perchè ne ha dette veramente troppe. Una su tutte: la maggioranza dei soldati morti nella prima guerra mondiale veniva dal mezzogiorno, terra che ha subito i danni peggiori. Come è possibile che circa il 30% dei soldati rappresenti oltre il 50% dei morti in guerra? Mah. Poi si sa a fuggire in seguito alla disfatta di Caporetto (250-300 mila persone) erano duosiciliani. Chi ha subito un anno di occupazione era campano. La provincia che ha visto l'80% del suo settore economico-produttivo distrutto era quella di Foggia. A essere accolti come appestati in quanto profughi di guerra erano i siciliani. Servono ricercatori seri altrimenti non si va da nessuna parte. Quello che stato fatto al sud deve essere studiato attentamente e non lasciato alla mercè di una visione ideologica qualsiasi. Io francamente faccio fatica a capire quali sono gli aspetti veritieri e quali menzonieri. La sola certezza che ho è che per il mezzogiorno l'unità è stata una disgrazia. Ribadisco che aspetto ancora uno studio sul genocidio dei settentrionali. Perchè nessuno pubblica una ricerca sul numero di autoctoni al nord? Da quando è proibito?
      Mandi Mandi

      PS il mezzogiorno ha un suo partito: il Movimento 5 Stelle. Da me ha candidato ai collegi uninominali delle elezioni 2018 solo gente con cognomi originari del sud (7 su 7). Che dire: puntavano al voto etnico!

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    17. @Si io dicevo a livello di fattibilità, se i meridionali hanno la cittadinanza italiana come faresti a impedirne l'arrivo? Per forza di cose dovresti dichiarare l'indipendenza come volevano i partiti secessionisti lombardo-veneti, per non dire la cittadinanza europea infatti il problema con l'immigrazione Rumena particolarmente turbolenta venne a crearsi con l'entrata in Europa. Perciò a questi allogeni che arrivano vogliono dare lo ius culturae prima e lo ius soli poi. Per quanto riguarda il Nordest poi ci sono i paesi balcanici e l'immigrazione anche non europea che sta arrivando da lì, (ci sono interi campi profughi di persone che arrivano dalla Grecia) a Trieste si sta verificando una vera e propria colonizzazione silenziosa culturale da parte degli Sloveni che tra l'altro considerano loro come gli altri balcanici quei territori.
      Quindi o dichiari l'indipendenza de facto oppure non puoi impedire che arrivi gente che ha la stessa cittadinanza.
      Per te il Nord Italia è una cosa a parte, e non c'è problema con l'Europa del Nord purché anche quelli arrivino in piccolo numero?
      Dovresti chiedere ai discendenti dei settentrionali che stanno in Brasile e Argentina se hanno mantenuto la propria identità e se gli passerebbe per la testa di ritornare in Italia un domani (soprattutto in questo momento storico)


      Quello che dico io è proprio il fatto che non si può far entrare o uscire persone a seconda dei propri gusti e a comando perché la circolazione di persone, (l'unione Europea si fonda proprio su questo sulla libera circolazione di merci e persone) , è legata a dinamiche sociali e anche economiche e di interdipendenza che sfuggono oggi come oggi alle singole regioni e porzioni di territorio, quindi dovresti dichiarati indipendente rispetto all'Italia e poi come la metteresti con l'Europa? Devi considerare come ti relazioneresti non solo con il resto di Italia ma con l'Europa e se potresti considerare autosufficiente dal punto di vista economico (cioè se saresti in grado di produrre un Pil sufficiente tale da permetterti di acquistare approvvigionamenti e materie prime)

      più che la propria identità etno - culturale mi pare sia quello da te detto un problema di potere e di classe dirigente, ora prendiamo un esempio il Mose (o Mosè) , si parla tanto di ruberie e disonestà del Sud, a chi è da imputare un opera inefficiente che è servita a prelevare soldi pubblici per cifre che si aggirano attorno ai 6 miliardi e che dal 2003 a oggi non è stata ancora ultimata e che qualora entrasse in funzione costerebbe milioni di euro in manutenzione ? Ai meridionali che comandano il Veneto? Eppure mi pare vi erano partiti nordisti al governo ? E gli imprenditori del Nord che a parole si dicevano a favore del territorio e contro l'Europa salvo poi andare a investire nell'Europa dell'est e trasferire la produzione all 'estero e magari vantarsi del made in Italy sono pure meridionali anch' essi? E la grossa evasione fiscale di ricchi e borghesi del nord che portano capitali all'estero quelli sono pure meridionali?
      L'emigrazione del Sud ha riguardato come dici tu stesso gli apparati burocratico - amministrativi, ma loro hanno lavorato per conto di Roma, credo che non ci sia stato dietro nessun progetto di colonizzazione meridionale dietro semplicemente la volontà di Roma di servirsi di controllo con i propri apparati, ma l'imprenditoria, la produttività





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    18. e la ricchezza della classe - borghese industriale credo sia rimasta nelle mani del Nord.
      Questo concetto di Terronia e di considerare stranieri invasori i meridionali (da Roma in giù quindi anche il centro) è stato ben rappresentato dalla Lega di Bossi, che oltre alla retorica però in un certo momento a cominciato ad instaurare strane relazioni con il Sud (ricordiamo l'ideologo prof Miglio cui è attribuita la frase :'' È bene che al Sud ci stia la mafia '')

      La verità è che al Nord ci stanno i Poteri forti e i centri coloniali (uno di questi fino ai primi anni del duemila, la mente dell 'imprenditoria era rappresentata dalla Mediobianca del potentissimo' 'Siciliano' Cuccia), che ritengono assolutamente funzionale e primario per i loro interessi che al Sud ci sia la Mafia (e questo vorrà dire la morte del Sud e la sua africanizzazione progressiva, quindi il Bossi che chiamava il Sud Africa (pur avendo sposato una siciliana) adesso se la ritroverà a due passi, perché nessuno rimarrà più lì, modello Riace docet), sono gli stessi che urlano contro Bruxelles poi assumono stranieri, portano i capitali all'estero e vanno ad aprire fuori le loro attività una volta intascati i finanziamenti da Roma).
      Sono gli stessi che predicano contro i Meridionali di giorno e poi la sera ci vanno a braccetto e li usano come loro sgherri. E quelli del Nord che fanno? Se la prendono con i Meridionali venuti a conquistarli nel frattempo i Poteri Forti e i Centri di Comando utilizzano partiti come la Lega e la ribellione separatista come arma propagandistica per indebolire la coesione nazionale e far credere ai settentrionali che ci sia una soluzione e non far vedere l'origine dei mali. Bisogna vedere che cultura e che proposta di emanciparsi dimostrano di avere i settentrionali finora oltre ai piccoli ormai partiti secessionisti veneti non si è visto granché, senza togliere che il Veneto è una terra tra le più cattoliche ed ha vissuto sotto gli Asburgo quando c'era una pacifica coesistenza con altri popoli.

      P. s. I 5 stelle in qualità di rappresentanti unitari anche del Sud, si sono fatti portatori di misure e scelte di mantenimento del welfare e delle classi sociali meno abbienti e più sofferenti. La Lega invece? Misure liberiste e a favore dei ricchi e evasori che convalida il discorso che ho appena fatto.

      Mark

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    19. Mark tu credi che cittadinanza significhi ipso facto movimento migratorio interno massivo. In realtà questo movimento non è spontaneo ma indotto. Dal 1861 al 1950 pur avendo la stessa cittadinanza movimenti del genere (massivi) non si erano mai (con l'eccezione di Roma) verificati. Non serve dichiarare alcuna indipendenza, ma riconoscere la possibilità di realizzare uno stato che non si fondi sulla migrazione. Poi se l'immigrazione interna non fosse massiva il problema non si porrebbe. Per questo ti ripeto: l'immigrazione dal nord europa non è un problema perchè ne sono arrivati pochi, fossero stati milioni sarebbe stato un disastro come quello causato dal movimento migratorio interno.
      Permettimi una domanda: pensi davvero che io sia artificioso perchè mi oppongo a un artificio quale l'immigrazione interna massiva? Quest'ultima è la vera macchinazione, non i progetti che le si oppongono. Poi per carità se tu sei il risultato di questi movimenti posso capirlo ma non pretendere che la verità stia dalla tua parte.
      Ti ho già sufficientemente dimostrato che in molte zone nel nord (la maggioranza), ma anche del centro, non c'erano neppure le condizioni economiche per favorire movimenti migratori massivi. Tutto è stato programmato, indotto e infine si è pienamente avverato. Questa è la vera eversione. Poi sarebbero pochi i meridionali che si sposterebbero se fosse garantito un futuro a casa loro. Questo è un effetto di una causa più profonda. E anche se volessero arrivare in massa perchè dovremo accettarlo? Cosa ci obbligherebbe moralmente? Nulla. Abbiamo tutto il diritto a resistere a questa occupazione. Se milioni di settentrionali fossero stati inviati nel mezzogiorno non credi che sarebbero stati considerati stranieri invasori? Se un settentrionale adotta questa prospettiva con i meridionali perchè andrebbe criticato? Tu stesso ti riferisci ai rumeni con il termine "allogeni". I 5 stelle stanno distruggendo il tessuto economico italiano sviluppando all'ennesima potenza l'equazione assistenzialismo = lavoro = crescita economica. Dopotutto non ci si deve aspettare che chi non sa che cos'è il lavoro e l'economia possa compiere scelte politiche favorevoli a questi. Per loro economia = assistenzialismo. Di Maio, campano, poteva benissimo occuparsi di cultura (e avrebbe sicuramente fatto ottime cose), ma se si occupa di lavoro può solo fare errori perchè il suo concetto di lavoro non corrisponde a quello reale. Questi renderanno l'italia un paese del terzo mondo. Oltretutto rispondono alle esigenze del sud pur presentandosi ipocritamente come partito nazionale: ho saputo che nella mia zona ci sono state pochissime richieste (nell'ordine delle centinaia) per il reddito di cittadinanza. Un paese non può basare la sua economia sull'assistenzialismo e solo quando tutto sarà finito lo capiranno.
      La lega ne ha fatte molte e dovrebbe spiegare moltissimi provvedimenti votati ma almeno, insieme al PD, questo concetto lo ha ben capito.
      Mandi Mandi

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    20. @MandiMandi per quanto riguarda la pubblica amministrazione lo Stato indice Concorsi nazionali e per questo molti meridionali sono arrivati al Nord. Poi mi risulta strano che i meridionali non svolgano le altre professioni tra cui gli operai ma solo quelle burocratiche. La Lega è cresciuta nei voti solo quando ha fatto campagna e si è posta come partito nazionale, ma adesso si sta giocando i consensi, alcune sue uscite stanno rivelando un gioco subdolo come le sue dichiarazioni su Draghi. E già si parla di accordo Salvini premier e Draghi garante dell 'euro al Quirinale. Gratta, gratta dopo il fumo sui Migranti per avere consenso, cosa rimane? Ha fatto cadere lui il governo e non ha saputo dare una motivazione valida, imputava ai 5 stelle i no alla Flat Tax e alla Tav. Due misure in favore di quella borghesia parassitaria del Nord di cui dicevo prima. Sono stati i 5stelle a bloccare la mangiatoia della Tav, e le Autostrade chi è che vuole lasciare le concessioni a Benetton? Il Mosè chi è stato a pappare i soldi di Roma (quindi di tutta l'Italia) per un opera obsoleta e inutile?
      Chi era proprietario dello stabilimento dell'Ilva superinquinante?
      Chi ha fatto lo spazzacorrotti?
      Chi non voleva l'abolizione della prescrizione? Chi voleva togliere la pubblicazione di intercettazioni e la separazione delle carriere tra giudici e pubblici ministeri? Un continuo dire no da parte della Lega senza proposte alternative, che cosa hanno fatto una legge sulla legittima difesa che esisteva già. Per non parare dell ' Autonomia lo sfascia Italia finale per far rimanere il Sud in mano ad assetti e classi dirigenti parassitarie, che saranno semmai ancora più predatorie nell' accaparrarsi le poche risorse rimaste. Le Regioni del Nord rinunciano a qualsiasi ipotesi di riforma dell'assetto nazionale, non mettono in discussione l'articolo 117 della Costituzione, quello ceh regola i poteri dello Stato e delle Regioni, chiedono solo per loro, e per loro più poteri, in base all'articolo 116, tutto rimane inalterato ma solo con meno soldi, ecco l'ideologia della Lega anti - italiana ma a favore del peggio regionalismo della casta e delle classi borghesi parassitarie del Nord, altro che pro- Nazione e anti-euro finti, ancora più soldi alla parte più ricca del paese, il bengodi per le centrali predatorie - imprenditoriali. I 5stelle hanno messo l'unica spina in un sistema partitico di potere tutto uguale tra destra e sinistra con finte opposizioni e tourbillon di incarichi e cadreghe, certo hanno perso smalto e sono stati in parte inglobati, ma sono gli unici che hanno proposto qualcosa di nuovo e di modifiche agli assetti di potere, volte al mantenimento di misure sociali compreso il reddito id cittadinanza che si è una misura assistenziale e comunque si spera provvisoria e non strutturale, ma che va a fare da supporto a classi disagiate ai margini dimenticate. Ma se si liberizza e si votano le autonomie non rimarrà più nulla di questo Paese che andrà a farsi benedire, la volontà è quella e stai sicuro che la classe di ricchi del Nordci convive benissimo con i meridionali, e vogliono mafia al Sud e dominio incontrastato e potere al Nord, quindi per fare quello che dici tu va tolto il finto sovranismo e antieuropeismo di queste classi che usano il nordismo per demolire ogni senso dello stato e coesione nazionale che ci trasformerà in uno stato del centro - sudamerica.

      Mark

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    21. Mark io ho scritto che i meridionali (e gli altri immigrati interni) giunti nella mia zona erano tutti o membri delle forze armate oppure dipendenti pubblici privilegiati. So benissimo che sono arrivati moltissimi operai dal sud al nord: nel triangolo industriale gli immigrati interni, e quindi anche i meridionali, erano praticamente tutti operai. Questi meritano il massimo rispetto. Io affermo solo che non ho mai conosciuto un operaio, artigiano, contadino, libero professionista etc meridionale che vive nel mio territorio. (Poi le seconde e terze generazioni meritano un altro discorso) Non è normale. Che cazzo venivano a fare tra noi? Il nulla. Ma ti rendi conto cosa significa non conoscere neppure un operaio originario del meridione? É Vergognoso. Aberrante. Degno di una colonia.(Questo schifo è alla base del cosiddetto razzismo presente nel nord-est. Tant è vero che gli immigrati regolari, prima dei fatti seguenti alla cadita di berlusconi erano quando non apprezzati almeno tollerati). Hanno fatto spostare i mafiosi per poter giusticare alcune assunzioni. Gli stranieri ci hanno dato molto di più, che non significa un apporto economicamente positivo ma comunque superiore a quello fornito dagli immigrati interni, perché appunto il loro era nullo. Poi si parla di tagli agli stipendi dei parlamentari, come se cambiasse qualcosa (economicamente parlando contano zero). Tagliano ai vecchi che fanno la fame e non a chi ha veramente mangiato. Fedriga (lega) aveva proposto di rivedere le pensioni dei militari e di tutti i vari burocrati e dirigenti statali. Ma ovviamente non ha combinato nulla. Il M5S è parte del problema e sta esprimendo programmi e proposte allucinanti.
      Mandi Mando

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    22. @MandiMandi Te l'ho detto il problema è il modello mafioso di controllo del territorio che si radica al Nord, ad esempio che ci fa un Boss in un carcere in una città del Nord? Mentre l'Asinara è abbandonata? Questo è un modo per portare la mafia al Nord. Il Friuli quando ci fu il terromoto dopo la ricostruzione restituì anche i soldi avanzati, questo era il modello da esportare un chiave nazionale, mentre invece con il peggio del Sud abbiamo ammorbato il centro-Nord. Alcune cose dei 5stelle come il taglio dei parlamentari, lo stesso reddito di cittadinanza che al sud fatica a decollare sia perché i centri di collocamento non funzionano sia per assenza di lavoro, sono demenziali, altri come l'aver fermato la pappatoia della Tav, come il rappresentare un freno alla volontà di privatizzare e di far passare le misure imposte da chi ci vuole commissariale, purtroppo si sono indeboliti anche per non aver saputo riformarsi con organi appositi man mano che crescevano le responsabilità. Sul versante Lega, la Lega rischia di diventare una Forza Italia un po' modificata, cioè un partito liberista, e c'è qualcuno che spinge per Draghi, non escludo che il sovranismo-antieuropeismo sta venendo usato solo come strumento per andare al potere, per cui una volta arrivati il sovranismo verrà schiacciato e la Lega normalizzata, una Lega double face che già abbiamo visto all'opera, sbandierare quota 100 come grande successo e volere la Flat Tax come misura economica che serve al paese mi sembra propio una cosa dannosa, inoltre non ha saputo rispedire indietro nessuno degli sbarcati irregolari che stanno in pianta stabile sul territorio. I 5stelle sono perlomeno una forza nuova che il sistema vecchio vuole solo divorare, si sono più rappresentativi del Sud, ma il Sud è ridotto ai minimi termini, quindi prendersela con i Meridionali in quanto tali credo che sia limitato a meno che non si riesca cacciare questa Casta Parassitaria in Combutta con il Cartello delle Banche.
      Ricordo che siamo al terzo posto dietro gli USA come consumo di cocaina.

      Mark

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    23. Mark è lo stato in cui stanno riducendo l'Italia è funzionale a farla riconoscere dall'uomo comune come l'origine di tutti mali. Da qui si arriverà allo smembramento. L'obiettivo dovrebbe essere modificare questo stato non facendolo collassare sul concetto di nazione: serve un italia federale. Essenzialmente si tratta in primo luogo di formare in ogni territorio una classe dirigente autoctona che prenda le redini delle "regioni" italiane. Gli altri vanno esclusi. Il resto verrà da solo. Resta il fatto che l'obiettivo principale è salvaguardare le peculiarità che rendono l'Italia tale. Sul fronte culturale si è fatto molto (ci sono molti vocabolari delle lingue d'italia addirittura calibrati di paese in paese): la nostra cultura è praticamente salva, si tratta solo di renderla viva nuovamente passandola alle nuove generazioni (la scuola e i media così come hanno distrutto il nostro mondo possono rigenerarlo). Il punto problematico è quello etnico: non è stato fatto nulla. E qui bisogna essere piuttosto decisi. Blocco immigrazione interna e ricollocamenti. Inoltre una politica, simile a quella israeliana, per fare ritornare gli italiani dall'estero. E se servono immigrati attingerli da quel bacino inesauribile. Il nord ha una riserva di milioni di persone settentrionali al 100% nel sudamerica, dato che vivono in comunità spesso isolate e omogenee. Dovrebbero rimpiazzare facilmente i nuovi arrivati e chi ritorna nel mezzogiorno. Il sud ha milioni (penso addirittura 10) di suoi figli nel solo centro-nord. Bisogna muoversi in questa direzione altrimenti le spinte centrifughe avranno la meglio per riaffermare le identità in contesti diversi. Già il Veneto si sta preparando all'indipendenza e probabilmente quando lo stato italiano perderà la sua presa la prima forza europea a mobilitarsi in quel territorio sarà questa. Da notare l'alleanza con i sudtirolesi che fa presagire proprio il tentativo di sfaldare questo stato.
      La mafia nell'alta italia serve a giustificare la presenza delle forze dell'ordine spedite nel nord che vengono inviate da sud di roma con la scusa di difendere il cittadino dal crimine (importato) quando in verità l'unica cosa che difendono è il potere "romano" (solo geograficamente) e il suo controllo sul territorio con la scusa di combattere la mafia. La vicenda riguardante le infiltrazioni delle mafie nella fascia costiera veneta ha mostrato una cosa inaspettata: il potere mafioso allogeno non è abbastanza radicato, infatti gli intermediari sono tutti del luogo. La manovalanza non è d'importazione. Ergo: non c'è alcun vero controllo. Quindi tutto può ribaltarsi se e quando certe persone sentiranno il richiamo della loro identità. Da ciò si capisce perchè hanno deciso di trasferire rispettivamente 200 e 100 mafiosi nei supercarceri di Vicenza e Rovigo. Che, "casualmente", stando al censimento del 1981 (che ha il privilegio di intercettare interamente il movimento migratorio massivo interno) sono le province con la più bassa percentuale di immigrati interni e dal mezzogiorno (1,3 Rovigo; 1,9% Vicenza) in Veneto e in Italia centro-settentrionale. E ci hanno fatto i super-carceri. Beh vedi che tutto porta al punto che ho espresso all'inizio.
      Mandi Mandi

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  2. White Wolf,ha saputo della notizia,ma è una notizia vecchia di mesi fa,che sono stati arrestati banchieri a Gitmo,Cuba,nella base militare
    Che ne pensa al riguardo?

    Admin moon

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  3. Carlo Magno era un bastardo, un meticcio, eccco perche' aveva anche tendenze anti-ariane. Da un lato seguiva l'archetipo ariano (la regalita', l'ordine, la gerarchia...), da un lato invece voleva sbarazzarsi della tradizione aria o meglio amalgamarla con la tradizione jehovitica (del quale sangue era probabilmente pure portatore).

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